Al Sindaco del Comune di Terni

Premesso l'evidente squilibrio esistente nell'attenzione riservata al territorio perugino rispetto a quello ternano per quanto attiene i servizi sportivi.
visto che Terni si è svolta, domenica 17 febbraio u.s., una straordinaria manifestazione "La Maratona di S. Valentino" che ha visto la partecipazione di atleti provenienti da ogni parte del mondo, ma la RAI  ha prestato scarsa attenzione anche in riferimento ai servizi sportivi che riserva invece ad ogni benché piccola iniziativa, anche circoscrizionale, paesana o di semplice quartiere del comprensorio perugino.
Per questo si chiede al sindaco:
 quali misure intenda prendere affinché il territorio ternano possa contare su una maggiore attenzione del servizio pubblico radiotelevisivo per quanto riguarda lo sport praticato.

Terni, 20 febbraio 2013

Ing. Giocondo Talamonti
(G.M. Associazione Politico Culturale "E. Berlinguer")
Mauro Nannini
(FdS-RC)
Riccardo Giubilei
(Pd)



Ora è tempo di stringerci intorno alla "TERNI"

In vista delle prossime mosse, che si faranno su uno scacchiere da cui dipenderà il futuro di Terni e di quella che nel cuore di ognuno di noi resta  la “Terni”, l'AST si sta rifacendo il look per apparire ancor più appetibile agli occhi delle multinazionali dell'Acciaio, prossime, ormai, a una visita in loco prima di decidere eventuali acquisizioni. Si sa che qualsiasi progetto di recupero estetico comincia dal dimagrimento; nello specifico, al di fuori di metafore, dalla riduzione di personale. Questa ipotesi rischia di essere  percorribile attraverso lo “spacchettamento” delle collegate, ipotesi tragica che snaturerebbe e indebolirebbe l’entità industriale dell' Ast, perché comporterebbe contenimenti produttivi e occupazionali. Nessuno e niente può giustificare un’eventualità del genere, che riduca, cioè, i volumi produttivi e scoraggi investimenti in nuove tecnologie.
Al contrario, la crisi va combattuta assicurando qualità e innovazione, pieno utilizzo degli impianti esistenti, investimenti nel settore dell’energia, capaci di dare certezze in termini di costi all’approvvigionamento primario. La partecipazione al progetto di riorganizzazione deve investire l’intera realtà amministrativa, politica, sociale del territorio; ciascuna assumendo responsabilità individuali, preventivamente condivise fra le parti, armonizzando le esigenze e aggiornando un nuovo Patto di Territorio.
Il sostegno alle politiche competitive del polo siderurgico ternano, è vitale  per il traino economico nei confronti di una miriade di aziende locali e del territorio nazionale. Di qualsiasi impostazione politica sia il prossimo  Governo, l’impegno che deve soddisfare è di sostenere con forza in sede di Unione europea le ragioni di competitività del sistema siderurgico ternano, in quanto patrimonio del Paese. A fianco degli aspetti siderurgici, va posta  la chimica e l’impegno delle istituzioni locali umbre per accompagnare le politiche di sviluppo territoriale.
Dopo le elezioni si dovranno affrontare scelte coraggiose, creare le migliori condizioni possibili per mantenere l'esistente e prospettare nuovi sviluppi. L’alternativa a tale scenario è il lento, inesorabile degrado della vita economica cittadina; prospettiva che aleggia minacciosa, annunciata da scelte che, sotto il nome di tagli, risparmi, contenimenti di spese, sta già spegnendo speranze e attese dei ternani.

