I contrasti che stanno rendendo difficile il rapporto fra i compagni della Federazione di Terni possono e devono essere ricomposti con la volontà comune di guardare al futuro del Partito in una prospettiva di limpidezza comportamentale, sulla scorta degli insegnamenti che Enrico Berlinguer ha inteso dare agli italiani in un periodo storico altrettanto difficile per il Partito e per il Paese.



Non vogliamo ergerci a censori di nessuno o a facili predicatori di onestà, ma quanto ha determinato i dissensi interni non è tollerabile in una Federazione che ha sempre rispettato i principi di uguaglianza e di correttezza fra gli iscritti. Abbiamo discusso, ci siamo scontrati, abbiamo cercato il confronto dialettico con l’obiettivo comune di dare le migliori risposte agli interessi del popolo, condannando personalismi e tornaconti personali. Oggi, come prima, nulla è cambiato nel progetto di difesa dei diritti degli iscritti. Anzi, più che in precedenza, le difficoltà in cui si dibattono tanti lavoratori nell’assicurare serenità economica alla propria famiglia, ci obbligano a disegnare orizzonti di maggiore impegno sociale e morale. Da qui nasce la ferma condanna di quanto si è verificato recentemente nel Congresso per l’elezione delle figure chiamate a svolgere compiti di responsabilità nella nostra provincia.


Quando gli attuali autonominati prenderanno coscienza del sopruso consumato, sarà possibile parlare in termini concreti dell’unità che oggi auspicano e invocano falsamente, dal momento che il direttivo si è autoproclamato su una falsità ideologica e materiale.
Di tutto c’è bisogno in questo tragico momento per l’economia e la morale del Paese, tranne dell’ipocrisia degli autoeletti di casa nostra.
Altri sono i problemi a cui rispondere, altre sono le priorità da soddisfare…
Noi, comunisti nel cuore e nella testa, prima che nel nome, abbiamo orizzonti diversi dall’auto-segretario e soci. Veniamo da lontano per andare lontano, avendo come riferimento costante le aspettative del popolo, le sue necessità. Stiamo con chi deve affrontare le difficoltà del lavoro, stiamo al loro fianco nelle lotte per conservarlo, ci impegniamo per costruire un futuro ai giovani e alle famiglie di domani perché possano credere nell’equità sociale e nel ruolo della politica.
Noi non concepiamo di costituire un’unità con chi non ha idea di cosa essa significhi; perseguiamo un disegno di ricostruzione morale nel partito e nella vita, del quale troppi hanno perduto le tracce; vogliamo dare autonomia ai giovani, assistendoli con l’esperienza nei progetti da realizzare, perché è a loro che appartiene il futuro del Partito e della società.



E’ sui valori che si costruiscono i progetti di vita, valori che solo attraverso l’esempio e la difesa è possibile trasmettere nelle valenze irrinunciabili che regolano i rapporti fra i componenti di una medesima comunità.
Al momento ci sentiamo troppo distanti dagli auto-proclamati per condividere con essi un qualsiasi progetto. Se crediamo ad un partito che continui a rappresentare attese e realizzazioni dei cittadini più esposti ai colpi del liberismo senza regole e del capitalismo economico e finanziario, non possiamo, né dobbiamo cedere sulla moralità.
Subito dopo il 28 ottobre, saranno indette due conferenze, una a Perugia, l’altra a Terni, per informare cittadini e media sui motivi del dissenso e sulle prospettive di rafforzare ogni tentativo finalizzato agli interessi comuni.



Terni, 27.10.2011

Giocondo Talamonti

“C’è del marcio in Danimarca”, avrebbe detto Shakespeare per bocca di Amleto nel commentare la situazione in quel paese.



Ma non va meglio a casa nostra. Fra ribalte cercate a forza e ribaltoni, c’è anche da noi chi ciurla nel manico per tentare di trarre dalla confusione vantaggi personali.
Sono iniziate le grandi manovre per dare copertura “legale” ad un progetto “illegale”, con protagonisti, sostenuti anche dall’alto e da un Consiglio Federale fatto lievitare alla bisogna a più 23 membri, per puntare all’elezione di Segretario provinciale.

