Per non restare passivi di fronte alle questioni della siderurgia e degli acciai inossidabili che attengono i rapporti tra Istituzioni internazionali, si propone di avviare azioni concrete a sostegno delle proposte giร avanzate dallo Stato Italiano perchรฉ vengano programmati incontri con la Commissione Europea, il Governo finlandese e il Governo tedesco. In tale contesto occorre che sia condiviso un caposaldo essenziale per non incidere nella strategicitร europea dell’AST in tema di Acciai speciali:
• Il no all'indebolimento del sito di Terni con il progressivo abbattimento della produzione e allo “smantellamento” della sua rete commerciale.
E’ necessario perciรฒ che il Presidente del Consiglio italiano segua personalmente la vicenda della vendita dell’AST, inserendo la questione fra le prioritร da affrontare.
La proroga concessa, dalla Commissione Europea, ad Outokumpu senza stabilire una data certa e senza conoscere la definizione dei piani industriali e finanziari (dal punto di vista dei volumi produttivi, degli investimenti tecnologici e delle prospettive di sviluppo in termini di lunga durata e competitivitร ) dei probabili acquirenti, รจ preoccupante.
Ogni rinvio a tempo indeterminato non puรฒ che allarmare.
Il rischio che si corre, infatti, รจ quello di contrattare la cessione dell’AST senza la connotazione attuale: "a scatola vuota". La logica non puรฒ essere quella di condannare ad un indebolimento il sito di Terni (unico in Italia nella produzione degli Acciai speciali e primo in Europa e tra i primi nel mondo), attraverso una minor produzione e perdita di fette di mercato.
Le domande che legittimamente ci assillano attengono alle seguenti questioni:
• la struttura commerciale รจ stata abbandonata e comunque qual รจ lo stato di salute?
• I tedeschi della Tyssenkrupp si sono portati via alcune fette di mercato?
• Siamo giร di fatto ridimensionati?
• Ci si sta muovendo per mantenere i vecchi mercati e conquistarne dei nuovi ?
Due i fatti certi, emersi dall’incontro MISE-Outokumpu del 29 maggio a Roma:
1) la situazione dell’AST รจ in mano alla Presidenza del Consiglio;
2) assicurazioni da parte di Outokumpu in merito alle risorse per gli approvvigionamenti e agli stipendi dei lavoratori,
per il resto รจ stato riconfermato quanto Outokumpu aveva giร comunicato e cioรจ:
• inaccettabili le offerte di acquisto (si sta chiedendo la riproposizione delle due offerte vincolanti);
• nessuna interferenza delle altre parti interessate, “senza rendere noto alcun dettaglio del processo”;
• possibilitร di fornire eventuali aggiornamenti solo in occasione della presentazione dei dati aziendali relativi al secondo trimestre (cioรจ dopo il 30 giugno).
Non intendiamo fare allarmismi, ma รจ diffusa nella nostra cittร la percezione che le difficoltร in cui l’AST si trova potranno essere superate da altri.
E’ ora che la cittร esca dall’immobilismo e dal torpore alzando la voce a difesa della propria Acciaieria e dei lavoratori la cui etร media รจ di 40 anni.
Non deve prevalere l’indifferenza, ma lo spirito di lotta dei nostri padri. Chi lotta puรฒ perdere, chi non lotta ha giร perso.
E’ necessario farsi artefici del proprio destino senza demandare solo ad altri la salvezza dell’industria locale piรน significativa.
Difendere l’AST significa difendere l’Umbria ( nella nostra Regione il 20% del Pil รจ rappresentato dai prodotti AST) e l’Italia (l’AST รจ il primo produttore di Acciai speciali).
Non vorremmo che l’AST sia l’agnello da sacrificare nel contesto industriale nazionale ed europeo.
In occasione della presentazione del Piano per l’acciaio in programma l’11 giugno a Bruxelles, occorre far sentire la voce forte e ferma delle Istituzioni, delle popolazioni locali e dei deputati italiani al Consiglio europeo.
Se fino ad ora sono prevalsi gli interessi delle singole nazioni, รจ giunto il momento che prevalga, nell’interesse dell’Europa, la salvaguardia del sito strategico dell’AST.
Terni, 31 maggio 2013
Boccolini Giuseppe Talamonti Giocondo