Terni, 18 febbraio 2013

Ing. Giocondo Talamonti
(G. M. Associazione Politico Culturale "E. Berlinguer")





Autonomia della direzione scolastica

Contrariamente a quanto previsto per le province dove il riequilibrio territoriale è stato messo in standby ciò non lo è per quanto attiene l'autonomia della direzione scolastica regionale;
infatti la legge di stabilità prevede la razionalizzazione delle direzioni scolastiche regionali.
 La popolazione scolastica dell'Umbria sembra non essere sufficiente per mantenere l’autonomia della direzione scolastica regionale e per questo si prefigura,  il 28 febbraio 2013, un accorpamento con le Marche, a cui verrà attribuita la sede e il direttore interregionale.
La perdita di tale autonomia va considerata come un ulteriore depotenziamento dell'Umbria, abbozzo della costituzione della cosiddetta area vasta (con perdita delle singole autonomie);
l’intera operazione  farà perdere l’identità ed il senso dell’appartenenza, con l’effetto di accrescere i problemi sui servizi dovuti alla comunità umbra;
Per questo è stato presentato l'11 febbraio 2013 un atto al Sindaco per impegnarlo a:

• contrastare tale tipo di politica basata sul risparmio e non sull’efficacia e l’efficienza degli uffici;
• coinvolgere tutti gli enti istituzionali perché Terni e l’Umbria non perdano la loro autonomia con argomentazioni che non siano campanilistiche e assunte per tempo;
 sostenere, per un giusto equilibrio, insieme a tutti gli enti istituzionali, nel caso in cui la sede direzionale scolastica venga portata ad Ancona, che la nomina del direttore interregionale sia conferita ad una figura conoscitrice della scuola umbra.


Terni, 11 febbraio 2013


Giocondo Talamonti
(Gruppo Misto- Associazione Politico-Culturale “E. Berlinguer”)
Al Sindaco del Comune di Terni
Al Presidente della II Commissione consiliare




Premesso che contrariamente alla sospensione del riequilibrio territoriale, messo per il momento in standby, si sta ponendo in essere l'autonomia della direzione scolastica regionale;

visto che il termine delle decisioni per le suddette autonomie è fissato al 28 febbraio 2013 ( art. 1, comma 406, della legge n.228 del 2012 -legge di stabilità-);

tenuto conto che gli uffici dirigenziali, a livello nazionali, saranno ridotti del 20 per cento rispetto a quelli esistenti;

considerato che la popolazione scolastica dell'Umbria sembra non essere sufficiente per mantenere l’autonomia della direzione scolastica regionale del MIUR e per questo si prefigura,  il 28 febbraio 2013, un accorpamento con le Marche, a cui verrà attribuita la sede e il direttore interregionale;
tenuto conto che la perdita di tale autonomia va considerata come un ulteriore depotenziamento dell'Umbria, abbozzo della costituzione della cosiddetta area vasta (con perdita delle singole autonomie);
valutato che l’intera operazione  farà perdere l’identità ed il senso dell’appartenenza, con l’effetto di accrescere i problemi sui servizi dovuti alla comunità umbra;

si impegna il Sindaco e l’assessore competente a sostenere quanto già proposto con la mozione " Autonomia della Scuola, autonomia degli enti istituzionali" del 3 dicembre 2012 (giacente in II^ commissione consiliare) e precisamente:
• contrastare tale tipo di politica basata sul risparmio e non sull’efficacia e l’efficienza degli uffici;
• coinvolgere tutti gli enti istituzionali perché Terni e l’Umbria non perdano la loro autonomia con argomentazioni che non siano campanilistiche e assunte per tempo;
• sostenere, per un giusto equilibrio, insieme a tutti gli enti istituzionali, nel caso in cui la sede direzionale scolastica del MIUR venga portata ad Ancona, che la nomina del direttore interregionale sia conferita ad una figura conoscitrice della scuola umbra.


Terni, 11 febbraio 2013


Giocondo Talamonti
(Gruppo Misto- Associazione Politico-Culturale “E. Berlinguer”)




Divulgare e praticare la cultura della Sicurezza


Affrontare il problema della Sicurezza negli ambienti di lavoro significa, al di là della prevenzione degli infortuni, creare una coscienza formativa, singola e collettiva, fra i lavoratori. A tale scopo è essenziale adottare una formazione permanente per la quale la scuola e l'Università non possono chiamarsi fuori. Il protocollo d'intesa siglato il 1 febbraio 2008 tra l'acciaieria (luogo simbolo del lavoro) e tutti i soggetti datoriali, parti sociali, Vigili del Fuoco, Arpa, ASL, DPL, INAIL,Ministero della salute, Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale e le Istituzioni locali tra cui il Comune di Terni, rappresenta ancora un punto di riferimento, indicativo del fatto che la cultura della Sicurezza non consiste solo nell’ottenimento della certificazione  richiesta dalla normativa (stabilità, igienicità, impatto ambientale etc.), ma essa si consegue con atteggiamenti, comportamenti e con esempi; pratica difficile da acquisire e trasmettere se  non si inizia dall’età scolare e per di più se si  intende propagarla in ambienti talvolta non conformi alla normativa ( leggi “classi pollaio”); le attività scolastiche si svolgono infatti in un contesto organizzativo e ambientale che scontra con gli obiettivi propri a cui le Istituzioni educative sono chiamate:

