Da "Il Messaggero" del 24/08/2010 articolo di Lucilla Piccioni dal titolo "Scuola, "babele" sulle aperture ed è caos per insegnanti e tecnici"

....L'accorpamento delle classi avrà anche un'altra conseguenza, i professori che fino ad ora erano fissi in alcune sezioni ed insegnavano al biennio o al triennio verranno spalmati su più classi....

Dalla burrasca non si salvano neanche le segreterie. Il taglio del personale della scuola ha fatto si che molti tecnici di laboratorio siano spostati in segreteria come amministrativi.

"Si tratta di persone che per il loro lavoro hanno competenze anche importanti ma che ora si trovano a dover svolgere un altro lavoro per cui non sono preparati", dice Giocondo Talamonti preside dell' ITIS Allievi e dell'IPSIA Pertini.

Talamonti lancia un'appello ai presidi degli altri istituti superiori per poter trovare un fronte comune per il trasporto pubblico degli studenti.

L'Atc ha già fatto sapere che non può potenziare le linee così come servirebbe per l'inizio del nuovo anno scolastico.

"Se riusciamo ad uniformare gli orari di ciascun istituto in modo tale che gli studenti quando fanno 6 ore si concentrino tutti negli stessi giorni potremmo anche chiedere più corse all'ATC perchè gli utenti sarebbero davvero tanti", chiarisce Talamonti


Al Sindaco del Comune di Terni


Premesso che il permanere di una crisi economica e finanziaria colpisce, in un crescendo, le aziende e un mercato del lavoro che si sostiene solo grazie al ricorso massiccio alla cassa integrazione e alla mobilità.


Considerato che l’emergenza disoccupazione rischia di deflagrare con pesantissime conseguenze sul tessuto economico e produttivo locale (Emicom, Basell, TK-AST…etc.) e regionale.


Visto che la manovra finanziaria di Tremonti implica uno smantellamento dello stato sociale, un abbattimento del costo del lavoro e una riduzione dei servizi, scommettendo, ancora una volta, sulle miracolose potenzialità del mercato e dell’impresa. Soltanto interventi programmatori di lungo periodo e strutturali possono garantire di affrontare efficacemente la situazione.


Tenuto conto che i tagli apportati alla scuola pubblica si stanno configurando come colpi incalzanti di una mannaia che taglia simultaneamente posti di lavoro, programmi educativi e progetti di vita


Visto che per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione a 16 anni si introducono norme che prevedono l'assolvimento dell’ultimo anno dell’obbligo con il contratto di apprendistato che, come è noto, assume l'aspetto di un vero e proprio rapporto di lavoro. Si condannano, così, le ragazze e i ragazzi che hanno difficoltà di proseguire negli studi, spesso causate dalle precarie condizioni economiche delle famiglie o da contesti sociali degradati, all’inserimento precoce nel mondo del lavoro senza quelle idonee competenze formative atte a fronteggiare i cambiamenti epocali che caratterizzano il lavoro.


Vista la consistenza del numero dei posti di lavoro sacrificati nella scuola, 40.000 posti in meno nel 2010/2011(25.000 posti di docenti e 15.256ATA) che la cancellano dal ventaglio dei beni pubblici da salvaguardare dimenticando che è la base di una filiera che la lega all’Università, la Ricerca, l’Innovazione e l’Impresa. Nella sola Provincia di Terni il numero dei posti tagliati contano, nel 2009 n.189 unità, nel 2010, 170, per un totale di 359 posti di lavoro equivalenti alla chiusura di una media impresa (i più colpiti sono i giovani ed in particolare le donne e con ciò si incrementa la disoccupazione giovanile).


Considerato che i tagli coinvolgono anche i Centri Territoriali per l’educazione degli adulti in deciso contrasto con gli obiettivi fissati dalla strategia di Lisbona e dalla Commissione europea, nel settore dell’istruzione e della formazione 2010 che comprende la Promozione dell’apprendimento permanente come uno degli aspetti chiave per superare la crisi in atto.


Visto che questo paese, fra i membri degli stati europei, è quello che impiega meno risorse per l’istruzione pubblica (al di sotto della media Ocse, mentre è bene in media per i finanziamenti alle scuole private). Si consideri che in mezzora il governo Berlusconi è riuscito a destinare, ad un battito di ciglia del cardinal Bagnasco, decine di milioni per le scuole clericali, ha immesso in ruolo, senza concorso, decine di migliaia di persone per l’insegnamento della religione, mentre tagliava otto miliardi alle scuole pubbliche.


Considerato che la scuola pubblica è vista, contrariamente a quanto accade negli altri paesi, come un costo non come un investimento.


Si impegna il Sindaco a


- dar vita ad un incontro tra le forze istituzionali politiche, sociali, sindacali, culturali, i dirigenti scolastici, le associazioni e i movimenti per elaborare proposte finalizzate ad un Piano regionale della scuola che preveda: nuovi ammortizzatori e tutele , una revisione del riparto dei fondi per il diritto allo studio in modo da adeguare la distribuzione dei contributi alle emergenze derivanti dalla riforma della scuola pubblica


- non indugiare e presentare al più presto le proposte che il gruppo consiliare ha già avanzato con atti di indirizzo sul lavoro per un Piano regionale del lavoro che prevede la Scuola come fulcro per lo sviluppo.


- monitorare l’impatto che i tagli al personale hanno prodotto sulle realtà scolastiche nell’ottica di una offerta formativa il più possibile condivisa e rispondente alle effettive esigenze del territorio;


- sostenere l’impegno, che l’assessore regionale Casciari si è assunta insieme all' Anci, di portare sui tavoli interregionali e nazionali la richiesta di maggiori risorse di organico, che a gran voce proviene dai territori nonché risorse per le attività curriculari e per l’educazione permanente degli adulti.


Terni 25 Agosto 2010

Capogruppo RC/CI – Giocondo Talamonti




Comune di Terni - Interrogazione: stato di salute della “Fontana” di Piazza Tacito


Al Sindaco del Comune di Terni.


Premesso che la Fontana di Piazza Tacito va ritenuta patrimonio esclusivo dei ternani che, nel tempo, l’hanno guardata come simbolo della città industriale e come tale custodita con attenzione, anche di fronte ad ogni tentativo di sminuirne il significato: la “penna er calamaio” dicevano i romani, l’acqua e l’acciaio rispondevano i ternani.


Preso atto che attualmente è ridotta in uno stato pietoso, preda di vandali ed incivili.


Tenuto conto che il mosaico riproducente i segni dello Zodiaco, disegnato dal grande artista
Corrado Cagli
, fa ormai da fondo ad una grande pattumiera che raccoglie grande quantità di buste di plastica, bicchieri, bottiglie, pacchetti di sigarette, rifiuti di ogni genere.


Recepita la giusta indignazione dei ternani.


si chiede al Sindaco e all’assessore competente se intendono prendere le dovute misure per:


1) salvaguardare un bene prezioso per tutti quei ternani che tengono alla propria città.

2) recuperare il mosaico di Corrado Cagli;

3) installare apposite telecamere per tutelarne la salvaguardia contri gli atti vandalici e i comportamenti di coloro che trasformano la fontana in una discarica;


Terni 25 Agosto 2010

Capogruppo RC/CI – Giocondo Talamonti

Al Sindaco del Comune di Terni


Premesso che la città di Terni può vantare un patrimonio arboreo di grande interesse che va, perciò, curato e trattato per tutelarne l’integrità.


