Alle 11.59 (in ricordo di quel 27 gennaio 1945, giorno in cui l’esercito russo entrò nel campo di Auschwitz per spalancarne per sempre i cancelli) è stato osservato, presso le due sedi Itis e Ipsia, un minuto di silenzio.

Tutto ciò in memoria della “Shoah”, delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati civili e militari nei lager nazisti, perché ciascuno rifletta sulle debolezze dell’uomo e sui valori della fraternità, dell’uguaglianza e della libertà dei popoli.


L’inizio e il termine del minuto di silenzio è stato dato dal suono della campanella.


La giornata è iniziata presso l’ITIS con l’apertura dei lavori da parte del Dirigente Scolastico, Giocondo Talamonti, che ha evidenziato lo scopo dell’iniziativa tesa a richiamare l’attenzione dei giovani sugli effetti deleteri della discriminazione e sul significato dell’accettazione del diverso.

E’ seguito l’intervento del Sindaco di Terni, On. Leopoldo Di Girolamo, che ha sottolineato come libertà e responsabilità debbono camminare insieme per evitare ciò che è successo e come sia importante conoscere e cercare di capire.


L’Assessore Damiano Stufara ha parlato dei rischi insiti nel rimarcare le diversità che anticipano sempre episodi di razzismo come a Rosarno.


Particolarmente toccanti le testimonianze di Romoli Luciana espulsa, ad otto anni, da tutte le scuole del Regno per aver aiutato una bambina ebrea della sua classe. Ancora oggi lei ignora se la sua amica si sia salvata dai campi di concentramento ove fu inviata insieme alla sua famiglia. Partigiana romana «bambina»: il suo primo atto di «ribellione», come ha raccontato, fu alle elementari quando la maestra, «ligia alle leggi razziali», legò per le treccine ad una finestra della classe una ragazzina ebrea. Per Luciana fu istintivo «scagliarsi contro l'insegnante». Il risultato fu l'espulsione da scuola.


Giovanni Polgar della Comunità ebraica di Roma, testimone delle persecuzioni razziali ha mirato il suo intervento sulla differenza fra assimilazione e integrazione.


Giampaolo Baglioni della comunità ebraica romana ha invitato a leggere la storia non declinandola solo al passato, ma proiettando gli insegnamenti provenienti dagli errori degli uomini per delineare un futuro più sereno.

Ambra Laurenzi , figlia della Sig.ra Mirella Stanzione, deportata in un campo di sterminio nazista con il n.77415 che non è potuta intervenire perché ricoverata, ma ha voluto inviare una testimonianza scritta e letta dalla figlia in cui invita i giovani a ricordare e a difendere la Costituzione scritta con il sacrificio del popolo.


Sono anche intervenuti i Presidenti del Consiglio Provinciale e del Consiglio comunale Andrea Maurelli e Giorgio Finocchio, i quali hanno rimarcato ancora una volta l’importanza di non disperdere la memoria di una delle pagine più buie della storia dell’umanità. Gli stessi hanno ribadito che ogni uomo indipendentemente dalla razza, dalla religione, dal sesso e dal colore della pelle ha pari diritto di condividere i medesimi spazi e le medesime risorse fornite dalla natura.


Il Dirigente Scolastico
Ing. Giocondo Talamonti

Anche quest’anno la scuola celebra la “Giornata della Memoria” con riflessioni sulla Shoah e osservando alle ore 11.59, un minuto di silenzio, in ricordo di quel 27 gennaio 1945 in cui il campo di Auschwitz aprì i battenti per liberare i sopravissuti e per chiuderli per sempre.
L’iniziativa ha lo scopo di richiamare l’attenzione dei giovani sugli effetti deleteri della discriminazione e sul signi-ficato dell’accettazione del diverso, senza mai rinunciare alla memoria”.

Il 23 gennaio 2010 si è svolto l’incontro degli studenti del Professionale “S. Pertini” con il Presidente Nazionale dell’ANPPIA, Guido Albertelli, il Presidente dell’ANED di Roma, Vera Michelin Salomon, della Presidente della Circoscrizione Nord, Francesca Malafoglia, e di Lidia Secci.

Qui di seguito si riporta una sintesi della giornata particolarmente toccante per le testimonianze e per i filmati sulla Shoah.

L'Italia ha una memoria viva che si basa non solo sulla storia, ma anche sulla passione civile di chi si richiama, per operare, al passato.
La commemorazione della Shoah è utile a rinverdire presso i giovani l’impegno perché ciò che è successo non ritorni mai più.

La mostra presso l’atrio della scuola nonché Il filmato che viene di continuo proiettato evidenziano nella loro crudezza, gli eventi drammatici di quanto realmente è successo.
Il compito della Scuola è fondamentale per trasferire certi valori culturali che formano ed educano il cittadino di domani.