1. il sovraffollamento delle aule. Una locale progettato per ospitare 25 alunni viene spesso utilizzato con un numero superiore, a dispetto delle norme sulla sicurezza;

2. l’assenza di porte ad apertura antipanico;

3. la difficile mobilità degli studenti disabili;

4. la carenza o addirittura l’assenza di misure volte alla percezione del rischio (simulazione ed attività di prevenzione).

E’ quanto mai necessario provvedere ad uno scrupoloso monitoraggio delle scuole per conoscere lo stato dell’arte in materia di messa in sicurezza, anche per evitare che i tagli lineari imposti dalla “spending review” condannino i nostri Istituti alla condizione permanente di luoghi in cui si può derogare dalle norme perché considerati ambienti di vivibilità provvisoria.

Approfondire i temi della sicurezza nell’ambiente di lavoro, gli approcci, le prassi e le procedure  necessarie a stabilire una positiva relazione uomo-macchina costituisce un compito precipuo della scuola. Sta poi all'atteggiamento dei singoli, alla pianificazione della formazione e all’impegno delle parti datoriali a fornire  alla scuola il proprio contributo di esperienza in termini di consulenza e di formazione, sia sotto il profilo teorico che pratico (anche al passo delle novità tecnologiche che si introducono), attraverso specifici protocolli d’intesa con gli istituti Tecnici e Professionali e le Università così come figura nel Protocollo, del 1 febbraio 2008,  al punto v della premessa.


Terni, 9 febbraio 2013


Ing. Giocondo Talamonti
(Consigliere comunale G. M. Associazione Politico Culturale "E. Berlinguer")





10 febbraio il “giorno del ricordo”.


Il 10 febbraio è il “giorno del ricordo”, fissato dalla legge 92 del 30 marzo 2004, in contrapposizione al “giorno della memoria” di evocazione nazi-fascista, per ricordare le stragi delle foibe e l’esodo degli italiani dalle regioni orientali (Istria e Dalmazia) annesse alla Jugoslavia di Tito.
Premesso che è da immaturi disquisire sui principi ispiratori di un olocausto,  se questi dovessero servire a giustificare in qualche modo, l’ignominia di una tragedia che pesa sulle coscienze dell’intero genere umano, la storia non ha ancora elaborato il processo di ricostruzione circa gli autori e le fasi che determinarono quella pagina vergognosa per la dignità degli uomini.
La legge 92 invita, oltre che a ricordare, a “conoscere” e riflettere sugli avvenimenti che determinarono le folli scelte, scaturite e maturate in una Dalmazia all’epoca interamente occupata dai nazi-fascisti. Le circostanze che segnarono una barbarie certa, devono suonare da monito nella comune condanna dell’odio razziale, della brutalità delle guerre, della propaganda ideologica e unire le attuali generazioni nell’unanime disprezzo per la violenza collettiva.
Prima dei distinguo sugli autori o sulle ragioni (ammesso che ve ne possa essere una nel compiere una strage), è necessario tener desto nello spirito dei giovani la condanna della forza come strumento di confronto fra ideologie diverse e ribadire che commemorare momenti storici così penosi non è solo un gesto di pentimento ma di speranza nella pacifica convivenza fra i popoli.