Tenuto conto che il cemento a volte soffoca il verde degli alberi in antitesi con la sensibilità che dovremmo dimostrare nei loro confronti.


Visto che il nostro pianeta non ha né risorse né difese all’infinito per cui è fondamentale trasmettere a tutti il rispetto del verde insegnandolo ai bambini anche nella più tenera età.


Si chiede al Sindaco e all’Assessore competente:


- di conoscere lo stato delle nostre piante sapendo che la loro presenza è parte integrante del nostro territorio e della nostra cultura;


- quali accorgimenti sono previsti per le piante colpite da condizioni atmosferiche e ambientali avverse, specialmente quelle le cui radici non affondano nel terreno.


- se è stato preso in considerazione il loro valore intriseco da preservare e armonizzare con la sicurezza delle persone;


- se non ritiene utile evitare, come sostengono gli ambientalisti, potature e capitozzature selvagge in rigoroso rispetto del convincimento che: la naturale bellezza della chioma di un albero dipende dall’ininterrotto assottigliarsi, dal tronco fino ai rametti più fini e delicati, e dal regolare dividersi di branche e rami.


Terni 25 Agosto 2010

Capogruppo RC/CI – Giocondo Talamonti


Al Sindaco del Comune di Terni

Premesso che la città di Terni può vantare un patrimonio arboreo di grande interesse che va, perciò, curato e trattato per tutelarne l’integrità.

Tenuto conto che il cemento a volte soffoca il verde degli alberi in antitesi con la sensibilità che dovremmo dimostrare nei loro confronti.

Visto che il nostro pianeta non ha né risorse né difese all’infinito per cui è fondamentale trasmettere a tutti il rispetto del verde insegnandolo ai bambini anche nella più tenera età.

Si chiede al Sindaco e all’Assessore competente:

- di conoscere lo stato delle nostre piante sapendo che la loro presenza è parte integrante del nostro territorio e della nostra cultura;

- quali accorgimenti sono previsti per le piante colpite da condizioni atmosferiche e ambientali avverse, specialmente quelle le cui radici non affondano nel terreno.

- se è stato preso in considerazione il loro valore intriseco da preservare e armonizzare con la sicurezza delle persone;

- se non ritiene utile evitare, come sostengono gli ambientalisti, potature e capitozzature selvagge in rigoroso rispetto del convincimento che: la naturale bellezza della chioma di un albero dipende dall’ininterrotto assottigliarsi, dal tronco fino ai rametti più fini e delicati, e dal regolare dividersi di branche e rami.

Terni 25 Agosto 2010
Capogruppo RC/CI – Giocondo Talamonti



E’ uscito il n.8 de “La Scossa”, periodico del Gruppo Consiliare della Lista Comunista.


In esso sono riportate le notizie relative agli infortuni sul lavoro, quattro chiacchiere con l’assessore comunale Silvano Ricci, l’atto di Indirizzo: la crisi colpisce duramente i lavoratori della scuola del gruppo consiliare di Rifondazione/Comunisti Italiani,” le molliche” di Effe Elle e le “chicche del Maestro Sommo”.


Chiunque può richiederne copia gratuita alla redazione.
giocondo.talamonti@email.it



Terni, 25.08.2010

Giocondo Talamonti

Stanno per iniziare i campionati di calcio ed i problemi che si presentano sono sempre gli stessi: “la violenza negli stadi” e il “doping”, nonché il comportamento degli Ultras delle varie squadre, che si cerca di combattere con i tornelli e con altri mezzi tecnologici che non ci convincono perché non poggiano sull’educazione e sulla formazione dei singoli.

A proposito del comportamento degli ultras, in occasione dei derby o di partite di calcio, va detto, a scanso di equivoci, che le condanne inflitte ai violenti trovano concordi, con l’opinione pubblica, anche la nostra.

I fenomeni di intemperanza sportiva nei vari Stadi della penisola stanno diventando un costume e investono squadre che vanno dai dilettanti ai professionisti.Porre un freno all’escalation è un dovere delle Istituzioni ed un diritto della comunità.

La legge tutela il rispetto per la proprietà altrui e la salvaguardia dei cittadini nei confronti di episodi di violenza e punisce severamente chi sbaglia.Non deve trarre in inganno, né servire da giustificazione il fatto che quasi sempre i giudici, nei confronti di scontri “sportivi”, abbiano tenuto un atteggiamento “comprensivo” nei riguardi dei trasgressori.Per quanto riprovevoli, le violenze consumate nei contesti calcistici, hanno goduto sempre di una certa “accondiscendenza”, anche da una larga parte della pubblica opinione, considerando gli “sfoghi”, come esuberanze giovanili.

Nel caso dei danni arrecati qualche anno fa alla stazione ferroviaria di Terni, prima del derby Perugia-Ternana del 2005, 14 giovani, erano stati rinviati a giudizio, il sospetto che essi siano stati capri espiatori delle colpe delle tifoserie nazionali, appare, tuttavia, lecito.C’è da chiedersi che cosa abbiano fatto le Istituzioni per prevenire le intolleranze; perché non bastano le leggi e le forze dell’ordine per evitare che le violenze si ripetano; leggi e militari si incaricano di reprimerle.

Il compito di educare i cittadini e l’analisi di prevenzione del rischio appartengono ad altre realtà istituzionali: la scuola, la famiglia, la società tutta.Le giustificazioni date allora dai fermati ultras circa l’esiguità dei biglietti concessi ai ternani, appaiono deboli.Eppure, nessuno potrà mai dire se, disponendo di un numero doppio di ingressi, gli atti violenti si sarebbero manifestati.Le punizioni comminate, alla luce di queste considerazioni, sembrano eccessive e rischiano di oltrepassare il livello di gravità delle colpe.

Sarà il caso che quanti hanno come dovere sociale la responsabilità di crescere cittadini rispettosi delle leggi, si attivino per evitare che il cattivo comportamento di pochi si identifichi con quello di tutti.E’ inutile dire che sono contrario a non far giocare il derby (Perugia – Ternana) per motivi di ordine pubblico (oggi per motivi oggettivi non è possibile, ma quando lo sarà dobbiamo far sentire la voce di tutti gli umbri ). Al di la di intemperanze di pochi il popolo sportivo di Terni e Perugia non lo è.

Gli ultras ternani e perugini, per restare nella nostra regione, così come i tanti sportivi ternani e perugini meritano rispetto in considerazione dell’attenzione che entrambe le città pongono nei confronti dello sport. Farne uno spot per episodi isolati e mandarlo in onda su tutte le televisioni nazionali è un’immagine di città che non ci appartiene. La voce di Terni si faccia sentire forte e chiara.

Certo il problema della violenza in Italia c’è e le partite di calcio sono ricche di episodi incresciosi che non risparmiano anche sodalizi che vantano una solida tradizione sportiva. Bisogna puntare sui giovani, sulla prevenzione, sulla formazione chiamando la scuola tutta, la famiglia a dare il proprio contributo e le istituzioni e le organizzazioni sportive a favorire gli incontri con gli studenti ed i campioni siano a disposizione per trasmettere valori. Lavorando in sinergia sarà possibile educare allo sport e creare una vera cultura sportiva. Proviamoci…insieme si può.

