L'antifascismo e il movimento operaio


L'Associazione ANPPIA  Federazione di Terni, che opera nel territorio della Provincia di Terni, sulla trasmissione dei valori dell'antifascismo, organizza con il patrocinio del Comune di Terni, Provincia di Terni e Regione Umbria e la collaborazione dell'ANPI e dell'UNLA-UCSA, il 10 maggio, alle ore 10.00, presso la sala convegni di Palazzo Primavera in  Via Giordano Bruno, 3 - 05100 Terni il convegno "L'antifascismo e il movimento operaio".
Dagli insegnamenti della Storia, tutti abbiamo appreso e tratto indicazioni su come costruire la casa comune della Repubblica, ispirandoci ai  principi della nostra Carta Costituzionale.
La città di Terni, che ha dato il suo prezioso e generoso contributo a quella costruzione, si stringe attorno alla memoria dei momenti fondativi della sua identità, certa che le radici, irrobustitesi negli anni, non possono più essere estirpate.  Una profonda gratitudine va a chi ha consegnato ai ternani, 68 anni fa, la preziosa eredità da custodire e rinnovare nell’esercizio del ricordo a vantaggio delle generazioni più giovani. 

Il programma prevede oltre al saluto delle Istituzioni, gli interventi di:
Nicola Molè (Il 25 aprile e la Costituzione, presidio e certezza per le istituzioni democratiche del nostro Paese)
Antonio Baldassarre (Fascismo, Resistenza e Costituzione)
Attilio Romanelli (Il Movimento Operaio a Terni)
Angelo Bitti (La storia, il movimento Operaio e la Costituzione).
Sarà presente il Segretario Nazionale dell'ANPPIA Mario Tempesta.

E' gradita la partecipazione di tutti: giovani e meno giovani, studenti, lavoratori, docenti, intellettuali e di tutte le associazioni, sindacati e forze organizzate.







La Consulta degli immigrati ha senso


La Consulta è un organismo, voluto e sostenuto dal Consiglio comunale, per dare voce alle varie etnie della città, per far conoscere e presentare le nuove esigenze che l’evolversi del fenomeno migratorio presenta e per governare i mutamenti che l’integrazione comporta.
Limitare la funzione della Consulta al soddisfacimento dei diritti primari è un modo superficiale di valutarne il significato perché non tiene conto del processo di integrazione che ha interessato la città nell’ultimo decennio.
Ha senso, quindi, la Consulta perché pone all’attenzione della comunità, in tempo reale, i problemi fra le stesse etnie, fra etnie diverse e fra i cittadini ternani affrontando tematiche e suggerendo soluzioni risolutive ai diversi problemi (leggi dormitorio).
Da evitare nel modo più assoluto l’equazione:immigrati uguale delinquenti  perché grazie al consistente apporto di questi nuovi immessi  è possibile assicurare assistenza ai tanti nostri anziani, mantenere l’autonomia delle scuole, che leggi scellerate (basate solo su tagli di profilo numerico e non sulle prospettive di sviluppo) mettono in serio pericolo, esercitare mestieri e professionalità  necessarie alle esigenze territoriali non più rintracciabili nelle risorse locali. 
C’è poi il concetto importante di una democrazia partecipata e la Consulta può considerarsi essenziale per rispondere allo scopo, non dimentichiamoci infatti che gli immigrati residenti a Terni sono 12mila senza considerare quelli dei comuni limitrofi che frequentano la nostra città per motivi di lavoro. Non si riesce a capire perché la Consulta viene posta in antagonismo alla fase di promozione della cultura di cittadinanza fatta non solo di diritti primari, ma anche e soprattutto di doveri. Essa infatti può essere, quanto mai, utile a coltivare il rispetto della civile convivenza, delle leggi e delle norme della Costituzione italiana, delle relazioni e della potenzialità di integrazione. Ben vengano tutti i suggerimenti utili a dare alla Consulta un ruolo ed un riconoscimento nella crescita e sviluppo di un più solido tessuto sociale ternano. Un invito a fare presto.


Terni, 24 aprile 2013


Giocondo Talamonti 
(G.M. Associazione "E. Berlinguer")




Stringiamoci intorno alla "TERNI"


Il progetto di cessione dell'AST da parte di Outokumpu non dovrà prescindere dalla capacità impiantistiche del sito e dalla conservazione dei  livelli occupazionali, ritenendo prioritario e auspicabile un profilo industriale internazionale che garantisca la competitività del sito.

Oggi è il caso di chiedersi in che mano finirà l'AST. Sarà la cordata Aperam, composta da Marcegaglia e Arvedi che ha già presentato, entro i termini previsti dalla Outokumpu, un'offerta vincolante che esclude il Tubificio?