Riflettere, ricordare, non dimenticare, è l’impegno civico che deve caratterizzare ognuno di noi nell’omaggio ai deportati, ai perseguitati politici, a quanti sono stati nei lager, a tutti quelli che sono stati e sono oggi discriminati.

Ricordare la Shoah non è solo un omaggio fatto a chi ha pagato con la vita l’istinto dell’uomo a discriminare.
Ancora oggi, in più parti del mondo, si ripetono gli stessi atti divisori con maggiore o minore violenza, ma che comunque suonano come offesa alla dignità dei nostri simili. E’ sufficiente non allontanarsi troppo per costatare come sia diffusa, nonostante la storia sia la migliore maestra, la volontà di differenziare e differenziarsi, distinguere e distinguersi. Ce lo insegna Rosarno, l’Armenia, l’Uganda, il Chapas e ogni altro angolo della terra dove l’uomo si scontra con l’uomo per affermare una presunta superiorità.

Il programma della giornata:
• apertura della mostra sulla Shoah;
• proiezione di un filmato realizzato a scuola;
convegno “Il dovere di ricordare”

Tutte le iniziative sono patrocinate dalla Regione, dalla Provincia, dal Comune e dall’UNLA-UCSA

Quest’anno ricorre il trentennale della morte di Sergio Secci, deceduto a seguito della bomba esplosa, alla stazione di Bologna, il 2 agosto 1980. La scuola intende ricordare Sergio con un incontro con il Presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna e con altri personaggi perché quel periodo delle stragi non venga mai dimenticato.

Questo percorso che deve essere interiorizzato nelle coscienze di ciascuno ha il compito difficilissimo di indirizzare l’attitudine mentale di tutti gli uomini al rispetto degli altri. E’ il primo passo per considerare che nessuno può ritenersi migliore dei suoi simili, specie se la differenziazione si basa sul colore della pelle, sulla religione, sul ceto ed il sesso.

Un invito a leggere la storia in modo diverso dalla solita successione di eventi, di date, di personaggi, cogliendo gli insegnamenti di vita che attraverso le vicende politiche conducono all’aggregazione di popoli ed idee.

Il terrorismo,le guerre, i continui contrasti anche all’interno di una stessa nazione hanno un denominatore comune: l’ignoranza, intesa come incapacità a capire i problemi degli altri, unita all’egoismo individuale e di gruppo e all’assenza di rispetto per gli appartenenti alla medesima specie.

Le conseguenze sono giornalmente sotto gli occhi di tutti. Prevaricare è il contrario di comprendere, sopraffare è l’inverso di amare; allora, sfruttare, disprezzare, allontanare, odiare sono i semi da cui nascono conflitti, lotte e vendette destinate a segnare il genere umano se non impareremo ad affrontare i rapporti interpersonali con lo spirito della solidarietà.

Particolari toccanti sono state le parole di chi ha vissuto i momenti drammatici della Shoah:

Salamon che ha sottolineato la crudeltà della sua esperienza con la frase “tu racconterai, ma nessuno ti crederà”;

Albertelli, ricordando la figura di Sandro Pertini, ha posto l’accento sul significato di parlare oggi della Shoah e sul monito che ne deriva “ricordo triste, ma sereno…” perché convinto che ciò che è stato non avverrà più.

Malafoglia ha sottolineato la responsabilità che ha la scuola nel diffondere ed approfondire gli avvenimenti di grande significato che hanno segnato la storia dell’uomo.

A Torremaggiore io c’ero...



A Torremaggiore io c’ero...

C’erano i gonfaloni della Regione, della Provincia, dei Comuni di Terni, Sangemini, Narni e di Arrone.
A commemorare Germinal Cimarelli c’erano tutti.

La medaglia d’oro che Cimarelli s’è conquistata è e deve restare un esempio per le generazioni future, per tutti i giovani privati di riferimenti in una società assurdamente egoistica.
La partecipazione degli adulti alla celebrazione e, soprattutto, gli interventi delle autorità, custodi dei principi irrinunciabili per l’armonia di una comunità sono stati il legame che si è stretto fra la memoria dell’eroe e la coscienza civica degli studenti presenti alla manifestazione.

Il Sindaco, Leopoldo Di Girolamo, ha parlato ai ragazzi dell’Istituto ITIS-IPSIA, alle ragazze delle magistrali e ai ragazzi della scuola media di Cesi ricordando loro il sacrificio di Germinal Cimarelli, sottolineandone le implicazioni e rimarcando le connessioni formative ed emotive che stanno dietro ad un gesto di estremo altruismo, compiuto nel nome del dovere, della giustizia e del bene comune.
Sono proprio queste le occasioni che riconciliano le diverse visioni e interpretazioni politiche, sono queste le occasioni che un rappresentante del popolo non può permettersi di mancare se non vuole svilire i contenuti aggreganti della coscienza collettiva.

