Non c’è niente di più deprimente che una lotta tra poveri. I tagli illogici, spietati e crudeli, operati sulla scuola dal passato governo di centrodestra, non si sono limitati a falciare quasi centomila dipendenti (docenti e Ata), ma in un delirio distruttivo si sono rivolti ad “accorpare” scuole e istituti fra loro nella pia illusione di risparmiare chissà quanti soldi. Sottrarre un preside o un dirigente amministrativo, pagati –sia chiaro- con criteri diversi e restrittivi rispetti ai pari grado ministeriali è poca cosa. Non contenti del numero dei contendenti e delle vittime, s’è pensato bene di coinvolgere nei tagli anche i Comuni, allargando a dismisura il campo di battaglia. Comuni che ciò nonostante responsabilmente cercano però di progettare il futuro delle comunità che rappresentano.
Il Comune di Terni ha approvato un atto di indirizzo all’unanimità ove ha indicato criteri per la scuola dell’obbligo con il generalizzare l’istituzione per tutte le scuole materne, elementari e medie in Istituti comprensivi e per le Superiori una razionalizzazione che vede l’accorpamento eventuale di Istituti Tecnici con Istituti Tecnici e Istituti Professionali con Istituti Professionali o fra Istituti con una certa affinità. Il tutto da farsi con gradualità, ma anche con coraggio, indipendentemente da chi dirige quella o quell’altra scuola. Tutto ciò per evitare, nel modo più assoluto, “ammucchiate” di Istituti e scelte di indirizzi non legati allo sviluppo economico di un territorio.
Il Comune sa bene queste cose. Non è competente, è vero, per l’organizzazione scolastica superiore, ma, non dimentichiamolo, ha competenza assoluta nel dare ascolto alla voce dei cittadini che lamentano disagi e costi derivanti dagli accorpamenti.
Spiace che quei docenti dell’Istituto per Geometri, che si sono espressi sul tema lasciando intendere chissà quali oscuri interessi nel proporre il mantenimento dell’autonomia dell’Ipsia, non abbiano avuto modo di riflettere sul valore storico, tecnologico e sociale che l’istituto ha ereditato e pazientemente incrementato nel tempo, né sull’impegno di trasferire alle future generazioni di ternani il patrimonio pazientemente accumulato.
Se l’avessero fatto, avrebbero potuto sapere che l’Ipsia ha il 40% di utenza straniera, che è sede del Centro Territoriale per l’educazione degli adulti, le cui attività didattiche si estendono fino alle 22.00, che svolge corsi presso la Casa Circondariale, che per anni ne ha organizzati presso la struttura di recupero di Don Pierino Gelmini ad Amelia, che l’istituto di concerto con la Prefettura è sede d’esame per l’accertamento della conoscenza dell’italiano per stranieri, che la Toyota Italia ha eletto, fra 22 centri analoghi in Italia, questo istituto come base logistica per i progetti di meccanica avanzata, dotando i laboratori di know-how e apparecchiature moderne, che la Texa ha inteso privilegiare le competenze delle maestranze scolastiche con la scelta di istituirvi una sede operativa della meccatronica, (intento anche delle industrie del territorio, strategia che al minimo segnale di schiarita è in grado di assicurare ai diplomati una occupazione), che alla base di una credibilità faticosamente acquisita, fino a diventarne una fisionomia, c’è il peso storico di personaggi –come Virgilio Alterocca, suo fondatore- che hanno scommesso sulla professionalità e il sostegno alle imprese del territorio. C’è infine da considerare che le istituzioni Comune, Provincia e Regione, constatato che l’esperienza di accorpamento dei due istituti (ITIS ed IPSIA) ha prodotto solo problemi, per cui hanno ritenuto ridare l’autonomia ad entrambi. E’ perciò giusto trovare forme di accompagnamento alla loro autonomia con un orientamento che tenga conto delle esigenze di formazione ed occupazione.
Il Comune ha inteso dare il suo contributo alla conservazione delle qualità professionali e tecnologiche degli istituti in questione. L’impegno a non disperderle, risponde prima che a logiche edonistiche, a principi di rispetto per gli interessi della comunità, a difesa dei quali mi sento chiamato come educatore (il fatto di essere in pensione non ne cambia gli obiettivi) e amministratore della cosa pubblica.
Terni, 24 ottobre 2012Ing.Giocondo Talamonti
(Il Consigliere comunale(Associazione politica culturale “E. Berlinguer”)