Sabato 26 maggio, alle ore 12.00, presso la sala “Tripepi” dell’Itis è stata consegnata a due alunni, rispettivamente del secondo e del quarto anno, la borsa di studio “Marcello Durante” di 500,00€, istituita dalla famiglia in memoria dell’ex studente ITIS, poi Perito Industriale con il ruolo importante di Capo-manutenzione delle acciaierie, precocemente scomparso. Le motivazioni di merito che hanno portato ad aggiudicarselo, saranno riportate sulla pagella, nella parte riservata alle annotazioni.

Alla cerimonia hanno partecipato, oltre alla mamma di Marcello Durante, sig.ra Sabatina, alcuni compagni di scuola dell’epoca ( fra cui Amerini Piero, poi ingegnere- docente dell’ITIS ed anche insegnante dell’attuale Dirigente scolastico), i genitori dei premiati, il Presidente del Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati della Provincia di Terni, P.I. Sandro Gabriele. La Borsa di Studio è stata appositamente stabilita per premiare gli studenti meritevoli impegnati nel percorso formativo utile a conseguire il diploma di Perito. Il Dirigente ha apprezzato la scelta fatta che mette in luce le abilità, le competenze ed il merito che si possono ottenere con tale tipologia di diploma. La mamma, 97 anni compiuti, nel consegnare l’assegno, si è rivolta a tutti i ragazzi presenti e li ha invitati a impegnarsi perché è dallo studio che scaturisce il successo nella vita.


Gli studenti premiati sono : Teodoro Jacopo del secondo anno.
Pezza Leonardo del quarto anno


Il Dirigente Scolastico
Ing. Giocondo Talamonti
Il 26 maggio, alle ore 10.00, presso l’IPSIA “S. Pertini” di Terni Via B. Brin, 32 si è svolta la cerimonia di dedica, alla On. Filippo Micheli, della sala docenti dell’IPSIA. Il Consiglio d’Istituto nella riunione del 27 aprile 2012 ne ha deliberato all’unanimità l’intitolazione con la seguente motivazione: “ Filippo Micheli -Deputato nella prima legislatura repubblicana, Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato dal 1962 al 1968”
L’iniziativa è stata patrocinata dalla Regione Umbria, dal Comune di Terni, dalla Provincia di Terni e dall’UNLA-UCSA.
Presenti : Il Presidente della Provincia, Feliciano Polli, gli assessori della Provincia Stefania Cherubini e Domenico Rosati, Carlo Liviantoni, Mario Andrea Bartolini e il gionalista Aristide Radicchi ( autore del libro Ciò che rimane –frammenti di storia nella memoria- Filippo Micheli a cento anni dalla nascita) i famigliari di Filippo Micheli e i Dirigenti del “Centro Studi Ezio Vanoni”.

I lavori sono stati aperti dal Dirigente Scolastico dell’Ipsia che ha ricordato alcuni eventi, tratti dagli atti della scuola, circa la gestione economica – funzionale dell’Istituto in quegli anni:
• l’apertura di una sede coordinata dell’Ipsia nel Comune di Montefranco. Il corso di “Operatore chimico” doveva rispondere oltre alle esigenze formative dei giovani di Montefranco anche per quelli provenienti dai paesi limitrofi: Polino, Arrone, Ferentillo, Scheggino, S. Anatolia..

• l’offerta di un pasto caldo agli allievi provenienti da fuori Terni, costretti a restare fuori casa per frequentare le lezioni pomeridiane, un pasto concordato con il ristorante economico di via Curio Dentato in Terni.

• Un’attenzione alla professionalità e al merito nell’assunzione di aiutanti tecnici che dovevano operare nelle officine e laboratori. Una indicazione chiara per tutti.

• Un’attenzione costante allo sviluppo delle iniziative industriali nella Provincia di Terni e conseguentemente alla necessità di preparare giovani qualificati in campi che esulavano dalle specializzazioni tradizionali (operatori di materie plastiche);

• Un’attenzione ai problemi degli studenti bisognosi. Per essi cercava di annullare ogni differenzazione di censo, li coinvolgeva in ogni iniziativa e programmava, per tutti, annualmente viaggi gratuiti d’istruzione all’estero. In tale funzione contava, anche, sulla disponibilità dei docenti.

• Rapporto continuo con le industrie e con le famiglie per aprire, oltre a quelle funzionanti , ulteriori corsi di qualifica atti a favorire l’inserimento nel mondo del lavoro.

E si potrebbe continuare... Un esempio per molti: appoggiare, sostenere la scuola pubblica ed operare con essa anche in considerazione che personaggi come De Felice e Micheli Filippo si sono formati, come studenti, in questo Istituto.


Il Dirigente Scolastico
Ing. Giocondo Talamonti
Il 26 maggio, alle ore 10.00, presso l’IPSIA “S. Pertini” di Terni Via B. Brin, 32 si svolgerà la cerimonia di dedica, alla On. Filippo Micheli, della sala docenti dell’IPSIA.

