Razzismo: Si assegni la vittoria a tavolino…



Che la stupidità razzista applicata al calcio sia una verità assodata, non necessita di conferme. Nel senso che queste si presentano spontaneamente e a ritmi regolari sui campi di tutt’Italia.

I nostri compresi. Succede, dunque, che nella partita fra la Bosico e il Casteltodino, squadre militanti nella 2a. Categoria umbra, Girone E, i fratelli Emeka e Narciso Egwu, italiani di colore, vengano apostrofati con frasi ingiuriose dai soliti imbecilli che scimmiottando l’atteggiamento di colleghi cretini, vaganti in serie A, ripropongono il tormentone dei fischi e dei buuu a Balotelli.

Il Presidente del Casteltodino, Maurizio Venturi, ha dichiarato che la discriminazione dura da sempre, confermando che l’ottusità non s’ammorbidisce facilmente.

Ma l’altro giorno, il Presidente s’è stufato. A dieci minuti dalla fine dell’incontro, quando un giocatore della Bosico s’è rivolto all’avversario chiamandolo ‘sporco negro’, ha fatto rientrare la squadra negli spogliatoi, interrompendo la partita.

L’arbitro, interpellato in proposito, ha detto di non aver sentito niente ( come riportato dal giornale La Repubblica di lunedì 1 febbraio 2010);
bugia inutile, perché l’espressione offensiva è stata gridata dal giocatore della Bosico e recepita perfettamente da tutti i presenti, scegliendo di rendersi complice della bassezza morale di chi l’ha pronunciata.

Quanto sopra suggerisce di adottare precise misure: l’arbitro sarà bene che termini con questa penosa figura la sua carriera di direttore di gara, altrettanto dicasi per l’autore dell’offesa;
al Casteltodino, che al momento dell’interruzione perdeva per un gol a zero, si assegni la vittoria a tavolino.

Se queste misure non serviranno a cambiare le abitudini o a far ricredere giocatori o spettatori della viltà di gesti simili, che insegnino, almeno, che si può trarre qualche utile conseguenza dalla stupidità altrui.

Giocondo Talamonti