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Comune di Terni - Interrogazione: presenza italiana in Afghanistan
Al Sindaco del Comune di Terni
Premesso che il nostro contingente in missione in Afghanista conta, con la morte dell’ultimo soldato, Matteo Miotto (caporal maggiore degli alpini), la trentaseisima vittima, appena preceduta dalla morte in settembre di un tenente del reggimento del col Moschin, deceduto in uno scontro a fuoco con insorti.
Preso atto che anche il giovane soldato, Miotto, sarebbe stato ucciso "da un gruppo di insorti" in un "vero e proprio scontro a fuoco, e non da un cecchino isolato".
Tenuto conto che non si parla più di terroristi, ma di insorti il che indica che siamo in presenza di atti di guerra e non più in “Missione di pace”
Considerato che, correttamente si dovrebbe ormai definire la nostra missione come missione di “Peace Enforcing”, cioè IMPOSIZIONE della pace e come tale nei fatti si tratterebbe di una vera e propria GUERRA, dalla quale dovremmo ritirarci subito in base all’art.11 della costituzione italiana.
Il Gruppo della Federazione della Sinistra chiede al Sindaco se intende:
1. intraprendere iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica ternana sul tema;
2. far partecipe di eventuali azioni il Consiglio comunale;
3. far sapere al Governo italiano che:
• la città di Terni è contraria alla guerra, prima si va via dall’Afghanistan e meglio è per tutti;
• il terrorismo internazionale non lo si combatte partecipando all'occupazione dell'Afghanistan;
• la cittadinanza, in onore di tutti i caduti ( sia quelli che cadono compiendo il proprio dovere in missioni all’estero, sia quelli morti sul lavoro) condivide il senso di vicinanza alle famiglie e il proprio cordoglio, ma, alla commovente retorica nazional-militarista dell’eroe morto per la patria che ci propina spesso la TV, chiede il rispetto della Costituzione.
Federazione della Sinistra
Giocondo Talamonti, Luzio Luzzi, Mauro Nannini
Terni, 10 gennaio 2011