Lavorare da remoto…


Chi ha detto che lavorare significa timbrare il cartellino? La novità è il “lavorare da remoto”. Non più la necessità di recarsi in ufficio per le classiche 8 ore, dove si convive con i colleghi e sotto il controllo di un capo-ufficio. Con le nuove modalità le persone non saranno pagate ad orario, ma a prestazioni e risultati e questo comporta che non è più necessaria la presenza fisica nel luogo di lavoro; occorre essere nomadi digitali dove lo strumento principale è il computer con il quale, in qualsiasi momento e con tutti comunque dislocati, è possibile interagire. In Svizzera, in Germania, nel Regno Unito e negli Stati Uniti è una pratica che sta prendendo sempre più piede; lavorare da remoto, ovvero da una qualsiasi postazione dotata della strumentazione necessaria, nella maggior parte dei casi, significa poter gestire meglio il proprio tempo. Il posto fisso in ufficio o in azienda sta, insomma, gradualmente cedendo il passo a un modo di lavoro che prefigura grandi cambiamenti e vantaggi sia per i datori che per i loro dipendenti. Anche se in Italia fatica un po’ ad affermarsi, si evidenziano diverse opportunità di lavoro indirizzate a nuove professionalità: esperto di grafica; tecnico per la sponsorizzazione delle attività aziendali su canali come YouTube e Facebook; curatore dei siti Internet e della grafica;  traduttori,   dalle lingue più diverse, di libri, articoli o siti Internet; addetto a rispondere alle chiamate dei clienti che necessitano di assistenza; addetti a reperire fondi che servono a finanziare progetti; redattore di testate online che può trarre  documentazioni e scrivere i propri articoli da qualsiasi luogo; editore di e-book. Più di ogni altro lavoro, il lavoro da remoto richiede tantissima organizzazione estremamente necessaria per riuscire a lavorare al meglio! Vedremo…

Giocondo Talamonti
Presidente dell’Associazione Politico-Culturale “Enrico Berlinguer”