20 gennaio 2010
Giocondo Talamonti


Nonostante la crescente attenzione ai temi della sicurezza e gli sforzi profusi per combattere gli incidenti sul lavoro i dati ci rivelano che la strada da percorrere è ancora lunga.


Nell’anno 2009 (dati al 30.12.2009 www.art.21.org) :


Morti 1047

Infortuni 1.047.504

Invalidi 26187


Un vero bollettino da guerra, anche se il ricorso agli strumenti di contrasto degli incidenti sembra aver prodotto una diminuzione rispetto agli anni passati.


Si evidenzia il “sembra” perchè nella tendenza, vanno valutati i ruoli giocati dalla crisi, dalla cassa integrazione, dalla disoccupazione, dalla perdita di produttività che ha diminuito il monte ore lavorative.


Non basta perciò rafforzare la sicurezza dei lavoratori sull’aspetto normativo, ma occorre sistematicamente informare e formare i lavoratori con continuità essendo questo parametro, fra l’altro, strettamente legato al cambiamento tecnologico.


Occorre coinvolgere tutti sul tema della sicurezza perché l’attenzione sia alta e tale da non far abbassare la guardia.


La scuola è il luogo più idoneo per innescare e sviluppare la cultura della sicurezza che si consolida nel mondo del lavoro attraverso la formazione e l’educazione permanente.


Diventa patrimonio di tutti se ognuno acquisisce la mentalità giusta e la consapevolezza del proprio ruolo.


Il ricordare, il 27 gennaio di ogni anno, il momento in cui nel 1945 vennero abbattuti i cancelli di Auschwitz e liberati i sopravvissuti allo sterminio del campo nazista, non rappresenta solo un evento commemorativo ma, soprattutto, un evento culturale e didattico da evidenziare perché non si verifichi più uno dei più atroci errori dell’intera umanità.

E’ infatti dalla conoscenza del passato, dalle documentazioni e dalle testimonianze che si possono trarre gli insegnamenti più efficaci per riflettere sulle conseguenze della negazione dei valori umani e per impostare un futuro rispettoso di ogni diversità.

Su tali premesse, i docenti d’Italiano sono stati invitati ad effettuare, presso le rispettive classi richiami, narrazioni e contestualizzazioni storiche della deportazione e dello Sterminio, nonché letture di alcune poesie di Primo Levi.

Una memoria che necessita continuamente di essere alimentata con paziente lavoro e perseverante attenzione.
A tal fine sono state organizzate le seguenti iniziative:

23.01.2010
Ore 9.30
sede di via B.Brin, 32

Convegno per far riflettere i giovani sui pericoli derivanti da ogni forma di discriminazione.

Saranno presenti:Presidente Nazionale dell’ANPPIA , Guido Albertelli, e il Presidente ANED di Roma, Vera Michelin Salamon, le Istituzioni locali:

o Sindaco del Comune di Terni (Leopoldo Di Girolamo)
o Presidente del Consiglio Comunale (Giorgio Finocchio)
o Presidente della Circoscrizione Nord (Francesca Malafoglia)


• Dal 23 gennaio 2010 è visionabile una rassegna fotografica sullo Shoah, allestita presso l’atrio della scuola di via B. Brin, 32, che mostra, nella loro crudezza, gli eventi drammatici del momento.


27.01.2010
Ore 9.30
sede C. Battisti 131
Incontro con Mirella Stanzione e Giorgio Polgar, deportati in un campo di sterminio nazista e le Istituzioni locali:

• Assessore regionale Damiano Stufara
o Presidente del Consiglio Provinciale di Terni (Andrea Maurelli)
o Presidente del Consiglio Comunale (Giorgio Finocchio)
Ore 11.59 un minuto di silenzio

Alle 11.59 del prossimo 27 gennaio (in ricordo di quel 27 gennaio 1945 in cui il campo di AUSCHWITZ aprì i battenti per chiuderli per sempre) sarà osservato un minuto di silenzio in memoria della “Shoah”, delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati civili e militari nei lager nazisti.

Grazie all’ANPI e all’ANPPIA di Terni per la collaborazione.



Tutte le iniziative sono patrocinate dalla Regione dell’Umbria, dalla Provincia,dal Comune di Terni e dall’UNLA-UCSA (Università di Castel Sant’Angelo)

Il Dirigente Scolastico
Ing. Giocondo Talamonti


Sintesi dell’intervento del gruppo RC/CI in Consiglio Comunale il 18 gennaio 2010

Quando Terni ha fortemente voluto la presenza di un polo universitario in città, non si è trattato della bizzarria di politici locali o del desiderio emulativo nei confronti del capoluogo di regione.
Era un’esigenza, e tale è rimasta, per credere nello sviluppo organico del territorio, per armonizzare la sua crescita culturale e innovativa, per conservare il patrimonio tecnologico legato alla vocazionalità cittadina.