Con questa consapevolezza, il 4 febbraio si è presentato al Sindaco di Terni un ordine del giorno teso a impegnarlo a:

coinvolgere la Direzione Scolastica Regionale affinché le scuole del territorio affrontino il tema delle “foibe”, con l’organizzazione di iniziative volte a diffondere la conoscenza dei tragici eventi, senza alimentare forme di revisionismo storico, con l’obbiettivo di evitare che simili, pericolosi atteggiamenti ideologici si ripetano;

favorire ogni iniziativa culturale che miri alla convivenza pacifica, alla tolleranza di etnie e culture;

impegnare i giovani delle istituzioni scolastiche in ricerche e approfondimenti sull’argomento (anche con il coinvolgimento degli Istituti di storia, delle Associazioni degli esuli, dell’ANPI e dell’ANPPIA), attraverso gemellaggi e scambi con i giovani dei territori dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia in memoria di “tutte le vittime”, comunque cadute nella difesa della tolleranza e della pace.


Terni, 7 febbraio 2013

Ing. Giocondo Talamonti
(consigliere G.M. Associazione Politico Culturale “E. Berlinguer”




Al Sindaco del Comune di Terni
Al Presidente del Consiglio Comunale



Premesso che il 10 febbraio “giorno del ricordo” è il giorno fissato dalla legge 92 del 30 marzo 2004 per ricordare le stragi delle foibe e l’esodo degli italiani dalle regioni orientali (Istria e Dalmazia) annesse alla Jugoslavia di Tito;

tenuto conto che la legge 92 ci invita, più che alla memoria, a “conoscere” e riflettere su fatti storici, drammatici e ancora poco chiari (la Dalmazia fu interamente occupata dai nazi-fascisti);

considerato che è legittimo condannare le violenze contro ogni libertà di ogni persona e porsi interrogativi del tipo: chi furono esattamente le vittime delle foibe? come furono assassinate?: per quale ragione, ad opera di quali esecutori, per ordine di chi?;

sentita l’esigenza di affidare la memoria storica da tramandare alle nuove generazioni attraverso una verità che non sia velata da fatti non completamente chiari (fucilazioni di massa durante l’esodo degli italiani dai territori  di Istria, Fiume e Dalmazia e orrori commessi dal fascismo in Jugoslavia nei villaggi in Slovenia e Croazia);

consapevoli che si ha il dovere di ricordare per ripensare a tutti gli errori commessi in passato per non ripeterli più;


si impegna il Sindaco e la Giunta a:

coinvolgere la Direzione Scolastica Regionale affinché le scuole del territorio affrontino il tema delle “foibe” (tipiche voragini carsiche dell’Istria e della Venezia Giulia), con l’organizzazione di iniziative volte a diffondere la conoscenza dei tragici eventi, non per alimentare forme di revisionismo storico, ma per evitare che si ripetano, nuove forme di nazionalismi ciechi, pogrom di massa, pulizie etniche, massacri ideologici;

favorire quelle iniziative culturali tese a far convivere etnie, lingue e culture;

impegnare i giovani delle istituzioni scolastiche in ricerche e approfondimenti sull’argomento (anche con il coinvolgimento degli Istituti di storia, delle Associazioni degli esuli, dell’ANPI e dell’ANPPIA) attraverso gemellaggi e scambi con i giovani dei territori dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia in memoria di “tutte le vittime” delle foibe.


Terni, 4 febbraio 2013


Ing. Giocondo Talamonti
(consigliere G.M. Associazione Politico Culturale “E. Berlinguer”





Al Sindaco del Comune di Terni



Premesso che è in fase di realizzazione in Sicilia, nei pressi di Niscemi (Caltanissetta), una location del MUOS (Mobile User Objective System), sistema di comunicazioni satellitari SATCOM ad altissima frequenza (UHF) e a banda stretta, composto da quattro satelliti e da 4 stazioni di terra;

considerato che il sistema MUOS, gestito dal Dipartimento della difesa degli Stati Uniti, integrerà forze navali, aeree e terrestri in movimento in qualsiasi parte del mondo viene proposto come rimpiazzo dell’attuale sistema satellitare UFO;

tenuto conto che il MUOS è uno strumento di guerra e che il suo impianto sul territorio nazionale può avere effetti devastanti sulla salute dei cittadini;

richiamato alla memoria ciò che espresse Pio La Torre trent’anni fa  contro l’installazione del missili Cruise in Sicilia per evitare di trasformare l’Isola in un avamposto nello scontro atomico tra blocchi militari contrapposti (vedi Unità dell’11 ottobre 1982);