Giocondo Talamonti

ALLARME DOPING



Un allarme del tutto nuovo s’avverte nel mondo dello sport in materia di doping. Come nella guerra infinita fra i tutori dell’ordine e i fuorilegge, oggi nei laboratori chimici c’è un fermento per immettere nei circuiti sportivi sostanze non rilevabili nell’ipotesi di controlli. E’ una nuova frontiera che muove interessi economici pari a quelli delle attività cui è destinato il prodotto. Contro l’avanzamento delle strategie illegali di case farmaceutiche con pochi scrupoli, le strutture di controllo non reggono. Impreparate a seguire le “scoperte”, si limitano a stilare liste di sostanze proibite superate dalla scienza medica. E quand’anche fossero in grado di conoscere gli sviluppi tecnici marcati da queste aziende, si troverebbero sempre a rincorrerle, senza effetti reali. La fantasia che sta alla base delle soluzioni di aggiramento della legge e delle norme dettate in materia, come, ad esempio, la possibilità di stimolare l’organismo a produrre quelle sostanze che consentono prestazioni elevate, senza che compaiano in circolo, le circostanze causali che le hanno generate.

E’ indubbio che certi sport abbiano assunto connotazioni che travalicano il puro gesto atletico, relegati a svolgere un ruolo d’immagine economica esclusivamente vincente. Gli interessi che stanno dietro ad una vittoria hanno un valore olimpico solo per gli ingenui. L’atleta o la squadra che non vince offusca l’immagine dello sponsor, legato a logiche di mercato che non consentono rilassamenti. L’imperativo è essere primi; posizione sublimata in centinaia di messaggi mediatici che affianca l’atleta all’azienda.

La situazione diventa ancora più problematica, quando ad avvalersene sono i protagonisti di sport di squadra dietro il cui comportamento si celano la consapevolezza e la responsabilità di forzare il rendimento, non solo personale ma anche della compagine a cui appartengono.

Si potrebbe determinare, infatti, un effetto domino, sia fra gli appartenenti alla propria squadra, sia tra coloro che li mitizzano, perché il successo continui.Non esiste morale da seguire in questa programmazione della supremazia; non esistono compromessi con la coscienza del singolo, né, tantomeno, alcun rispetto per quella collettiva. Siamo alla resa etica dello sport, all’ annullamento dei valori di lealtà, condizione primaria di ogni disciplina, alla mortificazione dell’uomo-atleta divenuto strumento della materialità.

Contro l’avanzamento di tali disegni esiste un solo strumento: educare o rieducare le masse al rispetto di se stessi e degli altri. E’ un compito enorme quello che attende famiglie, scuola e società; un impegno che può sembrare proibitivo, ma che non deve scoraggiare nessuno dall’intraprenderlo.

Prioritaria risulta, quindi, l’opera di prevenzione che, può e deve essere svolta facendo leva, non su campagne pubblicitarie, ma sulla persuasione personale.Tale effetto, si può ottenere tramite un efficace intervento culturale che deve crescere insieme all’individuo ed essere coltivato nel corso di tutta la vita.

La scuola, in detta ottica, è la sola che può far capire, nonostante i segnali contrari che possono provenire da certi ambienti, la differenza tra il vero significato dello sport, autentica espressione delle intrinseche potenzialità degli individui, con quello dell’”esercizio sportivo” legato agli interessi di mercato.

E’ necessario, pertanto, ricollocare lo sport nel suo ambito originario.Da come le istituzioni ed i privati cittadini affronteranno questa battaglia dipenderà il futuro delle prossime generazioni.Se si considera che in un recente sondaggio effettuato presso le Scuole Medie di Roma è risultato che oltre la metà degli intervistati sarebbero disposti ad assumere sostanze illecite pur di raggiungere notorietà e ricchezza, il quadro di degrado sociale appare in tutta la sua drammaticità.

In questo contesto, un ruolo predominante è giocato dai media, altrettanto interessati a creare pericolosi modelli di riferimento, neppure lontanamente sfiorati dai pericoli che comporta la mitizzazione nelle menti dei più deboli.

Lo sport non può e non deve identificarsi con questi obiettivi; sta a noi tutti ricondurlo nei canoni che gli sono propri: correttezza e lealtà, sacrificio ed impegno, vittoria come premio alla volontà. E poco importa se mancherà l’apporto finanziario degli sponsor quando il prezzo da pagare richiede il sacrificio della vita.
Giocondo Talamonti


La trasmissione di principi sociali nella scuola, quali ad esempio i diritti umani, l’integrazione sociale, la tolleranza interetnica, è momento di delicata costruzione delle coscienze dei giovani. Non sempre i testimoni di tali esperienze sono in grado di farsi intendere dai ragazzi e, non a caso, esiste una scienza, la pedagogia, per consentire il miglior trasferimento di conoscenze e di valori.

L’iniziativa dell’assessorato comunale alla cultura (vedi nota Scuola e Servizi Educativi del Comune di Terni prot.115073 del 29.06.2010) che vorrebbe coinvolgere una società privata, sostenendola finanziariamente, per divulgare nelle scuole concetti di solidarietà umana, di diritti civili, di pacifica convivenza all’interno di una comunità, rischia di essere inefficace e, quindi, inopportuna.

Già in precedenza, era stata avanzata al Comune, tramite interrogazione al Sindaco, perplessità circa l’indicazione di tale specifica Cooperativa per dialogare su temi di rilevanza sociale con l’ausilio di esperti, senza minimamente coordinare l’iniziativa con le scuole interessate.

Nel condannare e scoraggiare tale proposizione e nel suggerire che non mancano né scuole, né docenti in grado di svolgere un compito così delicato (fra l’altro abbondantemente presente nei piani dell’offerta formativa di ogni Istituto scolastico), ci si augura che l’utilizzo di risorse esterne avvenga con modalità che coinvolgano la scuola, i docenti e le istituzioni nell’interesse delle famiglie e dei valori che si intendono trasmettere

Il consigliere
Giocondo Talamonti


Al Sindaco del Comune di Terni

Premesso che il primo agosto 2010 la convenzione Onu ha proibito fabbricare, esportare e conservare in depositi più o meno segreti le bombe a grappolo, cluster munition.

Tenuto conto che le bombe a grappolo polverizzano come le altre, ma non è tutto: disperdono 150, 170 frammenti che non sono schegge qualsiasi, bensì trappole micidiali, colorate per incuriosire chi fruga fra le macerie o le ritrova fra l’erba dei campi. Appena sfiorate scoppiano “più efficaci delle mine-uomo”. Cambiano la vita e ogni anno a migliaia di bambini: chi muore e chi resta per sempre diverso.

Considerato che Gino Strada e la sua Emergency sono testimoni del disastro dell’Afghanistan.

Visto che il documento siglato da 30 paesi per rendere obbligatoria la convenzione internazionale proposta dal segretario Onu, Ban Ki-moon. Visto che l’Italia se ne è dimenticata.