Oggi, la riprova che i politici del tempo avevano visto giusto, è data dalla risonanza che facoltà quali Medicina e Ingegneria hanno avuto sul territorio e nelle relazioni con altre Università sia a livello nazionale che internazionale.

Il Polo Universitario ternano è un sistema intorno al quale ruotano una serie di attività complementari d’ordine economico, di supporto logistico e di ricerca che investe i trasporti, il settore immobiliare, la ristorazione, il tempo libero degli studenti, la valorizzazione turistico-culturale del nostro comprensorio.

Di tale interesse si sono trovate investite realtà del circondario, come Collescipoli, che hanno conosciuto un processo di rivitalizzazione del centro storico, investimenti pubblici e privati nati a sostegno di una rinascita culturale e materiale troppo a lungo attesa, nonostante le pressanti richieste provenienti per anni dalla popolazione.

Prima che qualcuno lamenti di ascoltare il solito ritornello di lagnanze ternane nei confronti di Perugia, sarà bene ricordare l’inadeguatezza delle sedi che ospitano alcune facoltà.

Ingegneria ancora dispone di aule senza finestre e di strutture improprie.
In testa, ma soprattutto nelle coscienze, sarebbe il caso di metterci una serie di considerazioni, prima delle quali la valorizzazione del patrimonio formativo degli studenti e dei ricercatori.

Se si ha ancora difficoltà a capire che dall’innovazione, dalla ricerca, dallo studio applicativo delle tecnologie dipende la fisionomia che una città è destinata ad assumere nel tempo, allora significa che qualcosa si è frainteso a livello di indirizzi politici nazionali e regionali.

Peggio ancora se niente si è capito di come l’evoluzione sociale, economica e culturale di una comunità procede.
Troppo spesso l’assenza di umiltà da parte di chi è chiamato a fare delle scelte, l’arroganza di quanti ritengono che una carica politica sia il riconoscimento imperituro di competenze innate, producono i peggiori disastri materiali nella società.

Un esempio concreto è stato il dimensionamento scolastico a Terni: danni enormi, logistici, didattici, organizzativi dovuti alla presunzione di poteri decisionali che hanno obbligato a stravolgere le identità di indirizzi formativi e ogni logica strutturale.

Quei responsabili politici hanno ritenuto di poter fare a meno del confronto dialettico con le parti interessate, dei suggerimenti degli addetti ai lavori, della valutazione delle realtà coinvolte nel processo di dimensionamento, affidandosi esclusivamente a pretese capacità individuali di scelta.

Ecco, con l’Università non facciamo gli stessi errori.

Nessuno è depositario di verità indiscutibili; la gestione del territorio ha esigenze che devono essere confrontate, commisurate e soddisfatte nell’interesse di tutti.
Grazie a Dio, non esiste chi è in grado di assommare in sé ogni settore di conoscenza e più cauti occorre essere quando le scelte da prendere sono destinate a connotare il futuro di un’intera comunità.

Terni, pur adattando nel tempo le vocazionalità territoriali, ha bisogno di seguire una logica progettuale che guarda al consolidamento industriale, sia in termini di siderurgia, che di chimica, sia nel consolidamento del terziario che nella valorizzazione turistica, e per svolgere questo compito necessita di aprirsi al confronto delle idee, ad accogliere ogni utile suggerimento, a dibattere ogni proposta avendo quale obiettivo primario il bene della comunità.

La presenza della TK-AST e di una serie di altre industrie di rilievo nel territorio impone che le soluzioni politiche vengano improntate a favorire lo sviluppo di una filiera che va dalla ricerca all’applicazione pratica delle risultanze di studio.
Quando si è obbligati a costatare che solo una piccolissima percentuale dei laureati in ingegneria viene occupato nell’industria locale, significa che poco si è fatto per favorire un processo di trasferimento degli indirizzi tecnico-formativi dall’Università al mondo del lavoro locale.

Sul banco degli imputati dobbiamo metterci tutti e, dall’amara costatazione del fallimento, trarre almeno la convinzione di evitare gli stessi errori per il futuro.

Alcune problematiche sollevate questi giorni:

• politica degli spazi
• il numero delle docenze rispondenti alla circolare 160 del Ministero;
• il Personale amministrativo per la gestione dell’Università di Medicina;
• Consorzio Universitario nato come cabina di regia e come soggetto per ricevere i finanziamenti da parte di tutti (Istituzioni, fondazione, Università, privati);
• la razionalizzazione delle facoltà (numero delle sedi e analisi dei costi),

ci inducono a riesaminare le scelte fatte sotto un’ottica diversa e precisamente a riconsiderarle come progetto per la città.

