Poiché ogni attività in corso è soggetta al mutamento veloce dei processi e dell’evoluzione tecnologica, occorre provvedere ad un aggiornamento continuo dei modelli concernenti la sicurezza.
I principi generali di prevenzione per la tutela della salute nei luoghi di lavoro sono:
 a) la valutazione dei rischi;
 b) la loro riduzione al minimo;
c) le misure tecniche, organizzative e procedurali concretamente attuabili nei diversi settori e nelle differenti lavorazioni utilizzate.

A questi vanno aggiunti i rischi psicosociali (Stress lavoro correlato, burn - out, mobbing) per le considerevoli ripercussioni che hanno sullo stato di equilibrio dei lavoratori, ma anche sulla performance delle Imprese.
I rischi psicosociali, all'interno del luogo di lavoro, al pari degli altri rischi, vanno aggrediti con appropriate metodologie di valutazione e specifiche misure di prevenzione e protezione.

Un ambiente psicosociale “buono” permette di migliorare le prestazioni, lo sviluppo personale, il benessere fisico e mentale dei lavoratori e i risultati dell'Impresa.

Un immediato allarme sociale va posto, anche, sul propagarsi dell’uso e abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti.

 Nella prevenzione l’informazione, la comunicazione e il coinvolgimento dei soggetti interessati (forza lavoro e impresa) sono fondamentali; tutto ciò si può ottenere attraverso la coniugazione di due criteri, solo apparentemente antitetici, quali:

1)      la fattibilità,
2)      l’attuabilità.
 Oggi con le tecnologie disponibili e con l'attuale ricerca scientifica, si potrebbe ipotizzare una fattibilità della sicurezza estremamente avanzata.

In estrema sintesi corre l’obbligo (da parte di tutti gli attori della prevenzione – pubblici e privati) di saper coniugare gli interventi di prevenzione tenendo presente il binomio tra le misure tecnologicamente fattibili e concretamente attuabili.

Precisamente per la fattibilità si fa riferimento all’art. 18 comma 1 lett. Z del D.Lgs 81/2008: “aggiornare le misure di prevenzione in relazione ai mutamenti organizzativi e produttivi che hanno rilevanza ai fini della salute e sicurezza del lavoro, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica della prevenzione e della protezione”; e per l’attuabilità alle decisioni della Corte Costituzionale 25 luglio 1996 n.312 e della Corte di Cassazione sez. IV penale 16 maggio 1997 in C. Minestrina.

La Corte Costituzionale ha indicato nel principio del concretamente attuabile la possibilità per l'imprenditore di realizzare la sicurezza in base alla particolarità del lavoro, all'esperienza e alla tecnica da lui utilizzata o utilizzata in lavorazioni similari, facendo leva sul rispetto dell’art.41 della Costituzione italiana “L’iniziativa economica privata è libera.

Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana…” e sull’articolo 2087 del codice civile: l’obbligo del datore di lavoro di attenersi al principio della massima sicurezza tecnologicamente fattibile. Sicurezza tecnica, organizzativa e procedurale.

Una prevenzione sensata ed efficace nel tempo, non può prescindere dal coinvolgimento delle agenzie educative e formative: Scuola, Università, parti sociali e imprese, tutte chiamate a mettere in atto una formazione continua in grado di rispondere adeguatamente ai rischi che ogni attività comporta.

Innovazioni tecnologiche, industria e sanità…


Le tecnologie digitali e l’interconnessione con tutti i campi dell’innovazione stanno determinando un cambiamento radicale del mondo del lavoro e quindi del sistema sociale.

La relazione tra tecnologia e società, richiede un nuovo approccio per rendere la società consapevole della complessità dell’innovazione.

La nuova rivoluzione industriale, chiamata "Industry 4.0", è un processo che porterà ad una produzione industriale del tutto automatizzata e interconnessa tra imprese, coinvolgendo l’intera filiera produttiva, capace di auto-organizzarsi e di ottimizzarsi in tempo reale: il tutto allo scopo di incrementarne la competitività.

Il campo di azione coinvolgerà anche la sanità che potrà prevedere in futuro la chirurgia a distanza.
La rete di quinta generazione avrà bisogno di ulteriori professionalità di tutto il sistema sanitario che potrà impattare con la sostenibilità del servizio pubblico nazionale.

Ciò richiede uno specifico approfondimento "applicativo" sulla robotica in medicina e, in particolare, sullo sviluppo della "chirurgia robotica”, sugli strumenti innovativi per le nuove tecniche sanitarie e tecnologie strumentali.







Nel programma di tutti i governi, non escluso quello attuale si parla di giustizia fiscale da perseguire anche con la lotta all’evasione.

I diversi condoni fatti negli anni precedenti hanno dimostrato la tiepidezza dei tentativi, dando la percezione che non si volesse agire seriamente.
Oggi i mezzi tecnologici esistenti consentono di incrociare i dati.
Purtroppo l’attenzione al problema, da parte della gente comune e anche da parte dei mass media sembra, come sempre, scemare perché assuefatta alle promesse avanzate in merito dai politici e mai mantenute.