Si impegna il Sindaco a far conoscere al Governo la posizione di Terni, città laboriosa che ha scelto di vivere in pace per non conoscere più gli orrori della guerra, bandita dall'articolo 11 della nostra Carta Costituzionale e di farlo in occasione della commemorazione dell’11 agosto 2010 (giornata in cui si scaricarono su Terni oltre 500 Bombe per quattro lunghissimi, interminabili minuti che hanno messo in ginocchio la città)

Giocondo Talamonti


11 agosto 2010: 67.mo anniversario del primo bombardamento della città di Terni. “Il messaggio di questa commemorazione rappresenta per ciascuno di noi lo strumento per capire e per rispondere alle sollecitazioni del presente e di fiducia nel domani”.
Giocondo Talamonti


Marcinelle 8.8.1956- La consapevolezza del valore del lavoro e dell’importanza della sicurezza

L’8 agosto 2010 ricorre il 54.mo anniversario della tragedia di Marcinelle, nella quale persero la vita 262 lavoratori di 12 diverse nazionalità, tra cui 136 italiani.

Tale tragedia rappresenta una delle più drammatiche pagine della storia del lavoro nel nostro Paese, opportunamente eletta giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo.L’occasione è servita al Capo dello Stato,On.Giorgio Napolitano, per inviare, ancora una volta, un monito sul tema della sicurezza del lavoro”… è necessario custodire e trasmettere alle nuove generazioni il senso e il valore del sacrificio di Marcinelle…”. Un dovere morale per tutti difendere il lavoro e la sua dignità, ad adoperarsi perché l’istruzione sia alla base della prevenzione. La consapevolezza del valore del lavoro e dell’importanza della sicurezza deve diventare l’elemento fondativo di una nuova coscienza nazionale.

A tal proposito ricordo le parole dell’ex presidente della Camera on. Fausto Bertinotti- “…ho ancora impresse nella memoria le parole di un ex minatore sopravvissuto alla strage di Marcinelle. Mi disse Presidente, vuole sapere perché 50 anni fa tanti miei compagni rimasero sepolti in galleria? Non si trattò di un corto circuito o di un semplice incidente tecnico, ma perché allora il carbone valeva più della vita umana. Se non vuoi che le persone muoiano, allora la vita deve valere più del carbone…”.

Un invito a tutte le forze istituzionali, politiche e sociali a puntare sulla cultura della Sicurezza intesa come prevenzione, come lotta al lavoro nero, come lavorare in sinergia per gli opportuni controlli, come educazione e rispetto della vita umana…
Giocondo Talamonti

Io a Montelupone c’ero

In tempi come questi, fra crisi, incertezze, paure e precarietà, partecipare a una manifestazione sportiva che non crei stress o competitività, è come stendersi su un’amaca fra due palme di un’oasi. E’ l’ambiente ideale per far pratica di virtù, prima che di muscoli. Correre o camminare, trotterellare o sostare sono tutti verbi coniugabili con la marcia intesa non solo nel senso dell’esercizio fisico, ma ancora di più nella opportunità di scambiare con gli altri amici opinioni, idee, riflessioni sui tormenti e le gioie di ogni giorno.

Il successo della FIASP e la soddisfazione dei suoi iscritti nasce dall’esigenza collettiva di sentirsi affiancato nella marcia da qualcuno; qualcuno che, senza interrogarlo prima, sai essere disponibile a sostenerti, nel caso facessi troppa fatica e che vuole conoscerti, parlarti, così come sarebbe naturale che fosse nella quotidianità.

C’è un messaggio implicito nella marcia, rappresentazione della vita: corse, pause, cadute, camminate, equilibri incerti e passi sicuri s’alternano su percorsi che sembrano lunghissimi, ma che si vorrebbe, anche, non finissero mai.

A differenza delle fatiche esistenziali, vissute nell’eterno conflitto fra gli uomini, il marciatore può contare sull’assenza di parametri costrittivi, quali il tempo, lo stile di marcia, l’assillo di arrivare prima degli altri. Concentrato su se stesso, il marciatore FIASP affronta la strada senza forzature, guardandosi attorno per apprezzare, con la natura che lo circonda, la complessità di chi gli è a fianco, esercitando, con tale disponibilità, una pratica di solidarietà di cui tutti abbiamo bisogno per sentirci partecipi della medesima sorte.

E’ tutto qui il segreto della marcia e qui risiede la voglia di partecipare. Ci sono realtà organizzative all’interno della FIASP, che riescono meglio di altre ad esprimere queste esigenze e il Gruppo Podistico AVIS di Montelupone è fra queste. Già nel titolo della sua Corsa annuale

“Corri con noi e vai come vuoi” , non a caso alla sua 31° edizione, riassume lo spirito fiaspino come meglio non potrebbe. La solidarietà e la fratellanza si colgono anche nel progetto di sostegno alle donazioni di sangue, giunte a 309 quest’anno. Come ogni creatura sana e ben formata nello spirito e nel corpo, l’AVIS di Montelupone è stata allevata con cura e soprattutto con amore. Ci ha pensato Pierluigi Ferramondo a fornirle le vitamine giuste, consegnandola agli attuali organizzatori vigorosa e piena di prospettive future. Pierluigi l’ha fatta crescere affiancandole altre sorelle: Maserà, Marlia, Mantova e Monteforte. Una sola famiglia, unita, ancorché sparsa su cinque province. Un sodalizio interregionale, denominato “5M” che ha fatto la storia del podismo, un modello “esportabile” che testimonia come non esistano frontiere alla voglia di aggregazione, di conoscenza e di fratellanza.

Ora trentenne, a seguirne gli sviluppi c’è Franco Foglia, ma quella che per Ferramondo resta la sua creatura, gli sarà debitrice perenne del medesimo amore.

Giocondo Talamonti


A caldo come si sono espressi i partecipanti…

Appena terminata la marcia, ho chiacchierato con i podisti che organizzano manifestazioni sportive a livello nazionale ed internazionale e con altri partecipanti per cogliere le impressioni a caldo, con l’intenzione di fare apprezzare a chi legge una manifestazione che ritengo essere un punto fermo per amalgamare vecchi e nuovi amici. Dalle loro conversazioni informali, ho tratto le sensazioni che riferisco, riportando gli interventi più significativi. Nell’ordine: Remo Martini, Gianluigi Pasetto, Reinhold Bernardi, Marta Vincenzi, Sandra Mancini, Marcellino Isoli, Marco Simonazzi, Paolo Zanetti, Gianni Fontana, Ugo Bacchi e Gelmino Pasquato.