Il sistema locale richiede il potenziamento di riferimenti che, in sintonia con le caratteristiche ambientali, si dovrebbero distinguere per l’unicità e per l’ eccellenza.
E’ necessario rendere costante la presenza dei docenti negli Istituti universitari. Attualmente gran parte dei professori viene una volta alla settimana (e per poche ore) da Perugia pretendendo di formare così i giovani corsisti.
Non è questo il tipo di ricerca che vogliamo a Terni, che vuole la città e che serve a studenti e cittadini. Pertanto occorre puntare su una ricerca di qualità in grado di servire e rispondere alle esigenze di settore, concentrare gli studi su specifici campi clinici, renderli poli attrattivi e competitivi, tali da richiamare specificità regionali ed extraregionali.

Le risorse economiche derivanti da questo tipo di programmazione consentiranno ulteriori e susseguenti finanziamenti, in grado di perfezionare conoscenze e competenze fino ad estendere il richiamo a livello europeo e garantire alla città introiti finanziari di sicuro interesse.

Occorre puntare, anche per riprendersi dalla crisi, su tre cose fondamentali:

Educazione Permanente degli Adulti; Centri di EccellenzaUniversità (con la proposizione di uno stretto legame fra Ingegneria e Medicina nella prospettiva di creare un polo di eccellenza biomedicale).

Nella consapevolezza che lo sviluppo delle nuove tecnologie è il cuore della Strategia di Lisbona, è il traguardo di crescita per il nuovo millennio fissato nel 2000 dal Consiglio europeo: “trasformare l’Europa nell’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e maggiore coesione sociale”, occorre dedicarsi ad una impostazione della conoscenza e dell’innovazione, in grado di aprire una nuova stagione di sviluppo.

Ecco perchè il legame fra l’Istruzione, l’Università, la ricerca, l’impresa, la formazione, l’alta formazione sono tappe di un’unica filiera su cui scommettere non solo per la sopravvivenza del polo universitario ternano, ma anche per legare la città al processo di sviluppo.

Il « Patto per il Territorio » firmato in occasione della vertenza « magnetico » del 2004 impegna il governo, le Istituzioni locali e la multinazionale TK-AST a investire, tra l’altro, sull’Istruzione e sull’Università.

Come si può pensare, infatti, di mantenere efficiente il locale polo industriale della Chimica senza creare le premesse formative nelle sedi della scuola secondaria e dell’Università?

Il sistema logistico e organizzativo del polo universitario va senza ombra di dubbio rivisto ma, sono del parere che, una volta razionalizzato, le disponibilità finanziarie che restano non possono essere disperse nel mantenimento di corsi che non hanno a che vedere con la vocazionalità del territorio piuttosto che concentrarle nei settori basilari su cui si fonda l’economia locale.

L’occasione di ripensamento del sistema riorganizzativo del Polo universitario serva anche a diversificare lo sviluppo economico nel nostro territorio caratterizzato principalmente da imprese che operano a livello multinazionale e da cooperative di servizi mentre è scarsamente rappresentato nel settore manifatturiero.
Ciò significa che è opportuno investire sui giovani da cui possono arrivare idee utili per creare lavoro, tanto meglio se in grado di affermarsi sotto il profilo di impresa cooperativa nella realizzazione di prodotti finiti.

L’università legata all’innovazione tecnologica è la sfida vincente per essere competitivi sui mercati locali, nazionali e internazionali.


Al Sindaco del Comune di Terni

Visti gli effetti del violento terremoto che hanno devastato Haiti, evento sismico che ha causato migliaia di morti e miliardi di dollari di danni

Considerato che trattasi di una catastrofe di dimensioni immani e di una situazione apocalittica.

Si chiede al Sindaco
qualora non avesse già provveduto, di farsi interprete della solidarietà dei ternani e se ha attivato gli opportuni contatti con le organizzazioni umanitarie per sapere come e quali aiuti inviare, per i più immediati interventi di assistenza e ricostruzione.

Si propone al Sig.Sindaco di devolvere il gettone di presenza di una seduta del Consiglio Comunale ai terremotati Haitiani.

Terni, 18 gennaio 2010
Gruppo RC/CI
Giocondo Talamonti
Luzio Luzzi
Mauro Nannini


Ingredienti di qualità non bastano a fare un buon piatto. Se si trascurano temperature e tempi di cottura si rischia di cucinare un ‘pancotto’ o di preparare un ‘tizzone’.

Allo stesso modo, non è sufficiente saper giocare al calcio per diventare automaticamente campioni; il carattere, la serietà sportiva, l’impegno, la continuità, sono elementi indispensabili a chiunque, avendo le doti di base, intende fare una professione della sua disposizione innata.

La storia del pallone è piena di esempi negativi. I meno giovani ricorderanno Nicolè, centravanti juventino dalle mille promesse, ma anche tanti altri scomparsi dal panorama calcistico prima ancora di diventarne protagonisti.
Ammoniva Franco Lelli nel suo libro “Voglio fare il calciatore” (Ed. Tagete, Viterbo) che “entrare nel mondo del calcio non è come imboccare un’autostrada, dove è sufficiente seguire le indicazioni per arrivare a destinazione”.