Si accetta di tutto; è noto che ci sono soggetti che hanno portato fuori dal paese milioni di euro e poi li hanno fatti rientrare con scudi fiscali al 5%.
Basterebbe, semplicemente, esercitare uno stretto controllo fra coloro che hanno aderito ai condoni o alla cosiddetta “pace fiscale” perché non si ripeta il “giochino” e sia così limitato ad una sola volta.
La dichiarazione dei redditi infedele è uno dei reati che più frequentemente viene contestato ai contribuenti.

Se vogliamo snidare i disonesti, ma anche le multinazionali che portano i loro risparmi all’estero ed evadono miliardi di euro di imposte, dobbiamo farlo seriamente con una collaborazione internazionale, che indichi, prima fra tutte, l’adozione di soppressione dei paradisi fiscali comunitari (Lussemburgo, Olanda, Irlanda, Cipro, Malta). Solo così si potranno conoscere i nominativi di chi tradisce il proprio Paese.

I 120 e più miliardi di euro in cui è stata stimata l'evasione (per non parlare dell'elusione cioè di quei comportamenti diretti ad aggirare il fisco con espedienti formalmente ineccepibili), potrebbero essere recuperati attuando una giusta politica fiscale, puntualmente annunciata ad ogni cambio di governo, ma mai realizzata.

Per prima cosa bisogna incidere sui comportamenti perché si inizi a mettere al primo posto la “questione morale” unico mezzo per contrastare l’evasione e l’elusione fiscale. C’è la volontà di farlo? …se c’è, facciamolo seriamente.




I bagni di Viale Trento


I bagni di Viale Trento continuano a rimanere chiusi, nonostante le reiterate richieste di apertura che vengono sistematicamente ignorate.

Ci sono responsabilità?

Chi è addetto ai controlli?

Chi è addetto alla gestione del bagno pubblico?

Chi deve rispondere alle legittime richieste dei fruitori del parco?

CHI…?

Queste le domande che si pongono coloro che frequentano la struttura all’avanguardia del parco di viale Trento, che presenta però l’ostinata chiusura con un lucchetto, dei servizi igienici – pubblici, per necessità fisiologiche.

Chi si appoggia da una parte e chi dietro qualche albero, e chi non può, deve interrompere, anzitempo, la programmata permanenza nel parco.

Speriamo che il problema non si trasformi in un problema igienico individuale e collettivo.





I risultati ufficiali delle elezioni regionali in Umbria ci dicono che la vittoria della candidata del centrodestra Donatella Tesei è stata netta con il 57,55% dei voti, mentre Vincenzo Bianconi sostenuto da M5S e centrosinistra non va oltre il 37,49%.
In Umbria avanza il centrodestra e le città di Perugia e Terni hanno già da tempo cambiato volto. Una vittoria storica: dal 1970 infatti in Umbria a governare è stato in maniera ininterrotta il PCI prima e il centrosinistra poi, mentre ora in Regione sventolerà la bandiera della Lega e dei suoi alleati. Pur essendo consapevoli che si sarebbe perso (seppure non in queste proporzioni), quanti di noi si sentono a posto con la propria coscienza nell’aver fatto il possibile per evitare la disfatta? Tutti hanno remato nella stessa direzione perché ciò non avvenisse? Ciascuno risponda con sincerità. In ogni caso, preso atto di quanto accaduto, si deve guardare con fiducia alla possibilità di un riscatto futuro. Nella circostanza, la consultazione ha sorriso alla Lega e ai suoi alleati.

Un’analisi della crisi della sinistra e delle sue alleanze è indispensabile per tentare un recupero e deve iniziare riconoscendo gli errori che sistematicamente, anche in questa circostanza sono stati fatti, sia nella scelta dei candidati, sia dei programmi, ignorando la partecipazione dei circoli. La discussione e il confronto delle idee al loro interno è fondamentale per valutare opportunità e richieste, così come è fondamentale che trovino accoglienza presso i vertici del partito. Non bisogna dimenticare che la crisi maggiore in seno al partito si è prodotta a seguito di indicazioni che escludevano la partecipazione della base, in quanto più vicina alle esigenze del popolo e interprete più immediata degli umori. Al contrario, i circoli sono stati coinvolti quando ogni decisione era stata già presa. Servirà la lezione a cambiare sistema? Bisogna fare un esame degli errori commessi e soppesare quanto ricordava Enrico Berlinguer: “Casa per casa, strada per strada…” Paradossalmente, tutto ciò l’abbiamo lasciato a Salvini, limitandoci a tenere supponenti riunioni al chiuso con rappresentanti autorevoli della sinistra…

Sono passati trent'anni dalla scomparsa di Enrico Berlinguer, eppure il suo esempio, gli ideali e la morale restano. Non ignoriamola. In un mondo completamente diverso la sua figura e le sue idee continuano ad essere di un’attualità impressionante: la questione morale, l'austerità, il compromesso storico, lo strappo con Mosca, la questione giovanile a quella femminile. In una nazione che sta progressivamente perdendo punti di riferimento e in cui la politica si è fatta barbara e senza respiro, le idee di Enrico Berlinguer mostrano ancora l'anima e la forza di un progetto di società diversa.

