Al Sindaco del Comune di Terni



Premesso che il quadro generale della “Terni” si  inserisce all’interno di una crisi mondiale della siderurgia; 
visto che Outokumpu neo-acquirente e pronto rivenditore del sito di Terni desta non poche preoccupazioni in merito alle scelte che si appresta a fare; la vendita del sito ternano, in primis, dovrebbe rispondere a logiche produttive e di continuità occupazionali per poi dirigersi verso investitori industriali, piuttosto  che verso soggetti finanziari;

ritenuto che l’attenzione va rivolta: 1) al peso internazionale dell’acquirente in vista della conservazione della competitività; 2) ai volumi produttivi che riconfermino, almeno, gli attuali assetti occupazionali; 3) all’integrazione del sito di Terni in tutte le sue produzioni e articolazioni;

considerato che la preoccupazione nasce dal fatto che nulla, o quasi, si conosca degli acquirenti; né, tantomeno, si sa qualcosa di chi sta trattando e a quali condizioni;  che poco è dato sapere circa gli impegni della TK-AST e le motivazioni vere che l’hanno portata ad abbandonare il sito di Terni; che si vaga nel buio fitto a proposito delle prospettive che vorrebbero il sito ternano assoggettato alla scelta della Thyssenkrupp di distrarre la produzione a vantaggio del sito tedesco in Alabama;

ritenuto opportuno che le procedure di cessione, non a portata delle iniziative locali, coinvolgano il Governo Monti in considerazione del fatto che il Presidente del Consiglio si è mosso già, trattando la questione “Terni” con lo stato finlandese; 

riconosciuto alle parti sociali e istituzionali di essersi, fin qui, mosse bene;

tenuto conto che la percezione della complessità dell’operazione sulla comunità locale non è adeguatamente avvertita e che un attendismo sulle decisioni da prendere è quanto mai pericoloso per cui tutti dobbiamo stringerci intorno alla nostra “Terni” in considerazione che uniti si è molto, divisi si è niente (il passato docet);


si impegna il Sindaco a:

sollecitare il momento di chiudere la partita sul tavolo del Governo;

interessare i parlamentari umbri ad intervenire sia a livello nazionale che europeo, facendo leva sulla centenaria esperienza e professionalità delle maestranze, sull’ eccellenza del sito e sul peso strategico della sua  produzione in Italia e in Europa;

a mettere in atto iniziative tese a far si che la città non abbassi la guardia e mantenga alta l’attenzione sulla questione. 


Terni, 26 novembre 2012


Giocondo Talamonti
(Gruppo Misto-Associazione Politico Culturale “E.Berlinguer”)
Mauro Nannini (RC-FdS)





