“Non c’è nessuna certezza. In questo momento non si sa chi sta trattando e con chi, la vendita del sito ternano”


Il quadro generale della “Terni” si  inserisce all’interno di una crisi mondiale della siderurgia. L’Outokumpu che ha acquistato il sito di Terni suscita non poche preoccupazioni in merito alle scelte che si appresta a fare. In primis la vendita del sito ternano dovrebbe rispondere a logiche produttive e di continuità occupazionali e, quindi, dirigersi più a investitori industriali, che non finanziari. L’attenzione va rivolta al peso internazionale dell’acquirente in vista della conservazione della competitività; ai volumi produttivi che riconfermino, almeno, gli attuali assetti occupazionali; all’integrazione del sito di Terni in tutte le sue produzioni e articolazioni.
La preoccupazione dell’Associazione “E. Berlinguer” nasce dal fatto che nulla, o quasi, si conosca degli acquirenti; né, tantomeno, si sa qualcosa di chi sta trattando e a quali condizioni; poco è dato sapere circa gli impegni della TK-AST e le motivazioni vere che l’hanno portata ad abbandonare il sito di Terni. Si vaga nel buio fitto a proposito delle prospettive che vorrebbero il sito ternano assoggettato alla scelta di volumi della Thyssenkrupp a vantaggio del sito tedesco in Alabama.
E’ difficile orientarsi nel caos informativo attuale, forse creato ad arte. E, allora, occorre che l’interlocutore dei finlandesi abbia credito politico internazionale; bisogna coinvolgere, dunque, il Governo Monti. Soprattutto in considerazione del fatto che il Presidente del Consiglio si è mosso già, trattando la questione “Terni” con lo stato finlandese. La soluzione non è alla portata di iniziative locali, a rischio di compromettere i risultati, solo per ottenere una visibilità territoriale.
Pur riconoscendo alle parti sociali e istituzionali di essersi mosse bene, è questo il momento di chiudere la partita sul tavolo del Governo. I parlamentari facciano ciò che devono sia a livello nazionale che europeo, in considerazione della centenaria esperienza e professionalità delle maestranze per un sito riconosciuto da tutti di eccellenza per il peso strategico della sua  produzione in Italia e in Europa.
La città non abbassi la guardia. La percezione di un attendismo pericoloso grava sulle decisioni da prendere. La partita è difficile e tutti, dico tutti dobbiamo stringerci intorno alla nostra “Terni” in considerazione che uniti si è molto, divisi si è niente. La storia insegna.

Giocondo Talamonti


Terni, 22 novembre 2012