Il Consiglio d’Istituto nella riunione del 27 aprile 2012 ne ha deliberato l’intitolazione con la seguente motivazione:
“ Filippo Micheli -Deputato nella prima legislatura repubblicana, Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato dal 1962 al 1968”

L’iniziativa è patrocinata dalla Regione Umbria, dal Comune di Terni, dalla Provincia di Terni e dall’UNLA-UCSA. http://issuu.com/giocondotalamonti/docs/filippo_micheli
Premesso che il vile attentato di Brindisi lascia storditi, attoniti, senza parole, tanto più perché rivolto contro una scuola, ove l'istruzione è di per sé un presidio di democrazia, un antidoto all'illegalità e ove le studentesse e gli studenti impersonano il futuro di questo Paese;

preso atto che siamo di fronte ad un episodio che segnala un livello di degrado e di barbarie che non credevamo possibile, ma evidentemente alla ferocia delle tante efferate attività che insanguinano il nostro paese non c'é limite.

tenuto conto che l’affermazione della legalità deve essere una priorità nazionale. La magistratura dovrà fare piena luce, chiarendo in ogni aspetto quanto avvenuto.

considerato che di fronte al terrorismo, di qualunque matrice, le forze democratiche devono reagire subito insieme, unite, per dissuadere qualsiasi tentativo di destabilizzazione dello Stato. Attendiamo che le indagini e la magistratura ci diano la verità su questo vile gesto.

Si chiede al Sindaco
1. di far giungere alle famiglie delle vittime la solidarietà e la vicinanza della comunità ternana profondamente colpita da tale orrore e nefandezza;
2. di far sentire la voce dei ternani a fianco di quella delle Istituzioni, degli studenti e della scuola, al Sindaco di Brindisi e al Dirigente Scolastico della Scuola Falcone, esternando la più viva solidarietà.
3. di manifestare pubblicamente, insieme agli studenti perché un attentato di queste proporzioni non può vederci immobili ed esitanti di fronte all'ennesimo segnale di avvio di una brutta stagione tutta da decifrare sul piano della tensione.
4. di far conoscere il pensiero dei ternani alle Istituzioni nazionali:la società italiana ha bisogno che lo Stato e tutte le sue istituzioni si prendano fino in fondo la responsabilità di individuare e colpire questi criminali.
5. di riaffermare che la scuola è il luogo dove i nostri ragazzi hanno diritto a vivere sereni per crescere e costruire il loro futuro.

Terni, 19.05.2012
Giocondo Talamonti

Interporto: Ieri Orte, oggi Iesi. Chi ha sbagliato?

Premesso che una virata all’ultimo momento, una di quelle che ti riporta con i piedi a terra, può essere una soluzione tarda, ma pur sempre una soluzione, succede anche che il cambiamento di rotta improvviso possa essere la peggiore delle scelte.

Il riferimento, prima che alla Concorde del capitano Schettino, è alla svolta repentina sull’individuazione dell’Interporto che ha visto la Regione Umbria investire per dieci anni su quello di Orte e che, ultimamente, per la presenza di chissà quali scogli ha suggerito un’inversione ad “U”: da sud-ovest a nord-est, puntando su quello di Iesi.

Cosa sia successo per determinare uno spostamento che strategicamente cambia progettazioni, programmi e prospettive di sviluppo economico per l’intera regione, non è solo una curiosità, ma un dovere che i responsabili della scelta devono a tutti gli umbri.

Lascia pensosi constatare che il corridoio Berlino Palermo, indicato nella programmazione infrastrutturale della Comunità Europea, e che comprende l’interporto di Orte, non sia adeguatamente privilegiato.

Mancherebbero infatti i necessari strumenti a dare al territorio produttivo ternano il respiro che serve alla crescita e al futuro dell’economia locale.

Le conseguenze possono essere l’avvio verso un declino delle attività industriali ed un regresso sociale.

Il completamento della Terni-Civitavecchia, arteria irrinunciabile per il collegamento al mare delle province di Terni, Viterbo, Rieti e dell’Interporto di Orte, (opera prevista ed inserita nel ‘Patto di Territorio’, sottoscritto nel 2005 fra il governo Berlusconi e gli Enti Locali), è ancora oggi una priorità strategica.

Cosa sia successo per giustificare il ripensamento è tema che i cittadini devono conoscere.

Saranno vendute le quote dell’Interporto di Orte, ora che il panorama si apre sulle Marche? Se sì, a che prezzo?

Ma, prima di questi non trascurabili argomenti, ce ne è uno che pretende risposta: quali vantaggi può portare all’economia umbra incentrare sull’Interporto di Iesi lo smistamento delle merci, rispetto a quello di Orte?

Pare evidente che se qualcuno s’è ravveduto ora, qualcun altro si sia sbagliato prima.


