L’educazione
permanente degli adulti risponde ad una
precisa esigenza dettata dal mercato del lavoro, dalla necessità di acquisire
nuove competenze e di rispondere adeguatamente ai continui cambiamenti del
mondo operativo. Un incremento decisivo si è verificato a seguito dei fenomeni
politico-sociali che hanno, di fatto, azzerato le aspettative di un "posto
fisso" e imposto nuove dotazioni individuali per competere nella mobilità
dell’occupazione. La velocità alla quale deve adattarsi il lavoratore di oggi,
soggetto a improvvisi cambi di competenze, ha bisogno di supporti che gli assicurino
la non esclusione dal mercato lavorativo e, quindi, l’aggiornamento continuo
delle conoscenze, oltre alla possibilità di orientarsi verso più opportuni
saperi.
Terni,
a seguito della crisi della metallurgia che ha segnato periodi difficili della
storia economica cittadina, ha fatto ricorso a questo strumento fin dal 1998
quando, subito dopo la Conferenza Mondiale dell’UNESCO dell’anno precedente,
vennero istituiti i primi Centri per l’Educazione Permanente degli Adulti
(E.D.A). In questa stessa data, l’IPSIA “S: Pertini” ospita le prime attività
di formazione, raggiungendo in breve dimensioni ragguardevoli (oltre 800
richieste annue, divise in corsi di istruzione e formazione che variavano dalle
lingue straniere all’informatica, dai corsi di riconversione occupazionale,
istituiti a seconda delle richieste del mercato del lavoro, a quelli di
alfabetizzazione di lingua italiana per stranieri che hanno visto l’Istituto
Professionale di Viale B.Brin protagonista della gestione e dell’integrazione
di migliaia di immigrati, ai quali venivano imposti, dalla legge, parametri di
conoscenza certificati per l’ottenimento del permesso di soggiorno
Nel
2006, con la L. 296 del 27 dicembre, i Centri E.D.A. cambiano denominazione. Si
chiameranno CPIA, assumendo un diverso orientamento formativo. Nasce l’Istruzione degli Adulti e lo Stato si fa carico di rilasciare titoli
di sua competenza, riservando agli EE.LL. di ampliare l’offerta formativa. Dopo
sei anni di adattamento procedurale, nel 2012 , il Consiglio dei Ministri del 4
ottobre, emana il Regolamento per i Centri Provinciali d’Istruzione per gli
Adulti. I CIPIA, oggi, sono riferimento
per l’obbligo d’istruzione potendo rilasciare i titoli di studio conclusivo del
I ciclo, per la certificazione di competenze connesse all’obbligo d’istruzione
(art.622 della legge 296/06), per il conseguimento del diploma d’istruzione
secondaria superiore, per il riconoscimento formale di alfabetizzazione e di
apprendimento della lingua italiana da parte degli immigrati finalizzato alla
loro integrazione linguistica e sociale nonché
sedi di test della conoscenza di lingua italiana per il rilascio del
permesso di soggiorno.
Il
riconoscimento dell’IPSIA come Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti,
alla luce dei dettami legislativi dovrebbe essere scontato, anche in virtù dell’autonomia
che, nel frattempo, l’Istituto ha
acquisito. Tutto bene, quindi.
Niente
affatto.
Il
Consiglio regionale con deliberazione n.300 del 18 dicembre 2013 ha espresso parere non
favorevole per la costituzione del CPIA nella Provincia di Terni, e favorevole
per l’Istituto Comprensivo “A. Volumnio” di Perugia, penalizzando ancora una
volta il nostro capoluogo e danneggiando le aspettative di tanti cittadini già
in difficoltà a trovare una collocazione e privati di un riferimento certo per
le loro necessità formative.
Poiché
in tema di lavoro, istruzione e formazione non è tollerabile alcuna limitazione
e costatate le competenze professionali acquisite dall’IPSIA in quasi tre
lustri di attività, accertato che è contro ogni logica gravare i cittadini
ternani di ulteriori, inutili distinguo, è auspicabile che l’amministrazione
comunale e quella provinciale facciano sentire la loro ferma protesta e decisa
condanna per la misura adottata in regione.
Terni,
12 febbraio 2014
Ing. Giocondo Talamonti