Sono ben altre le componenti che concorrono a delineare un campione.

Condizione, questa, non indispensabile da raggiungere, tanto che molti giocatori scelgono di vivacchiare felicemente nel grande circo del calcio, accontentandosi di un sofferto compromesso.

Balotelli rischia di rientrare fra questi, rischia di non diventare mai un campione, perché esserlo implica sacrifici e atteggiamenti che gli sono, al momento, sconosciuti.
Sfido chiunque alla sua età a contenere l’esuberanza fisica e comportamentale, ma il limite con la strafottenza e la provocazione è diventato, nel suo caso, sottilissimo.

I fischi e i ‘buuu’ che l’attaccante dell’Inter rimedia in ogni campo di calcio non sono ispirati dal colore della sua pelle, ma, soprattutto, dall’atteggiamento volutamente offensivo che assume nei confronti degli avversari. Non siamo razzisti al punto di offendere un italiano, seppur negro, e di applaudirne altri che italiani non sono.

Ma siccome l’idea di appiccicare addosso ai tifosi l’etichetta xenofoba aiuta anche a comprendere l’atteggiamento d’insofferenza generalizzata per lo straniero, insito in certe scelte politiche, ben venga il giovanottone Balotelli a fare da capro espiatorio.
Anzi, lui rappresenta proprio lo stereotipo del rigetto razziale: irruento, scorretto, violento, provocatore, nero di pelle.

C’è poi l’ala buonista dei media, quella che dopo aver infuocato gli animi, s’atteggia a dispensatrice di risolutori ‘volemose bene’. E’ la peggiore. La più pericolosa.

Dice: è insopportabile che un ragazzo appena diciannovenne venga fatto oggetto di tanto odio razziale.
Facciamo interrompere le partite dove i fischi sommergono il poveretto, dove gente irresponsabile, animata dall’odio razziale offende il valore intangibile di uguaglianza e di fraternità fra gli uomini.

E siccome la mamma dei cretini non smette mai di mettere al mondo abbondante prole, siamo arrivati al punto di assistere a cori derisori contro il ragazzino anche negli stadi dove lui non c’è.
Ma non perché è in panchina, ma anche se sta giocando a 500 chilometri di distanza. Per combattere questa logica non è sufficiente interrompere la partita, non serve multare le società, non serve caricare gli arbitri di decisioni che non competono loro e che, nel migliore dei casi li distrarrebbero dalla loro funzione principale.

Serve cambiare le teste, a cominciare da quelle che non sanno che scrivere ogni giorno sui giornali di sport per riempire le pagine, che rimestano nel fango delle debolezze dei cretini, che alimentano in modo subliminale il disprezzo ingiustificato nei confronti di una speranza del calcio, con il rischio di bruciarne ogni aspettativa.

Non è questo il messaggio che lo Sport intende diffondere.

Indichiamolo ai giovani, in famiglia e a scuola. Diciamo loro che la pratica sportiva è esercizio d’impegno, di ordine, rigore e di esaltazione fisica e mentale.

Inculchiamo nelle loro teste l’idea che nello sport, come nella vita, non esistono nemici, ma solo avversari, insegniamo loro che si può vincere e perdere, senza rinunciare alla stima di sé e che condividere con qualsiasi essere della terra gli stessi spazi e le stesse risorse significa aver compreso il ruolo che ogni uomo è chiamato a svolgere su questo litigioso pianeta.

Giocondo Talamonti


Al Sindaco del Comune di Terni

Premesso che la diffusione della banda larga (sistema di trasmissione dati in grado di inviare una grossa quantità di informazioni) delle reti Wi-fi ( abbreviazione di Wireless Fidelity-termine che indica dispositivi per collegarsi a reti locali senza fili) è ormai considerata un fattore indispensabile di crescita economica e occupazionale di un Paese;

Considerato che la possibilità di accedervi offre un’opportunità di crescita alle nostre imprese e a tutto il nostro sistema produttivo perché consente di costruire un’economia della conoscenza e dell’innovazione più competitiva e dinamica ma, soprattutto, di realizzare uno sviluppo sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e maggiore coesione sociale.

Preso atto che dobbiamo sempre più considerare l’accesso alla Rete, e la diffusione di Internet come tecnologia sociale per far crescere la qualità della vita, la coesione territoriale, la forza di inclusione di una comunità.

Tenuto conto che disporre di tale tecnologia significa intervenire in modo diretto sulla qualità della vita e sul futuro dei nostri cittadini perché permette loro di aprirsi ad una nuova stagione di sviluppo.

Visto che sul sito del Comune di Terni è stata già da tempo presentata e inaugurata la prima nuova rete Wireless Comunale, presso il nuovo parco di viale Trento, promosso dal Comune di Terni in collaborazione con “In.I.T.”