Terni, 15 maggio 2012

Giocondo Talamonti
Il carattere multietnico tipico delle società moderne può rappresentare una risorsa nel contesto che accoglie le diversità, a patto che esistano programmi di integrazione e volontà di realizzarli. Nella nostra città, il tema è di assoluta attualità, dal momento che ospita quasi 12.000 stranieri, in rappresentanza di circa 80 etnie diverse. La Convenzione di Strasburgo del 1992 sulla partecipazione degli stranieri alla vita pubblica locale, ratificata dallo Stato italiano nel 1994, prevede la formazione di organismi consultivi, attraverso i quali collaborare in vista della integrazione. Fin dal 2001, è previsto che lo statuto dei Comuni italiani contempli la figura del “consigliere aggiunto”, al quale sono conferite funzioni consultive, in seno al Consiglio comunale senza diritto di voto.

L’argomento è fortemente soggetto alle variazioni dettate dai tempi e dalla crescente ricerca di democraticità da riservare a chiunque entri nel nostro paese con l’intenzione di rispettare leggi, cose e persone in vista della realizzazione di progetti individuali di crescita. Visto in questa ottica, la Consulta dell’immigrazione diviene uno strumento irrinunciabile di convivenza e di democrazia, una tappa importante che segna l’evolversi della cultura dell’accoglienza, in origine quasi del tutto assistenziale prima di assumere i veri caratteri dell’integrazione.

L’articolazione del processo di integrazione passa attraverso un accordo con gli stranieri che abbiano superato il 16 anno di età e che entrano per la prima volta in Italia. Detto accordo regola le disposizioni in materia di partecipazione alla realtà sociale del paese ospitante e determina le modalità per il rilascio del permesso di soggiorno.

La sottoscrizione dell’accordo obbliga le parti (Prefetto e straniero) al rispetto dei contenuti della Carta dei Valori della cittadinanza e dell’integrazione, varata dal governo italiano nel 2007. Il regolamento fissa i criteri e le modalità per la sottoscrizione dell’accordo da parte dell’ospite, secondo quanto in vigore dal 10 marzo 2012.

Il regolamento contiene disposizioni sul meccanismo dei crediti (16 vengono inizialmente assegnati a ciascuno) con l’obbligo di portarli a 30 nell’arco di due anni, attraverso percorsi di integrazione alla vita socio-economica cittadina, come l’apprendimento della lingua italiana, lo svolgimento di talune attività utili all’armonia sociale, percorsi di istruzione e formazione professionale, stipula di una locazione o acquisto di un’abitazione…

I punti possono essere detratti nell’ipotesi di una condanna o in caso di violazioni alle leggi dello Stato.

L’approvazione del regolamento della Consulta ha visto impegnato il Consiglio Comunale, sollevando qualche distinguo in merito ad aspetti di pura natura partecipativa, volendo garantire la massima rappresentatività fra le diverse etnie che si incontrano nel territorio. Precisazioni al riguardo, muovono anche dalle varie comunità e riguardano la composizione della consulta e l’elezione dei presidenti; l’elezione diretta dei membri, la posizione dei cittadini comunitari e quella degli extra-comunitari.

Dal dibattito consiliare è emersa la volontà dell’amministrazione cittadina di dire ‘no’ all’elezione diretta del presidente della consulta e di respingere la figura di un consigliere comunale aggiunto.

Le posizioni sopra descritte erano sostenute dalla Cgil, il cui Segretario, di recentissima nomina, ha esternato vigorosamente la contrarietà del sindacato e sua personale.

I doveri che scaturiscono dalla rappresentanza di una categoria non sono un privilegio esclusivo di qualcuno, ma fanno il paio con quelli che i consiglieri comunali vantano nei confronti dei cittadini che li hanno eletti. E’ bene che le sue proteste, dunque, si limitino nei toni, dato che la decisione è scaturita da un atto votato dalla quasi unanimità dei rappresentanti del popolo. Tutti sono uniti nella preoccupazione di garantire le basi democratiche del dialogo interetnico, assicurando che essa è viva nello spirito dei consiglieri, così come nelle attese di tutti i ternani.

Terni, 12.05.2012

Talamonti Giocondo

Cantamaggio 2012

Le insistenti lamentele che hanno seguito il canta maggio 2012, sia con riferimento alle canzoni che alla graduatoria dei migliori carri, stanno diventando un atteggiamento pericoloso per il buon esito delle future manifestazioni.
Partecipare ad un concorso significa anche mettere in cantiere la possibilità di non poter vincere.

Pretendere, al contrario di essere premiati solo per il fatto che si ritiene la propria realizzazione superiore alle altre, è un atto pretenzioso e provocatorio.
Insistere su questa posizione può condurre al rischio di compromettere la serenità di giudizio delle commissioni che vengono via via nominate, e quella dei concorrenti.
L’accettazione del parere della commissione non deve avere carattere incondizionato; tutto è perfettibile, ma giungere a creare i presupposti dell’obiettività deve essere compito condiviso e convinto di quanti sono chiamati a dare risonanza alla sfilata e alle canzoni maggiaiole.

