Il sindacalista Bruno Trentin muore a Roma all’età di 81 anni.
Ho avuto
l'opportunità di conoscere Bruno Trentin quando su invito della scuola venne a
presentare un libro riguardante "Il Successo Scolastico Formativo".
Un libro che oltre ad affrontare le tematiche dell'Istruzione Professionale
analizzava il numero degli occupati dopo un anno, se l'occupazione era inerente
al titolo di studio e se la formazione della scuola era stata utile per
l'assunzione. Trentin rimase favorevolmente impressionato, tanto che al termine
mi chiese"...gli altri sindacati e
il Ministero sono stati portati a conoscenza di tale studio che trovo
interessante..." Quella frase mi ripagava dell'impegno che era frutto
del lavoro di squadra e che poneva l'Ipsia all'avanguardia nazionale per le
proposte e le continue sollecitazioni tipiche di una fucina sempre attiva. Per
le spese dei manifesti e delle locandine coinvolgemmo la CGIL di Terni che con
Lucia Rossi manifestò subito una grande collaborazione.
L'intervento di Bruno Trentin all'Ipsia di Terni
Il ricordo della figura di Bruno Trentin 30 agosto
del 2007
"La
scomparsa di Bruno Trentin lascia un vuoto incolmabile nel panorama del
sindacalismo italiano. E’ forse stato l’ultimo interprete di un ruolo svolto in
funzione degli interessi dei lavoratori, se il compito di un loro
rappresentante viene inteso come esclusiva tutela della dignità del lavoro non
mediabile con altre realtà sociali. Io lo ricordo partecipe alle iniziative
scolastiche dell’IPSIA sui temi dell’occupazione, osservatore attento dei
mutamenti della società, umile analista dei segnali che avrebbero delineato, da
lì a poco, il quadro politico-economico di un’Italia in affanno. Lo stile colto
e i modi raffinati con cui sempre esprimeva le sue teorie, coinvolgendo ogni
platea, si univa ad una lettura lucida degli eventi storici per proiettare gli
scenari futuri. Chi ha avuto modo di conoscerlo ne ha apprezzato la semplicità
dell’espressione e la profondità delle idee. Con lui si è forse chiusa una fase
del sindacalismo Italiano in cui il binomio lavoratore-sindacato è stato
vissuto nell’identificazione dei progetti, senza rinunciare al senso di
responsabilità sociale che le parti giocavano nel tracciare il panorama pubblico
del nostro Paese. Considero un privilegio aver scambiato con lui opinioni che
hanno spaziato dall’occupazione alla scuola, dalla formazione all’orientamento
dei giovani. A distanza di tempo, i miei studenti ricordano ancora il suo
intervento nella “Sala Secci” dell’IPSIA in occasione della presentazione del
libro “Il successo Formativo”, dove, attraverso un’analisi acuta dei problemi
della Scuola, emerse la visione limpida di un società che fosse libera da
preconcetti politici e orientata ad utilizzare le risorse del territorio come
elemento di crescita economica e culturale. I video del suo intervento fanno
parte del patrimonio didattico inserito nell’archivio storico dell’IPSIA e
testimoniano la sensibilità dell’Uomo verso i problemi dei giovani e del mondo
del lavoro. Bruno Trentin ha rappresentato la coscienza critica della sinistra
e in particolare del comunismo italiano, perché ha saputo scindere l’ideologia
dal pragmatismo del suo tempo, marcando un netto divario fra la realtà storica
che investiva il mondo operaio e la derivazione politica che ne animava le
scelte. Suo grande merito è di aver tracciato percorsi netti e ben visibili sui
quali i suoi migliori allievi, da Cofferati a Epifani, si sono impegnati con
alterne fortune; ma che, comunque, restano un esempio di come intraprendere una
via resa più complessa dall’evoluzione della società di oggi."