Ha mostrato interesse anche il fondo di investimento Apollo, ma nella vendita dell'AST potrebbe accadere di tutto. Potrebbero tornare in corsa POSCO (colosso Coreano) e il gruppo industriale cinese di Tsinghan

La città e le Istituzioni non devono restare passivi e devono assicurarsi che il futuro piano industriale del nuovo acquirente, indipendentemente dalla collocazione geografica della casa madre, sia improntato a mantenere l’alto livello qualitativo ed i volumi produttivi.

E’ necessario infatti rilanciare con forza il sistema commerciale dell’azienda. 

Il sito degli Acciai Speciali di Terni,  fondamentale e strategico per l'intero settore inox italiano, può consolidare i traguardi qualitativi solo nella prospettiva di essere ceduto nella sua integrità (compreso il Tubificio di Terni e la linea BA2). Certo la situazione politica, in assenza di un Governo stabile e con una politica nazionale che guarda altrove, non ci aiuta. 

E' irrinunciabile un tavolo di confronto in sede governativa ed europea con istituzioni, sindacati e con l'eventuale società acquirente, perché nella condivisione del nuovo piano industriale siano precisate e considerate imprescindibili quelle risorse, quei modi e tempi, in grado da assicurare al sito un futuro certo. Ritenuto che la soluzione del problema “Terni” non debba essere cercata al di fuori di una multinazionale siderurgica, ( da escludere i fondi finanziari che allungherebbero solo l’agonia economica dell’azienda), si è dell'opinione che il successo economico della nostra fabbrica e della nostra città dipenderà dalle potenzialità del nuovo acquirente ad investire e a stare al passo con i più moderni processi tecnologici in grado di rispondere alle richieste dei mercati. 

Da parte dell'Associazione "E.Berlinguer", insieme al PSI, è stata chiesta la convocazione di un Consiglio comunale straordinario per  verificare e ribadire quanto deliberato nella seduta del 18.10.2012 e per far sentire alle maestranze della "Terni" la vicinanza della città e delle Istituzioni in un momento particolare per l'Azienda.



L'ottica negli appalti è l'interesse comune...


Un amministratore della cosa pubblica è tenuto a garantire un principio di equità fra i fornitori di servizi alla comunità che rappresenta, oltre al rispetto di criteri pubblicamente condivisi.  La destinazione di fondi provenienti dalle tasche dei cittadini non soggetta a regole rischia di essere esposta a favoritismi o prevaricazioni. La proposta avanzata dai consiglieri Talamonti-Boccolini di sottoporre a gara ogni prestazione esterna (riguardante tutti i settori dell'Amministrazione) che superi l’importo di 5.000 € va, per l’appunto, in questo senso e sorprende dover registrare da parte di Cooperative locali reazioni eccessive che lasciano spazio alle più varie interpretazioni. Quando si amministrano risorse pubbliche non ci devono essere sospetti di nessun genere e quello che deve prevalere è il bene comune e l'interesse generale, la trasparenza, l'etica e la moralità nella gestione (rispetto del contratto nazionale; regolarità amministrativa -DURC-. regole condivise, nessuna assegnazione di gara al massimo ribasso, par-condicio, continuità al progetto relativo alle persone svantaggiate e al loro inserimento lavorativo.)
La Giunta ha, poi, per quanto riguarda le Cooperative sociali di tipo B, il compito di equilibrare le scelte tenendo presenti le esigenze di categorie meno avvantaggiate, e assicurare loro continuità e massima occupazionalità.
Riesce, comunque, difficile comprendere quali siano le ragioni che, sulla scorta della recente “Regolamentazione degli Appalti”, così come proposta in sede consiliare, impediscano a una cooperativa partecipante di vincere una gara, o se per vincerla non debbano essere garantiti privilegi. Se poi qualcuno vuole utilizzare queste riflessioni in maniera strumentale o, peggio ancora, discriminatoria, allora significa che gli interessi materiali travalicano la decantata solidarietà e nascondono pelosi calcoli. 
Lo spirito che ha suggerito la proposta " gara per tutti gli appalti" è stato quello della trasparenza della macchina comunale, per il suo miglior funzionamento nell’ottica del comune interesse.


Talamonti Giocondo











Al Sindaco del Comune di Terni



Premesso che la zona a traffico limitato di Terni (ZTL), con le 24 ore di divieto di transito in tutti i giorni dell'anno, è tra le più rigide d'Italia; 

attestato che tanti Comuni italiani, in considerazione della grave crisi economica, stanno rivedendo le regole della ZTL, favorendo un più agevole accesso delle auto al centro città;

visto che la crisi economica che ha messo in ginocchio artigiani e commercianti sarà anche di portata globale, ma l'amministrazione comunale può tentare la sperimentazione di riapertura dei varchi al traffico veicolare per ridare fiato all'economia locale e offrire nuove opportunità a commercianti ed artigiani;