L’impegno quindi deve essere preso e sostenuto da tutte le forze che intervengono nell’organizzazione della festa.
All’interno delle decisioni che man mano vengono prese ci deve essere la convinzione di collaborare nell’interesse comune, senza sentirsi vessati, limitati o penalizzati.
Sono molte le cose che possono essere migliorate, modificate, aggiornate, a cominciare dai criteri di premiazione, anche in ragione dei tempi intercorrenti fra la sfilata e la stesura della graduatoria. Ma da qui a considerare le immancabili carenze come volontà di ledere gli interessi di questo o quel quartiere, è conclusione affrettata che non giova alla città e ai ternani.
Se le prossime competizioni vengono affrontate con il giusto spirito partecipativo, non sarà difficile prevedere i migliori esiti per la tradizione culturale ternana, altrimenti ciascuno si assuma le responsabilità per la degenerazione della manifestazione.

Terni, 9 maggio 2012

Giocondo Talamonti

Due ASL regionali…una a Terni


L’ipotesi secondo cui la seconda sede ASL verrà localizzata a Foligno,  circola con preoccupante insistenza nei quotidiani locali.

Se la cosa fosse minimamente veritiera, significherebbe che la Regione Umbria, dopo aver risolto i problemi organizzativi della sanità in Provincia di Perugia, s’appresterebbe a privare Terni della sede ASL.

Il problema non allarmerebbe solo una parte politica, ma toccherebbe negli interessi tutti i partiti e tutti i cittadini del territorio ternano.

Mentre dalle parti nostre è in atto  un dialogo sull’opportunità di spendere per ristrutturare o spendere per ricostruire le strutture Ospedaliere del territorio, interrogandoci su come e dove reperire le risorse, da Perugia, sembrerebbe che qualcuno abbia trovato la soluzione, seppure pro domo sua.

Per conoscere meglio come stiano effettivamente le cose, sarà inoltrata al Sindaco di Terni una interrogazione al riguardo.

Terni, 7 maggio 2012

Giocondo Talamonti

Mozione : Ospedale Santa Maria di Colle Obito


Al Sindaco del Comune di Terni


Premesso che le strutture sanitarie a Terni e nel territorio ternano necessitano di interventi di manutenzione, ristrutturazione, ammodernamento etc.;
attestato che la medesima situazione si presenta per il comprensorio amerino-narnese;
visto che vari  primari dei settori specialistici, ascrivono ai  limiti della struttura l’impossibilità di raggiungere ulteriori livelli di eccellenza e di usufruire delle più moderne soluzioni tecnologiche;
tenuto conto che tante sono le strutture e le pertinenze superate, come inevitabilmente accade in un Ospedale la cui prima progettazione risale al 1939;
considerato che per attrarre una utenza extraprovinciale, atta a consentire benefici di bilancio all’Azienda ospedaliera, necessita un intervento di adeguamento di notevole importo;
preso atto che gli avanzamenti tecnologici in tema di domotica, elettronica, risparmio energetico, razionalizzazione degli spazi sono alla base delle necessarie risorse che l’utenza attende;
analizzato  che le prestazioni offerte dall’azienda sanitaria ospedaliera, orientate a livelli di qualità, non possono essere condizionate da liste di attesa interminabili;
accertato che il dibattito è aperto  sull’opportunità di costruire una nuova struttura ospitante o ristrutturare quella esistente;
considerato che nessuno è attualmente in grado di soppesare l’entità dei costi per la ristrutturazione e l’adeguamento dell’esistente, in confronto a quelli  di una  nuova edificazione;
ritenuto necessario acquisire  dati sui  progetti di fattibilità a favore dell’una o dell’altra soluzione, mediante i quali approcciarsi ad  una seria valutazione delle proposte;
vista la politica regionale di normalizzare tutti gli ospedali della Provincia di Perugia, si impone, ora, un’attenzione programmatica da parte della stessa Regione nei confronti dell’Ospedale S. Maria di Terni, con adeguamento dei sistemi di sicurezza e di ospitalità futura ai fini di conservare i livelli altissimi di eccellenza già raggiunti;
appurato che gli interventi parcellizzati, senza una programmazione globale di ristrutturazione, rischiano di disperdere risorse finanziarie potenzialmente destinabili a soluzioni più concrete e durature
raccolto l’invito di tanti ternani alla riflessione e al confronto partecipativo delle idee;

si impegna il Sindaco e la Giunta a:

·       organizzare un tavolo di confronto che, in tempi contenuti e comunque prefissati, indichi la scelta più opportuna da perseguire per garantire alla città di Terni di godere di un servizio sanitario di alta qualità a tutela della salute;
·       quantificare gli oneri finanziari di massima che riguardano la ristrutturazione o la costruzione di un nuovo Ospedale che integri le esigenze dell’utenza Narni-Amelia;
·       richiedere con urgenza alla Direzione Ospedaliera di stilare un programma di investimenti pluriennali destinati a migliorare l’attuale situazione e ad assicurare i livelli di accoglienza, innovazione, sicurezza e soluzioni tecnologiche avanzate dove la Regione sia protagonista.