In un Congresso ridotto a burla, sono spuntate tessere come funghi, rapide nella crescita e veloci nel marcire. Il prestigiatore di turno cercava con la raccolta di assicurarsi la copertura necessaria alla validazione di un colpo di mano. Per dare consistenza al fumoso disegno, i protagonisti hanno assunto le vesti dei censori, richiamando gli iscritti al “rispetto delle regole”, immaginando che nessuno s’accorgesse che i primi a tradirle fossero proprio loro. A questo gioco delle tre carte, invece, c’è chi guarda con preoccupazione e disgusto.

Qualcuno, intanto, si è affannato a definire la destrezza della manipolazione e la logica reazione degli iscritti come un “vivace confronto”, confondendo tensione con dialettica politica e, col cerino in mano, invoca l’unità delle forze, senza perdere di vista le mine piazzate nei punti giusti per far saltare l’armonia del Partito.
Le regole esistono e si rispettano non cambiandole unilateralmente nel corso di un confronto politico interno. Se si rendesse necessario cambiarle, lo si deve fare con il consenso di tutte le componenti del Partito, senza sotterfugi e escamotage, come quello che ha visto “gonfiare” il numero delle tessere solo qualche giorno prima del Congresso.
Questi sono mezzucci, non regole. Non è questo che vogliamo, se crediamo nel rilancio di un partito comunista che guardi alla lealtà e alla correttezza come elementi fondanti di un auspicato ritorno alla moralità e all’etica politica.
Non è affatto un buon inizio. Iscritti e simpatizzanti hanno bisogno di ben altro che dei soliti maneggioni.

Giocondo Talamonti

“ I Rottamatori”


Piccoli “rottamatori”crescono.


Al pari dei fiorentini, anche noi ternani, che non ci facciamo mancare niente, non rinunciamo a coltivare “rottamatori” nell’orticello di casa nostra. Anzi, per dirla tutta, i nostri hanno facoltà che i toscani neppure si sognano: dispongono del dono della preveggenza, della divinazione.


E sì, perché riescono a percepire a distanza l’inefficienza della macchina amministrativa, nel senso che, pur avendo l’obbligo di partecipare alla gestione della cosa pubblica, fanno sparute comparse, fugaci apparizioni nei luoghi deputati a decidere le sorti della comunità cui appartengono.


Sull’esempio del protorottamatore Renzi, sindaco di Firenze, che ha aperto un dialogo provocatorio con l’avversario politico Berlusconi, i “rottamatori de noandri” hanno abbracciato, in mancanza di meglio, le tesi catastrofistiche espresse dai prelati locali sul futuro di Terni, ormai rassegnati ad una missione salvifica dell’economia del territorio, viste le difficoltà a traghettare le pecorelle in affidamento sui lidi più certi della spiritualità.


La lamentata assenza di idee, progetti, relazioni instabili (?) e proficue, non ha prodotto ancora, a quanto è dato sapere, alcuna proposta concreta, evidenziando pericolose falle anche fra i “rottamatori”.


In attesa che il repulisti abbia avvio, che le proposte si concretizzino e che l’incompleto processo di crescita maturi, pare opportuno che i protagonisti di oggi si accontentino della definizione di “scassatori”.


Terni, 07.10.2011

Terni avrà il suo giusto riconoscimento…

“Terni avrà il suo giusto riconoscimento”. Su questa frase riposano le speranze di vedere la città giocare un ruolo di maggior rilievo in tema di formazione universitaria. La promessa di inserire il Polo di Terni nello statuto dell’ateneo perugino in via di revisione, mira a rassicurare le pressioni che a livello sociale e politico ha visto protagonisti i maggiori enti del territorio.


Appurato, tuttavia, che promesse e speranze restano tali se non si insiste nel dare loro forma concreta, i timori dei ternani di imbattersi in ostacoli e impedimenti al progetto, trovano riscontro nell’atteggiamento a dir poco prudente sin qui mostrato da Perugia nell’allargare i confini dell’ateneo.


