Poiché i beni culturali rappresentano per il nostro Paese una ricchezza inestimabile, è opportuno che ogni comunità si impegni a valorizzare le testimonianze di interesse artistico e archeologico importanti per la promozione del turismo e della possibilità di occupazione per i giovani. 

Il patrimonio culturale costituisce una risorsa non solo come eredità del passato, ma anche come prospettiva nel processo di tutela attiva del territorio e come espressione innanzitutto di una comunità. Il restauro del Telamone (un colosso da otto quintali di marmo per due metri di altezza), ritrovato a Terni nel 1971, è stato sistemato al Chiostro di San Domenico di Perugia. La richiesta di restituzione da parte dell’Istituzione Comune ha trovato ostacoli da parte della Soprintendenza, per ragioni che appaiono quanto mai pretestuose e che alimentano nell'opinione pubblica ternana un sentimento di rabbia e di risentimento sia per l’offerta di concedere solo una copia da esporre nel museo cittadino, sia per le difficoltà di trasporto a causa della sua mole e sia, infine, per l’inadeguatezza del luogo dove esporla. 

Virgilio Alterocca, già nel 1886, invitava ad avere cura dei propri gioielli nascosti sotto terra. "... la nostra città non debba vedersi defraudata di quello che per avventura potrà venire alla luce”.

L’Associazione "E.Berlinguer", in forza di tale sollecitazione, presenterà una interrogazione al Sindaco il prossimo lunedì, 2 dicembre 2013, a sostegno di quella già depositata a luglio, perché siano messe in essere tutte quelle azioni necessarie atte a riportare la statua restaurata di Telamone, patrimonio di Terni, presso il Museo cittadino, anche per evitare che la questione venga percepita come un ulteriore "schiaffo" alla città da parte del capoluogo. L’Associazione ha invitato inoltre il Sindaco a richiedere oltre al "Telamone", anche tutti gli altri reperti ritrovati a Carsulae. 




Terni, 29.11.2013


Giocondo Talamonti (G.M. "Associazione E. Berlinguer")





Finalmente una buona notizia.

Finalmente una buona notizia. L’Ufficio Scolastico Regionale dell’Umbria non finirà accorpato, come è successo per tanti altri servizi periti sotto l’ascia della spending review. Esistono aspetti dell’organizzazione territoriale che non possono seguire logiche sparagnine a tutti i costi, mettendo a rischio gli obbiettivi di crescita e, soprattutto, le esigenze dei cittadini. 

La scuola ha pagato alla crisi il prezzo più salato, sia in termini di mancate risorse che di occupazione.

La miope scelta di un governo incapace di contenere sperperi e pessimi investimenti ha sottratto al paese risorse destinate a istruzione e formazione le cui conseguenze saranno a debito della prossima generazione, come se non fossero sufficienti i carichi già maturati. 

Il vento è cambiato e anche se gli effetti tardano a mostrarsi (la scuola è un investimento a lungo termine) l’inversione è destinata a dare i suoi frutti. 

La soddisfazione del presidente della commissione consiliare della Provincia di Perugia, Luca Baldelli, per il mantenimento dell’attuale situazione organizzativa, è anche la nostra (siamo stati i primi in Umbria a sollevare il problema).

Al suo, uniamo il nostro compiacimento per l’accoglimento di una mozione da noi rivolta al Sindaco di Terni e alla Giunta perché si impegnassero in una convinta sollecitazione presso le sedi competenti per scongiurare l’isolamento e salvaguardare l’istruzione umbra. Far sentire la voce di protesta e soprattutto insistere perché, in un quadro dissennato di interventi di contenimento dei costi, la gestione regionale della scuola non venisse sottratta agli umbri, compromettendone le prospettive di sviluppo territoriale,è servito a ricreare la speranza a investire sui giovani e a ripresentare, in un orizzonte meno lontano, potenzialità che rischiavano la cancellazione.


