Terni - Riflessioni sull’Università



In un momento in cui l’economia nazionale costringe tutti a regolare la cinghia sull’ultimo buco (purtroppo il più stretto), razionalizzare le risorse e modularle su un progetto essenziale significa fare di necessità, virtù.


L’Atto d’indirizzo, stilato congiuntamente dai Consigli comunale e provinciale di Terni, indica esattamente le linee programmatiche da seguire per consolidare la presenza del Polo Universitario Ternano negli anni a venire, sia in termini di offerta formativa appetibile a livello nazionale per specificità di indirizzi di studio, sia di ricerca finalizzata anche all’integrazione con il tessuto economico del territorio.


Indicare a priori quali e quanti debbano essere le facoltà o i corsi di laurea da conservare e difendere può rivelarsi fuorviante, fino a compromettere risultati e risorse. Il presupposto è che gli indirizzi presenti e futuri dipendano esclusivamente da funzioni di compatibilità con l’economia del territorio, soddisfino parametri sostenibili e si propongano, per l’eccellenza, a divenire centri di studio di valenza nazionale e internazionale.


Tutto ciò impone una serie di scelte politiche finalizzate a ottimizzare le risorse finanziarie, immobiliari e umane, a evitare ogni forma di spreco, duplicazione di incarichi, consorzi, associazioni e fondazioni che non abbiano altro scopo se non quello di puntare alla crescita qualitativa, abbandonando ogni opportunità di trasformarli in “carrozzoni” deleteri.


Il Polo Universitario di Terni ha tutte le carte in regola per pretendere l’attenzione che merita da parte della Regione e dal MIUR: il Centro di ricerca sullo Spazio del Prof. Battiston, quello europeo dei materiali polimerici del Prof. Kenny, quello di biotecnologie mediche del Prof. Crisanti, quello per le cellule staminali del Prof. Vescovi e quello per l’oncologia del Prof. Giordano, godono già di una risonanza nazionale e mondiale, potenzialmente in grado di crescere ancora e segnare svolte epocali per il futuro dell’intera umanità.
All’orgoglio locale di ospitare tali eccellenze dobbiamo saper aggiungere il sacrificio delle Amministrazioni locali e di tutti i ternani, consapevoli che concentrare risorse sull’Alta Formazione e sulla Ricerca compensa sempre la realtà che le ospita.


Una prima razionalizzazione va fatta in merito alle sedi; Pentima ha svolto un ruolo importante in fase di avvio dei Corsi. Oggi non è più pensabile di accogliere studenti in aule prive di finestre. Altre strutture come la costruenda sede di Medicina in Via Trento può ospitare studenti di altre Facoltà.


Giocondo Talamonti