sostituendo al tempo
della memoria, che ogni anno si ripresenta, quello della verità
unica, definitiva e intangibile.
È
dalla conoscenza, dal ricordo, dalla memoria sempre viva che si costruisce il
futuro. La difesa dell’Italia richiede sempre di più il lavoro della storia, la
passione civile di chi ricerca il passato per operare.
Il 2 agosto 1980: una calda giornata di mezza estate, almeno per
quelle 85 persone che sostavano all’interno della stazione di Bologna.
Alle 10.25, però, cambiò tutto. Un ordigno a tempo, contenuto in una valigia
abbandonata (modus operandi della strategia della tensione), esplose
nella sala d’aspetto uccidendo 85 persone e provocando 200 feriti.
È il più grave atto terroristico compiuto in Italia
dopo la Seconda guerra mondiale.
In carcere ci son finiti solo gli esecutori.
La magistratura
individuò in Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi
Ciavardini coloro i quali organizzarono l’attentato e lo eseguirono.
(Valerio Fioravanti non risparmiò critiche
all’Associazione familiari delle vittime della strage e allo stesso Presidente,
Torquato Secci. Critiche a cui risposi con fermezza e determinazione il 31
luglio 2012, attraverso il giornale “La Nazione”).
I mandanti non sono mai stati trovati, neanche
dopo le sentenze definitive degli anni Duemila. È una verità che dovrà essere interamente
conquistata, per rendere completa l'affermazione della giustizia.
- 12 dicembre 1969: strage di piazza Fontana a Milano (17 morti e 88 feriti; il più cruento di quegli
anni, e il secondo più sanguinoso di sempre in Italia dopo la strage di Bologna del 1980);
- 22 luglio 1970: strage di Gioia Tauro (6 morti e 66 feriti);
- 31 maggio 1972: strage di Peteano a Gorizia (3 morti e 2 feriti);
- 17 maggio 1973: strage della Questura di Milano (4 morti e 52 feriti);
- 28 maggio 1974: strage di piazza della Loggia a Brescia (8 morti e 102 feriti);
- 4 agosto 1974: strage dell'Italicus (strage sull'espresso Roma-Brennero, 12 morti e
105 feriti);
- 2 agosto 1980: strage della stazione di
Bologna (85
morti e 200 feriti).
Non si
conoscono, ancora, i mandanti.
L’Associazione dei familiari delle vittime
chiede di conoscere, ad ogni ricorrenza del 2 agosto, i nominativi dei
mandanti, augurandosi che si faccia piena luce sulle zone d’ombra che
ancora persistono, nonostante siano trascorsi trentanove anni da quel tragico
evento.
Giocondo Talamonti
Allegato il giornale “La Nazione” del 31 luglio 2012 e la
locandina, sempre della Nazione, esposta fuori dall’edicola.