Terni, 29 novembre 2013



Talamonti Giocondo






Al Sindaco del Comune di Terni




Premesso che il tema dei rischi idrogeologici, della prevenzione e della preparazione ad affrontare i rischi presenti sui territori, torna, ancora una volta, in evidenza nel momento in cui, come in Sardegna, ci sono conseguenze catastrofiche, in termini di vite umane e danni materiali;

preso atto che il nostro Paese ha bisogno di un piano complessivo sul territorio finalizzato, prima di tutto, alla prevenzione e alla riduzione dei rischi che, secondo i meteorologi, sono addirittura destinati ad aumentare in funzione dei cambiamenti climatici;

considerato che investire risorse nella messa in sicurezza dell’ambiente consentirebbe di scongiurare tragedie che poi richiedono investimenti di entità superiore rispetto alle cifre della prevenzione; 

visto che ci troviamo in un periodo di crisi economica gravissima in cui non si riesce a far quadrare i conti e di conseguenza non c’è disponibilità di risorse atte a proteggere i cittadini dalle calamità; 


si chiede al Sindaco se ritiene di:

1) investire, di concerto con gli uffici comunali, la Protenzione civile per verificare lo stato di salute dei nostri ponti e monitorare periodicamente le zone a rischio frane, al fine di scongiurare malaugurate emergenze ambientali; 

2) avviare un piano di manutenzione straordinaria dei deflussi delle acque meteoriche e di quelle canalizzate (torrenti, corsi d’acqua secondari etc.) finalizzato alla prevenzione;

3) coinvolgere l'Università nella pianificazione del territorio per individuare le aree soggette, alla luce dei sempre più frequenti cambiamenti climatici, ad eventuale rischio idrogeologico; 

4) avviare con la Direzione Scolastica Regionale un programma di prevenzione perché gli studenti imparino a rispettare il creato, le sue leggi, i suoi ritmi e a sviluppare nella coscienza individuale un modo di vita comportamentale calibrato sulle esigenze di appartenenza alla comunità (privati e condomini che puliscono i pozzetti ostruiti dalle foglie e le vie di deflusso delle acque meteoriche nei pressi delle loro abitazioni); 

5) favorire la messa in campo di percorsi formativi permanenti dedicati al personale addetto alla protezione del territorio;

6) coinvolgere l'ANCI nel tracciare, insieme al Dipartimento della Protezione civile, linee guida condivise; 

7) far giungere alla Regione Sardegna, colpita dalla durissima tragedia climatica, la solidarietà e la vicinanza della Comunità ternana;


Terni, 25 novembre 2013



Talamonti Giocondo (G.M. “Associazione E. Berlinguer”)
Campili Claudio (IdV)
Nannini Mauro (RC)
Luzio Luzzi (RC)
Boccolini Giuseppe (PSI)








Al Sindaco del Comune di Terni




Premesso che la vendita dell'AST si sta prolungando sine die preoccupando chi vi lavora nel mantenere una occupazione che per anni ha garantito il futuro di tanti giovani;

visto che la "legge di stabilità" è ancora alla ricerca di una forma idonea ad individuare risorse utili a sostenere le politiche che facilitino la crescita; 

tenuto conto che i temi centrali su cui si gioca la credibilità del Governo investono la sicurezza sul lavoro, i diritti sindacali, la difesa dei posti di lavoro, il diritto al lavoro e alla salute;

visto che per effetto della crisi non si investe più, come prima, nella formazione permanente che invece riveste un ruolo essenziale per aumentare la produttività, promuovere l'innovazione e migliorare la competitività; 

visto che Confindustria individua nella ricerca e nell’innovazione il perno per imboccare la strada di una ripresa che si autoalimenti; il sole 24 ore del 21.11.2013 sottolinea che non basta investire sulla conoscenza, ma bisogna puntare a trasformare il risultato della ricerca in prodotti e servizi innovativi nell’obiettivo di riuscire a rispondere ai bisogni sociali dei cittadini europei e di far crescere la competitività dell’Europa;


si chiede al Sindaco di:

1) far sapere quali iniziative può mettere in atto, a fianco dei lavoratori dell'AST, perché ci siano, da parte dell'Outokumpu, risposte concrete relative alla vendita e, da parte della Commissione Europea, quali strategie propone in merito alle assicurazioni di vendita;

2) dar seguito agli atti pregressi, insieme al presente, presentati per tenere alta l'attenzione sulla crisi delle aziende industriali, commerciali, agricole del nostro territorio ai fini di una loro soluzione;

3) favorire lo svolgimento di percorsi formativi permanenti per accrescere le possibilità di produttività e di promuovere l'innovazione, parametri indispensabili per migliorare la competitività e ampliare le quote di mercato e la redditività;

4) favorire gli stage in azienda degli studenti con l’obiettivo di rafforzare il legame tra istruzione e mondo del lavoro;

5) proporre strategie per la “Tutela delle produzioni industriali” ; Terni non deve essere più intesa come terra di conquista per le multinazionali che comprano quote di mercato, fanno profitti e chiudono gli impianti spostando la produzione in un altro Paese. 


Terni, 25 novembre 2013



Talamonti Giocondo (G.M. “Associazione E. Berlinguer”)
Campili Claudio (IdV)
Nannini Mauro (RC)
Luzio Luzzi (RC)
Boccolini Giuseppe (PSI)




ORIENTAMENTO: CHE VUOL DIRE?

Il ruolo precipuo della scuola è quello di formare individui che dovranno dare, con il proprio lavoro, il loro contributo allo sviluppo di una società.

Formazione e orientamento seguitano ad essere termini e situazioni confuse. Vediamo di far chiarezza:

orientare significa indirizzare la formazione professionale o l’istruzione verso settori lavorativi che, da analisi di mercato, studi sociologici, valutazioni economiche, programmazioni industriali e scelte politiche, fanno presumere potenzialità occupazionali, a breve o medio termine, fatta salva la libertà di ciascuno di intraprendere il corso di studi che ritiene più consono alle capacità e agli interessi personali. Negare che questa previsione possa estendersi ad obbiettivi di cinque anni, significa non aver capito niente dell’orientamento, non sapere che cosa vuol dire programmare, negare l’efficienza della progettazione, disconoscere i parametri da utilizzare nell’individuazione, tirare a campare o contare sulla raccomandazione, come ratio, neppure tanto estrema.

Probabilmente, qualcuno riterrà l’orientamento una limitazione alla libertà individuale di scegliere cosa fare nella vita, senza contare che un orientamento esteso a tutti i settori occupazionali offre garanzie di scelta e di realizzazione di aspirazioni personali. E’ un aiuto incommensurabile, un risparmio di risorse economiche e finanziarie semplicemente irrinunciabili per l’intera comunità. Quando le scelte dei giovani seguono la moda del momento o si avvalgono dei mezzi di diffusione di massa (vedi l’affollamento ai corsi di cucina), equivale a costatare che non c’è orientamento. Sì, perché orientare è un compito difficile, necessita di coordinamento fra le istituzioni del territorio, impegna imprese, associazioni e agenzie in studi di settore, in previsioni e programmazioni politiche ed economiche, in risorse umane e professionalità specifiche. Cose che non si inventano e che necessitano di competenze, qualificazioni. Certo, anche dei costi. Ma non si prenda questa ultima voce come la ragione dell’impedimento. La verità è che i costi zero, con cui oggi l’insegnante di lettere esprime un giudizio di orientamento (consiglio) circa il corso di studi che il ragazzo dalla media inferiore deve affrontare, sono enormemente superiori, per i danni che crea, a quelli di un orientamento ‘serio’. 

Se è altamente probabile che fra tre o cinque anni si avrà necessità di mediatori linguistici o di programmatori informatici è perfettamente inutile intraprendere le professioni di moda. Aumenterà la disoccupazione in tal modo, aumenteranno le spese per la riconversione delle competenze, aumenteranno i ritardi nelle risposte al mercato, aumenteranno gli stress individuali e famigliari.