“La mano destra non sappia quello che fa la sinistra” , diceva l’evangelista Matteo a proposito dell’elemosina. Ma la stessa massima s’adatta perfettamente all’assenza di intesa, coordinazione e scelte politiche fra  Comune e Provincia. Disattenzione? Provocazione? Incomprensione? Di qualsiasi cosa si tratti, è un intollerabile modo di gestire i pubblici interessi.
Il Consiglio comunale aveva affrontato l’argomento degli accorpamenti, stabilendo un principio ispiratore per le annessioni e per l’attivazione di nuovi indirizzi degli istituti secondari di secondo grado. La Provincia, ente competente a proporre alla Regione il piano per la riorganizzazione della rete scolastica e per l’offerta formativa, non ha affatto tenuto conto di quanto indicato, dopo approfondita analisi, dal Comune di Terni. 
L’occasione era un invito alla collaborazione rivolto all’Amministrazione provinciale per stabilire le migliori procedure e criteri in tema di abbinamenti delle secondarie superiori: istituti tecnici con istituti tecnici, umanistici con umanistici, professionali con professionali evitando “aggregazioni” non garanti del futuro in ordine alla stabilità della scuola ternana; per le restanti scuole il criterio indicava la formazione di Istituti Comprensivi di scuola materna, elementare e media, il tutto da fare con gradualità e senza la fretta che ha contraddistinto le precedenti proposte. Il suggerimento, in armonia con le indicazioni ministeriali, mirava a facilitare, nell’uniformità degli indirizzi, l’azione dei dirigenti scolastici e dei consigli d’istituto.
Aver ignorato tutto questo ha prodotto un imprudente segnale per gli interessi della città. Oltre ad offrire ai cittadini una pessima immagine gestionale, la risposta  in termini di efficienza formativa si rivela estremamente  compromessa.
Il momento complesso che il paese e i ternani stanno vivendo impongono attenzioni che passano necessariamente attraverso la scuola e l’offerta formativa. Complicarne l’iter non giova a nessuno.
Anche l’abbinamento del Liceo dello Sport ad un istituto scientifico narnese è di difficile comprensione, tenuto conto del fatto che il bacino di utenza ternano potrebbe assicurare una più larga partecipazione a questo indirizzo.
Il piano, inviato dalla Provincia in Regione non rappresenta una soluzione logica, perché vede l’unione  degli Istituti Casagrande-Cesi-Geometri (1600 studenti circa fra professionale e tecnici) e l’isolamento dell’ITIS “L. Allievi” esponendolo probabilmente  all’accorpamento nel prossimo anno.
Altra anomalia è rappresentata dall’assegnazione a ben tre istituti  del medesimo indirizzo linguistico. 
Se la Provincia ha chiuso gli orecchi alla voce del Comune, si auspica che non lo faccia la Regione. Il problema si autodefinisce e domande chiarificatrici qualcuno dovrà porsele. La città aspetta, ma la pazienza non è infinita.


Terni, 26 novembre 2012


Giocondo Talamonti




Al Sindaco del Comune di Terni




Premesso che quello che è accaduto a Gaza è terribile e che ancora una volta il conflitto Israele Palestina ha ucciso uomini e donne e bambini inermi e incolpevoli, colpendo duramente il popolo palestinese, reo solo di chiedere diritti: diritto a vivere, ad avere un futuro, a potersi dire stato e popolo;

considerati i bombardamenti e le stragi  verificatesi, per le quali occorre stringersi a fianco di tutte le vittime per esprimere la piena solidarietà ad un popolo che da decenni si vede negati i propri diritti;

ritenuto che la tregua, risultato importante per la popolazione palestinese, costituisce il primo passo per lavorare ad una pace giusta e duratura;

preso atto che ogni sospensione della belligeranza permette alla gente di Palestina di alleviare le proprie sofferenze e che non può che incontrare il favore dell’Associazione “E. Berlinguer”;

consapevoli che nessuna tregua e nessuna pace potrà concretizzarsi fintanto permane l’occupazione delle terre palestinesi da parte di Israele.


si impegna il Sindaco a:

1) farsi promotore perché l’Italia, insieme all’ Europa, dica no alla guerra a Gaza e al massacro del popolo palestinese, lavorando ad una pace giusta e duratura;

2) chiedere giustizia e pace per tutti i popoli mediorientali;

3) condannare tutte le politiche di aggressione e di occupazione, (strumenti moderni di un colonialismo occidentale mai morto).

4) far sentire lo sdegno dei ternani per il silenzio assordante del governo Monti.

5) rispondere positivamente all’appello di Flavio Lotti, Coordinatore Nazionale della Tavola della pace per far crescere la mobilitazione e la pressione sui responsabili della politica nazionale ed europea.


Terni, 26 novembre 2012


Giocondo Talamonti
(Gruppo Misto- Associazione Politico Culturale “E. Berlinguer”)
Mauro Nannini (RC-FdS)




Sindaco del Comune di Terni
 Presidente del Consiglio Comunale

Vista la mozione sull’ immigrazione presentata il 22 ottobre 2012;

Vista l’interrogazione del 5 novembre 2012;