Quanto a vaghezza, anche l’affermazione secondo cui “Terni avrà il suo giusto riconoscimento”, non lascia tranquilli gli studenti ternani e le loro famiglie, stando almeno alle esperienze del passato e i disagi del presente che vedono gli oltre 600 studenti di medicina e di infermieristica convivere in sei aule.
Da un paio d’anni i lavori della nuova sede di Medicina sono stati terminati, ma di affidarle il ruolo operativo che merita ancora non si parla. Sembrava che a ottobre scorso, la sede dovesse ottenere “il suo giusto riconoscimento”, ma ai ritardi decisionali si sono aggiunti altri ritardi.


Mostrarsi scettici di fronte alle più oneste intenzioni non è l’atteggiamento preferito dai ternani, ma alimentarsi di sole promesse condite di fumanti speranze, rischia di diventare un pasto dietetico di cui la città non ha affatto bisogno.
Numeri e progetti, così come qualità e esigenze del territorio impongono scelte che siano di supporto allo sviluppo. Razionalizzare i servizi di formazione decentrandoli non significa rinunciare a posizioni di controllo, ma favorire le opportunità formative a vantaggio dell’interesse della regione.


In questa ottica, seguire passo passo le misure di modifica allo statuto e concretizzare la funzionalità delle strutture non appaia come mancanza di sfiducia nei confronti degli operatori, piuttosto lo si interpreti come una naturale e totale maturazione dei tempi, oltre la quale c’è solo il rischio di compromettere ogni buona intenzione.


Terni, 23 settembre 2011
Giocondo Talamonti

Protocollo d’intesa fra l’Ipsia e la TEXA e Convegno “Futuro dell’automobile”

Il 12 ottobre, alle ore 10.00, presso la sala “Sergio Secci” dell’Ipsia èsiglato fra la scuola e la TEXA spa un patto di collaborazione che prevede:


il riconoscimento dell’Ipsia come scuola TEXAEDU, la cui finalità è la formazione dei giovani nel settore dell’autoriparazione, in considerazione dei cambiamenti del mercato automobilistico e delle metodologie: Tale intesa consente di avvicinare la scuola e il mondo dell’impresa e rispondere efficacemente alla domanda di lavoro presente nel territorio. La scuola consapevole che l’efficacia formativa si realizza anche attraverso il funzionamento e l’attivazione di una vasta rete di relazioni con le imprese del territorio, organizza per l’inaugurazione un convegno dal tema “Futuro dell’automobile”. All’iniziativa sono invitate le istituzioni, le associazioni di categoria (Associazione Industriali, Confapi, Confartigianato, CNA) Camera di Commercio, Toyota


La Proposta Formativa consente di poter intervenire sui sistemi elettronici che governano le auto d'oggi attraverso la conoscenza dei principi teorici di base e con l’ approfondimento degli strumenti usati in officina.
É per realizzare questo gli allievi TEXAEdu utilizzeranno la strumentazione direttamente in aula, acquisendo una competenza professionale ed una dimestichezza sull’utilizzo elevata.



Una scuola che guarda al futuro…



Nei suoi oltre cento anni di attività, l’I.P.S.I.A. “Sandro Pertini” di Terni ha formato decine di generazioni di tecnici destinati all’industria e all’artigianato. Nata con il nome di “Scuola d’Arti e Mestieri” nel 1909, fu voluta da Virgilio Alterocca per formare manodopera alla giovane Acciaieria e alla consolidata Fabbrica d’Armi. Da allora, ha mantenuto costante l’impegno occupazionale dei suoi diplomati, anno dopo anno, contribuendo a creare una classe di lavoratori che, per competenze e professionalità ha segnato la storia di un’intera città. Neppure i periodi di difficoltà sociale ed economica, immancabili in un arco di tempo così ampio, hanno mai messo in discussione la funzione dell’Istituto, continuando a preparare giovani fortemente richiesti dal mercato del lavoro. Ieri, come oggi.


