La Struttura complessa di diabetologia dell’Azienda Ospedaliera S. Maria di Terni, a quanto risulta, l’unica nella nostra Regione, fornisce eccellenti prestazioni sanitarie anche ad utenti provenienti da regioni limitrofe in virtù della lunga esperienza maturata sotto la guida del Dott. Giuseppe Fatati.

Detta struttura è un reale centro di eccellenza che conta non solo sulla professionalità dei medici, ma anche sul sistema organizzativo complessivo. L’allarme degli utenti nel leggere sul Messaggero del 17 dicembre un articolo in cronaca locale che sotto il titolo “Diabetologia, centro di eccellenza che va mantenuto” lascia intendere il rischio di essere “smantellato” è più che lecito, destando preoccupazione per il servizio di qualità al quale i cittadini fanno costante riferimento.

L’Umbria è una regione con una tendenza all’obesità infantile superiore alla media nazionale. La prevalenza del diabete è molto vicina alla media nazionale cosı` come il tasso di incremento della malattia.
L’Ospedale di Terni ha una lunga ed importante attività di ricerca e cura del diabete, meritevole di essere incrementato, sia per le acquisizioni scientifiche conseguite, sia per la crescita territoriale dell’infermità. Suona penalizzante per l’utenza ipotizzare la chiusura del Centro in vista di una struttura regionale unica, quando sarebbe più opportuno prevederne, semmai, un’altra presso l’Azienda Ospedaliera di Perugia.

L’Associazione politico Culturale “Enrico Berlinguer” si oppone con forza ad una scelta eventuale in tal senso, ricordando che il diritto del cittadino ad usufruire dell’assistenza sanitaria necessaria a salvaguardare la sua salute è espressamente previsto dalla Costituzione Italiana. Il paziente deve trovare, sempre, la giusta risposta alle proprie necessità.

L’Associazione si impegna a sostenere ogni azione tendente al rafforzamento di tutte le specialità, ma più in generale allo sviluppo e all’innovazione dell’Ospedale S. Maria di Terni che con le professionalità e la tecnologia attuale si sta imponendo in campo nazionale e internazionale. A riprova della professionalità degli operatori sanitari dell’ospedale è il caso di ricordare che recentemente è stato eseguito, in diretta live, un intervento a cui hanno partecipato diversi specialisti operanti in luoghi diversi. Il futuro prossimo della sanità guarda ad una chirurgia da remoto capace di assicurare, grazie ai robot e al 5G, tempi di latenza praticamente nulli. Il che vuol dire intervenire su pazienti ricoverati in qualsiasi ospedale dotato di connettività 5G e robot, consentendo scambi di informazioni in tempo reale.

È auspicabile, quindi, un impegno dell’Azienda Ospedaliera a mantenere, migliorare, ottimizzare il Centro di Diabetologia nei propri piani programmatici. Impegno che vede coinvolto in prima persona il Sindaco della nostra città, l’amministrazione comunale, la Giunta regionale e comunale perché sia garantita la qualità del servizio diabetologico.

Anche l’Università è chiamata a fare la sua parte. Il rinnovo della Convenzione tra Regione e Università deve tener conto della richiesta di rilancio dell’Università a Terni e specificatamente del rapporto con l’Ospedale di Terni, affinché, sotto il profilo della sanità ternana, non si disperda il patrimonio di competenze e conoscenze che hanno contraddistinto e contraddistinguono il sito locale.
La programmazione delle attività dell’Azienda ospedaliera deve essere funzionale alla realizzazione degli obiettivi di salute della popolazione in un contesto in cui la ricerca e la didattica dovranno essere fortemente interconnessi con le attività assistenziali.

In tal senso, si attende un forte impulso della ricerca clinica in campo farmacologico e tecnologico. La coesistenza, nell’area ternana, di importanti realtà industriali potrebbe fornire ulteriori stimoli ed occasioni allo sviluppo della ricerca in campo biotecnologico. Infine, esperienze di ricerca già consolidate potrebbero trovare ulteriori occasioni di crescita.  

L’Associazione politico culturale “Enrico Berlinguer raccoglierà le firme dei cittadini ternani nel caso venissero disattese le aspettative della popolazione e nell’ipotesi che il Centro Diabetologico venisse sacrificato in nome di un mero contenimento dei costi sanitari.

Il Presidente
Giocondo Talamonti



Linguaggi volgari…


La sensazione dominante di chi mostra un minimo di attenzione al panorama attuale della nostra società, è che i legami e i rapporti che la costituiscono si stanno gradualmente dissolvendo. Lo possiamo vedere nella spasmodica lotta per il consenso che si determina in quasi tutte le occasioni di confronto fra qualsivoglia soggetti, siano essi politici o portatori di opinioni diverse. I dibattiti non vengono legittimamente sostenuti da argomentazioni a sostegno dell’una o dell’altra posizione, ma sfociano quasi sempre in una demonizzazione dell’avversario di turno, concepito, spesso, come nemico da abbattere, fino a farlo oggetto di invettive e degli insulti più volgari possibile. Mentre un soggetto espone le sue convinzioni il cameramen non manca mai di inquadrare, come da copione, quella componente di fazione opposta, invitata direttamente per il contraddittorio o facente parte del pubblico, che oscilla la testa qua e là in segno di disapprovazione. Un messaggio diseducativo che va rimosso con l’acquisizione di una cultura collettiva che ponga al primo posto il rispetto dell’altro. Che ci si deve aspettare, d’altronde, dalle manifestazioni di opinioni personali da contrapporre a quella degli altri se giornalmente in televisione si assiste al turpiloquio, all’offesa continua, alla bestemmia, alla volgarità becera di sopraffare l’interlocutore alzando la voce? Nessun comportamento sociale è avulso dal tempo che lo vive. Tant’è; ne basta il richiamo alla moderazione di una voce che si perde nel deserto. O siamo tutti a reagire oppure teniamoci, come ogni popolo, il re che si merita.