Paura
e povertà, sono le forze che disegnano la politica italiana. La
povertà si accoppia alla paura di stare peggio, di avere accanto immigrati e
altri poveri con cui ci si trova in concorrenza per i lavori meno qualificati e
per servizi pubblici più scarsi.
Inoltre ci si muove
alimentati da retorica populista, dalla critica all’Europa e dall’astio contro
gli immigrati.
Italiani brava gente che
credono al cambiamento dove chi non ha, percepirà il reddito di cittadinanza e
a chi ha, gli si abbassano le tasse. E poi? Come la mettiamo con i mutui, con i
prestiti, con i risparmi degli italiani, con le pensioni e con l’uguaglianza?
Intanto c’è chi pensa
all’”altra Italia”, al decreto sicurezza,
alla riforma della giustizia, al Tav, mentre il Pil è a crescita zero e l’Italia
è in stagnazione con conseguenze sull’occupazione, nel momento in cui la
sostenibilità ambientale e l’educazione sono le vere emergenze…
Papa Francesco ci ricorda
che:
“…Nell’opera di costruzione di un solido ordine democratico, di
rafforzamento della coesione e dell’integrazione, della tolleranza e del
rispetto per gli altri, il perseguimento
del bene comune deve essere un obiettivo primario. L’esperienza dimostra
che la violenza, il conflitto e il terrorismo si alimentano con la paura, la
sfiducia e la disperazione, che nascono dalla povertà e dalla frustrazione…”
«La
grave crisi ambientale che ci sta dinnanzi esige una sempre maggiore
sensibilità …a promuovere modelli responsabili di sviluppo economico”
Giocondo Talamonti
(Presidente dell’Associazione Politico Culturale
“Enrico Berlinguer”)