Visto il regolamento della Consulta per l’integrazione per il quale il Presidente del Consiglio comunale ha rilasciato il 13 maggio 2012 al Messaggero la seguente dichiarazione: “un atto straordinario  che riposiziona Terni all’avanguardia nel campo delle politiche di integrazione e che istituzionalizza la lunga tradizione di accoglienza che è nel Dna di ogni famiglia ternana.  Un atto non semplice, soprattutto nella sua gestazione, che il consiglio comunale nella sua interezza, ha saputo interpretare con spirito di modernità e maturità, mettendo da parte posizioni ideologiche, con un’impostazione la quale considera l’integrazione non come un problema da gestire ma come un’opportunità da cogliere. Il voto pressoché unanime ne è testimonianza…” 

considerato che  la popolazione ternana è fortemente interessata all’integrazione dei circa 12mila immigrati; 


si chiede al Sindaco di:

1. portare a conoscenza gli ostacoli che si frappongono all’elezione dei membri della Consulta

2. comunicare i nominativi dei soggetti che si stanno occupando dell’organizzazione dell’elezione e se stanno rispettando i tempi regolamentari previsti;

3. far conoscere la data delle elezioni, se è stata fissata;


si chiede al Presidente del Consiglio di:

1) inserire all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale la discussione sui diritti degli immigrati.



Terni, 26 novembre 2012



Giocondo Talamonti
(Gruppo Misto- Associazione Politico Culturale “E. Berlinguer”)
Mauro Nannini (RC-FdS)





Il quadro generale della “Terni” si  inserisce all’interno di una crisi mondiale della siderurgia. L’Outokumpu che ha acquistato il sito di Terni suscita non poche preoccupazioni in merito alle scelte che si appresta a fare. In primis la vendita del sito ternano dovrebbe rispondere a logiche produttive e di continuità occupazionali e, quindi, dirigersi più a investitori industriali, che non finanziari. L’attenzione va rivolta al peso internazionale dell’acquirente in vista della conservazione della competitività; ai volumi produttivi che riconfermino, almeno, gli attuali assetti occupazionali; all’integrazione del sito di Terni in tutte le sue produzioni e articolazioni.
La preoccupazione dell’Associazione “E. Berlinguer” nasce dal fatto che nulla, o quasi, si conosca degli acquirenti; né, tantomeno, si sa qualcosa di chi sta trattando e a quali condizioni; poco è dato sapere circa gli impegni della TK-AST e le motivazioni vere che l’hanno portata ad abbandonare il sito di Terni. Si vaga nel buio fitto a proposito delle prospettive che vorrebbero il sito ternano assoggettato alla scelta di volumi della Thyssenkrupp a vantaggio del sito tedesco in Alabama.
E’ difficile orientarsi nel caos informativo attuale, forse creato ad arte. E, allora, occorre che l’interlocutore dei finlandesi abbia credito politico internazionale; bisogna coinvolgere, dunque, il Governo Monti. Soprattutto in considerazione del fatto che il Presidente del Consiglio si è mosso già, trattando la questione “Terni” con lo stato finlandese. La soluzione non è alla portata di iniziative locali, a rischio di compromettere i risultati, solo per ottenere una visibilità territoriale.
Pur riconoscendo alle parti sociali e istituzionali di essersi mosse bene, è questo il momento di chiudere la partita sul tavolo del Governo. I parlamentari facciano ciò che devono sia a livello nazionale che europeo, in considerazione della centenaria esperienza e professionalità delle maestranze per un sito riconosciuto da tutti di eccellenza per il peso strategico della sua  produzione in Italia e in Europa.
La città non abbassi la guardia. La percezione di un attendismo pericoloso grava sulle decisioni da prendere. La partita è difficile e tutti, dico tutti dobbiamo stringerci intorno alla nostra “Terni” in considerazione che uniti si è molto, divisi si è niente. La storia insegna.

Giocondo Talamonti


Terni, 22 novembre 2012





INTERROGAZIONE: Polo dell’incenerimento


Al Sindaco del Comune di Terni




Premesso che qualsiasi attività umana, ogni processo di trasformazione della materia, tutti gli strumenti utilizzati dall’uomo per produrre ricchezza, implicano l’accumulo di scorie, un eccesso inutilizzabili di materiali che necessitano di essere smaltiti perché, oltre che invasivi, possono essere pericolosi per la salute. La ricerca dell’equilibrio fra la produzione e lo smaltimento dei rifiuti prodotti, impegna e impegnerà sempre più le moderne comunità e si esprimerà in livelli qualitativi della vita armonizzabili con il rispetto dell’ambiente in cui si vive.