preso atto che il dibattito sul tema ha suscitato una spaccatura fra i cittadini e le istituzioni, mentre ha visto commercianti e artigiani favorevoli ad una linea meno tassativa e più orientata ad aprire almeno in alcune fasce orarie il traffico al centro;

tenuto conto che l'istituzione della Zona a traffico limitato istituita da anni nel centro storico cittadino ha inteso favorire la pedonalizzazione e la tutela dell'ambiente;

viste le deliberazioni della Giunta Comunale n. 324 del 20/07/2010 e n. 114 del 02/04/2010 e del  Consiglio Comunale n. 122 del 30/04/2010 sul tema;

considerato che sostenere iniziative di livello con eventi di tipo sportivo, culturale e con l’organizzazione di notti bianche può essere un buon viatico per rilanciare le prospettive economiche del centro;

preso atto che molti negozi del centro storico hanno dovuto chiudere per la ridotta affluenza di potenziali acquirenti, scoraggiati, oltre che dalle difficoltà economiche attuali, dal divieto di accesso alle attività commerciali che vi risiedono; 


si impegna il Sindaco e la Giunta a:

incontrare le associazioni degli artigiani e dei commerciati (Confcommercio, Confsercenti, Confimprese) e trovare attraverso un fattivo confronto soluzioni condivise sul tema;

rilanciare l’economia del centro con iniziative che favoriscano l’accesso alle auto, limitando ogni potenziale ostacolo alla crisi che attanaglia i negozi e favorendo le esigenze dei consumatori;

monitorare gli effetti dell'apertura in vista di successivi analoghi interventi che dovessero rendersi necessari per sollecitare dinamiche economico-commerciali del centro cittadino;

prevedere, comunque, in via sperimentale, l'apertura della ZTL dalle ore 18.00 alle 01.00 del giorno successivo.


Boccolini Giuseppe (PSI)
Giocondo Talamonti("E. Berlinguer")






Al Sindaco del Comune di Terni
Al Presidente del Consiglio



Visto il perpetrarsi delle difficoltà esistenti tra cittadini e politica in merito alla gestione dell’amministrazione pubblica e lo scollamento che si sta producendo tra mondo reale e istituzioni;

visto che gli esiti delle ultime elezioni politiche invitano al rinnovamento, alla trasparenza, all’etica, alla moralità, alla buona amministrazione, all’economicità e all’efficacia delle risorse pubbliche;

preso atto che il principio generale delle istituzioni nell’affidamento di lavori, servizi e forniture è quello di individuare la migliore offerta qualitativa ed economica, attraverso procedure tali da garantire la massima partecipazione dei soggetti concorrenti (aziende e cooperative);

considerato che la normativa prevede affidi diretti alle aziende e alle cooperative  per  forniture di entità cosiddette “sotto soglia”  ;

ritenuto che per evitare sospetti  nell’affidamento di lavori, servizi o forniture con  artificiosi frazionamenti (elusione della gara d’appalto) e con eventuali rinnovi che fanno superare la soglia, occorre  ricorrere alla  procedura della gara in ogni caso quando l'appalto supera le 5mila euro;


si impegna il Sindaco e la Giunta a:

assegnare ogni lavoro, ivi compreso quello soggetto ad affidamento diretto, attraverso gara ogni qual volta l'appalto sia uguale o superiore ai 5mila euro, fra tutti i soggetti di pertinenza: aziende e cooperative inserite nell’elenco comunale (par condicio);

adottare: 1) massima trasparenza al momento della scelta  (apertura, comunicazione e responsabilità); 2) certezza democratica nella gestione della “cosa” pubblica onde non dar luogo a dubbi e sospetti da parte delle imprese e dei cittadini; strategie che consentono di sentirsi tutti  alla pari nell’utilizzazione delle risorse che il Comune mette a disposizione per i lavori della città;

garantire continuità ai progetti d’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate ( da non confondere con la continuità dell’affidamento alle Cooperative Sociali). Tale necessità va coniugata con il rispetto della normativa e soprattutto con modalità di affidamento trasparenti e non discrezionali.


Terni, 15 aprile 2013


Boccolini Giuseppe (PSI)
Talamonti Giocondo ("E. Berlinguer")






Al Sindaco del Comune di Terni

premesso che le note vicende provocate da un gruppetto di aderenti ad un sindacato di polizia, sotto l'ufficio della madre di Federico Aldrovandi, hanno indotto le Istituzioni competenti a disporre un'ispezione immediata per accertare le responsabilità dei promotori e di chi ha autorizzato una simile protesta senza valutare le gravissime ripercussioni che questo atto avrebbe comportato dal punto di vista etico e morale; 

convenuto che  il rispetto degli altri e delle istituzioni è fondamentale per la convivenza civile nel contesto delle differenze e dell’identità di ciascuno;

ritenuto che il ruolo delle forze dell'ordine è essenziale per la sicurezza di tutti e che a loro va indirizzata tutta la considerazione ed il ringraziamento, per il senso di generosità e sacrificio, usualmente messo in campo da quella totalità di poliziotti che nulla ha a che vedere con chi interpreta la propria funzione in modo distorto;


si chiede al Sindaco e alla Giunta se non ritenga opportuno:

- far giungere alla mamma di Aldrovandi la solidarietà dei ternani;

- dimostrare solidarietà alle forze dell'ordine che si sacrificano per il bene comune, per la difesa delle Istituzioni, per la legalità e per la democrazia. 



