L’informazione televisiva nel sistema della formazione

Il mezzo televisivo è uno dei modi più concreti per veicolare le scelte sulle opportunità offerte dai percorsi scolastici e formativi (alta formazione e formazione permanente).

Queste meriterebbero adeguato spazio nei servizi pubblici e fruibilità da parte di tutti in quanto rappresentano la chiave per una corretta politica del lavoro e per costruire il futuro dei giovani. Nelson Mandela in proposito pensava che ” L'istruzione è il grande motore dello sviluppo…”.

L’orientamento è essenziale per la programmazione del territorio, ma le TV pubbliche e quelle private (Mediaset etc.) favoriscono prevalentemente alcuni settori con spazi eccessivi e ricorrenti. 

E’ evidente l’occupazione degli schermi televisivi nazionali da parte di trasmissioni dedicate alla cucina, alle ricette, alla preparazione di vivande senza considerare i servizi di RAI3 in diretta con le scuole umbre del settore.

Occorrerebbe invece considerare prioritarie, per lo sviluppo economico del territorio, l’istruzione e la formazione legate alle attività produttive in esso presenti ( chimica e siderurgia, strategiche per l’Umbria, per l’Italia e per l’Europa).

E’ di recente pubblicazione l’articolo comparso su un quotidiano locale circa il pericolo di cancellazione, in un prestigioso Istituto Professionale perugino, di percorsi formativi utili e necessari all’industria e all’artigianato a causa del numero esiguo di studenti registratosi alla chiusura delle iscrizioni a.s.2014/2015.

E’ compito di ogni Paese evoluto progettare e delineare i propri settori di sviluppo economico, facendo leva sulle professionalità che il mondo della scuola è tenuto a formare. Questo semplice connubio ha, come comune denominatore, l’orientamento, compito non solo della scuola, ma anche delle istituzioni, delle associazioni culturali, datoriali, sociali e di tutti i mezzi d’informazione.



Giocondo Talamonti 
(G.M. Associazione E. Berlinguer”)