9 ottobre 1963: la diga del Vajont 50 anni dopo il disastro

Mezzo secolo dal disastro del Vajont: ricorre oggi l’anniversario della tragedia più evitabile e drammatica che la storia d’Italia annovera dalla conclusione della Seconda Guerra Mondiale.

La Legge 14 giugno 2011, relativa all'istituzione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dei disastri ambientali e industriali causati dall'incuria dell'uomo, con ricorrenza il 9 ottobre di ogni anno. La data scelta fa riferimento alla tragedia del Vajont del 1963, dove persero la vita 1910 vittime.
Vajont è il nome del torrente che scorre nella valle di Erto e Casso per confluire nel Piave, davanti a Longarone e a Castellavazzo, in provincia di Belluno. La storia di questa comunità fu sconvolta dalla costruzione della diga del Vajont che determinò la frana del monte Toc nel lago artificiale. La sera del 9 ottobre 1963 si elevò un'immane ondata, che seminò ovunque morte e desolazione. Quella sera si giocava la finale di Coppa dei Campioni tra Real Madrid e Glasgow Rangers. Nei paesini veneti della valle del Vajont i fortunati che avevano il televisione in casa, si erano radunati per guardare la partita di calcio, gli altri, trascorrevano tra le mura domestiche una delle prime fresche serate autunnali.


Sono stati accertati tre fondamentali errori umani che hanno portato alla strage:

- l'aver costruito la diga in una valle non idonea sotto il profilo geologico;
- l'aver innalzato la quota del lago artificiale oltre i margini di sicurezza;
- il non aver dato l'allarme la sera del 9 ottobre per attivare l'evacuazione delle popolazioni residenti nelle zone a rischio di inondazione;


A distanza di 50 anni questo ed altri disastri ambientali continuano, purtroppo, in ogni parte del globo con riflessi negativi sulla natura, sugli animali, sulla vita e la salute delle persone. La riflessione investe diversi settori: 

- disastri idrogeologici;
- centrali nucleari, 
- costruire in zone sismiche.


Lavoro e profitto contrapposto a vita e salute:

- rifiuti altamente tossici, prodotti in Italia, trasformati in Cina in prodotti diversi ed utilizzati di nuovo in Italia anche dai nostri bambini;
- industrie che producono materiali tossici che riversano in mare dando origine a tumori e a malformazioni;
- industrie che lavorano materiali chimici e che diminuiscono il tempo di vita degli operai; significativo che altri operai sono in attesa di entrare in tale mercato del lavoro, forse non sanno quello che può loro accadere. 



Terni, 9 ottobre 2013


Giocondo Talamonti
G.M. "Associazione E. Berlinguer"