Terni, 15 aprile 2013

Talamonti Giocondo (G. M. Associazione Politico Culturale " E. Berlinguer")

Boccolini Giuseppe (PSI)

Tallarico David (Progetto Terni città aperta)

Nannini Mauro (FdS-RC)

Campili Claudio (IdV)

Venturi Leo (Terni Oltre)

Piccinini Sandro (PD)






Al Sindaco del Comune di Terni
Al Presidente del Consiglio comunale



Facendo seguito all'incontro di una delegazione dei lavoratori della Divisione  Caring Services (rappresentanti del Comitato Lavoratori Telecom Italia di Terni Divisione Caring Services costituitosi il 5 aprile 2013) con i Presidenti dei gruppi consiliari, in sede di conferenza del 9 aprile 2013;

considerato il momento particolare che attraversa il nostro territorio in tema di occupazione e di crisi delle aziende;
udita la posizione della delegazione che non si riconosce nell'accordo sindacale sottoscritto il 27 marzo 2013;
preso atto delle motivazioni dell'accordo che prevedono la chiusura dei presidi entro il 2014 di caring services di 47 città italiane, città che alla data del presente accordo, abbiano un numero di dipendenti inferiori a 46;
considerato che il numero degli addetti al 187 di Terni è pari a 40 unità e che le Province limitrofe di Rieti e Viterbo contano rispettivamente 26 e 32 unità;
tenuto conto che l'accordo si è reso necessario per razionalizzare le strutture operative riducendone la frammentazione tesa a  colmare il gap presente nel rapporto valore/costo delle attività in funzione della loro crescente internazionalizzazione;
considerato che il Comitato dei lavoratori Telecom Italia di Terni ritiene tale decisione assolutamente inefficace ai fini della riduzione dei costi tanto più che per la sede di via Mentana  è prevista l’operatività fino al 2022 (scadenza del contratto di affitto), essendo destinata ad ospitare il servizio  tecnico e la centrale che garantisce il servizio a gran parte della città.
Il Consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta a:
1) mettere in atto tutte le misure necessarie a scongiurare la chiusura del presidio caring services di Terni (servizio 187) in considerazione della qualità del servizio e dei costi sostenibili;
2) proporre la possibilità di un coordinamento interprovinciale (accorpamento con altre sedi) tra Terni e Rieti o Terni e Viterbo per rientrare nei parametri numerici previsti dall’accordo (nonostante che l'accordo preveda  che non sia possibile avanzare eventuali richieste di trasferimento presso le sedi Caring Services oggetto di chiusura);
3) coinvolgere tutte le restanti Istituzioni locali Provincia, Regione e Parlamentari umbri per conservare, nel contesto della grave situazione economica ed occupazionale della città, il sito di Terni, in quanto lo scarto fra i 40 addetti di Terni e le 46 unità previste nella ristrutturazione aziendale è ininfluente sotto il profilo della qualità del servizio e dei costi sostenibili (visto che il sito di Terni rimarrebbe aperto fino al 2022);
4) richiedere la riapertura del confronto alle organizzazioni sindacali e ai rappresentanti della Telecom, firmatari dell'accordo, per cercare una soluzione al superamento del diniego relativo all’accorpamento interprovinciale o ai trasferimenti.



Terni, 15 aprile 2013


Talamonti Giocondo
(G. M. Associazione Politico Culturale " E. Berlinguer")

Boccolini Giuseppe (PSI)

Tallarico David (Progetto Terni città aperta)

Nannini Mauro (FdS-RC)

Campili Claudio (IdV)

Venturi Leo (Terni Oltre)

Amici Giampiero(PD)

Maggiolini Paolo (Gruppo Misto)

Melasecche Enrico (UDC)

Cicioni Giovanni (Lista Baldassarre)

Brizi Federico (PDL)