Constatato che dal Piano dei rifiuti, si percepisce che la Regione Umbria intende far ricorso al  suo incenerimento;


tenuto conto delle firme raccolte dai partiti: SEL, PRC e IDV (oltre 6500) contro la riattivazione dell’incenerimento a Terni;

vista la delibera regionale n.1288 del 23 ottobre 2012 che invita l’Ati4 a modificare il Piano, prevedendo anche la riattivazione dell’inceneritore;


vista la delibera della giunta comunale n.44 del 13.02.2008 avente per oggetto: Affidamento incarico all’ASM di Terni Spa per la predisposizione di un piano straordinario per lo sviluppo e implementazione della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani –atto di indirizzo;


richiamato il D.Lgs 16/01/2008 che ribadisce gli ambiziosi obiettivi percentuali di raccolta differenziale da conseguire a livello nazionale, così come di seguito riportato:
45% entro il 2008;
50% entro 2009;
60% entro il 2011;
65% entro il 2012

preso atto che gli obiettivi di raccolta differenziata nell'Ambito territoriale di Terni, presentano livelli ancora troppo bassi, rispetto alla media regionale;

considerata la politica delle 5 R vale a dire:Ridurre, Riutilizzare, Riparare, Riciclare, Rallentare che lega lo sviluppo, la salute e l’ambiente;


si chiede al Sindaco e alla Giunta se:

l’obiettivo strategico è il superamento dell’incenerimento dei rifiuti in tutta la Regione e lo sviluppo della Green Economy nella gestione del ciclo dei rifiuti e della riconversione ambientale dell’economia regionale.

le iniziative e le risorse economiche investite consentiranno il raggiungimento della raccolta differenziata al 65% in tempi ragionevoli;

nelle scelte politiche dell’amministrazione comunale, tutte le iniziative sociali, comunque indirizzate ai bisogni della cittadinanza sono passate prima al vaglio severo della sicurezza e della salvaguardia dell’integrità della salute dei cittadini.

i progetti del Comune, in materia, hanno coinvolto il mondo scolastico (perché  si sviluppi sempre più in ciascuno di noi la cultura dello smaltimento, del riciclo e del riuso) e quale ricaduta hanno avuto.


Terni, 19 novembre 2012


Giocondo Talamonti (Associazione “E. Berlinguer”)
Nannini Mauro (FdS-RC)





Al Sindaco del Comune di Terni
Al Presidente del Consiglio Comunale
Agli Assessori competenti
Al Segretario Generale del Comune




PREMESSO
che il Consiglio Comunale ha approvato un atto relativo alla riorganizzazione della rete scolastica il 16 luglio 2012;
che il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità un ulteriore atto in data 15 ottobre 2012 in cui è stata espressa la posizione del Consiglio Comunale di Terni in merito alla riorganizzazione della rete scolastica e all’attivazione di nuovi indirizzi per gli istituti secondari di secondo grado;
che il tema della riorganizzazione della rete scolastica e dell’offerta formativa è fondamentale per lo sviluppo della città e pertanto il Consiglio Comunale non può non avere una particolare attenzione per questo tema;

CONSTATATO
che la Provincia, ente competente a proporre alla Regione il piano per la riorganizzazione della rete scolastica e per l’offerta formativa, ha adottato un piano che non tiene conto di quanto indicato con determinazione dal Comune di Terni;

