I parcheggi rosa ... bisogna educare al rispetto


Siamo ancora lontani dal rispetto che si deve alle donne. I quotidiani, in questo momento, ci informano della violenza sia essa fisica o psicologica che l'uomo fa nei loro confronti dando un'immagine dell'Italia che trascura l'educazione. Questo è quello che oggi manca. Noi, invece, riteniamo l'educazione una emergenza nazionale a cui la scuola non può sottrarsi. Educare al rispetto, alla diversità intesa come ricchezza, alla diversità di idee, di scelte di vita, di punti di vista, è il primo passo per raggiungere quella società inclusiva e "umana" che ci si augura di vedere realizzata. Ed allora si cominci col rispondere anche con piccoli gesti, ma significativi. Allestire, come avviene in tante città e paesi i cosiddetti "parcheggi rosa" rispettosi delle donne che si trovano in attesa di un bimbo per dare concretezza alle cose e per sostituire alle chiacchiere il fare.

 I parcheggi “rosa” possono rappresentare un mezzo per il raggiungimento di un nobile fine, quale quello di agevolare neomamme e donne in dolce attesa nei loro spostamenti, pur non rappresentando un obbligo, vanno intesi come un importante gesto di civiltà e correttezza;

Visto che le città più evolute li hanno adottati da tempo per venire incontro alle esigenze di mamme che si barcamenano tutti i giorni tra spesa al supermercato, farmacia, etc.

Il compito di chi amministra è quello di porre in essere interventi volti a migliorare la qualità della vita dei cittadini, e che, per il caso in questione, si esplica in un piccolo gesto in grado di contribuire ad alleviare il difficile compito di conciliare, per le donne che lavorano, la vita familiare e quella professionale (la maternità va intesa come alto valore sociale e non situazione di svantaggio). I parcheggi “rosa” possono rappresentare un mezzo per il raggiungimento di un nobile fine, quale quello di agevolare neomamme e donne in dolce attesa nei loro spostamenti.

Terni, 2 giugno 2021

Giocondo Talamonti