Al Sindaco del Comune di Terni
Al Presidente del Consiglio del Comune di Terni
Premesso che secondo le previsioni OCSE la disoccupazione in Italia salirà fino a raggiungere il tetto del 12,5% nel 2014 con un ritmo preoccupante dell’ ultimo triennio, mentre le stime del Pil passeranno ad appena più 0,4% sempre nel 2014;
visto che secondo la Cgil occorrono 13 anni per tornare al Pil del 2007.
Secondo lo studio dell'Ufficio economico del sindacato, dal titolo "La ripresa dell'anno dopo", non verrà mai recuperato il livello dei salari reali a causa dell'inflazione. Non solo, ma è quanto mai urgente attivare un “Piano del Lavoro per la crescita e l'occupazione", per riavere quelle unità di lavoro che avevamo nel 2007.
visto che la crisi investe non solo le grandi industrie locali, ma anche Piccole e Medie Imprese (PMI) e i settori del terziario, nel quadro di un sistema bancario in stallo che non fa ripartire l'erogazione di mutui;
visto che secondo un recente rapporto dell’ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro) l’impatto sull’occupazione giovanile potrebbe farsi sentire per decenni; una generazione intera di giovani rischia così di non accedere ad un lavoro dignitoso per tutta la vita;
visto che in loco la crisi sta erodendo anche le Aziende considerate sicure per produzioni, qualità dei prodotti e occupazione:
• “Sangemini”: in stato di agitazione permanente, (i lavoratori sono esasperati e chiedono risposte e certezze sul futuro);
• AST mantenimento del sito ( compreso il tubificio), conservazione dei volumi produttivi e garanzie occupazionali;
• indotto “Ast”: non si hanno segnali di diminuzione diretta del lavoro, ma evidenti ripercussioni per i destini dell’Azienda di riferimento;
• edilizia: massiccia perdita di occupazione, pari ormai al 50% in pochi anni;
• “Umbria Tpl e Mobilità Spa”: situazione economico-finanziaria incerta con riflessi negativi nel pagamento delle forniture di beni e servizi delle controllate( Savit, azienda che effettua i servizi manutentivi dei mezzi), e nella retribuzione dei dipendenti;
• “Basell”, “Meraklon”,”Treofan”, “Edison”: il trasferimento della produzione Basell e la ormai appurata volontà di non cedere gli impianti (l’area su cui sono posti è appetibile sotto il profilo edilizio) sta innescando un processo a catena sul futuro dell’intero polo chimico ternano.
Ad una ad una entrano in crisi tutte le aziende del settore: la Treofan, su cui pesa, come per Meraklon, la perdita dell’approvvigionamento di polipropilene; la centrale elettrica della Edison, strettamente dipendente dalle attività delle aziende del polo chimico. Di questo passo la stessa Novamont, e con essa la speranza della riconversione industriale e della realizzazione del polo della chimica verde, potrebbe lasciare per sempre la nostra città;
• “Centralmotor” (azienda di 40 dipendenti): mercato delle autovetture in seria difficoltà;
• “Celi” (azienda del settore nautico): sta registrando un forte calo di commesse;
• “Interpan” riavvio incerto della produzione;
si impegna il Sindaco e la Giunta:
1) ad approcciarsi complessivamente alla situazione del polo industriale ternano non affrontando una situazione alla volta, ma proponendo quegli interventi pubblici necessari a salvaguardare le aziende ed incentivare l'occupazione;
2) a favorire le politiche di incentivi da attuare con i fondi europei, puntando sull'innovazione, sull'internazionalizzazione e sulle reti d'impresa; ciò deve riguardare non solo le imprese industriali, ma anche i servizi e le professioni;
3) a facilitare l'accesso al credito delle imprese che non dispongono di risorse sufficienti per finanziare programmi di ricerca e innovazione, prevedendo una puntuale informazione ed eventuali supporti tecnico-amministrativi circa le disponibilità di fondi europei (Fondi UE; Fondi degli Stati Membri; Banca Europea per gli investimenti )
4) a prevenire la desertificazione del centro urbano con misure atte a vivacizzare le attività degli esercizi commerciali;
5) a privilegiare nell’orientamento scolastico la formazione di figure necessarie al mondo del lavoro al fine di offrire alle aziende maggiori opportunità di attingervi;
6) a favorire l’educazione permanente e l’occupazione dei giovani supportandoli sulle modalità di accesso ai finanziamenti, regionali ed europei circa l’avvio di nuove imprese;
7) a porre vincoli restrittivi sulla destinazione industriale dell’area Basell;
8) a verificare tutte le possibilità di supporto alla risoluzione dei problemi delle aziende in crisi.
Terni, 17 giugno 2013
Talamonti Giocondo G.M. "Associazione E. Berlinguer"
Boccolini Giuseppe PSI
Nannini Mauro FdS-RC
Luzzi Luzio FdS-RC