CONSIDERATO
che la Regione è l’Ente competente ad adottare il piano di riorganizzazione della rete scolastica e il piano dell’offerta formativa e può pertanto modificare la proposta elaborata dalla Provincia di Terni;
che la proposta elaborato dalla Provincia crea un maxi-polo ampliando ulteriormente l’istituto Casagrande-Cesi che assorbirebbe anche l’istituto tecnico lasciando da solo l’Istituto tecnico industriale Allievi che rischia a causa dell’esiguità del numero di studenti (poco sopra la soglia dei 600),  di risultare sottodimensionato nel prossimo anno;
che la scelta proposta dalla Provincia non opera quindi una stabilizzazione della rete scolastica, ma crea una situazione di precarietà che molto probabilmente imporrà una nuova riorganizzazione il prossimo anno; 
che la scelta realizzata non valorizza ma anzi danneggia l’istruzione tecnica della città contraddicendo così nei fatti l’intenzione tante volte dichiarata di voler sostenere questo settore dell’istruzione perché fondamentale per lo sviluppo economico della città;
che anche nella scelta degli indirizzi da attivare, la proposta elaborata dalla Provincia penalizza la città in quanto prevede l’istituzione del liceo sportivo a Narni e non a Terni come sostenuto  dal Consiglio Comunale di Terni ed inoltre crea una duplicazione degli indirizzi dotando ben tre istituti dell’indirizzo del liceo linguistico;


IL CONSIGLIO COMUNALE DI TERNI
IMPEGNA
IL SINDACO E LA GIUNTA

1- A sostenere presso la Regione la posizione del Consiglio  Comunale di Terni espressa nell’atto approvato il 15 ottobre 2012;

2- A chiedere alla Regione di adottare un piano di riorganizzazione della rete e un piano dell’offerta formativa che si discosti dalla proposta elaborata dalla Provincia di Terni;

3- A chiedere in particolare alla Regione di unire l’istituto tecnico per geometri non all’Istituto Casagrande-Cesi, che ha già 1200 studenti circa, ma all’istituto industriale Allievi, realizzando così anche l’indicazione espressa dalla stessa Regione di procedere ad accorpamenti tra istituti dello stesso tipo;

4- A prevedere l’attivazione a Terni, in uno dei due licei scientifici, del Liceo sportivo;

5- A non creare una moltiplicazione degli indirizzi dello stesso tipo nelle varie scuole.



Terni, 19 Novembre 2012


I Consiglieri Comunali
Ing. Giocondo Talamonti 
Prof. Antonio Baldassarre 





Al Sindaco del Comune di Terni


Premesso che il Movimento Sociale Europeo, movimento di estrema destra, preoccupa le forze democratiche di questo paese perché insieme ai fatti di Roma, preceduti dalla manifestazione di Perugia, rappresentano segnali di risveglio di quello che pensavamo fosse morto e sepolto da tempo;
 
vista la condanna espressa dalle Associazioni ANPI ed ANPPIA, condensata nel commento:“La manifestazione nazifascista di Roma è una offesa ai valori costituzionali, una violenza alla città e un oltraggio alla sua popolazione”, in quanto giustamente preoccupate dell’attacco ai valori fondamentali di pace, di libertà e di democrazia;
 
riaffermato che gli ideali della lotta di liberazione dal nazifascismo, sono stati ispirati alla piena affermazione dei principi e dei valori sanciti dalla Carta fondamentale della Repubblica. Ideali per i quali, a sprezzo della loro vita, tanti hanno saputo assicurare il progresso ad un intero popolo, dando una traccia indelebile di democrazia alle attuali generazioni;
 
preso atto del prezioso patrimonio di dedizione alla causa della libertà da parte dell’ANPI e dell’ANPPIA e di tutte le associazioni combattentistiche (n.21) a cui va rivolta la gratitudine dell’intero Paese, anche per non aver mai smesso di insorgere contro ogni manifestazione di violenza da qualsiasi parte provenga e per qualsiasi ragione praticata, a difesa dei diritti di chiunque possa essere offeso dall’arroganza della discriminazione e perché possa essergli restituita la libertà ideologica di sentirsi partecipe della Comunità del mondo;
considerato il testamento ideale di "Bulow" che può essere riassunto con le sue stesse parole: "Abbiamo combattuto per la libertà di tutti; per chi era con noi, per chi non c'era ed anche per chi era contro. Tutti i morti meritano rispetto ma non si possono confondere i combattenti della libertà e quanti scelsero la dittatura".
 
