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IL CENTENARIO DELL’ISTITUTO PROFESSIONALE DI TERNI
A partire dalla seconda metà del XIX secolo la città di Terni ed il suo comprensorio hanno cominciato a veder mutare il proprio tessuto sociale, la propria urbanistica e le proprie risorse economiche a causa del nascente sviluppo legato direttamente o indirettamente alla così detta Rivoluzione Industriale.
In effetti sul territorio della conca ternana sono sorti nei decenni diversi nuclei industriali, artigianali o aziendali. Alcuni di essi ancora oggi rappresentano un punto di eccellenza nel panorama economico non solo cittadino, come ad esempio il polo siderurgico delle Acciaierie. In altri casi dopo alcuni anni o decenni si è vista tramontare la loro attività per diverse cause, lasciando dietro di se il ricordo, a volte evocato da nomi di vie o da esempi di archeologia industriale. Si pensi a questo proposito alla S.I.R.I., allo stabilimento elettrochimico di Papigno, allo iutificio Centurini, al lanificio Gruber, alla tipografia Alterocca e così via.
Ad ogni modo è evidente che un simile sviluppo industriale garantiva da un lato nuove possibilità di sviluppo socio-economico, ma dall’altro necessitava, e necessita a tutt’oggi, di personale qualificato, a tutti i livelli, in grado di poter permettere la massima capacità di produzione in termini sia quantitativi che qualitativi.
In questo complesso quadro di riferimento, come naturale conseguenza dello sviluppo industriale suddetto, nacquero a Terni istituti scolastici capaci di formare nuove generazioni, specificatamente indirizzate verso la realtà tecnico-industriale.
Esempio di eccellenza a tal riguardo è senza dubbio l’Istituto oggi denominato IPSIA (Istituto Professionale di Stato per l’Industria e l’Artigianato) “Sandro Pertini”, che quest’anno raggiunge lo storico traguardo del centenario dalla sua fondazione.
L’edificio ove ha sede l’Istituto sorge in Viale Benedetto Brin e nacque come Scuola di Arte e Mestieri, o Professionale, appunto nel 1909. nel 1910 la scuola fu regificata ed in seguito assunse la denominazione di Regia Scuola Industriale di Terni.
A volere fortemente la nascita di questo Istituto fu un comitato cittadino composto da imprenditori, politici e professionisti della città. Esso era presieduto da Virgilio Alterocca e tra i membri vi erano Luigi Corradi, Luigi Lanzi, Raniero Pontecorvi, Salvatore Salvatori ed Amilcare Spadoni.
Proprio quest’ultimo componente dimostra come le acciaierie appoggiarono e sostenerono l’intera iniziativa. In effetti Spadoni al tempo era il Direttore delle acciaierie le quali, tra l’altro, ospitarono i primi corsi nei loro locali prima che le strutture scolastiche fossero completamente terminate. Oltretutto l’edificio fu realizzato proprio su un’area di seimila metri quadrati che era di proprietà delle Acciaierie stesse e che fu concessa gratuitamente.
Quando la scuola iniziò le sue attività, le finalità vennero così indicate: ”l’istruzione materiale e morale di minorenni, per modo da creare abili e onesti operai” .
Oltre alle Acciaierie, comunque, a promuovere l’iniziativa furono anche il Comune di Terni e numerose industrie locali, tra cui la Società Italiana per il Carburo di Calcio la quale concesse per diversi anni sussidi e aiuti economici per gli studenti e per le loro famiglie.
A riguardo dell’istituto si legge nel testo “L’Umbria – Manuali per il Territorio, Terni”; Vol II pag 626: ”…il 10 ottobre 1909 fu posta la prima pietra dell’edificio e circa due mesi dopo, il 15 dicembre , la scuola cominciò a svolgere la sua attività utilizzando le prime strutture realizzate (un padiglione), che furono completate verso la fine degl’anni Venti (di questa sistemazione l’edificio attuale conserva quasi inalterata la fisionomia). Il fabbricato, in base ad una descrizione del 1930, risultava articolato in un corpo principale (quello posto su viale Brin) strutturato su tre piani ed uno scantinato ed in due padiglioni adibiti ad officine. Sempre nello stesso periodo l’edificio ospitava una scuola secondaria di avviamento al lavoro industriale di durata triennale e una scuola di tirocinio industriale di secondo grado articolata in due sezioni (meccanici-elettricisti, quadriennale; falegnami-ebanisti, triennale). Nella scuola venivano inoltre svolti i corsi serali di arte edile, premilitare radiotelegrafisti, serale per Maestranza del dopo lavoro provinciale. Nell’anno scolastico 12929-1930 gli allievi erano complessivamente 338…”
Oggi Istituto conta complessivamente più di 500 iscritti ed è dedicato, dal 1995, ad uno dei Presidenti della Repubblica più amati e più attivi del nostro paese: Sandro Pertini. Al corpo originale è stato aggiunto nei decenni scorsi un ampliamento dotato di laboratori, sale riunioni, aule ed una palestra di grande pregio ottimamente mantenuta con pavimentazione in parquet, spesso utilizzata anche per allenamenti di basket (tra le palestre scolastiche è forse la migliore presente a Terni). L’ offerta didattica è strutturata in due blocchi: un triennio iniziale, dopo il quale gli studenti ricevono la qualifica professionale di Stato di “Operatore Tecnico”, ed un successivo biennio finale al superamento del quale si ottiene il Diploma di Maturità e la qualifica di stato di “Tecnico”. I corsi attualmente a disposizione sono: Moda, Meccanico (Meccanico e Sistemi Energetici) ed Elettrico-Elettronico. Il preside dell’ IPSIA, o per essere più rigorosi Dirigente Scolastico, è dal 1990 l’Ing. Giocondo Talamonti e fu proprio lui a volere il nuovo corso di Moda che in quell’anno iniziò.