In questa inconcepibile e inguaribile organizzazione del mondo del lavoro, c’è chi ci sguazza e fa fortuna sulle disgrazie altrui: agenzie formative private e istituzionali, che potrebbero servire a rispondere a situazioni di emergenze e che invece proliferano nel mare nostrum dell’ignoranza.

Terni, 22 novembre 2013


Ing. Giocondo Talamonti



MOZIONE: lavoro precario e futuro dei giovani


Al Sindaco del Comune di Terni




Premesso che oggi trovare un lavoro stabile per i giovani, compresi quelli la cui età va dai 29 ai 39 anni, è pressoché impossibile e quando capita trattasi di un contratto a termine a volte legato alla disponibilità di spostarsi da un luogo ad un altro se non si vuole perdere il posto;

considerato poi che la difficoltà è ancora più elevata fra coloro che sono in possesso di un titolo di studio; l’Italia è il Paese dell’Unione europea con il più basso numero di laureati assunti nel settore privato, non fa eccezione Terni la cui percentuale si attesta intorno al 4%;

vista la grave crisi che stanno vivendo le nostre aziende industriali, artigianali, commerciali e che colpisce particolarmente le più piccole, forza e spina dorsale del nostro Paese; 


si impegna il Sindaco e la Giunta a:

· dar seguito a quanto proposto con diversi atti presentati al Consiglio comunale in merito allo stato di pericolosità in cui versano le nostre aziende che tengono in ansia diverse famiglie;

· far conoscere le politiche da mettere in atto per favorire la soluzione al problema generale partendo da quello dell’Ast ed estendendolo a tutte le aziende; 

· promuovere una giornata di studio con la realtà educativa locale (scuola, università e agenzie formative) e con le associazioni (Confartigianato, Associazione Industriali, Confapi etc.) per indicare i percorsi formativi più idonei per incidere sul lavoro, sulla sua qualità e sulla competitività delle aziende territoriali; 

· sostenere, di concerto con le associazioni di categoria e le altre istituzioni, le attività produttive, lo sviluppo rurale e i servizi, mediante interventi formativi professionali mirati;

· promuovere e programmare, di concerto con le altre istituzioni e associazioni, uno strumento informativo delle agevolazioni disponibili per le imprese dell'Umbria (accesso ai fondi comunitari, statali e regionali, schede informative sulle singole opportunità, focus tematici su agevolazioni alle grandi imprese, formazione professionale e sostegno all'occupazione). 



Terni, 18 novembre 2013


Giocondo Talamonti (G.M. "Associazione E. Berlinguer")
Luzio Luzzi (RC) 
Claudio Campili (IdV)





"Giornata della Memoria delle stragi di migranti"

Il mondo è diventato tascabile”, dice qualcuno per indicare che distanze, un tempo incolmabili, sono oggi a portata di mano, a due passi, annullate da mezzi di trasporto sempre più veloci, comodi e sofisticati. La constatazione vale per tutti, eccetto per i migranti che per superare poche miglia di mare o di terra, mettono continuamente a rischio la vita. Per limitarsi ai casi più recenti ed eclatanti è sufficiente ricordare gli oltre 300 morti del 3 ottobre 2013 a Lampedusa, oppure i 35 del 28 ottobre2013, morti di sete nel deserto del Sahara, o le 87 vittime di una disperata fuga, appena due giorni dopo, attraverso il medesimo deserto per raggiungere l’Algeria.

Non dobbiamo abituarci a convivere con le immagini di traghettatori senza scrupoli, di migranti gettati in mare, di gente che raggiunge stremata le nostre coste, di dispersi e di annegati.