Terni, 2 maggio 2012
Talamonti Giocondo




fonte: Corriere dell'Umbria del 21/08/2009


Terni - Gli incidenti nei luoghi di lavororappresentano nella regione dell'Umbria e nella provincia di Terni una piaga da fronteggiare con tutte le forze a disposizione. La migliore prevenzione resta seza dubbio la formazione che deve interessare anche il mondo della scuola. Quindi, senza abbandonare la sicurezza che anzi va rafforzata e potenziata con tutti gli strumenti possibili, la prevenzione però va insegnata anche sui banchi di scuola affrontando tematiche specifiche. A questo proposito la Confapi Terni(Associazione delle Piccole e Medie Industrie) da sempre sensibile alla problematica e l'IPSIA "S. Pertini" di Terni hanno sottoscritto un protocollo di Intesa finalizzato proprio a diffondere tra gli studenti e il personale scolastico la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro attraverso precisi percorsi didattici, finalizzato all'apprendimento di tematiche inerenti il lavoro sicuro. Un importante collaborazione quella tra Confapi ed IPSIA "Pertini" che va a rafforzare il legame tra mondo della scuola e dell'impresa, quale futuro scenario lavorativo per i giovani studenti. I termini del Protocollo d'Intesa sottoscritto in questi giorni da Confapi Terni e Ipsia verranno illustrati dai firmatari martedi prossimo 25 agosto nel corso di una conferenza stampa. L'appuntamento è stato fissato alle ore 11 presso l'IPSIA "Sandro Pertini" in viale Brin 32 a Terni. All'importante incontro saranno presenti il presidente di Cofapi della provincia di Terni Carlo Salvati e il preside dell'Istituto Ternano Giocondo Talamonti.




Al Sindaco del Comune di Terni


Ordine del giorno: Strage di Piazza della Loggia il 28 maggio 1974, Brescia- sentenza-

Premesso che ancora una volta, la sentenza di Brescia,  non dà giustizia alle vittime di una strage compiuta dal terrorismo; i giudici hanno infatti confermato la sentenza emessa dalla Corte d'Assise di Brescia, il 16 novembre 2010, nei confronti di coloro che, indagati per la strage di Piazza della Loggia, erano stati assolti con la formula dubitativa.
tenuto conto che sulla sentenza l'associazione dei familiari delle vittime  ha alzato   la propria voce di protesta, facendo sapere che rappresenta  “una grande ferita per la nostra democrazia” ,e che "la lotta dei familiari durata tanti anni, la ricerca della verità e i frequenti depistaggi, che lo Stato Italiano ha permesso di attuare, hanno portato ad una verità giudiziale molto lontana dalla verità reale. Anche in questo caso si è chiusa la verità in un 'armadio della vergogna' che forse verrà aperto tra molti anni, come quello di Roma, per le stragi nazifasciste".
Considerato che la sentenza stabilisce, che gli unici a espiare presumibili torti, siano i familiari delle vittime, costretti a pagare le spese processuali;
La Federazione della Sinistra, il PSI, Terni Oltre e altri impegna il Sindaco a:
·        far sentire la vicinanza della città di Terni ai familiari delle vittime di Brescia;
·        attivarsi affinché ai familiari non vengano richieste le spese processuali come stabilito dalla sentenza;
·        far sentire la voce dei ternani perché la ricerca della verità non si  interrompa, e perché si cerchi di trovare i veri colpevoli di una strage, per ora,  impunita.

Talamonti Giocondo; Luzzi Luzio; Nannini Mauro; Boccolini Giuseppe; Chiappalupi Alessandro; Piccinini Sandro; Amici Giampiero; Venturi Leo.


INTERROGAZIONE: Guerra in Afghanistan


Al Sindaco del Comune di Terni

 

Ordine del giorno:Guerra in Afghanistan

(1/03/2012 La Camera ha approvato il finanziamento per un altro anno di Guerra in Afghanistan)

 

Premesso che con 415 voti favorevoli, 72 contrari e 11 astenuti, la Camera ha dato il via libera al finanziamento di un altro anno di guerra in Afghanistan al "modico" costo di 780 milioni di euro, più di 2 milioni di euro al giorno. Il tutto è stato approvato, alla faccia della crisi, nella massima discrezione e nel silenzio assoluto dei mass-media.
Tenuto conto che nei teatri operativi di Iraq ed Afghanistan, le nostre FFAA sono state coinvolte in un considerevole numero di attentati con gravi conseguenze  per il personale investito nelle cosiddette missioni di pace.

Visto che nei war-logs relativi  alle operazioni in Afghanistan si contano numeri, estremamente alti, di vittime civili innocenti, tra le quali molti sono i bambini e le donne  (dati, peraltro, accuratamente alterati).