Al Sindaco del Comune di Terni
Al Presidente del Consiglio



Premesso che non si capisce perché la data delle elezioni, non viene ancora fissata dando l’immagine di un continuo e pretestuoso temporeggiamento; oggi sembra che il tutto dipenda però dalle modalità operative non espresse nel regolamento;

considerato che quello che non è scritto, in un regolamento, non è vietato ( ci si riferisce alle modalità di svolgimento delle elezioni con voto elettronico);

visto che nonostante il protrarsi dell’attività consiliare non si è ancora proceduto al rispetto della norma regolamentare che prevede annualmente almeno due sedute  di Consiglio comunale con la presenza degli immigrati;


visti gli impegni presi dall’Amministrazione:
  1. elezioni della Consulta con la possibilità di rimanere in carica anche nel prossimo mandato amministrativo;
  2. conferenza cittadina sul tema dell’immigrazione e dell’integrazione;
  3. sede “casa dell’amicizia” per consentire alle diverse etnie di incontrarsi e favorire l’integrazione;

si chiede al Sindaco e alla Giunta:

a) quali siano le reali motivazioni che impediscono l’effettuazione delle elezioni;

b) di  far sapere se sia stato individuato il funzionario incaricato di procedere all’organizzazione delle elezioni;

c) di fissare la data delle elezioni e della convocazione delle sedute consiliari da effettuare alla presenza degli immigrati.



Terni, 15 aprile 2013



Boccolini Giuseppe (PSI)
Giocondo Talamonti ("E. Berlinguer")
Nannini Mauro (FdS-RC)
Campili Claudio (IdV)






MOZIONE /INTERROGAZIONE: futuro dell'AST


Al Sindaco del Comune di Terni
Al Presidente del Consiglio



Premesso che il progetto di cessione dell'AST da parte di Outokumpu non dovrà prescindere dalla capacità impiantistiche del sito e dalla conservazione dei  livelli occupazionali, ritenendo prioritario e auspicabile un profilo industriale internazionale che garantisca la competitività del sito;

visto l’atto d’indirizzo n.237 del 18.10.2012 avente per oggetto la situazione AST/TK: analisi e prospettive;

ribadito che il futuro piano industriale del nuovo acquirente, indipendentemente dalla collocazione geografica della casa madre, dovrà essere improntato a mantenere l’alto livello qualitativo e i contenuti tecnologici maturati in oltre un secolo di dedizione della città di Terni al tema dell’acciaio ed i volumi produttivi rilanciando con forza e riorganizzando il sistema commerciale dell’azienda, attualmente carente e deficitario;

appurato che il sito degli Acciai Speciali di Terni,  fondamentale e strategico per l'intero settore inox italiano, può consolidare i traguardi qualitativi solo nella prospettiva di essere ceduto nella sua integrità (compreso il Tubificio di Terni e la linea BA2);

ritenuto irrinunciabile un tavolo di confronto in sede Governativa con l'eventuale società acquirente, perché nella condivisione del nuovo piano industriale siano precisate e considerate imprescindibili risorse, modi e tempi, tali da assicurare al sito di svolgere il ruolo di quarto competitore europeo, come richiesto dalla Commissione Antitrust;

considerato che la soluzione del problema “Terni” non può essere ricercata in una soluzione diversa da una multinazionale siderurgica, escludendo i fondi finanziari che allungherebbero solo l’agonia economica dell’azienda;

accertato che per il successo economico della nostra fabbrica e della nostra città occorre che il nuovo acquirente investa e stia al passo con i più moderni processi tecnologici per rispondere alle richieste dei mercati;


Si chiede al Sindaco e alla Giunta se:

1) siano a conoscenza del Piano Industriale del futuro acquirente;

2) siano a conoscenza del numero delle proposte pervenute,  di quelle ritenute idonee all'acquisto e se rispettino i seguenti requisiti:
profilo internazionale, una capacità industriale riconosciuta, una struttura finanziaria e commerciale adeguata e che sia soprattutto capace di fornire una prospettiva certa , di lunga durata e di competitività nel difficile mercato mondiale dell’acciaio;
integrità delle produzioni del sito (compreso il Tubificio e la linea BA2), capacità produttiva e occupazione;

3) lo stato dell'arte relativo alla cessione dell'AST preveda il mantenimento dei livelli occupazionali;

4) ritengano non procrastinabile un tavolo di confronto in sede governativa con Istituzioni, sindacati ed eventuale società acquirente onde evitare che:
qualsiasi ipotesi di vendita non salvaguardi i livelli occupazionali;
si verifichino pericolose operazioni speculative;


si impegna, inoltre, il Sindaco,la Giunta e il Presidente del Consiglio comunale a:

convocare un Consiglio comunale straordinario per  verificare quanto deliberato dal Consiglio comunale nella seduta del 18.10.2012, prima della scadenza del 7 maggio.