Nei nostri mari si consuma una tragedia quotidiana che deve scuotere le coscienze, condannare l’indifferenza ed esigere misure di natura umanitaria e sociale non più procrastinabili. Per tanti disperati l’abbandono della propria terra è sempre un atto estremo, un’estirpazione traumatica, una resa incondizionata fatta alla dignità, in nome della speranza di assicurare a se stessi e ai propri figli prospettive minime di sussistenza. Il dramma interessa non solo l’Africa, ma anche il centro America, l’America latina e il Medio Oriente.

Tutti accomunati dalla disponibilità ad affrontare il pericolo, a correre il rischio di perdere la vita, dalla tolleranza a vivere il trasferimento in tutte le sue forme di esodo inumano, punitivo, discriminatorio. E’ inconcepibile l’intolleranza di chi confonde il diritto alla vita con un’ostentata invasione. E’ nostro vivo desiderio che, qualunque sia la motivazione, prevalga il principio della fratellanza e l’integrazione delle diverse culture in nome dell'umanità che ci rende uguali, nel segno di quel rispetto che è presupposto di civiltà.

L’invito e il richiamo alla comunità degli uomini ad assumere responsabilità civili ed etiche si leva dalle più alte cariche istituzionali e dal mondo cattolico, ammonendo che la fratellanza e l’attenzione per chi soffre siano esercizio quotidiano di vicinanza e condivisione.

In tal senso, è stato presentato un atto d'indirizzo al Sindaco e alla Giunta impegnandoli ad individuare un preciso giorno dell’anno come “ Giorno della Memoria”, in onore delle vittime innocenti e senza volto delle migrazioni e a denominare tale data "Giornata della Memoria delle stragi di migranti".

La scelta della data, condivisa con l'ANCI, impegni tutti i Comuni della Regione, e la stessa Regione dell’Umbria e si progetti di individuare, in un angolo della città, uno spazio verde ove poter realizzare “Il Giardino della Memoria” da dedicare alle Vittime delle Migrazioni, prevedendo una scultura, o una lapide.

L’azione di sensibilizzazione deve coinvolgere le scuole del territorio sul processo di integrazione, attraverso disamine del problema in classe e convegni per ricordare e analizzare il fenomeno in collaborazione con la Consulta e le associazioni degli immigrati.


Terni, 19 novembre 2013


Giocondo Talamonti







Al Sindaco del Comune di Terni




Premesso cheIl mondo è diventato tascabile” come dice qualcuno per indicare che le distanze, un tempo colmabili in forza della fantasia, sono state annullate dai moderni mezzi di trasporto, si verifica che soltanto per superare pochi miglia di mare o di terra, la gente, tanta gente, va incontro alla morte. I casi più recenti ed eclatanti:

a) il 3 ottobre 2013 Strage di immigrati a Lampedusa;

b) il 28 ottobre2013, 35 migranti sono morti di sete nel deserto del Sahara;

c) il 30 ottobre 2013, 87 persone sono morte mentre cercavano di attraversare il deserto per raggiungere l’Algeria;

Appartengono alla nostra esperienza le immagini di traghettatori senza scrupoli, dei migranti in balia delle acque che raggiungono stremati le nostre coste ed ancora dei dispersi e di coloro che, in quella immensa tomba senza lapide, hanno perso i parenti più cari, spesso figli, insieme alla speranza;

Una quotidiana tragedia che interessa non solo l’Africa, ma anche il centro America, l’America latina e il Medio Oriente.

Diverse sono le ragioni che inducono gli uomini alla fuga , ma uguale è il pericolo che spesso li attende. E’ nostro vivo desiderio che , qualunque sia la motivazione, prevalga il principio della fratellanza e l’integrazione delle diverse culture in nome dell'umanità che ci rende uguali, nel segno di quella libertà che è in cima ai pensieri di tutti;

condivisi i giudizi:

· del Presidente della Repubblica, On. Giorgio Napolitano,

"Siamo ormai dinanzi al succedersi di vere e proprie stragi di innocenti, sino alla più sconvolgente questa mattina a Lampedusa, che non si può girare attorno alla necessità assoluta di decisioni e azioni da parte della comunità internazionale e in primo luogo dell'unione europea";