Il processo di ricostruzione della sinistra, quando si viene investiti da scandali come concorsopoli (vedi Sanità) complica maledettamente ogni sforzo di credibilità, aggiungendo, se possibile, ulteriori difficoltà.
Dobbiamo liberarci dallo spettro di una sinistra litigiosa, fatta di continue scissioni  dovute a personalismi, nemici giurati del bene comune.
Occorre, tuttavia, non scoraggiarsi e non cedere alle delusioni, ma rivitalizzare quella forza e passione che ci sono proprie. Sono dell’opinione che occorra un Partito democratico che comprenda tutti gli altri partiti di sinistra la cui somma, nel caso delle recenti elezioni, è stata poco più dell’1,2%. Povera cosa.

Il Centrosinistra deve ripartire dalle cose da fare, nel nome dei  valori che l’hanno sempre contraddistinta, riprendere concreti contatti con il popolo, evitando sterili accuse.

L’obiettivo deve essere quello di riproporre come progetto un modello di sviluppo economico sostenibile basato sul riciclo ottimizzato dei rifiuti e sull’efficientamento energetico con uso delle fonti rinnovabili.

Ad esso sono fortemente legati i temi della crescita, delle risorse, della sostenibilità, di crescente attualità ed interesse nelle agende dei governi mondiali.
Le fonti rinnovabili, i cambiamenti climatici, i trasporti, le abitazioni del futuro, i nuovi orientamenti in materia di infrastrutture, costituiscono la sfida su cui puntare per una rinnovata cultura dello sviluppo e della cura dell'ambiente.
Bisogna far convivere buon senso, tradizione, civiltà e innovazioni tecnologiche in una nuova prospettiva in cui l’istruzione, la formazione, l’Università siano elementi portanti di quella filiera che guarda al lavoro, ai processi produttivi e all’occupazione.
Dobbiamo stringerci in un rinnovato impegno per riconquistare il terreno perduto a Terni e a Perugia attraverso un lavoro serio e una nuova classe dirigente.

Per essere certi che la lezione sia stata assimilata, dobbiamo trovarci uniti attorno ad un obiettivo condiviso; solo allora ognuno di noi potrà sentirsi con la coscienza a posto e guardare con fiducia ad un possibile riscatto, senza perdersi nella ricerca di inseguire e contrastare la maggioranza di governo, mantenendo una visione unitaria progettuale e culturale ben precisa.

Terni, 30.10.2019


Il Presidente
Giocondo Talamonti





Sicurezza nei luoghi di lavoro


Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’ Inail tra gennaio e luglio 2019 sono state 378.671 (-0,02% rispetto allo stesso periodo del 2018), 599 delle quali con esito mortale (+2,0%). In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 38.501 (+2,7%). L’educazione alla sicurezza è fondamentale per costituire sempre più quel bagaglio culturale fatto di comportamenti ed atteggiamenti da assumere, in ogni circostanza, per i quali è importante il ruolo della scuola e il coinvolgimento di tutto il personale scolastico. La scuola ha il compito di aiutare i più giovani a interiorizzare un modello culturale che lasci il segno nella formazione personale. L’opera di sensibilizzazione dovrebbe esercitarsi in ogni tipo di attività al fine di:

addestrare gli individui ad adottare comportamenti codificati, adeguati alle diverse circostanze di pericolo;

acquisire consapevolezze e comportamenti adeguati alla prevenzione dei rischi e alla tutela di sé e degli altri.

analizzare i comportamenti a rischio per ridurre errori e violazioni attraverso gli approcci tecnologici odierni.

Il continuo evolversi dei pericoli, impone nuove letture dei comportamenti a rischio, in modo da poter tutelare la salute del singolo e della collettività.

Il Ministro del Lavoro ha aperto lunedì 23 settembre il “Tavolo di confronto salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”, trovando l’intesa, principalmente, sui seguenti punti:
·         Semplificazione e interpretazione univoca delle norme,
·         contrasto delle gare al massimo ribasso,
·         aggiornamento del Testo unico sulla salute e sicurezza,
·         banche dati condivise, stanziamenti di risorse,
·         rafforzamento controlli,
·         lotta al caporalato,
·         formazione mirata e coordinamento incentivi agli investimenti in sicurezza.

 La prevenzione in tema di salute e sicurezza sul lavoro è un’emergenza su cui tutte le agenzie educative sono chiamate a dare il proprio contributo.


Talamonti Giocondo