Al Sindaco del Comune di Terni




Premesso che il problema degli anziani non autosufficienti sarà, in un futuro prossimo, tema di misura della civiltà di ogni comunità, piccola o grande che sia; sarà opportunità per soppesare i livelli di democrazia della nostra società; sarà occasione per quantificare i livelli di dignità raggiunti da una società che vuole essere moderna;

preso atto che una recente ispezione, effettuata dalla Guardia di Finanza, in una casa di riposo nel nostro circondario gli anziani subivano di tutto. Pazienti malati venivano trattati senza alcun rispetto, tanto da occupare le prime pagine di cronaca nazionale e menzione nelle TV di Stato;

atteso che la recente chiusura della casa di riposo Villa Angela, si aggiunge ad altri casi a Terni in meno di un anno;

concesso che le situazioni sono diverse tra loro, sia per la tipologia delle strutture che per l’entità dei rilievi contestati;

tenuto conto che nonostante la prima vicenda avesse avuto notevole risalto sulla stampa nazionale per il disprezzo dei responsabili nei riguardi della vita di persone umili e indifese e che nei casi più recenti, la decisione di chiusura della struttura è avvenuta a seguito di controlli effettuati da Asl e Comune di Terni;

ritenuto ineludibile per le istituzioni locali e le assemblee elettive affrontare il tema di una radicale ipotesi di intervento a favore del sistema di assistenza alle persone anziane;




impegna il Sindaco e la Giunta a:

1. affrontare una discussione sulla qualità dell’assistenza sociale e sanitaria degli anziani autosufficienti e non; che debba portare al superamento del ricovero cronicizzato come unica risposta;

2. costituire una rete assistenziale pubblica e convenzionata, che consenta nella maggior parte dei casi, la cura e l’assistenza domiciliare per alcune ore del giorno, evitando di sradicare completamente le persone dal contesto sociale familiare ed abolire il ricovero in ospizi squalificati e disumanizzanti;

3. ridurre il ricovero permanente alle situazioni ingestibili, ma in strutture con alti standard di qualità.






Terni, 11 marzo 2014



Giocondo Talamonti (G.M. "Associazione E. Berlinguer")

Giuseppe Boccolini PSI

Claudio Campili IdV





Al Sindaco del Comune di Terni
On. Leo Di Girolamo
all'Assessore alla Scuola
Simone Guerra
Al Presidente del Consiglio
Giorgio Finocchio

Interrogazione urgente con risposta scritta: iter procedurale per l'istituzione del CPIA provinciale di Terni congiunto  all’autonomia dell'Ipsia

Premesso che il Comune di Terni e la Provincia di Terni hanno deliberato di sostenere presso la Regione:

·       l’istituzione di un Centro CPIA a Terni, presso l’Ipsia, ove già si svolge una intensa e riconosciuta attività per l’educazione e la formazione degli adulti e degli immigrati;
·       l’autonomia dell’istituzione scolastica formata dall’Ipsia “S. Pertini” con l’aggregazione del costituendo CPIA.

Vista la delibera n.17 del 3.02.2014 del Consiglio Comunale;
visto l'o.d.g. della Provincia di Terni; del febbraio 2014;

si chiede al Sindaco e alla Giunta se:

1) è stato dato seguito all'atto d'indirizzo (delibera n.17 del 3.02.2014) relativo all'autonomia dell’istituzione scolastica: CIPIA – Ipsia "Pertini";
2) sono stati presi accordi con la Provincia per assumere insieme le eventuali iniziative necessarie all’accoglimento delle proposte da parte della Regione.

Terni, 11 marzo 2014

Giocondo Talamonti
(G.M. Associazione E. Berlinguer”)
Giuseppe Boccolini PSI
Mauro Nannini RC
Alda Nardini Pd
Sandro Piccinini Pd
Claudio Campili Pd
Giorgio Aquilini PTCA




Il mezzo televisivo è uno dei modi più concreti per veicolare le scelte sulle opportunità offerte dai percorsi scolastici e formativi (alta formazione e formazione permanente).

Queste meriterebbero adeguato spazio nei servizi pubblici e fruibilità da parte di tutti in quanto rappresentano la chiave per una corretta politica del lavoro e per costruire il futuro dei giovani. Nelson Mandela in proposito pensava che ” L'istruzione è il grande motore dello sviluppo…”.

L’orientamento è essenziale per la programmazione del territorio, ma le TV pubbliche e quelle private (Mediaset etc.) favoriscono prevalentemente alcuni settori con spazi eccessivi e ricorrenti. 

E’ evidente l’occupazione degli schermi televisivi nazionali da parte di trasmissioni dedicate alla cucina, alle ricette, alla preparazione di vivande senza considerare i servizi di RAI3 in diretta con le scuole umbre del settore.

Occorrerebbe invece considerare prioritarie, per lo sviluppo economico del territorio, l’istruzione e la formazione legate alle attività produttive in esso presenti ( chimica e siderurgia, strategiche per l’Umbria, per l’Italia e per l’Europa).

E’ di recente pubblicazione l’articolo comparso su un quotidiano locale circa il pericolo di cancellazione, in un prestigioso Istituto Professionale perugino, di percorsi formativi utili e necessari all’industria e all’artigianato a causa del numero esiguo di studenti registratosi alla chiusura delle iscrizioni a.s.2014/2015.