· del Papa Francesco,

l’espressione "E' una vergogna!", enunciata durante il discorso celebrativo per i 50 anni dell'Enciclica "Pacem in Terris";

vista la “Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea”, un atto che fa sorgere responsabilità e doveri nei confronti degli altri. In tal senso si citano l’art.1 che recita “La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata”, l’art.2“ Ogni individuo ha diritto alla vita” e l’art.6 “Ogni individuo ha diritto alla libertà e alla sicurezza”;

si impegnano Sindaco e Giunta:

1) ad individuare un preciso giorno dell’anno come “ Giorno della Memoria”, in onore delle vittime innocenti e senza volto delle migrazioni di morte;

2) a denominare tale data "Giornata della Memoria delle stragi di migranti";

3) a condividere nella scelta della data, attraverso l'ANCI, tutti i Comuni della Regione, e la stessa Regione dell’Umbria;

4) ad individuare in un angolo della città, in un parco o in uno spazio verde del centro, il luogo ove poter realizzare “ Il Giardino della Memoria” da dedicare alle Vittime delle Migrazioni, mediante una scultura, o una lapide;

5) a coinvolgere le scuole territoriali perché gli studenti siano sensibilizzati sul fenomeno ed in generale sul processo dell’integrazione;

6) ad organizzare, in occasione della giornata della memoria, un convegno per ricordare e riflettere sul fenomeno delle migrazioni in collaborazione con la Consulta degli immigrati, le associazioni degli immigrati; le associazioni culturali e la scuola.



Terni, 11 novembre 2013



Giocondo Talamonti (G.M.Associazione "E. Berlinguer")

Mauro Nannini (RC)

Giuseppe Boccolini (PSI)

Claudio Campili (IdV)

Antonio Baldassarre (Lista Baldassarre)

Paola Ciaurro(Lista Baldassarre)

Dario Guardalben (PdL)

Sandro Piccinini (Pd)








INTERROGAZIONE: occupazione, crisi delle aziende


Al Sindaco del Comune di Terni
Al Presidente del Consiglio




Premesso che a settembre il numero di disoccupati è cresciuto di 390mila unità rispetto all'anno precedente e sfiora quota 3,2 milioni. I senza lavoro tra i 15 e i 24 anni sono più di 650mila, con un'incidenza del 10,9% sul totale della popolazione giovane. Il tasso di inattività si attesta al 36,4%;

tenuto conto della drammaticità delle disoccupazione giovanile, una intera generazione è fuori dal mondo del lavoro (compresa la fascia che va dai 29 ai 39 anni) e, per di più, non si intravede per loro un futuro migliore. Urge pertanto mettere in campo immediatamente atti concreti con politiche sul lavoro che mettano al primo posto l’occupazione in grado di dare risposte a questi cittadini;

considerato che la crisi che ha colpito alcune aziende industriali nella nostra regione, ci pone interrogativi sul conflitto tra la presenza del capitale multinazionale, alla ricerca del massimo profitto, e le prospettive dello sviluppo industriale del territorio;


si chiede al Sindaco ed al Presidente del Consiglio se:

· non ritengano necessario proporre che le Istituzioni pubbliche, che hanno già profuso in abbondanza contributi finanziari alle imprese, decidano, da questo momento in poi, di intervenire per tutelare le prospettive occupazionali acquisendo quote di capitale delle aziende in crisi, assumendo così, maggiore responsabilità nelle loro scelte. Un intervento pubblico di questo genere sarebbe in linea con gli indirizzi della nostra Costituzione (art.41 e seguenti);

· ritengano opportuno far sentire la condivisione della comunità ai lavoratori in lotta e alle loro famiglie, in particolare se giovani, nella consapevolezza che si tratta di una battaglia per il futuro di tutti.