Le attività dell’IPSA non si limitano alla sola didattica “canonica”. Gli studenti hanno infatti l’opportunità di eseguire stage in aziende, oltre che ore di pratica in officina e la struttura è attiva anche per le attività collaterali. Infatti l’istituto è un Centro Territoriale Permanente, ciò significa che svolge iniziative finalizzate alla formazione e istruzione degli adulti. Dal pomeriggio alla sera la sede di viale Brin diviene centro nevralgico per una infinità di corsi aperti a tutti a cifre estremamente modiche (solo tasse di iscrizione, spesso finanziabili con bonus formativi). Si spazia dall’Italiano per stranieri ad una grande quantità di lingue straniere, compreso l’Arabo. Sono inoltre attivi corsi di informatica, disegno, etc. Tutti questi corsi sono realizzati per diversi gradi di approfondimento e preparazione, generalmente tre: basso, medio e alto, il tutto sempre con rilascio finale di attestato. Spesso tali corsi sono realizzati anche per forze dell’ordine ed enti.
Altro aspetto fondamentale riguarda le attività fuori sede. L’IPSIA infatti cura la formazione culturale sia presso la “Comunità Incontro”, nelle sedi di Amelia e Laconi, che presso il carcere di terni. Nella “Comunità Incontro” si tengono corsi di moda, elettronica ed elettrotecnica ed economia e commercio; presso il carcere di Terni invece sono tenuti corsi di elettronica-elettrotecnica, italiano per stranieri e corsi di scuola media. Una realtà realtà radicata sul territorio quindi, che non manca tra l’altro di promuovere iniziative come convegni, pubblicazioni, tavole rotonde e così via. Molte ad esempio le pubblicazioni sul tema della sicurezza, particolarmente volute dal preside Talamonti. Tra le pubblicazioni più recenti si ricordano: “la cultura della sicurezza”, “la cultura della sicurezza in Umbria…il giorno dopo” e gli atti dei convegni 8due volumi) “cultura della legalità e sinergie per la sicurezza sui luoghi di lavoro” e 2sicurezza, qualità e competitività: Quale equilibrio?” organizzati con il contributo del Comune di Terni. Altro fiore all’occhiello dell’Istituto sono appunto i rapporti preferenziali con molte aziende di eccellenza, in me fra tutte la multinazionale Toyota.
L’IPSIA di Terni è uno dei principali centri di formazione Toyota in Italia con iniziative e rapporti determinanti, spesso tenuti direttamente con la dirigenza giapponese. È evidente come questi rapporti si traducano in opportunità di formazione e lavoro per i ragazzi, nonché in prestigio per la città e per la sua economia in genere. Il contatto diretto della scuola con la società è reso evidente anche da due intitolazioni che sono state effettuate. La sala riunioni del collegio dei docenti è stata intitolata nel 1993 a Sergio Secci, tragicamente scomparso nella strage di Bologna dell’agosto 1980, mentre la sala del consiglio d’Istituto è stata dedicata nel 2003 a Torquato Secci, padre di Sergio e primo presidente dell’Associazione vittime della Strage di Bologna.
Da sottolineare è poi la grande quantità di iniziative tese a consolidare i rapporti con attività professionali ed Ordini Professionali. Ad esempio il preside Talamonti ha gentilmente concesso al nostro Ordine degli Ingegneri l’uso della “sala Secci” per ospitare il corso di aggiornamento sul Testo Unico sulla Sicurezza (D. Lgs81/08) organizzato dall’Ordine stesso, donando ai partecipanti anche le pubblicazioni sulla sicurezza sopra citate.
Da non dimenticare infine è la convenzione, attiva da tempo con l’Ordine stesso, per la consultazione di Norme tecniche. In effetti l’IPSIA possiede la raccolta delle Norme Tecniche UNI che gli iscritti all’Ordine possono consultare gratuitamente previa prenotazione. Traguardo importante il centenario di questo Istituto di cui si è parlato durante la trasmissione “Ulisse” in onda sull’emittente nazionale Rai 3. In tale occasione si è sottolineata l’importante opera di formazione culturale operata dall’ IPSIA nel carcere di Terni.
Il centenario è stato anche oggetto di un convegno tenuto recentemente nella sala Secci cui hanno partecipato vari ospiti tra cui il ministro Giovanardi, il fondatore della Comunità Incontro Don Gelmini, la cantante Rita Forte, il professor Merluzzi e con la presenza anche del presidente dell’Ordine Franceschini.
Dopo la descrizione di tanti successi per la scuola e per la città intera nonché per i giovani, è interessante chiudere con una nota di colore. L’ IPSIA è attiva anche nel tessuto socio-folcloristico cittadino, basti pensare al riguardo che quello dei giovani studenti di viale Brin è uno dei gruppi maggiaioli più affezionati, fedeli e attivi ed ogni anno il loro carro sfila tra la folla la notte del 30 aprile.
Fonte: Rivista INGENIUM (Periodico di informazione dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Terni. Articolo di Simone Monotti