Test antidroga e impellenze della città



Il gruppo del PDL in Comune ha pensato di dare dimostrazione di efficienza e razionalità decidendo di sottoporsi al test antidroga, interpretando così i desideri delle famiglie dei disoccupati, dei precari, di quanti cercano lavoro senza trovarlo e di quanti lo hanno perso. Tutta gente che non aspettava altro.

La scelta coraggiosa nasconde i suoi rischi, come quelli che corre un musulmano che si sottopone all’analisi del sangue per vedere se s’alimenta di carne di maiale o un astemio per verificare se ci sono tracce d’alcool che gli scorrono nelle vene.

Nel laghetto incantato in cui i pidiellini sguazzano, beandosi dell’immagine riflessa della luna, alla quale pensano di somigliare, la distanza fra loro e il mondo reale si misura oramai in anni luce, tanto che a nessuno di loro vien da chiedersi a chi può fregare qualcosa se il consigliere X o la consigliera Y si fa, o meno, qualche canna.

Probabilmente l’esito, che si spera negativo, dovrebbe partorire, nelle attese degli esaminandi, l’apprezzamento popolare per la verginità accertata, ignorando che anche i pochi soldi che necessitano per la verifica potrebbero avere migliore destinazione.

Il Gruppo RC/CI, intanto, ha deciso di non applaudire nessuno per l’eventuale felice prova e invita i colleghi, con l’occasione, a guardarsi intorno e prendere atto delle impellenze della città.

Alle prove eclatanti, sarà il caso che ci si preoccupi di sostituire azioni concrete che, al di la dell’effetto elettorale, siano meritorie di sostegni ed aiuti a vantaggio di quanti non hanno nessun interesse ad assistere a sceneggiate collettive.

Giocondo Talamonti