L’8 agosto 2018 ricorre il 62.mo anniversario della tragedia di Marcinelle,
nella quale persero la vita 262 lavoratori di 12 diverse nazionalità, tra cui
136 italiani.
Tale tragedia rappresenta una delle più drammatiche pagine della storia del lavoro nel nostro Paese, opportunamente eletta giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo. L’occasione è servita al Capo dello Stato, Sergio Mattarella “…La promozione dell’occupazione e la tutela piena della salute dei lavoratori costituiscono, oggi come ieri, sfide fondamentali nell’attuale contesto economico europeo e nel quadro del processo di integrazione continentale, nel cui ambito lo sviluppo del `pilastro sociale´ appare irrinunciabile…”
Un dovere morale per tutti difendere
il lavoro e la sua dignità, ad adoperarsi perché l’istruzione sia alla base
della prevenzione. La consapevolezza del valore del lavoro e dell’importanza
della sicurezza deve diventare l’elemento fondativo di una nuova coscienza
nazionale.
A tal proposito ricordo le parole dell’ex presidente della Camera on. Fausto Bertinotti- “…ho ancora impresse nella memoria le parole di un ex minatore sopravvissuto alla strage di Marcinelle. Mi disse Presidente, vuole sapere perché 50 anni fa tanti miei compagni rimasero sepolti in galleria? Non si trattò di un corto circuito o di un semplice incidente tecnico, ma perché allora il carbone valeva più della vita umana. Se non vuoi che le persone muoiano, allora la vita deve valere più del carbone…”.
Un invito a tutte le forze istituzionali, politiche e sociali a puntare sulla cultura della Sicurezza intesa come prevenzione, come lotta al lavoro nero, come lavorare in sinergia per gli opportuni controlli, come educazione e rispetto della vita umana…
Giocondo Talamonti