Remo Martini (Segretario Nazionale della Fiasp)

“…la manifestazione è importante per il mondo della Fiasp perché coniuga l’aspetto sportivo con l’aggregazione sociale. Qui amicizia e cultura si fondono e ciò crea forti effetti…gli incontri del sabato sera con le varie delegazioni provenienti da tutt’Italia contribuiscono a creare un clima di cordialità”

Gianluigi Pasetto (Organizzatore “Montefortiana”)

“...una manifestazione unica nel suo genere perché riesce a radunare realtà podistiche di ogni parte d’Italia. Un esempio da seguire, dove generosità ed ospitalità sono le parole d’ordine. Ai piccolissimi, prima della partenza degli adulti a questa 31.ma edizione, è stata dedicato un percorso di qualche chilometro, segno dell’interesse verso tale fascia di età; attenzione questa che merita di essere imitata. E’ sempre vivo il problema della partecipazione dei giovani alle nostre manifestazioni podistiche. Una lacuna da colmare, da imputare anche ad una programmazione scolastica che non preoccupandosi più di tanto dello stato fisico individuale, non favorisce uno sviluppo armonico delle persona ottenibile attraverso la corsa e la camminata. Insomma, c’è una mancanza della scuola ed a volte anche della famiglia. Noi alla Montefortiana riusciamo a portare 2200 giovani, pochi rispetto al numero dei partecipanti. Occorrerebbe un piano che rilanci lo sport giovane trasmettendo loro le motivazioni alla base delle nostre iniziative. Da questo si capisce perché l’atletica in Italia non è più vincente…”

Reinhold Bernardi (Presidente sezione SVV Val Gardena)

“… una manifestazione ottima, organizzata alla perfezione, peccato il periodo, c’è troppo caldo.

Un percorso bellissimo.

L’occasione è servita per annunciare che le Olimpiadi IVV, Federazione Internazionale di Sport Popolare, giunte alla 13.ma edizione, si svolgeranno nella primavera del 2013 in Val Gardena (Alto Adige). La designazione è stata fatta nell’ultimo meeting in Lussemburgo e la Val Gardena ha ottenuto ben 59 voti su 103 votanti (delegati di Associazioni di 26 nazioni) battendo la concorrenza della Cina, dell’Austria e della Norvegia…”

Le Olimpiadi IVV hanno luogo ogni due anni in una nazione diversa. Nel 2009 i giochi olimpici IVV si svolsero a Yamanashi in Giappone, nel 2011 avranno luogo ad Antalya, in Turchia e nel 2013 sarà la volta della Val Gardena/Alto Adige.

Marta Vincenzi

“… a 65 anni non prendo ancora medicine. Sono innamorata di Montelupone e ci tornerò finchè avrò la salute…”

Sandra Mancini, “Vergara” (nel dialetto locale, donna di casa), di Pierluigi Ferramondo)

“… ricorda con passione i momenti vissuti quando, in prima persona, preparava la cena per tutti i partecipanti; ora non sarebbe più possibile perché dal bel casolare in periferia si è trasferita, con il marito Pierluigi, in paese e poi, perché, il numero dei posti a tavola è aumentato a dismisura. Rivive l’organizzazione e l’incarico preciso relativo al vettovagliamento e al pranzo per quei podisti che, impegnati nel lavoro, non potevano provvedervi autonomamente,contribuendo a dare quell’immagine di accoglienza e cordialità tipica della gente marchigiana. Coinvolta anche a livello di prenotazione, riferisce che tutto era molto bello; un momento meraviglioso vissuto intensamente, che si è rinnovato per trent’anni e sempre con allegria. Si lavorava….; racconta della volta che ha fatto la polenta, il baccalà, l’arrosto. Tanto per dare una idea della consistenza , mi dice che preparava 40Kg di pasta all’uovo, 70 Kg. di patate, 60 polli da 4 Kg ciascuno. Gli uomini collaboravano. Inizialmente, per tale compito si chiamava un cuoco. Ma da quando un cuoco fece, a modo suo, una besciamella troppo lenta, poco apprezzata dai commensali, fu cacciato e mai più sostituito . Tutti si misero a dare il meglio per la preparazione dei vincisgrassi (Si tratta di lasagne al forno. È un primo piatto che va tradizionalmente condito con ragù e con l'aggiunta di besciamella),furono coinvolti ex vigili del fuoco abituati a cucinare nei momenti di emergenza; ciò contribuì a farci sentire più uniti. Esperienze che si vivono e che non si dimenticano. A questo punto, si interrompe per abbracciare il nipotino e ci lascia…” tante altre cose aveva da dirci, ma le rimandiamo al prossimo anno. Intanto Giuliana Zampa si presenta con i suoi dolci…una specialità, anche questo è un motivo per essere qui.

Marcellino Isoli ( Presidente del Comitato Fiasp di Verona)

“…si marcia per stare in compagnia. E questa “Vai come Vuoi” è una grande opportunità…”

Marco Simonazzi

“…la marcia di Montelupone è bella…e l’ultima è sempre la più bella. Ci si trova un po’ di tutto amicizia, solidarietà e scambi di esperienze. Conto di essere qui il prossimo anno…”

Paolo Zanetti (Presidente del Gruppo Podistico “Rino Mazzola” di Mantova)

“…la cordialità degli organizzatori, il percorso, la serenità dell’ambiente ti regalano una domenica diversa da condividere con i podisti di diverse zone italiane. Un vero piacere .Il prossimo anno ci sarò con tanti altri amici…anche perché il mio gruppo fa parte delle cinque “M”).

Ricordo che fanno parte delle 5 “M” i seguenti gruppi sportivi:

1 - Monteforte d’Alpone;

2 - Marlia di Lucca;

3 - Mantova “Rino Mazzola”;

4 - Maserà di Padova;

5 - Montelupone (MC)

che negli anni si sono gemellati per condividere un’esperienza che coniuga insieme Sport, Turismo, qualità, attenzione ai giovani, folclore ( per inciso, la serata del sabato e il pranzo della domenica è stata allietata dalla musica e dal canto di Lambertucci Serena. Ella ha davanti a sé un passaggio difficile, ma la sua bravura le può aprire una strada dove le soddisfazioni non mancano), continuità ed ospitalità, ma anche cultura con una mostra del caricaturista Gabriele Galantara, fondatore della satira italiana, nato a Montelupone nel 1865 e morto a Roma nel 1937 artista vivace e con uno spirito critico estremamente pungente. I gruppi si sono avvalsi per l’interpretazione ed il significato della mostra del vice-Sindaco Arianna Elisetti. Le 5M non trascurano di lanciare messaggi sulla donazione del sangue, cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica, ricordando l’impegno civile con un invito su ogni maglia: un esempio da seguire. E’ importante ricercare gemellaggi con altri gruppi, non solo per condividere la stessa passione, ma anche per lanciare avvisi di solidarietà. Quest’anno si sono gemellati il gruppo podistico Avis di Sarzana (La Spezia) e il gruppo sportivo Avis di Montelupone (Macerata).

Ma torniamo ai nostri protagonisti.

Gianni Fontana (Presidente dell’Unione Marciatori di Verona)

Sono contento di essere qui perché ritrovo lo spirito delle manifestazioni ove prevalgono i sentimenti, la gioia di esserci ,il piacere di correre, la possibilità di incontrare amici che hanno fatto la storia del podismo in Italia. Esprimo apprezzamento per aver riservato una particolare cura alla partecipazione dei più giovani: tutti i marciatori della domenica sono partiti dopo l’arrivo dell’ultimo ragazzo. E’ bello essere qui come è bello essere in altre parti, il posto conta poco quello che deve prevalere è l’amicizia senza campanilismi. Un invito a Fiasp e Unvs a lavorare insieme per il bene collettivo…”

Ugo Bacchi (Presidente del G.P. Buscoldo di Mantova)

“… sono soddisfatto della manifestazione e della mia vita dedicata allo Sport. Sono commissario tecnico e condivido tale esperienza con altri 13 amici. Sono compiaciuto del buon lavoro degli organizzatori. Ci sanno fare. L’unico rammarico che ho dentro è che i giovani partecipano poco a queste iniziative ricche di valori e di piaceri…”


Gelmino Pasquato

“… sono di Verona e sono 38 anni che organizzo manifestazioni, un attaccamento che spero inviti i giovani a prenderne il testimone…e a partecipare numerosi a manifestazioni come questa…”

Le Istituzioni locali. con il Sindaco Giuseppe Ripani in testa, sono state ospiti a pranzo, condividendo, così, il nostro spirito di intendere lo sport.