Valutata l’opportunità di realizzare un progetto di Rete che per l’ innovazione apre una nuova sfida in termini di crescita per Terni, iniziando con il dotare tutti i parchi e i centri di accoglienza di una rete Wi-Fi accessibile gratuitamente, da qualsiasi computer, per poi proseguire con l’opportunità di diffusione della banda larga in tutte le abitazioni del Comune di Terni.

Considerato il ruolo centrale dell'amministrazione comunale nel promuovere un tavolo informale di messa a punto di una mappatura di copertura di banda larga nel territorio del Comune di Terni, da estendere nei comuni della provincia.

Si interroga il Sindaco per sapere:

• Se intende sviluppare in altri parchi cittadini e in altri Centri il progetto “Terni senza fili” inaugurato al Parco di Viale Trento;

• Se è stata realizzata una mappatura di luoghi della città da aprire alla multifunzionalità;

• Se è nelle prospettive dell’amministrazione sviluppare la tecnologia Wi-fi come strada innovativa e di sviluppo della nostra città e dell’intero territorio.

Terni, 18 gennaio 2010
Il Capogruppo RC/CI
Ing. Giocondo Talamonti



Il 23 febbraio 2010, alle ore 16.30, presso l’ITIS si svolgerà un incontro con tutti i docenti, attualmente in quiescenza, che nel passato hanno contribuito a dare lustro all’Istituto tecnico industriale, vanto indiscusso dell’apprezzata preparazione delle maestranze che si sono integrate con il sistema economico-produttivo della città.

Ritrovarsi, per ravvivare la memoria storica dell’Istituto Allievi e per creare un momento di valorizzazione e di miglioramento del sistema scolastico.

I periti industriali che, in passato, sono stati formati hanno costruito il successo del territorio e, da quelle radici, deve rilanciarsi con forza l’attenzione verso l’istruzione tecnica e Professionale.

Non si tratterà solo di ricordare, ma di trovare stimoli per una crescita della scuola Industriale la cui storia, il ruolo sociale svolto e il legame con il mondo del lavoro ne fanno ancora oggi un punto di riferimento.


Il programma dell’incontro sarà reso disponibile nei prossimi giorni.
Fonte Foto: http://www.partecipiamo.it/xxv/immagini/La-resistenza-disegni-800.jpg

Germinal Cimarelli nato a Terni nel 1911, caduto a Terni il 20 gennaio 1944, operaio specializzato. Medaglia d’oro al valor militare.
Comandante di un distaccamento partigiano combattè contro i nazifascisti nella zona montagnosa che va dalla Prata a Cesi, fino a Giuncano. I tedeschi occupanti, messi in difficoltà dalla combattività degli uomini di Cimarelli, il 20 gennaio 1944 attaccarono di sorpresa e in forze sul Monte Torremaggiore:

l’operaio antifascista cadde per consentire ai suoi compagni di sganciarsi e di mettersi in salvo.

Nella ricorrenza del 66.mo anniversario della morte di Germinal Cimarelli ricordarne la figura assume una duplice valenza: la difesa dei principi per i quali tanti nostri concittadini hanno lottato, il sacrificio di tanti altri per affermare la libertà.

Germinal Cimarelli ha contribuito a scrivere l’attuale Costituzione, nata dalla sofferenza degli italiani, dalle morti e dal lutto di un’intera generazione. Il sacrificio della vita è l’esempio estremo e più convincente dei valori in cui credere, meritevole di essere consegnato, con il suo messaggio di verità, alla custodia delle coscienze dei nostri figli.

Non dimentichiamo, quindi, le migliaia di testimonianze su cui è stata costruita la libertà in cui oggi viviamo. Nostro dovere è difenderne il senso e trasmetterne gli ideali, perché anche le generazioni che ci seguono abbiano riferimenti certi in cui credere e lottare.

L'Italia ha una memoria viva e condivisa. Essa richiede sempre di più il lavoro della storia, la passione civile di chi ricerca il passato per operare. Il sacrificio estremo dei nostri padri, non può essere disperso, ma servire da esempio per le generazioni più giovani e da monito per tutti a non cadere di nuovo negli errori ideologici e storici che hanno segnato un periodo troppo lungo della crescita dell’uomo.

Per gli italiani, il lavoro della memoria nacque anche dal genio di poeti e patrioti come Foscolo che scrisse: "italiani, io vi invito alle storie…", e indicò Santa Croce a Firenze come luogo dal quale costruire una religione civile per un popolo che voleva diventare Nazione.

I luoghi dove avvennero gli scontri li vorremmo vedere sempre più frequentati da ragazzi delle scuole per cogliere i valori di libertà alla cui base si scoprono gli ideali di pace, e di fraternità fra i popoli. E’ dalla conoscenza, dal ricordo, dalla memoria sempre viva che si costruisce il futuro.

Io , il 20 gennaio 2010, a Torremaggiore ci sarò.