 
Si impegna il Sindaco a :
 
• non concedere l’autorizzazione a manifestazioni che si rifanno al fascismo e al nazismo;
•  esprimere gratitudine alle associazioni come l’ANPI e l’ANPPIA che fungono da autentici sensori delle deviazioni della società contemporanea, baluardi posti a difesa della Costituzione, frutto di tanti sacrifici e lotte del popolo italiano;
• sollecitare le istituzioni scolastiche, in questi momenti in cui si registrano allarmanti rigurgiti di un triste passato, ad   affrontare le tematiche di storia del secolo appena trascorso e a favorire le visite guidate nei luoghi ove è possibile rivivere le testimonianze di chi ha dovuto subire violenze e prevaricazioni;
• acquistare per la biblioteca i libri che affrontano in chiave moderna il ruolo del popolo italiano nella lotta al nazifascismo.


Terni, 12 novembre 2012
 
 
Associazione Politico-Culturale “Enrico Berlinguer”
Giocondo Talamonti

“Terni Oltre”
Leo Venturi

Partito democratico
Giampiero Amici e Sandro Piccinini

Gruppo misto
Alessandro Chiappalupi

Italia dei Valori
Claudio Campili

Lista Baldassarre
Antonio Baldassarre

Socialisti
Giuseppe Boccalini

FdS-RC
Mauro Nannini, Luzio Luzzi
 
 
 
 
Se di fronte al dito che indica la luna, ci si sofferma a guardare l’unghia anziché l’astro, allora l’obbiettivo sarà eternamente ignorato. Il Sindaco di Terni, preoccupato da “imboscate vigliacche”, da “scorrettezze inaccettabili”, da tradimenti falsi o presunti, dovrebbe concentrarsi sui maldipancia interni alla maggioranza, piuttosto che convogliare sul sottoscritto malumori personali e collettivi.
Nonostante le circostanze, l’onestà intellettuale, alla quale sono stato educato e nella quale sono cresciuto, mi suggerisce di ricordare al Sindaco la mia disponibilità ad appoggiare le scelte della maggioranza, da cui non mi considero mai uscito.
Voglio precisare che il mio ingresso nel gruppo misto, sotto l’egida dell’Associazione Enrico Berlinguer, risponde ad un’esigenza personale di coerenza e di lealtà ideologica, di appartenenza ad un’idea della politica rispettosa dei cittadini, fatta di integrità morale, al riparo dai rischi e dalle tentazioni di familiarizzare con scorciatoie e mezzucci. Per essere più chiaro, se fossi stato l’artefice occulto dell’inciucio avrei affrontato il tema senza nascondermi nei segreti del voto.
Le elucubrazioni fantasiose o mefistofeliche di chiunque mi voglia vedere protagonista delle note vicende consiliari sono partorite se non da menti malate, almeno da persone prive di rispetto per la dignità dei colleghi e dei cittadini.
La mia richiesta di incontrarmi con il Sindaco e il Presidente del Consiglio, richiesta non soddisfatta, non mirava ad una trattativa, ma a ribadire la mia convinzione a non accettare l’incarico; non nelle circostanze, almeno, che hanno determinato la scelta.
Ma le mie dimissioni e la mancata rielezione di Tallarico non risolvono un ben niente. E’ come assumere farmaci ignorando la malattia da curare. Non cada nel travisamento Tallarico e non si affatichi in ipotesi salvifiche o in atteggiamenti martirologici. Né io, né lui siamo il problema. L’attenzione va posta nella tenuta della maggioranza, nella chiarezza delle scelte politiche all’interno del PD, nell’assenza di dialogo o di comprensione di buona parte della sinistra con i vertici consiliari. E’ in quel contesto che bisogna intervenire. E con urgenza.
La mancata rielezione di Tallarico è una dichiarazione di insofferenza, di insoddisfazione, di intolleranza che doveva, a mio parere, essere denunciata esplicitamente, guardando in faccia le persone, scandendo le ragioni, senza coinvolgere estranei.
Se poi si vuol far prevalere il vittimismo, l’offesa personale, allora vuol dire che della vicenda non s’è capito granché.
Condivido pienamente l’auspicio di Tallarico nell’invitare tutti, ma proprio tutti, a mantenere l’unità necessaria ad affrontare la grave crisi che attanaglia il paese, i ternani e la città, a rimandare a epoche più favorevoli, se proprio necessarie, le baruffe inutili, a guardare con serenità le difficoltà del momento per attuare misure concrete a vantaggio della popolazione.
I cittadini di tutto hanno bisogno, meno che di spettacoli penosi di rivalità spicciola.
Talamonti, non è e non vuole essere un problema, semmai la soluzione o protagonista della soluzione.
 