Terni, 9 aprile 2013

Giuseppe Boccolini(PSI)
Giocondo Talamonti “E. Berlinguer")



INTERROGAZIONE: malati lungo i corridoi


Al Sindaco del Comune di Terni



Premesso che è stata presentato in data 4 febbraio 2013 un ordine del giorno "Pazienti appoggiati in altri reparti al Santa Maria per depotenziamento degli ospedali Narni e Amelia" riguardante generalmente lo stato di salute della sanità territoriale ed in particolare l’aggravamento dello stato in cui versa l’ospedale di Terni;

visto che per ovviare a tale situazione si è ricorso ad appoggiare diversi malati in reparti diversi da quelli che vedono la presenza costante dei medici specialistici e per di più allocandoli lungo i corridoi;

considerato che ai ternani stanno a cuore: servizi efficienti in linea con il rinnovo tecnologico; il diritto di essere costantemente seguiti da personale specializzato; il poter godere degli effetti prodotti dal potenziamento della didattica e della ricerca; il poter contare su un ospedale di eccellenza per un'area vasta e al passo con i tempi;


si chiede al Sindaco e alla Giunta se:

risponde al vero che statisticamente è cresciuto il numero dei  deceduti fra le persone ricoverate lungo i corridoi; 
sia stato presentato un disegno organico di riorganizzazione dei servizi;
sono in atto strategie per rendere l’ospedale di Terni efficiente dal punto di vista strutturale; 


Terni, 29 marzo 2013


Giocondo Talamonti
(Gruppo Misto- Associazione Politico-Culturale “E. Berlinguer”)





Al Sindaco di Terni( Leopoldo Di Girolamo)
Al Presidente del Consiglio Comunale (Giorgio Finocchio)
Al Presidente della II Commissione Consiliare (Sandro Piccinini)



Premesso che negli ultimi tre anni il depotenziamento dei presidi ospedalieri di Narni - Amelia ha comportato ripetuti disagi agli utenti locali e un pericoloso sovraccarico per le strutture dell’Azienda  “Santa Maria” di Terni, concentratosi a carico dei reparti di Clinica Medica e di Medicina Interna; 

constatato che l’assenza di presidi ospedalieri territoriali, una volta validi filtri, concentrano oggi sull'Azienda ospedaliera di Terni un sovraccarico insostenibile per carenza di spazio e persistenti problemi organizzativi, tanto da costituire una autentica emergenza sanitaria;

preso atto di una provata realtà, secondo la quale molti pazienti ammessi nelle strutture di Medicina Interna e Clinica Medica vengono dimessi senza esser mai stati ospitati nel reparto di competenza, ma accolti in altri dove esista disponibilità di spazi, obbligando il personale sanitario a fornire prestazioni qualitativamente deficitarie e creando conflittualità interne in materia di assistenza agli infermi; 

visto che esiste un rischio oggettivo per i degenti, privi di qualsivoglia  capacità “contrattuale” che tuteli i loro diritti, e difficoltà per gli operatori sanitari, costretti a fornire assistenza in condizioni complesse in ambienti per certi versi a loro “estranei”; 

considerato che il fenomeno dei degenti, dislocati laddove si presenti una disponibilità, da episodico si è trasformato in strutturale, minacciando di essere considerato come una normale assistenza, giustificando così l’occupazione di corridoi e vani terrazza;

preso atto che alcune delle problematiche che investono la sanità ternana attengono alla ristrutturazione della struttura ospedaliera, alla messa in sicurezza dei locali, all’adeguamento di alcuni macchinari e degli impianti di servizio;

tenuto conto dei bisogni dell’utenza in merito alle liste di attesa per la fruizione delle prestazioni, alla mobilità passiva e al pieno godimento delle risorse esistenti nelle strutture facenti capo all’ASL regionale da attivare mediante un più puntuale collegamento in rete;


si impegna il Sindaco a: 

sollecitare la nuova direzione dell’Azienda Ospedaliera di Terni ad affrontare e porre rimedio alla situazione in premessa,  gravissima e inaccettabile sia eticamente che tecnicamente, coinvolgendo nella scelta di risoluzione l’Asl Umbria 2 perché punti su una politica di integrazione dei servizi territoriali ospedalieri finalizzata ad assicurare i livelli qualitativi minimi e quelli più idonei per garantire i migliori percorsi di cura e prevenzione della salute;

portare a conoscenza del Consiglio Comunale la pianificazione della ristrutturazione e delle priorità legate alla qualità del servizio, all’eccellenza del personale, all’efficienza delle strutture, alla mobilità passiva e alle esigenze dei cittadini (primo fra tutte l’abbattimento delle liste di attesa mediante l’introduzione di turni che coprano le 24h, strategia in grado di ottenere lo sfruttamento ottimale dei macchinari e delle  attrezzature, insieme alla costituzione di una rete fra i presidi territoriali).