Terni – Lunedì 11 Gennaio 2010 dopo la discussione in Comune, la questione dell’accorpamento tra ITIS e IPSIA è stata affrontata in Provincia. Con il disappunto di chi lavora e studia nelle due scuole si è conclusa, almeno per ora, con un nulla di fatto.

La cronaca della giornata

Prima del Consiglio provinciale, una rappresentanza dei consiglieri e l’assessore alla scuola Cherubini Stefania, hanno incontrato una delegazione scolastica.

Successivamente il Consiglio Provinciale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno con cui è stato dato mandato al Presidente e alla Giunta di:

1. analizzare, sulla base delle novità normative, dell’andamento delle iscrizioni dell’anno in corso, della complessità e delle peculiarità degli istituti dimensionati, le eventuali modifiche da apportare al Piano di dimensionamento provinciale;
2. riattivare, in sinergia con il mondo della scuola, le associazioni di categoria, l’Università, il tavolo di confronto sui distretti formativi integrati per il rilancio della formazione tecnico-professionale superiore;
3.sviluppare idee innovative, anche nella gestione organizzativa delle strutture scolastiche provinciali, per liberare risorse da investire nel rilancio del polo tecnico-professionale provinciale.


Le dichiarazioni:

Dal Messagero del 12/01/2010Giocondo Talamonti Dirigente del mega istituto Allievi-Pertini, che si trova ad avere più di novecento studenti scuote la testa sconsolato. “ Quando si accorpano due realtà come queste, ognuna con una propria identità si va all’eliminazione di una delle due. Io cerco di fare il possibile, sono a scuola anche di sabato e domenica. Ma non basta”

Dal Giornale dell’Umbria del 12/01/2010 - “Pretendono di decidere sulla nostra scuola persone che non ci sono mai entrate – commenta duramente il preside Talamonti – L’anno scorso è prevalsa la fretta, stavolta il rischio è che il problema non venga neanche affrontato”.

“La telenovela continua in commissione provinciale, martedì 19 gennaio p.v., la scuola ternana è in trepidante attesa di ricevere anche dall’ente Provincia segnali positivi e rassicuranti per la popolazione ternana che segue con attenzione l’offerta formativa a vocazione tecnica e professionale necessaria al territorio.”


Al Sindaco del Comune di Terni

Premesso che una società civile è tale se mette tutti nelle stesse condizioni di fruibilità dei servizi disponibili;

Tenuto conto che il mezzo televisivo è riconosciuto attualmente come uno dei modi più concreti per condividere le situazioni che animano il nostro Paese e per sentirsi cittadini del mondo;
Preso atto del progressivo aumento della popolazione anziana fra cui si manifesta un’alta percentuale di persone che hanno difficoltà a seguire i programmi televisivi per problemi di udito;
Considerato che rari sono i servizi televisivi tradotti, per i sordomuti, nel linguaggio dei segni, peraltro quasi del tutto sconosciuto alle persone anziane.

Si impegna il Sindaco ad attivarsi perché, almeno a livello locale :

• la Rai regionale inizi a sottotitolare i telegiornali, di sua pertinenza, onde mettere in condizioni sia i sordi, sia gli anziani di seguirli nella loro interezza.

• L’Ente Provincia e l’Ente Regione siano sollecitati a sostenere l’iniziativa nella prospettiva di estenderla anche ad ulteriori programmi per adulti, sia a livello regionale che nazionale tenuto conto che il supporto scritto ne rende più facile la comprensione.

Terni, 11.01.2010
Il Capogruppo RC/CI
Giocondo Talamonti
Luzio Luzzi
Mauro Nannini


Le immagini dei festeggiamenti!


Il 18 giugno 1972 la Ternana nell’ultima giornata di campionato batteva il Novara per 3 a 1 e conquistava la serie A. Era seguita e amata in tutti i settori dello stadio come dimostrano lo sventolio delle bandiere da me riprese. L’attaccamento alla squadra costituiva la forza in più per vincere le partite.

Per poter festeggiare ancora occorre ritornare e avere un feeling più stretto della squadra per la città.

Nei prossimi giorni racconterò alcuni aneddoti relativi alla storia della Ternana da me vissuta.

FORZA TERNANA!!



Martedì 12 gennaio 2010, alle ore 10.00, presso la sala Consiliare del Comune di Terni, sarà presentato il periodico "La Scossa".

"Vogliamo offrire, come gruppo (Rifondazione Comunista/Comunisti Italiani) un servizio fatto di opinioni, di idee sui temi che rigurdano la gente; vogliamo essere una una voce libera, un periodico aperto e per questo mandateci i vostri quesiti, le vostre testimonianze, i vostri punti di vista. Saranno molto preziosi. Vi aspettiamo a Palazzo Spada per la presentazione ufficiale de "La Scossa".

Il periodico sarà spedito on-line a chi ne farà richiesta (giocondo.talamonti@email.it)."