“…buono il dolce fatto in casa…”

Grazie Sindaco per aver apprezzato l’impegno di tante donne e di tanti uomini e che, con queste semplici parole, ha dimostrato vicinanza ed attenzione per il lavoro svolto.

Che dire ancora? Grazie all’Avis, al Gruppo “Vai come Vuoi” e, consentitemi, un abbraccio ad un vecchio amico: Pierluigi Ferramondo: un motorino che ognuno vorrebbe avere al proprio fianco. Concludo questi appunti con un caro saluto al “Piedone”, Mario Ferracuti, un amico con cui ho condiviso chilometri di strada e che dà senso alle sue marcelonghe con il motto “Io corro per la ricerca”.

Complimenti Mario. Questo è molto più importante del record di 302 chilometri in 48 ore.

G.T.

VIRGILIO ALTEROCCA MODERNO PRECURSORE


Cento anni fa, moriva Virgilio Alterocca 10 agosto 1910.
Il fatto più sorprendente che si può cogliere nella rivisitazione della variegata attività di Virgilio, è l’attualità e la modernità del suo pensiero che ci riporta ad un parallelismo quasi perfetto con l’impostazione organizzativa che oggi ci coinvolge.


Si pensi all’importanza che dette alla comunicazione e alla sua intrinseca interazione tra soggetti.
Significativa l’idea di impiantare una rete telefonicache consentisse l’immediato scambio di informazioni in forma bidirezionale e in senso unidirezionale le pubblicazioni editoriali, i giornali, la costruzione di un teatro ecc. ma anche nella sua caratteristica di velocizzarne la trasmissione utilizzando gli strumenti più all’avanguardia del tempo: l’editoria, le cartoline, il teatro. Sistemi che preludono alla nostra spasmodica ricerca di rendere più immediata possibile l’interazione tra individui, mi riferisco ai nostri sistemi informatici, ai fax, alle e-mail e così via.
Altro filone, oggi di grande attualità, è la sua impostazione del sistema scolastico, sia come educatore, sia come politico. Egli precorrendo i tempi, si batté per una laicità della scuola, per estendere il sistema educativo a tutte le categorie di persone, per introdurre l’educazione degli adulti, per coinvolgere nel problema sia gli enti pubblici che i privati. Posso dire , in tal senso che inventò quella che oggi chiamiamo “Rete” tra soggetti che, per superare gli ostacoli procedurali e di sistema, avvertono la necessità di mettersi insieme e di condividere progetti.


Interessante anche il sistema organizzativo che a mo’ di filiera fu concepito nell’introdurre un prodotto nel mercato (idea, realizzazione, strumenti necessari per la realizzazione, concretizzazione, pubblicità e vendita). Il tutto improntato a fornire prodotti e percorsi di qualità che permettevano di battere ogni concorrenza in proposito.


Per dare un’idea della passione che animava il nostro concittadino Alterocca, cito la sua frase scritta quando già sapeva di non poter vedere realizzato ciò che aveva nel cuore e nella mente:
“…se qualcuno volesse comunque onorare la mia memoria, faccia in qualunque tempo una qualunque offerta a quella Scuola Professionale cui avevo votato il resto della mia vita.”


Il Consiglio d’Istituto dell’IIS Tecnico Professionale “Allievi-Pertini” ha deliberato di intitolare, a Virgilio Alterocca, la palestra dalla scuola da Lui fondata per le motivazioni che seguono.



“Virgilio Alterocca è nato a Terni nel 1853 e morto ad Arrone il 10 agosto del 1910. Alterocca è andato alla storia come “uomo di tempra forte e volitiva”:. Ventiquattrenne, nel 1877 iniziava l’attività tipografica; sei anni dopo, eravamo nel 1883, avviava la stampa e la diffusione dell’Annunziatore Umbro-Sabino, un giornale per lo sviluppo locale (“il miglioramento di Terni sarà sempre il principale obiettivo, il più vivo e costante desiderio di questo giornale”), aperto alle istanze operaie e popolari sia sotto il profilo sociale sia da un punto di vista culturale, ma sensibile anche a quelle degli industriali


Al di fuori del campo editoriale, l’attenzione di Virgilio si sarebbe indirizzata in maniera esemplare nella promozione della Scuola d’Arti e Mestieri in viale Brin, insieme ad Amilcare Spadoni, direttore dell’Acciaieria, Luigi Corradi, Raniero Pontecorvi e Salvatore Salvatori. L’iniziativa, che ebbe una gestazione piuttosto lunga (1904-1909), coronava il percorso di un uomo nato alla vita sociale attraverso la scuola e l’educazione dei giovani: Alterocca, infatti, aveva un diploma di maestro elementare; giovanissimo, era stato direttore scolastico (1872-1875) e quindi ispettore (fino al 1883); aveva fondato (1880) la Società di Beneficenza per l’educazione popolare e il Comitato di Beneficenza per l’istruzione obbligatoria (1890); aveva promosso iniziative del tipo l’Albero di Natale “a beneficio dei bambini poveri e derelitti” della città. Intuì che lo spirito di rinnovamento della sua città avrebbe dovuto essere supportato dall’innalzamento del livello di conoscenza degli abitanti, dando così risposta all’enorme problema che, a livello nazionale, il Cavour aveva avuto occasione di sottolineare al momento dell’Unità d’Italia: il problema dell’organizzazione sociale. La drammaticità della situazione suggerì a Virgilio, oltre alla necessità di divulgare l’apprendimento popolare, di guardare a progetti concreti di crescita culturale (nacquero tentativi di istituire scuole serali, aperte alla frequentazione di ragazzi e adulti). La poliedrica personalità di Virgilio Alterocca, come imprenditore, politico ed educatore ebbe sempre come filo conduttore la formazione professionale e culturale della comunità.