Visto che il conflitto in corso nel quale l’Italia stessa ha versato il sangue dei propri soldati, rischia di essere percepito come un accadimento marginale e di facciata tanto che, in proposito, è stato realizzato e si sta diffondendo un videogame dal nome''Medal of honor'' che offende tutte le vittime.

Considerato che ci accingiamo a festeggiare il 25 aprile, giornata simbolo di riconquistata libertà da un periodo amaramente e tragicamente vissuto  dal popolo italiano.
 Citato l’ art. 11  della Costituzione  ( L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali…”
Preso atto delle problematiche del momento come la disoccupazione giovanile, il sociale colpito duramente,  le famiglie che faticano ad arrivare a fine mese, per le quali si stanno  imponendo tagli finanziari  che accrescono  la precarizzazione e le difficoltà dei lavoratori, invece di  agire sulle risorse destinate alle operazioni militari,
si chiede al Sindaco e alla Giunta se non ritengano opportuno  intervenire per far sentire la voce di Terni:
1)   rispetto a quanto sancito dalla Costituzione;
2)   nel chiedere il ritiro delle forze militari occupate nelle operazioni di guerra per indirizzare le risorse a favore del sociale e del lavoro dei  giovani;
3)   nel richiedere il blocco dell’importazione e della commercializzazione del videogioco sulla guerra dell'Afghanistan ''Medal of honor” , game non solo di pessimo gusto ma,  anche, decisamente antitetico di  ogni senso di civiltà e di rispetto.







LE SFIDE FUTURE...


Occupare il 29° posto della lista dei sindaci italiani che raccolgono il consenso dei propri amministrati, nell’ipotesi di una riconferma alla guida della città valutabile in una percentuale di circa il 56%, è il segnale palese che la comunità percepisce, in modo favorevole, la gestione della cosa pubblica, elemento non affatto trascurabile per le prospettive della nostra città.


Il riconoscimento avviene in una fase di estrema difficoltà per l’economia nazionale e locale e sottolinea l’impegno che il Comune di Terni ha speso a vantaggio del sociale e a tutela dell’occupazione.


Ebbene tutto questo non sembra rasserenante; lo sa bene Leopoldo Di Girolamo, impegnato a gestire i mille problemi della città in un clima di precario equilibrio della coalizione di governo, che di tutto avrebbe bisogno tranne che aggiungersi al disfattismo vacuo dell’opposizione.


Le differenze espresse all’interno di una maggioranza rientrano nella logica della politica e, spesso, se si escludono posizioni preconcette, sono segnali di una crescita democratica, ma quando il confronto assume i toni e le posizioni che travalicano l’interesse della comunità, entra in una volontà autolesionista che non approda da nessuna parte.


Tutti dovrebbero riflettere sul fatto che Terni, così come l’intero Paese, sta vivendo situazioni sociali drammatiche: la debolezza dei mercati, l’instabilità politica, il dramma occupazionale, l’assenza di prospettive per i giovani e, sulla circostanza, che tali contesti non sono i migliori ingredienti con cui amalgamare ulteriori elementi di tensione.


Sarebbe, invece, il momento di stringersi in un patto di aperta collaborazione, capace di superare le peculiarità ideologiche delle parti e guardare con spirito di solidarietà ai problemi dei cittadini, rimandando ad occasioni più opportune la soluzione di confronti interni.


Il contrasto alle linee di programmazione del governo cittadino, fatto dall’opposizione è di ben altra natura e molto meno influente; rientra in sostanza, nel proprio ruolo, anche se la sua azione, avrebbe più senso se fosse autenticamente propositiva.


Poiché, dunque, le minacce maggiori alla stabilità della giunta ternana, si registrano all’interno della maggioranza, è auspicabile richiedere, ad essa, un coraggioso atto di responsabilità a vantaggio della situazione complessa che sta vivendo la città, seriamente minacciata nella sue principali fonti produttive della chimica e della siderurgia.


Giocondo Talamonti

CONSIDERAZIONI SULL' ART.18


E’ difficile dire se economia e politica sia l’una causa o effetto dell’altra, tanto sono interconnesse. Eppure, a ben guardare, non esiste distanza maggiore che le separi. Non c’è mai stato un politico che sia rivelato buon economista, così come nessun economista che sia diventato bravo politico. I rari tentativi di armonizzare i due mondi sotto un’unica guida hanno finito per produrre aborti sociali, trascinando nel fallimento degli intenti anche propugnatori di buone intenzioni.


La premessa è d’obbligo per introdurre un’analisi dello sforzo inumano di Mario Monti il quale, nella confusione della sua duplice funzione, politica ed economica, naufraga come uno Schettino qualunque nel mare magnum dell’inconciliabilità.