viste le ennesime proteste scoppiate tra gli isolani giustamente preoccupati dell’impatto delle onde elettromagnetiche sulla salute pubblica;


si chiede al Sindaco e alla Giunta se intendono impegnarsi per:

far  giungere la solidarietà dei ternani alla Regione siciliana e al suo governatore, Rosario Crocetta, che ha bloccato i lavori di realizzazione del MUOS, la stazione satellitare della Marina USA a Niscemi (Caltanissetta);

sostenere con forza l’immediata sospensione del progetto MUOS nelle riunioni con l’ANCI nazionale;

proporre un futuro migliore per i siciliani e per l’intero Paese, attraverso una battaglia di pace e legalità da condurre in ogni luogo e specialmente fra i giovani per i quali è essenziale il coinvolgimento della scuola.


Terni, 4 febbraio 2013


Ing. Giocondo Talamonti
(G.M. -Associazione Politico Culturale “E. Berlinguer”)




Al Sindaco del Comune di Terni
Al Presidente del Consiglio Comunale di Terni



CONSIDERATO CHE

- il depotenziamento dei presidi ospedalieri di Narni - Amelia negli ultimi tre anni ha causato disagi agli utenti di questo comprensorio e un pericoloso ingolfamento delle strutture dell’Azienda  “Santa Maria” che ricade in particolare sui reparti di Clinica Medica e di Medicina Interna; 

- la mancanza di filtro, garantita in passato dai presidi ospedalieri territoriali, ha determinato un boom di richieste e di prestazioni che l'Azienda ospedaliera di Terni non é in condizione di soddisfare se non a fatica e con limiti oggettivi, vista la carenza di spazi ed i mai risolti problemi organizzativi. Non ci si rende conto di essere di fronte ad una autentica emergenza sanitaria;

- dati alla mano nel corso degli ultimi tre anni, in modo dapprima episodico, poi costante e con numeri sempre  crescenti, molti pazienti ammessi nelle strutture di Medicina Interna e Clinica Medica riescono ad essere dimessi senza aver mai messo piede nei reparti di destinazione a causa dello spiacevole e pericoloso fenomeno degli “appoggi”. Si visitano in media al giorno venti pazienti “sistemati” nei reparti di altre specialità, sparsi nei vari piani ed ali dell’ospedale senza contare i degenti nei corridoi. Inoltre i “reparti specialistici” non accettano pazienti al di fuori della loro sede, scaricando su altri competenze di loro precipua pertinenza;

- siamo pertanto di fronte ad un rischio oggettivo per le persone degenti, che sono in un momento difficile con nessuna capacità “contrattuale” e per gli operatori costretti ad esercitare in condizioni ed ambienti “estranei” costretti a contrarre i tempi destinati all’assistenza del singolo, per non parlare dei rapporti modesti se non conflittuali che si instaurano con i familiari; 

- il fenomeno dei degenti sparsi in appoggio si sta trasformando da episodico in strutturale, configurandosi  come una normalità dell’assistenza e non basta neppure questo, vista la ricomparsa ormai stabile dei pazienti sistemati nei corridoi o nei vani-finestra.


SI IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA

a sollecitare la nuova direzione dell’Azienda Ospedaliera di Terni ad affrontare e porre rimedio ad una situazione gravissima ed inaccettabile eticamente e tecnicamente, che rischia di diventare esplosiva e che quindi va affrontata con la massima sollecitudine dalle nuove dirigenze del “Santa Maria” e dell’Ausl Umbria 2 puntando anche su una politica di integrazione dei servizi, territoriali e ospedalieri, che in questi anni ha segnato decisamente il passo.


Terni, 4.02.2013


Giocondo Talamonti
(G. M. Associazione Politico Culturale "E. Berlinguer")




Il depotenziamento dei presidi ospedalieri di Narni - Amelia negli ultimi tre anni ha causato disagi agli utenti di questo comprensorio e un pericoloso ingolfamento delle strutture dell’Azienda  “Santa Maria” che ricade in particolare sui reparti di Clinica Medica e di Medicina Interna;  la mancanza di filtro, garantita in passato dai presidi ospedalieri territoriali, ha determinato un boom di richieste e di prestazioni che l'Azienda ospedaliera di Terni non é in condizione di soddisfare se non a fatica e con limiti oggettivi, vista la carenza di spazi ed i mai risolti problemi organizzativi. Non ci si rende conto di essere di fronte ad una autentica emergenza sanitaria.