Nessun politico del tempo ebbe chiara, come lui, la percezione dello sviluppo della città e di ciò che essa avrebbe più necessitato per crescere armonicamente con l’esplosione industriale. Inizia a cercare alleati (cultura della rete) nel concretizzare il suo progetto formativo sia fra le grandi società del tempo, sia fra i politici sia fra le istituzioni locali (Camera di Commercio, Comune di Terni) sia fra i più illuminati concittadini. A questo unico obiettivo dedicò la sua intera esistenza utilizzando ogni opportunità, ogni strumento, ogni occasione per coinvolgere tutti, verso l’istruzione delle masse. Sostenuto dalla convinzione che non esiste crescita economica in assenza di apporti formativi e culturali, fondò nel 1904, l’Associazione Alleanza Scolastica fra i cui propositi esisteva quella di costituire una scuola professionale di Arti e Mestieri (oggi sede dell’Istituto Professionale “S. Pertini”). “La nuova scuola deve aver per iscopo precipuo ed essenziale di rialzare il livello della cultura media nelle maestranze operaie, siano esse agricole o industriali, deve formare dei buoni ed abili operai …” Virgilio Alterocca dedicò i suoi sforzi all’imprenditoria privata, impegnandosi su diversi fronti di attività:


a) dal recupero edilizio alla telefonia

b) dall’editoria al giornalismo

c) dalla pubblicità alle affissioni

d) dalla cartoleria alla libreria


nella consapevolezza che lo strumento di crescita individuale e collettiva fosse l’istruzione.
Alterocca, per affrontare la concorrenza puntò su una filiera organizzativa costituita da:


- studio;

- officine;

- magazzino vendite;

- magazzino deposito;

- succursale;


Capì che la pubblicità era importante per essere competitivi sul mercato. Nacque così il “Bollettino Industriale” dedicato alla promozione di imprese attive in città e ad inserzioni commerciali che contribuirono alla divulgazione dei prodotti secondo una concezione più moderna di marketing. Fu promotore della nascita e della diffusione della rete telefonica pubblica, potenziale strumento di comunicazione fra le Istituzioni locali e fra privati.


Con la pubblicità convinse quanti si mostravano dubbiosi “…delle cose nuove e di chi trovava nel telefono una istituzione superflua e prematura…” Virgilio Alterocca ottenne, da parte della Direzione Generale dei Telegrafi, la concessione di impiantare la RETE TELEFONICA CITTADINA (1886).


Le connessioni si muovevano attraverso chilometri di cavi che l’impresa Alterocca ampliò di giorno in giorno fino a confluire nella rete nazionale.


Nella tipografia Alterocca (1898) prende avvio la nuova opportunità produttiva della CARTOLINA ILLUSTRATA, un mezzo gradito dall’utenza per rendere la comunicazione più breve ed efficace, ma utilizzato da Alterocca per fini educativi, didattici, artistici e di diffusione delle bellezze naturali, dando così impulso notevole alla conoscenza turistica della città.
Fra gli operai della tipografia figuravano anche giovani minorenni con lo scopo di avviarli ad un mestiere attraverso l’acquisizione di conoscenze e comportamenti trasmessi dagli operai più esperti. Nulla di nuovo sotto il sole, anche oggi, con la legge sull’apprendistato, l’obbligo scolastico può essere assolto nelle aziende.


Nel 1886, Virgilio Alterocca comprò l’Arena Gazzoli con l’idea di dotare Terni di un luogo per le rappresentazioni teatrali.
Fondò l’impresa Politeama e con uno sforzo finanziario notevole trasformò il luogo all’aperto in un teatro curato nell’arredamento, nel riscaldamento e nell’illuminazione per renderlo fruibile nell’intero corso dell’anno. Virgilio Alterocca entrò in politica affrontando il problema scolastico della città con una visione laica della scuola non più gestita dai soli religiosi, ma libera da ogni condizionamento.


Era stato il principale organizzatore (1892) della Palestra ginnastica marziale ‘Giuseppe Garibaldi’, votata a “raccogliere le giovani forze della città, addestrarle alla ginnastica ed alla difesa dall’impreveduto”; aveva ricostruito (1893) una Filodrammatica “per giovinetti”; aveva dato corpo (intorno al 1901) al Patronato Scolastico ‘10 novembre 1841’, “si prodigò” a favore dell’asilo per l’Infanzia.
Lascia definitivamente la scuola (1883) per dedicarsi all’iniziativa imprenditoriale in modo esclusivo.


A cento anni dalla morte,si propone l’intitolazione della Palestra dell’Istituto Professionale a “Virgilio Alterocca” perché egli oltre ad essere imprenditore, editore, insegnante, direttore didattico, politico benefattore, fu promotore dell’attività fisica presso la Palestra Giuseppe Garibaldi di Terni con l’obiettivo di unire alla formazione della mente quella del corpo secondo il concetto latino “mens sana in corpore sano”.



Per la cerimonia di intitolazione della Palestra dell’Ipsia che sarà messa in atto all’apertura della scuola la Provincia di Terni ha predisposto una targa in ottone delle dimensioni 25x35 da posizionare in Palestra con la scritta “Virgilio Alterocca, il suo esempio a 100 anni dalla morte 10 agosto 1910”





Cento anni fa, moriva Virgilio Alterocca 10 agosto 1910.
Il fatto più sorprendente che si può cogliere nella rivisitazione della variegata attività di Virgilio, è l’attualità e la modernità del suo pensiero che ci riporta ad un parallelismo quasi perfetto con l’impostazione organizzativa che oggi ci coinvolge.


Si pensi all’importanza che dette alla comunicazione e alla sua intrinseca interazione tra soggetti.
Significativa l’idea di impiantare una rete telefonicache consentisse l’immediato scambio di informazioni in forma bidirezionale e in senso unidirezionale le pubblicazioni editoriali, i giornali, la costruzione di un teatro ecc. ma anche nella sua caratteristica di velocizzarne la trasmissione utilizzando gli strumenti più all’avanguardia del tempo: l’editoria, le cartoline, il teatro. Sistemi che preludono alla nostra spasmodica ricerca di rendere più immediata possibile l’interazione tra individui, mi riferisco ai nostri sistemi informatici, ai fax, alle e-mail e così via.
Altro filone, oggi di grande attualità, è la sua impostazione del sistema scolastico, sia come educatore, sia come politico. Egli precorrendo i tempi, si batté per una laicità della scuola, per estendere il sistema educativo a tutte le categorie di persone, per introdurre l’educazione degli adulti, per coinvolgere nel problema sia gli enti pubblici che i privati. Posso dire , in tal senso che inventò quella che oggi chiamiamo “Rete” tra soggetti che, per superare gli ostacoli procedurali e di sistema, avvertono la necessità di mettersi insieme e di condividere progetti.


Interessante anche il sistema organizzativo che a mo’ di filiera fu concepito nell’introdurre un prodotto nel mercato (idea, realizzazione, strumenti necessari per la realizzazione, concretizzazione, pubblicità e vendita). Il tutto improntato a fornire prodotti e percorsi di qualità che permettevano di battere ogni concorrenza in proposito.


Per dare un’idea della passione che animava il nostro concittadino Alterocca, cito la sua frase scritta quando già sapeva di non poter vedere realizzato ciò che aveva nel cuore e nella mente:
“…se qualcuno volesse comunque onorare la mia memoria, faccia in qualunque tempo una qualunque offerta a quella Scuola Professionale cui avevo votato il resto della mia vita.”


Il Consiglio d’Istituto dell’IIS Tecnico Professionale “Allievi-Pertini” ha deliberato di intitolare, a Virgilio Alterocca, la palestra dalla scuola da Lui fondata per le motivazioni che seguono.