Il riferimento è all’Art. 18, presentato dal Premier come l’ostacolo maggiore all’avvio di un progetto di crescita nazionale, come il muro che divide bund e btp, come separé invalicabile fra lavoratori e datori di lavoro.
Affrontato così, il problema è destinato a creare tensioni di cui nessuno ha bisogno. Visto con un’ottica serena, il tema non reclama nessuna urgenza, semplicemente perché non esiste. L’accanimento a cancellarlo ha il sapore del contentino a vantaggio di una classe sociale che non lo digerisce a prescindere, ma che ha l’effetto si esasperarne un’altra che continua a sentirsi battere la testa come pesto in un mortaio.


Sarebbe sufficiente considerare che l’applicazione del disposto è destinata a regolare i rapporti di lavoro in realtà industriali con oltre 15 dipendenti, vale a dire una percentuale ridicola, prima che irrisoria e che in queste concentrazioni occupazionali c’è già chi, come Marchionne, che se ne frega delle norme che contiene.
Il ricorso all’Art. 18 nel passato anno ha visto interessati poche migliaia di lavoratori a dispute legali risoltesi con il compenso economico a neppure 300 persone.


Dov’è, allora, il problema? Possibile che nessuno si sia chiesto quale sia il ruolo svolto dall’Art. 18 nell’ambito del contratto collettivo? Possibile che si debba rinunciare ad un’innocua bandiera che testimoni la speranza in una continuità del lavoro morta da tempo?
Finché vedremo contrapposti i protagonisti dell’occupazione, lavoratori e datori di lavoro, finché si soffierà sulle fiamme a pieni polmoni, sarà difficile arrivare a conclusioni eque. E’ inconcepibile una realtà produttiva che possa fare a meno di dipendenti e dipendenti che possano fare a meno di un imprenditore.
Tunc, cui prodest? Allora, a chi giova?


Giocondo Talamonti

Sembra si voglia far passare sotto silenzio il fatto che, nella reazione della sinistra nelle recenti amministrative, la Federazione della Sinistra abbia avuto un ruolo trascurabile. Per fortuna, anzi per bravura, così non è. Il contributo dato al risultato eclatante di Napoli ne è una conferma. Le percentuali di consenso registrate in Campania confermano, oltre alla validità dell’alleanza, un’attenzione ai temi sociali oggetto delle strategie politiche della Federazione. Nelle elezioni provinciali la Federazione della Sinistra da luogo ad un risultato del 4,1%. Questo risultato rappresenta una crescita netta sia rispetto alle elezioni europee (era il 3,5% ) che rispetto alle elezioni regionali (era il 3,4%). un risultato percentuale identico a quello di SEL (4,1% pure loro) e di poco inferiore a quello dell'IdV (4,8%).


Sembra esaurita la spinta libertaria voluta dal berlusconismo e il rilassamento morale dettato dai media. Si stanno imponendo obiettivi che mirano alla soluzione dei problemi quotidiani: disoccupazione, scuola, sanità, rigore. Con la disfatta del centrodestra, il ritorno ad una politica seria sembra doversi affermare, e ciò in virtù delle spinte che provengono, oltre dal nostro Paese, anche dalla vicina Spagna.


Il tempo delle promesse è esaurito. Le vicissitudini trascorse fra amenità governative, leggerezze comportamentali del Premier, incuranza per i segnali di crisi economici e sociali, combattuta solo con tagli ai servizi, hanno dettato i ritmi di una reazione consapevole dei pericoli che si presentano se si lascerà ad una destra vorace e litigiosa la ricerca delle soluzioni. Il responso delle urne ha dimostrato con chiarezza che la democrazia italiana non corre rischi: è così radicata nelle coscienze degli elettori da consentire pure qualche intermezzo teatrale alle intemperanze senili di un premier in decomposizione politica. La Federazione della Sinistra ha affrontato l’impegno con la serietà che le è abituale. Sta vicino alla gente, condivide i problemi, si confronta con le realtà locali nella ricerca delle migliori soluzioni, vive i drammi familiari e collettivi di tanti operai in cassa integrazione o senza lavoro, è a fianco dei lavoratori nella difesa del posto di lavoro, rifiutando integralismi ideologici e interessi partitici, rivolta ai soli benefici di chi è chiamato ad assicurare il sostentamento alla famiglia e la continuità dell’occupazione.