E’ compito di ogni Paese evoluto progettare e delineare i propri settori di sviluppo economico, facendo leva sulle professionalità che il mondo della scuola è tenuto a formare. Questo semplice connubio ha, come comune denominatore, l’orientamento, compito non solo della scuola, ma anche delle istituzioni, delle associazioni culturali, datoriali, sociali e di tutti i mezzi d’informazione.



Giocondo Talamonti 
(G.M. Associazione E. Berlinguer”)






L'8 marzo una data da ricordare...fino a quando?

La ricerca delle origini della Festa della Donna, di recente istituzione, è già di per sé una triste discriminazione. Fin nelle intenzioni. E’ doveroso chiedersi dove sia l’opportunità di una Festa dedicata, aldilà della buona volontà di premiare il sacrificio silenzioso di generazioni di mogli, madri e nonne speso a fianco di compagni così immeritevoli di tanta dedizione. Il riconoscimento ufficiale dell’abnegazione muliebre data il 1908, allorquando un gruppo di operaie di un’industria tessile americana rivendicò, scioperando, migliori condizioni di lavoro. Per fiaccare la resistenza delle donne, decise ad astenersi ad oltranza da qualsiasi attività e determinate a non abbandonare il posto di lavoro, la direzione pensò bene di bloccare le uscite della fabbrica. Un incendio scoppiato all’interno della struttura fece, in tal modo, 129 vittime. Non certo le prime a cadere nel nome del diritto ad pretendere migliori condizioni di lavoro, né saranno le ultime a tracciare con il sangue la rivendicazione di dignità e rispetto.

I passi in avanti sulla strada dei diritti umani e, in particolare, dei diritti delle donne, protagoniste indiscusse dell’armonia domestica nei più diversi contesti geografici, non sono ancora gran cosa. Non sono sufficienti gli scarsi progressi a tacitare la coscienza dei maschi; prova ne è il fatto stesso che si debba ricorrere a individuare un giorno dell’anno per rispolverare valori e considerazioni a vantaggio della donna,quando dovrebbero essere materia di quotidiana pratica. Non esiste una Giornata dell’Uomo. Non ce n’è bisogno; nonostante restino insoluti tanti temi legati alla sua dignità. C’è, al contrario, la Giornata della Donna che, ogni 8 Marzo, si accolla il compito frivolo di contentare le attese di madri, fidanzate e mogli. Le stesse donne vi partecipano con scarsa convinzione, coscienti che non è nella commemorazione di un giorno la compensazione di ingiustizie storiche, patite in millenni di sopraffazione e violenza.

Oltre centotrenta donne ogni anno in Italia, pagano con la vita il loro debito di disponibilità alla famiglia, il cieco amore ai figli, la convinzione storica che solo nel silenzio di sofferenze domestiche e nell’abnegazione al marito risieda il giusto equilibrio del matrimonio. Una sana unione di coppia ha bisogno di reciprocità, in amore e rispetto, in considerazione e sacrificio. 

Non sembra vedere segnali che aiutino a individuare cambiamenti radicali in tal senso. La donna ha il compito della sottomissione, quasi fosse trattenuta da un giogo, piegata alla volontà del capofamiglia. 

Le conquiste che faticosamente pavimentano come tante pietre la strada lunghissima della parità dei diritti, completeranno il loro percorso nel momento in cui l’8 marzo non sarà più una data da ricordare, perfettamente disciolta nel raggiungimento della pari dignità fra i sessi, senza limitazioni, condizionamenti e costrizioni, anche nei confronti di ogni altro essere vivente.



Terni, 5 marzo 2014





Giocondo Talamonti







INTERROGAZIONE: Contributi affitto


Al Sindaco del Comune di Terni




Premesso che sul sito del Comune sono pubblicate le graduatorie concessive dei contributi affitto, assegnati a nuclei famigliari contraddistinti solo da iniziali: nome e cognome o viceversa;

considerato quanto previsto, in ordine alla trasparenza delle risorse e degli atti pubblici, dall'art. 5 del D.Lgs. n.33 del 14 marzo 2013- GU n.80 del 5-4-2013- (Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni); 

visto che l’art. 1, dello stesso decreto, fissa il principio generale di trasparenza, intesa come accessibilità totale delle informazioni concernenti l'organizzazione e l'attività' delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull'utilizzo delle risorse pubbliche; 

visto che l'assegnazione di un contributo, a fondo perduto, è un atto pubblico e perciò non esiste privacy (pubblici i soldi, pubblico l'atto con il nome del beneficiario), mentre non lo sono gli atti finalizzati a determinarne il contenuto, salvo che vi siano contro interessati

tenuto conto che un contributo erogato per il caro affitto non significa dichiarare necessariamente uno stato di povertà, ma un sostegno ad uno stato momentaneo di disagio determinatosi a causa della crisi economica attuale;

considerato che nel passato le graduatorie riportavano chiaramente i nominativi dei beneficiari e l’entità della somma assegnata;


si chiede al Sindaco se intende:

a) ripristinare le graduatorie, atto pubblico di assegnazione, corredandole di nome e cognome del beneficiario per esteso, anche, ai fini di una corretta informazione a tutta la cittadinanza;




Terni, 3 marzo 2014





Giocondo Talamonti (G.M. “Associazione E. Berlinguer”)
Giuseppe Boccolini PSI
Mauro Nannini RC
Luzio Luzzi RC
Claudio Campli IdV
Sandro Piccinini Pd