Le mutate esigenze della globalizzazione ha visto l’I.P.S.I.A. interpretare l’alternanza scuola-lavoro con le industrie del territorio tramite stages aziendali, arricchimento di competenze complementari (lingue straniere), progetti di apprendimento tecnico con società multinazionali (Toyota), scambi culturali con realtà scolastiche internazionali attraverso il progetto Socrates Comenius, educazione permanente degli adulti (Centro Territoriale), corsi di lingua Italiana per Stranieri, protocolli d’intesa con l’Associazione degli Industriali e della Confapi etc.


L’incontro con la TEXA costituisce un ulteriore tassello qualificante per la vita della scuola.


Ing. Giocondo Talamonti







C’erano davvero tutti a festeggiare l’accordo operativo fra l’IPSIA “S. Pertini” e la Texa Spa:


gli Assessori del Comune di Teni Sandro Piermatti e Roberto Fabrini, il Presidente della Camera di Commercio, Enrico Cipiccia, il Presidente della Confartigianato Giuseppe Flamini, il Presidente della Confapi Carlo Salvati, il rappresentante della CNA,Giulio Cesare Proietti, il rappresentante dell’Associazione Industriali dott. Alberto Cari, il Segretario provinciale CGIL Lucia Rossi.


L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Terni, Provincia di Terni, Ufficio Scolastico Regionale, Camera di Commercio, ha inteso mettere in rilievo la cultura del lavoro nelle grandi e piccole imprese industriali e sottolineare il peso che l’Alternanza Scuola Lavoro gioca nel campo della formazione professionale.
L’accordo consentirà di preparare le giovani forze lavoro nel settore della meccatronica applicata all’autoveicolo.


Il centro Texa di Terni è il 24.mo di altrettanti centri sparsi sul territorio nazionale che permetterà ai ragazzi dell’IPSIA di perfezionare le conoscenze e le abilità teoriche nel settore pratico della sperimentazione. L’accordo fra l’Ipsia e la Texa rientra in un disegno tracciato dal MIUR per avvicinare l’impresa alla scuola.
Domani 13 ottobre, alle ore 19.30, presso la Sala “Secci” dell’Ipsia, la Texa Spa inaugurerà, presentandolo alle imprese dell’Italia centrale il suo progetto formativo, in seno al quale la scuola svolge un ruolo di primaria importanza, soddisfacendo l’esigenza di orientamento necessario ad armonizzare le due componenti intervenute.


Terni, 12 ottobre 2011

COMUNICATO STAMPA
I gruppi FdS e i Socialisti, in Consiglio comunale, esprimono la loro preoccupazione per il comunicato dell’Ateneo di Perugia in cui non si conferma il consolidamento del Polo Universitario temano, non si fa menzione del Multicampus, considerato una possibilità e non come una necessità.


Un ritorno alla visione centristica del passato che dimentica gli ingenti investimenti fatti, il Patto di Territorio 2004, l’Accordo di Programma siglato nel 2001 tra Università, Sanità e Regione e il fatto che Terni è una realtà territoriale non trascurabile della Regione Umbria e dell’intera Università.


Auspica che il 20 settembre p.v., riunione del senato accademico e consiglio d’amministrazione dell’Università, si riaffermi nello statuto la volontà da parte di tutti di trovare una soluzione che dia dignità all’ottimo lavoro e all’attività che si sono realizzate nell’intero comprensorio regionale anche grazie all’Università ternana. Ed un’ultima considerazione si chi smentisce “catecorigamente” la volontà di interrompere gli impegni su Terni rispondiamo che sappiamo leggere l’art.2 del nuovo statuto e lo sappiamo interpretare: un ritorno indietro che non tiene conto della realtà e della qualità del polo scientifico ternano. Ed un’ultima annotazione: la costruzione del nuovo si fa in un clima di fiducia e non di scontro.


Terni, 16 settembre 2011


Talamonti Giocondo Capogruppo FdS

Boccolini Giuseppe Capogruppo Socialisti