Poiché i beni culturali rappresentano per il nostro Paese una ricchezza inestimabile, è opportuno che ogni comunità si impegni a valorizzare le testimonianze di interesse artistico e archeologico importanti per la promozione del turismo e della possibilità di occupazione per i giovani.
Il patrimonio culturale costituisce una risorsa non solo come eredità del passato, ma anche come prospettiva nel processo di tutela attiva del territorio e come espressione innanzitutto di una comunità. Il restauro del Telamone (un colosso da otto quintali di marmo per due metri di altezza), ritrovato a Terni nel 1971, è stato sistemato al Chiostro di San Domenico di Perugia. La richiesta di restituzione da parte dell’Istituzione Comune ha trovato ostacoli da parte della Soprintendenza, per ragioni che appaiono quanto mai pretestuose e che alimentano nell'opinione pubblica ternana un sentimento di rabbia e di risentimento sia per l’offerta di concedere solo una copia da esporre nel museo cittadino, sia per le difficoltà di trasporto a causa della sua mole e sia, infine, per l’inadeguatezza del luogo dove esporla.
Virgilio Alterocca, già nel 1886, invitava ad avere cura dei propri gioielli nascosti sotto terra. "... la nostra città non debba vedersi defraudata di quello che per avventura potrà venire alla luce”.
L’Associazione "E.Berlinguer", in forza di tale sollecitazione, presenterà una interrogazione al Sindaco il prossimo lunedì, 2 dicembre 2013, a sostegno di quella già depositata a luglio, perché siano messe in essere tutte quelle azioni necessarie atte a riportare la statua restaurata di Telamone, patrimonio di Terni, presso il Museo cittadino, anche per evitare che la questione venga percepita come un ulteriore "schiaffo" alla città da parte del capoluogo. L’Associazione ha invitato inoltre il Sindaco a richiedere oltre al "Telamone", anche tutti gli altri reperti ritrovati a Carsulae.
Terni, 29.11.2013
Giocondo Talamonti (G.M. "Associazione E. Berlinguer")