Terni, 21 maggio 2011


Capogruppo FdS Consiglio Comunale

Talamonti Giocondo
La manutenzione è un intervento che deve rispondere a criteri di razionalità. Non ha motivo di esistere, ad esempio, quando l’impegno, che sia d’ordine economico o che sia semplicemente manuale, non garantisce gli effetti che sottendono gli scopi: funzionalità ed economicità. A queste due finalità occorre anche aggiungere aspetti connessi alla sicurezza, tema a lungo colpevolmente trascurato in ragione di altre priorità e urgenze. La premessa è obbligatoria se si vuole valutare l’opportunità, o meno, di dedicare risorse finanziarie e umane a opere manutentive presso l’ ospedale “Santa Maria” di Terni o, se non sia il caso di costruire ex novo l’intera struttura. Un’analisi preliminare del problema dovrebbe dare risposte a esigenze di efficienza, intendendo con ciò, la necessità di favorire, in primis, le attese dell’utenza. A questo proposito, è il caso di ricordare che queste non dipendono solo dalla struttura, ma da una serie di componenti che concorrono alla definizione del livello qualitativo del servizio offerto: personale sanitario, macchinari, attrezzature, tempi ed esiti statistici delle prestazioni. E’ tuttavia innegabile che ad un moderno nosocomio si chieda di rispondere a criteri di funzionalità e praticità neanche ipotizzabili 60 anni fa, quando fu progettato e realizzato quello esistente. La necessità di provvedere le aree limitrofe a Terni di adeguate strutture in grado di garantire gli standard minimi di supporto sanitario giustifica un’ulteriore riflessione sull’opportunità di adottare soluzioni razionali. Narni e Amelia hanno urgenza di poter contare su un riferimento affidabile, sia in termini di servizi che di accoglienza. La progettazione deve tener conto di potenzialità demografiche in crescita e, quindi, di un impegno finanziario di rilievo. Ipotizzare di costruire una struttura in una posizione geografica equidistante, tale da rispondere alle esigenze dei due bacini di utenza, potrebbe rappresentare la soluzione di tutti i problemi. La ristrutturazione del Santa Maria richiede una spesa continua che rischia di essere improduttiva in termini di efficienza, proprio in virtù della concezione progettuale oramai superata. Un nuovo Ospedale di eccellenza potrebbe giovarsi di soluzioni di alta tecnologia, facendo leva su una moderna domotica, in vista di migliorare la qualità della vita; la sicurezza; risparmiare energia e ridurre i costi di gestione. La progettazione che si realizzerà, secondo queste linee, dovrà tener conto degli avanzamenti registrati nei settori dell’edilizia, dell’elettronica, dell’elettrotecnica, dell’automazione, aggiornando quanto più possibile le potenzialità tecniche ai bisogni dell’utenza e all’efficienza di un servizio di qualità. Sarebbe opportuno, attraverso una Commissione- fissandone i tempi-, avviare lo studio per verificare la fattibilità dei percorsi più opportuni (ristrutturazione o ricostruzione) e che tenga conto del fatto che le attese dei cittadini non si limitano alla funzionalità del servizio, ma guardano all’ottimizzazione delle prestazioni: riduzione dei tempi di attesa (cosiddette “Liste di attesa”), disponibilità di attrezzature moderne, eccellenze specialistiche, pieno utilizzo dei macchinari. Altrettanto importante è garantire che il servizio si svolga nel rispetto della dignità dei pazienti, in quello della privacy e nella comprensione per la sofferenza umana. Inoltre, con il potenziamento dell’Azienda si può attivare un processo economico derivante da livelli di eccellenza e attrarre, quindi, un’utenza proveniente da territori limitrofi (mobilità attiva) con prospettive di maggiore occupazione. In conclusione, la scelta, dal momento che investe gli interessi della città e della Provincia, deve essere condivisa dall’opinione pubblica e deve scaturire da una partecipazione più ampia possibile dei cittadini e delle forze politiche che li rappresentano. Il concorso si deve allargare a tutte le realtà amministrative del territorio dal momento che l’indicazione che si andrà a prendere costituirà un impegno severo per la città ed il suo comprensorio. Terni, 18 aprile 2012 Ing. Talamonti Giocondo
“per creare innovazione e garantire il futuro è indispensabile valorizzare la formazione e la cultura industriale con iniziative che mettano in contatto il mondo dell'istruzione, l'industria e la ricerca...”

Con queste parole il Dirigente dell’Itis e dell’Ipsia ha consegnato i diplomi di partecipazione agli studenti che hanno frequentato il corso di “Formazione Tecnica sull’Energia”, organizzato da Earth Energy srl di concerto con gli Istituti Superiori ITIS “Lorenzo Allievi” e Ipsia “Sandro Pertini”.

Il Corso si è svolto dal 28 ottobre 2011 al 13 aprile 2012 ed ha affrontato gli argomenti relativi a:
• misure di energia elettrica;
• complessi di misura per l’integrazione di energia elettrica;
• calcolo dell’errore globale sui complessi di misura;
• tele – lettura, con applicazioni pratiche sui contatori, trasformatori di corrente TA ed errori relativi, l’analisi di errate inserzioni.

La cerimonia di consegna è avvenuta il 27 aprile presso l’Ipsia, alla presenza dell’Amministratore Unico dell’Earth Energy, Massimo Stentella.

Dodici sono stati gli studenti coinvolti nel progetto previsto nel Protocollo d'intesa tra la scuola e la società Eart Energy (6 dell’ITIS e 6 dell’Ipsia); una collaborazione che, l’anno passato, ha già comportato cinque assunzioni (n.4 diplomati dell’Itis e n.1 dell’Ipsia) da parte dell’Earth Energy.