“Virgilio Alterocca è nato a Terni nel 1853 e morto ad Arrone il 10 agosto del 1910. Alterocca è andato alla storia come “uomo di tempra forte e volitiva”:. Ventiquattrenne, nel 1877 iniziava l’attività tipografica; sei anni dopo, eravamo nel 1883, avviava la stampa e la diffusione dell’Annunziatore Umbro-Sabino, un giornale per lo sviluppo locale (“il miglioramento di Terni sarà sempre il principale obiettivo, il più vivo e costante desiderio di questo giornale”), aperto alle istanze operaie e popolari sia sotto il profilo sociale sia da un punto di vista culturale, ma sensibile anche a quelle degli industriali


Al di fuori del campo editoriale, l’attenzione di Virgilio si sarebbe indirizzata in maniera esemplare nella promozione della Scuola d’Arti e Mestieri in viale Brin, insieme ad Amilcare Spadoni, direttore dell’Acciaieria, Luigi Corradi, Raniero Pontecorvi e Salvatore Salvatori. L’iniziativa, che ebbe una gestazione piuttosto lunga (1904-1909), coronava il percorso di un uomo nato alla vita sociale attraverso la scuola e l’educazione dei giovani: Alterocca, infatti, aveva un diploma di maestro elementare; giovanissimo, era stato direttore scolastico (1872-1875) e quindi ispettore (fino al 1883); aveva fondato (1880) la Società di Beneficenza per l’educazione popolare e il Comitato di Beneficenza per l’istruzione obbligatoria (1890); aveva promosso iniziative del tipo l’Albero di Natale “a beneficio dei bambini poveri e derelitti” della città. Intuì che lo spirito di rinnovamento della sua città avrebbe dovuto essere supportato dall’innalzamento del livello di conoscenza degli abitanti, dando così risposta all’enorme problema che, a livello nazionale, il Cavour aveva avuto occasione di sottolineare al momento dell’Unità d’Italia: il problema dell’organizzazione sociale. La drammaticità della situazione suggerì a Virgilio, oltre alla necessità di divulgare l’apprendimento popolare, di guardare a progetti concreti di crescita culturale (nacquero tentativi di istituire scuole serali, aperte alla frequentazione di ragazzi e adulti). La poliedrica personalità di Virgilio Alterocca, come imprenditore, politico ed educatore ebbe sempre come filo conduttore la formazione professionale e culturale della comunità.


Nessun politico del tempo ebbe chiara, come lui, la percezione dello sviluppo della città e di ciò che essa avrebbe più necessitato per crescere armonicamente con l’esplosione industriale. Inizia a cercare alleati (cultura della rete) nel concretizzare il suo progetto formativo sia fra le grandi società del tempo, sia fra i politici sia fra le istituzioni locali (Camera di Commercio, Comune di Terni) sia fra i più illuminati concittadini. A questo unico obiettivo dedicò la sua intera esistenza utilizzando ogni opportunità, ogni strumento, ogni occasione per coinvolgere tutti, verso l’istruzione delle masse. Sostenuto dalla convinzione che non esiste crescita economica in assenza di apporti formativi e culturali, fondò nel 1904, l’Associazione Alleanza Scolastica fra i cui propositi esisteva quella di costituire una scuola professionale di Arti e Mestieri (oggi sede dell’Istituto Professionale “S. Pertini”). “La nuova scuola deve aver per iscopo precipuo ed essenziale di rialzare il livello della cultura media nelle maestranze operaie, siano esse agricole o industriali, deve formare dei buoni ed abili operai …” Virgilio Alterocca dedicò i suoi sforzi all’imprenditoria privata, impegnandosi su diversi fronti di attività:


a) dal recupero edilizio alla telefonia

b) dall’editoria al giornalismo

c) dalla pubblicità alle affissioni

d) dalla cartoleria alla libreria


nella consapevolezza che lo strumento di crescita individuale e collettiva fosse l’istruzione.
Alterocca, per affrontare la concorrenza puntò su una filiera organizzativa costituita da:


- studio;

- officine;

- magazzino vendite;

- magazzino deposito;

- succursale;


Capì che la pubblicità era importante per essere competitivi sul mercato. Nacque così il “Bollettino Industriale” dedicato alla promozione di imprese attive in città e ad inserzioni commerciali che contribuirono alla divulgazione dei prodotti secondo una concezione più moderna di marketing. Fu promotore della nascita e della diffusione della rete telefonica pubblica, potenziale strumento di comunicazione fra le Istituzioni locali e fra privati.


Con la pubblicità convinse quanti si mostravano dubbiosi “…delle cose nuove e di chi trovava nel telefono una istituzione superflua e prematura…” Virgilio Alterocca ottenne, da parte della Direzione Generale dei Telegrafi, la concessione di impiantare la RETE TELEFONICA CITTADINA (1886).


Le connessioni si muovevano attraverso chilometri di cavi che l’impresa Alterocca ampliò di giorno in giorno fino a confluire nella rete nazionale.


Nella tipografia Alterocca (1898) prende avvio la nuova opportunità produttiva della CARTOLINA ILLUSTRATA, un mezzo gradito dall’utenza per rendere la comunicazione più breve ed efficace, ma utilizzato da Alterocca per fini educativi, didattici, artistici e di diffusione delle bellezze naturali, dando così impulso notevole alla conoscenza turistica della città.
Fra gli operai della tipografia figuravano anche giovani minorenni con lo scopo di avviarli ad un mestiere attraverso l’acquisizione di conoscenze e comportamenti trasmessi dagli operai più esperti. Nulla di nuovo sotto il sole, anche oggi, con la legge sull’apprendistato, l’obbligo scolastico può essere assolto nelle aziende.


Nel 1886, Virgilio Alterocca comprò l’Arena Gazzoli con l’idea di dotare Terni di un luogo per le rappresentazioni teatrali.
Fondò l’impresa Politeama e con uno sforzo finanziario notevole trasformò il luogo all’aperto in un teatro curato nell’arredamento, nel riscaldamento e nell’illuminazione per renderlo fruibile nell’intero corso dell’anno. Virgilio Alterocca entrò in politica affrontando il problema scolastico della città con una visione laica della scuola non più gestita dai soli religiosi, ma libera da ogni condizionamento.


Era stato il principale organizzatore (1892) della Palestra ginnastica marziale ‘Giuseppe Garibaldi’, votata a “raccogliere le giovani forze della città, addestrarle alla ginnastica ed alla difesa dall’impreveduto”; aveva ricostruito (1893) una Filodrammatica “per giovinetti”; aveva dato corpo (intorno al 1901) al Patronato Scolastico ‘10 novembre 1841’, “si prodigò” a favore dell’asilo per l’Infanzia.
Lascia definitivamente la scuola (1883) per dedicarsi all’iniziativa imprenditoriale in modo esclusivo.


A cento anni dalla morte,si propone l’intitolazione della Palestra dell’Istituto Professionale a “Virgilio Alterocca” perché egli oltre ad essere imprenditore, editore, insegnante, direttore didattico, politico benefattore, fu promotore dell’attività fisica presso la Palestra Giuseppe Garibaldi di Terni con l’obiettivo di unire alla formazione della mente quella del corpo secondo il concetto latino “mens sana in corpore sano”.



Per la cerimonia di intitolazione della Palestra dell’Ipsia che sarà messa in atto all’apertura della scuola la Provincia di Terni ha predisposto una targa in ottone delle dimensioni 25x35 da posizionare in Palestra con la scritta “Virgilio Alterocca, il suo esempio a 100 anni dalla morte 10 agosto 1910”