Dunque, la Commissione Provinciale per l’Istruzione si è riunita per la seconda volta in pochi mesi per deliberare sul dimensionamento scolastico a Terni, che ha già visto accorpamenti impossibili, e decidere quello che aveva deciso nella precedente seduta. Cioè, niente.
Ai danni prodotti dall’uscente assessorato di Donatella Massarelli all’organizzazione scolastica della nostra provincia, quello attuale ha pensato bene di aggiungere la beffa (cosa che non guasta mai):
far vedere che l’amministrazione è sensibile alle crescenti proteste delle vittime (studenti, famiglie, docenti, personale ATA) ma, contemporaneamente, non fare niente per cambiare le cose.
La Commissione in questione ha partorito il solito topolino; questa volta arruffatissimo, malato anzi, impiagato.
Ha parlato di monitoraggio, di tavoli di confronto, di valutazioni. Parole che lasciano il tempo che trovano.
La verità è che sono stati volontariamente ignorati gli indicatori che sconsigliavano il dimensionamento, sono state volontariamente ignorate le analisi e le disposizioni comunali (atto di indirizzo votato all’unanimità), è stata volontariamente ignorata la problematicità dell’IPSIA, Istituto considerato avere il più alto indice di complessità dell’intera regione Umbria, sono stati volontariamente ignorati i disagi logistici di famiglie e studenti, annullato il posto di lavoro del DSGA, sconvolto l’intero sistema organizzativo scolastico.
Ma in Provincia o, per dir meglio, nell’Assessorato qualcuno vorrebbe far credere che la situazione deve essere ancora studiata, quando in realtà l’obiettivo è quello di lasciare le cose esattamente come stanno.
Non sarà il caso di chiamare la “furbata” con il nome che merita?
Se questa non è una presa di posizione preconcetta, che presa sarà?
Giocondo Talamonti