177 morti, 177.228 infortuni, 4430 invalidi (dati del 3.3.2010 presi dal roller di Telegalileo) e la catena non si ferma nonostante che la Sicurezza sia diventata un problema sociale che investe non solo gli addetti ai lavori, ma ogni cittadino che considera questo dramma una priorità.
Alla scuola spetta il compito di sensibilizzare e formare i giovani a comportamenti corretti e responsabili facendo loro acquisire la cultura della prevenzione.
Il lavoro in nero o irregolare è in continuo aumento. Questo atteggiamento pericoloso va arrestato e per questo occorre trovare incentivi per quelle imprese che rispettano le leggi vigenti in materia di sicurezza a tutela della salute e incolumità dei propri dipendenti.
Aprire un’impresa edile è semplicissimo, basta andare alla Camera di Commercio e iscriversi, senza vincoli per svolgere una attività ad alto rischio di infortuni.
Non è sufficiente predisporre un piano di valutazione o piani di sicurezza per svolgere un lavoro che richiede preparazione, concentrazione e monitoraggio continuo delle esposizioni ai rischi. Occorre puntare, invece, su un modo nuovo di operare, investendo sulla cultura e sul controllo delle imprese.
Tutti siamo chiamati a vigilare affinché l’elenco degli infortuni, degli invalidi e dei morti sul lavoro diminuisca drasticamente. Mai abbassare la guardia.
Giocondo Talamonti