Terni, 29 marzo 2013


Ing. Giocondo Talamonti
(G. M. Associazione Politico Culturale "E. Berlinguer")





Al Sindaco del Comune di Terni
Al Presidente del Consiglio comunale



Premesso che il Centro Culturale "A. Volta" svolge una grande azione sociale nell’aggregazione degli anziani e nell’effettuare un'azione di integrazione con gli immigrati;

tenuto conto che il Centro merita di essere sostenuto per l’attività che svolge tra i numerosi anziani ed immigrati che lo frequentano;

visto che il  Centro "Volta" è un luogo di incontro tra storie, vissuti, culture diverse, aperto ai cittadini stranieri, alle nuove generazioni (attraverso le scuole), in rete con le altre associazioni territoriali nella logica di garantire l’universalismo dei diritti fondamentali quali la salute, l’istruzione e la sicurezza; un Centro connettore e facilitatore di relazioni tra individui e tra associazioni; 

considerato che il clima di insicurezza e di paura figlio della crisi, produce precarietà, incertezza per il futuro, una sempre più diffusa fragilità e vulnerabilità psicologica che può sfociare in manifestazioni aggressive di intolleranza sociale;

preso atto che  in tale contesto il Centro ha una sua specifica importanza che gli deriva dal fatto di essere stato il primo centro ad operare a Terni, che ha uno statuto di straordinaria attualità, in grado di sviluppare una mole notevole di attività sociali, culturali, ricreative e motorie di elevata qualità, che ha un numero di iscritti tra i più elevati della provincia, che ha un gruppo di attivisti ancora in grado di supportare l’attività ; 

tenuto conto che Il Centro è un luogo impostato sulla socialità, sulla relazionalità, sulla reciprocità, sulla fiducia e sul volontariato finalizzato al bene comune rispetto al modello sociale oggi prevalente basato sull’individualismo, sull’immagine e sulla strumentalizzazione delle persone. 

visto quanto riportato dalla stampa e dalle TV locali ove si evince che il " Volta" rischia la chiusura; 

considerato che gli anziani sono una risorsa importante per la società. Il Centro ha un ruolo essenziale nell’organizzare, da un lato la risorsa del volontariato e dall’altro per diminuire il peso che le situazioni di disagio sanitario e sociale determinano sulla società; 

preso atto che l'Associazione è un fiore all'occhiello della città per quello che culturalmente propone, per la popolazione adulta che coinvolge, per il ruolo di integrazione con il mondo degli immigrati;


si chiede al Sindaco e alla Giunta se ritengono utile:

- non disperdere il patrimonio rappresentato dal Centro Culturale "Volta"  rispondendo al loro accorato appello con l'assegnazione di una sede adeguata allo spessore ed alla qualità di ciò che l'associazione porta avanti utilizzando il volontariato facendo restare attivi gli anziani valorizzandone le loro potenzialità e professionalità;
- valorizzare quanto di buono è stato fatto nel cercare l'integrazione con gli immigrati, una risorsa che conta a Terni ben 12mila presenze.
- realizzare  programmi di attività sociale e culturale attuali e futuri e al rilancio culturale della “ternanità” e del ruolo che in essa possono esercitare gli anziani ternani per affermare il ruolo della “risorsa anziani” nella vita economica, sociale e culturale della città di Terni.


Terni, 29 marzo 2013


Ing. Giocondo Talamonti
(G.M. Associazione Politico Culturale "E. Berlinguer")




Il Centro "Volta" svolge una grande azione sociale.


A seguito di quanto riportato dalla stampa e dalle TV locali ove si evince che il " Volta" rischia la chiusura, il Gruppo Misto -Associazione "E. Berlinguer" ha presentato un atto (interrogazione) per contribuire alla soluzione del problema.

Il Centro Culturale "A. Volta" svolge una grande azione sociale

nell’aggregazione degli anziani e nell’effettuare un'azione di integrazione con gli immigrati. E' un luogo di incontro tra storie, vissuti, culture diverse, aperto ai cittadini stranieri, alle nuove generazioni (attraverso la scuola), in rete con le altre associazioni territoriali nella logica di garantire l’universalismo dei diritti fondamentali quali la salute, l’istruzione e la sicurezza; un Centro connettore e facilitatore di relazioni tra individui e tra associazioni. Il clima di insicurezza e di paura figlio della crisi, produce precarietà, incertezza per il futuro, una sempre più diffusa fragilità e vulnerabilità psicologica che può sfociare in manifestazioni aggressive di intolleranza sociale; in tale contesto il Centro ha una sua specifica importanza che gli deriva dal fatto di essere stato il primo centro ad operare a Terni, che ha uno statuto di straordinaria attualità, in grado di sviluppare una mole notevole di attività sociali, culturali, ricreative e motorie di elevata qualità. Gli anziani sono una risorsa importante per la società e per non disperdere il patrimonio rappresentato dal Centro Culturale "Volta"  è bene rispondere al loro accorato appello con l'assegnazione di una sede adeguata allo spessore ed alla qualità di ciò che l'associazione porta avanti utilizzando il volontariato facendo restare attivi gli anziani valorizzandone le loro potenzialità e professionalità;


Terni, 6 aprile 2013


Ing. Giocondo Talamonti
(G.M. Associazione Politico Culturale "E. Berlinguer")





