Seminar odio e divisioni…

Il decreto sicurezza fondato su logiche di paura e repressione, anziché basarsi sulla prevenzione, quasi sicuramente, finirà per indebolire il tessuto della convivenza civile. Occorrerebbe puntare sull’istruzione, sulla formazione dei giovani, sulla conoscenza della nostra lingua e abitudini, su percorsi di inserimento lavorativo, sulle attività di inclusione sociale e su politiche che favoriscono l’integrazione.
 L’Europa, con i suoi 500 milioni di abitanti, potrebbe dare ospitalità e rispondere, anche, all’accorato appello di Papa Francesco:La situazione drammatica dei profughi, segnata da paura disagi e incertezze è una triste realtà. I profughi ogni giorno fuggono dalla fame e dalla guerra, alla ricerca di una vita dignitosa per sé e per le proprie famiglie…”  
Ma torniamo alle conseguenze delle disposizioni contenute nel decreto sicurezza perché produrranno schiere di persone (divenute) irregolari che andranno ad aumentare lo sfruttamento e i senza fissa dimora a discapito della tanto sbandierata sicurezza.
 Tutte le azioni di lotta e di resistenza compresa l’occupazione delle fabbriche e/o i blocchi stradali e ferroviari da parte del movimento operaio per la tutela del lavoro, con il decreto sicurezza vengono represse con forme che contemplano perfino la reclusione.
 Pertanto da un lato si consegna manodopera al lavoro nero e sottopagato, incrementando lo sfruttamento, dall’altro si sparge ulteriormente disgregazione colpendo con la repressione ogni tipo di lotta che rivendica diritti.
 La strada da perseguire è quella dell’integrazione con politiche, da concordare con l’Europa, che potranno regolare i flussi migratori. Staremo a vedere

Il Presidente Associazione “E. Berlinguer”
Sez. On. Mario Andrea Bartolini
Giocondo Talamonti