Considerazioni sull'Azienda Ospedaliera "Santa Maria" di Terni
La manutenzione è un intervento che deve rispondere a criteri di razionalità. Non ha motivo di esistere, ad esempio, quando l’impegno, che sia d’ordine economico o che sia semplicemente manuale, non garantisce gli effetti che sottendono gli scopi: funzionalità ed economicità.
A queste due finalità occorre anche aggiungere aspetti connessi alla sicurezza, tema a lungo colpevolmente trascurato in ragione di altre priorità e urgenze.
La premessa è obbligatoria se si vuole valutare l’opportunità, o meno, di dedicare risorse finanziarie e umane a opere manutentive presso l’ ospedale “Santa Maria” di Terni o, se non sia il caso di costruire ex novo l’intera struttura. Un’analisi preliminare del problema dovrebbe dare risposte a esigenze di efficienza, intendendo con ciò, la necessità di favorire, in primis, le attese dell’utenza.
A questo proposito, è il caso di ricordare che queste non dipendono solo dalla struttura, ma da una serie di componenti che concorrono alla definizione del livello qualitativo del servizio offerto: personale sanitario, macchinari, attrezzature, tempi ed esiti statistici delle prestazioni.
E’ tuttavia innegabile che ad un moderno nosocomio si chieda di rispondere a criteri di funzionalità e praticità neanche ipotizzabili 60 anni fa, quando fu progettato e realizzato quello esistente.
La necessità di provvedere le aree limitrofe a Terni di adeguate strutture in grado di garantire gli standard minimi di supporto sanitario giustifica un’ulteriore riflessione sull’opportunità di adottare soluzioni razionali. Narni e Amelia hanno urgenza di poter contare su un riferimento affidabile, sia in termini di servizi che di accoglienza. La progettazione deve tener conto di potenzialità demografiche in crescita e, quindi, di un impegno finanziario di rilievo. Ipotizzare di costruire una struttura in una posizione geografica equidistante, tale da rispondere alle esigenze dei due bacini di utenza, potrebbe rappresentare la soluzione di tutti i problemi. La ristrutturazione del Santa Maria richiede una spesa continua che rischia di essere improduttiva in termini di efficienza, proprio in virtù della concezione progettuale oramai superata. Un nuovo Ospedale di eccellenza potrebbe giovarsi di soluzioni di alta tecnologia, facendo leva su una moderna domotica, in vista di migliorare la qualità della vita; la sicurezza; risparmiare energia e ridurre i costi di gestione.
La progettazione che si realizzerà, secondo queste linee, dovrà tener conto degli avanzamenti registrati nei settori dell’edilizia, dell’elettronica, dell’elettrotecnica, dell’automazione, aggiornando quanto più possibile le potenzialità tecniche ai bisogni dell’utenza e all’efficienza di un servizio di qualità.
Sarebbe opportuno, attraverso una Commissione- fissandone i tempi-, avviare lo studio per verificare la fattibilità dei percorsi più opportuni (ristrutturazione o ricostruzione) e che tenga conto del fatto che le attese dei cittadini non si limitano alla funzionalità del servizio, ma guardano all’ottimizzazione delle prestazioni: riduzione dei tempi di attesa (cosiddette “Liste di attesa”), disponibilità di attrezzature moderne, eccellenze specialistiche, pieno utilizzo dei macchinari.
Altrettanto importante è garantire che il servizio si svolga nel rispetto della dignità dei pazienti, in quello della privacy e nella comprensione per la sofferenza umana.
Inoltre, con il potenziamento dell’Azienda si può attivare un processo economico derivante da livelli di eccellenza e attrarre, quindi, un’utenza proveniente da territori limitrofi (mobilità attiva) con prospettive di maggiore occupazione.
In conclusione, la scelta, dal momento che investe gli interessi della città e della Provincia, deve essere condivisa dall’opinione pubblica e deve scaturire da una partecipazione più ampia possibile dei cittadini e delle forze politiche che li rappresentano.
Il concorso si deve allargare a tutte le realtà amministrative del territorio dal momento che l’indicazione che si andrà a prendere costituirà un impegno severo per la città ed il suo comprensorio.
Terni, 18 aprile 2012
Ing. Talamonti Giocondo