Lo Sport vissuto con violenza è sintomo di malessere sociale. La necessità di monitorarne le evoluzioni può rendersi  utile per capire quali contrasti si vivano nell’attuale contesto e  quali possano essere le misure atte a contenerne la degenerazione. Violenza non significa solo affronto fisico, ma anche rifiuto delle regole, ricorso a mezzi illeciti per prevalere sull’avversario, crescente naturalezza a considerare i tutori delle norme di gioco ostacoli all’affermazione personale o di gruppo.
Compito della società è di restituire allo Sport una valenza che, una volta, gli era propria e che costituiva la sua stessa essenza. Sport vuol dire lealtà, confronto di forze che non mira alla  sopraffazione o al dominio materiale, ma che aspira al miglioramento di se stessi.
L’analisi deve partire dal deterioramento che il concetto ha subito negli ultimi anni. La società di oggi e l’obbiettivo di quanti praticano lo sport a qualsiasi livello, amatoriale, dilettantistico o professionistico, ha accreditato un valore primario agli effetti (vittoria), piuttosto che alle motivazioni (confronto secondo regole), che ogni esercizio sportivo comporta. L’errata interpretazione delle finalità porta a scelte scellerate, suppone una rincorsa continua all’illegalità nel raffronto, sdogana come lecite scorciatoie per raggiungere un falso scopo: prevalere sull’avversario ad ogni costo e con qualsiasi mezzo.
Come si è arrivati a questo livello di degenerazione? Sicuramente ha influito una malintesa valutazione del successo e un’altrettanta distorta considerazione della sconfitta, immagine, questa ultima che la società odierna rifiuta perché frustrante. Non importa se una parte  abbia perduto con onore o dignità. Chi perde non vale niente, non merita attenzione, non ha diritto a spazio o menzione. E’ un perdente e per un perdente non esiste sconfitta addolcita “dall’ onore delle armi”.
Nessuno è disposto a convincersi che si apprende più da una sconfitta che da un successo. Da qui a ricorrere a strumenti surrogatori delle abilità individuali o di gruppo, il passo è breve. Il ricorso a strade che alleviano la fatica, la scelta cosciente di mezzi illegali, diventano sempre più giustificati e giustificabili, perché i soli a garantire il successo.
L’escalation non ha più freni: dalla vile scorrettezza all’assunzione sconsiderata di doping la distanza è minima. Le discipline più popolari si prestano a fornire gli esempi negativi più eclatanti: dalla confessione tardiva di Armstrong nel ciclismo (il ritardo è servito a tener desto l’interesse sul Tour de France per sei lunghi anni, a vantaggio anche degli organizzatori), all’ultima avventura del calcio brasiliano che ha visto la polizia intervenire in assetto antisommossa per sedare una lite fra l’Atletico Mineiro e l’Arsenal Sarandi, sorta per una controversa decisione arbitrale). Nessuno è più disposto a giocare ruoli secondari; ognuno deve essere vincente, furbo, smaliziato fino alla slealtà. Gli esempi positivi che, sempre con minor frequenza si oppongono a questa interpretazione, non godono del favore di stampa e televisione anzi, vengono sistematicamente ignorati. Non fanno notizia, accelerando così il processo di degrado a danno dei giovani, portati per natura all’ emulazione degli adulti. La scuola, gli educatori, ma soprattutto la società è impegnata a invertire questa pericolosa deriva se si vuole sperare in prospettive più serene e credere in un futuro di valori condivisi.


Terni, 5.04.2013


Ing. Giocondo Talamonti





L'organizzazione dei reparti all’Azienda Ospedaliera di Terni: il problema delle sistemazioni temporanee di pazienti delle strutture di Medicina Interna e Clinica Medica. Ristrutturazione e priorità (abbattimento delle liste di attesa e mobilità passiva) sono oggetto di una mozione del Gruppo Misto-Associazione Politico Culturale "Enrico Berlinguer"- dove si impegna il Sindaco a:

sollecitare la nuova direzione dell’Azienda Ospedaliera di Terni ad affrontare e porre rimedio a una situazione gravissima e inaccettabile, sia eticamente che tecnicamente, prima che diventi esplosiva, coinvolgendo nella scelta di alternative l’Asl Umbria 2 e puntando su una politica di integrazione dei servizi territoriali  ospedalieri per assicurare i livelli qualitativi minimi;

portare a conoscenza del Consiglio Comunale la pianificazione della ristrutturazione e della Sicurezza (renderlo antisismico) e delle priorità legate alla qualità del servizio, all’eccellenza del personale, all’efficienza delle strutture, alla mobilità passiva e alle esigenze dei cittadini (primo fra tutte l’abbattimento delle liste di attesa mediante l’introduzione di turni che coprano le 24h per lo sfruttamento ottimale di macchinari e  attrezzature, nonché la costituzione di una rete fra i presidi territoriali).


Terni 2 aprile 2013




Giocondo Talamonti