Il Governo è chiamato ad attivarsi per l'AST e... per gli interessi nazionali

In attesa che si delinei il Piano dell’Acciaio, il prossimo 11 giugno, a Strasburgo, il futuro dell’Ast non può continuare a essere legato alla sterile ricerca se sia stato un ombrello, oppure un manganello a colpire la testa del Sindaco di Terni. Fatti salvi gli accertamenti delle responsabilità, sui quali gli scettici potranno consolidare l’atteggiamento che li qualifica, il problema della città non trova soluzione nella ricerca, doverosa ma improduttiva, del colpevole. Anzi, l’insistenza rischia di offuscare le impellenze, creando false urgenze. 
Terni e i ternani vogliono rassicurazioni sul mantenimento del sito, garanzie occupazionali e conservazione dei volumi produttivi. In questo senso, la dirigenza di Outkumpu, in occasione degli auguri rivolti al Sindaco per la triste vicenda di cui è stato vittima, si è espressa tranquillizzando, oltre al primo cittadino, le maestranze preoccupate per il grave ritardo.
Ma ogni giorno di slittamento aggiunge angoscia alla città e depone negativamente sul piano delle trattative in corso. Il governo è chiamato ad attivarsi per la migliore soluzione di un problema da sempre strategico per gli interessi nazionali, oggi ancor più accentuati dalle vicende di Taranto.
Prima di affrettarsi a sbandierare l’innocenza del battaglione antisommossa ‘Firenze’, troppo  estraneo alle abitudini pacifiste dei ternani, il governo si faccia interprete delle attese della città e gestisca l’impasse con autorevolezza e competenza nell'interesse del Paese.


Terni, 8 giugno 2013


Ing. Giocondo Talamonti