Dati alla mano nel corso degli ultimi tre anni, in modo dapprima episodico, poi costante e con numeri sempre  crescenti, molti pazienti ammessi nelle strutture di Medicina Interna e Clinica Medica riescono ad essere dimessi senza aver mai messo piede nei reparti di destinazione a causa dello spiacevole e pericoloso fenomeno degli “appoggi”. Si visitano in media al giorno venti pazienti “sistemati” nei reparti di altre specialità, sparsi nei vari piani ed ali dell’ospedale senza contare i degenti nei corridoi. Inoltre i “reparti specialistici” non accettano pazienti al di fuori della loro sede, scaricando su altri competenze di loro precipua pertinenza;

Siamo pertanto di fronte ad un rischio oggettivo per le persone degenti, che sono in un momento difficile con nessuna capacità “contrattuale” e per gli operatori costretti ad esercitare in condizioni ed ambienti “estranei” costretti a contrarre i tempi destinati all’assistenza del singolo, per non parlare dei rapporti modesti se non conflittuali che si instaurano con i familiari.
Il fenomeno dei degenti sparsi in appoggio si sta trasformando da episodico in strutturale, configurandosi  come una normalità dell’assistenza e non basta neppure questo, vista la ricomparsa ormai stabile dei pazienti sistemati nei corridoi o nei vani-finestra. Lunedì 4 febbraio verrà presentato un atto che impegna il Sindaco a sollecitare la nuova direzione dell’Azienda Ospedaliera di Terni ad affrontare e porre rimedio ad una situazione gravissima ed inaccettabile eticamente e tecnicamente, che rischia di diventare esplosiva e che quindi va affrontata con la massima sollecitudine dalle nuove dirigenze del “Santa Maria” e dell’Ausl Umbria 2 puntando anche su una politica di integrazione dei servizi, territoriali e ospedalieri, che in questi anni ha segnato decisamente il passo.


Terni, li 3 febbraio 2013



Giocondo Talamonti
(Consigliere Comunale G. M. Associazione Politico Culturale "E. Berlinguer")







Un affronto alla città di Terni…


 In merito all’atto sulla giornata della memoria, non ammesso alla discussione immediata per il voto contrario di tre esponenti del Pd, si è del parere che tale comportamento rappresenta un affronto per la città e per i suoi valori antifascisti.

L’atto in questione faceva seguito alle citazioni di Berlusconi sul fascismo proprio nella giornata della memoria a dimostrazione della sua contiguità con l’estrema destra che, ancora oggi, calpesta la nostra Costituzione. Assecondare l’abominio del fascismo rappresenta una ferita grave alle regole democratiche del Paese, per cui la discussione immediata dell’atto era stata richiesta per ricordare a tutti che il pericolo di un’involuzione autoritaria è ancora presente e per ribadire la necessità di difendere i valori costituzionali.


Nell’atto presentato si chiedeva al Sindaco l’impegno di:

invitare i giovani a riflettere su una delle pagine più buie della storia dell’umanità per far prendere coscienza della realtà triste e disperata dei lager nazisti nei quali si è consumato il più vile oltraggio alla dignità dell’uomo ed ai valori di libertà e giustizia;

a coinvolgere la scuola perché si affrontino temi della tolleranza e della comprensione nella consapevolezza che non esiste crescita sociale disgiunta dalla storia.

favorire iniziative tese a trasmettere valori della vita e della fraternità nelle differenze etniche ed ideologiche; 

riaffermare, di concerto con l'ANPI e l'ANPPIA, la necessità della diversità tra le persone e le culture perché fa crescere il grado di civiltà delle popolazioni e consolida i sentimenti di rispetto e di pace.




Giocondo Talamonti
(Consigliere Comunale Gruppo Misto- Associazione Politico Culturale E. Berlinguer)