Terni, 9 novembre 2012
 
 
Ing. Giocondo Talamonti
 
 
 
 

Chi ha perso?

Non è ben chiaro se le elezioni in Sicilia abbiano dato risposte o posto nuovi interrogativi. E per non smentirsi, anche questa tornata elettorale serve a tutti per gridare vittoria, per plaudire al pareggio, per non parlare di sconfitta. Grazie ai voti ricevuti, il M5S ha vinto, quale partito più votato (anche se Grillo non ama il termine “partito”), il PD ha vinto (considerato l’abbinamento con UDC), l’IdV ha tenuto, il PdL è andato meglio delle attese (considerati i tempi e gli scandali) e chissà che exploit avrebbe fatto se non si fosse diviso dalle altre forze di destra Miccichè e Musumeci.
Chi ha perso, allora? Gli elettori è chiaro! Il 53% ha perso, quanto meno, l’opportunità di esprimere la propria opinione, sottraendosi a un dovere. 
Paradossalmente, ha vinto quello stesso 53%, sbandierando il distacco della maggioranza dalla politica e il disprezzo per i  politici. Ancora più incredibile è stato il tentativo di dare paternità a quella schiera di riottosi: “Sono voti nostri, in attesa di riscatto – ha dichiarato PdL, Fl, Sel, ecc; ecc.- ce li riprendiamo quando vogliamo”.
A voler essere seri, è la credibilità della politica ad uscire con le ossa rotte da queste consultazioni. L’avvertimento non è trascurabile. I siciliani, come i campani, i laziali, i piemontesi, gli italiani tutti hanno mandato un segnale preciso: basta con le caste e i privilegi, basta con le ruberie e gli scandali, basta con le speculazioni e la precarietà, basta con l’uso personale della giustizia e della sanità.
Si è gridato a gran voce al ritorno all’etica politica, al rispetto per i più deboli, alla difesa della famiglia, della scuola, degli esodati, dei disoccupati, dei giovani stanchi perfino di cercarsi un lavoro.
L’indicazione è precisa: prima di rinnovare o rottamare, bisogna guardarsi indietro e ricalcare gli esempi di moralità offerti dai politici del passato; strade da seguire per ridare fiducia anche ai disperati, giustificare i sacrifici di oggi con la speranza di riscatto in un futuro prossimo.
E’ questa la prospettiva assente nel panorama politico attuale, e di questo si ha urgente necessità. I riferimenti devono essere i De Gasperi, i La Pira, i Berliguer del passato recente, coniugarli con lo studio, la ricerca, l’innovazione e puntare ad una visione della società libera dagli egoismi personali ed orientata alla condivisione del bene comune.
Quando tutto questo sarà il motivo ispiratore di ogni rappresentante del popolo, quando garantire l’equità sociale ed economica sarà sentito come impulso primario, anziché come semplice proponimento, allora scompariranno i Fiorito e la schiera infinita di compari simili, scompariranno nani e ballerine, scompariranno intrallazzi con cosche e qualunquisti. Allora, scomparirà pure Beppe Grillo con i suoi progetti di censore dei costumi italiani. Anzi, tornerà a fare il comico.


Terni, 3 novembre 2012


Ing. Giocondo Talamonti