· intendano dar seguito e avvalersi dei numerosi e pregressi atti presentati dai consiglieri sul tema del lavoro;




Terni, 11 novembre 2013


Giocondo Talamonti (G.M.Associazione "E. Berlinguer")

Mauro Nannini (RC)

Giuseppe Boccolini (PSI)

Claudio Campili (IdV)







Chi pensava che il tribolatissimo problema degli accorpamenti avesse trovato definitiva soluzione, dovrà ricredersi. Evidentemente si tratta di materia indigesta o, nel migliore dei casi, digeribile con abbondante bicarbonato. E questo fin quando, pare di capire, qualcuno non vedrà soddisfatte personali aspettative. Dunque, anche l’attuale statu quo non sembra essere la panacea per tutti i mali. Disposizioni ministeriali attente solo ai tagli, hanno visto la scuola obbiettivo privilegiato degli strali governativi, fino a snaturare progetti e prospettive. Sulle ceneri fumanti di una lotta senza esclusione di colpi, si è inserita una battaglia interna che ha finito per ridurre al lumicino le residue speranze di una ripresa. Accorpamenti fantasiosi e casuali, improntati alla logica del numero di studenti e all’obbligo del contenimento del personale scolastico, hanno avuto la meglio sulla qualità dell’offerta, sulla sicurezza, sul sostegno ai più deboli, sulla gestione. A ridere sono stati solo i bilanci. Il Comune di Terni in varie sedute, si è visto costretto a deliberare disposizioni volte a frenare il continuo rimescolamento degli accorpamenti, sottolineando le peculiarità che ogni Istituto scolastico riveste nella storia cittadina e il supporto che le scuole tecniche sono tenute a prestare all’industria locale.

Nel caso dell’IPSIA, in ragione delle caratteristiche formative assunte negli anni, l’autonomia gestionale è una condizione non trattabile, come non può essere messa in discussione la funzione che svolge in seno all’istruzione e formazione professionale, fornendo risposte puntuali alle esigenze dell’economia locale. La sua tradizione di formazione, gli obbiettivi, immutati in oltre cento anni di vita, impongono non una reggenza, che sa tanto di tappabuco, ma una dirigenza impegnata esclusivamente nella gestione.


Terni, 9 novembre 2013



Giocondo Talamonti








Al Sindaco del Comune di Terni




Premesso che in questa fase di crisi le persone in età giovanile (compresa la fascia che va dai 29 ai 39 anni) si trovano di fronte a tali e tante incertezze che possono sintetizzarsi in:

· difficoltà nell'inserimento lavorativo ed in particolare nel raggiungimento di un impiego "stabile",
· ritardo nel raggiungimento dell'autonomia economica e, di conseguenza, nell'uscita dalla famiglia di origine,
· aumento del rischio di povertà;


considerato che la formazione e le politiche per l'occupazione, devono costituire, nell'agenda dei lavori, una priorità per affrontare l'entità delle questioni (crisi delle aziende territoriali ed occupazione);

visto che sotto i 24 anni è senza lavoro un italiano su tre e che trovare un'occupazione ai giovani, alle donne, ai portatori di handicap non è un' impresa facile;

preso atto della diminuzione dei posti di lavoro e della crisi delle aziende commerciali e manifatturiere;

vista l'interrogazione presentata il 28.10.2013 sul tema: occupazione ( giovani, donne, laureati, portatori di handicap etc.);


si chiede al Sindaco e al Presidente del Consiglio se:

· non ritengano utile affrontare, con urgenza, il tema della creazione delle condizioni locali atte a favorire lo sviluppo del territorio, a superare le momentanee difficoltà delle nostre aziende e della disoccupazione dei giovani;

· l'orientamento e l'educazione permanente sono strade che si intendono perseguire per la formazione di figure utili per il territorio.



Terni, 4 novembre 2013

Giocondo Talamonti (G.M. Associazione E. Berlinguer)

Mauro Nannini (RC)

Claudio Campili (IdV)