Comune di Terni - Mozione: difesa e rilancio delle prospettive produttive del polo siderurgico ternano
Al Sindaco del Comune di Terni
considerato che contrariamente a quanto annunciato dall'Amministratore Delegato della ThyssenKrupp-AST di Terni, che in data 21 Maggio 2010 affermava l'intenzione di ridurre al minimo la fermata estiva per recuperare la perdita previsionale all’esercizio 2009-2010 di 63 milioni di euro, la fermata degli impianti di produzione ternani per i mesi di agosto e settembre 2010 è durata ben oltre il previsto, coinvolgendo in differenti modalità tutti i reparti;
Visto che la fermata si è articolata nel modo seguente: per l'area caldo dall'8 Agosto al 4 Settembre; per l'area a freddo 2 settimane di stop per turno fino a metà Settembre; per il centro finitura, produzione ridotta al 50% per tutto il mese di Agosto e, blocco totale, dal 14 al 16 dello stesso mese;
preso atto che la decisione è stata resa nota subito dopo che il board tedesco di ThyssenKrupp è ritornato in Germania dopo due giorni di visita negli stabilimenti di viale Brin nel mese di Luglio, segno di una probabile mutazione delle strategie produttive della multinazionale tedesca di cui a tutt'oggi non si conoscono né i contenuti, né gli obiettivi;
visto che al calo di ordinativi rilevato dagli stessi sindacati è corrisposto un incremento della produzione di acciaio nello stabilimento di Shanghai e in altri impianti della multinazionale tedesca che pone seri dubbi riguardo alla volontà , da parte dell'azienda, di mantenere gli attuali assetti produttivi e tecnologici del polo siderurgico ternano, già gravemente colpito dall'assorbimento di Titania, che prelude ad un’ulteriore spinta verso la monoproduzione di Inox;
tenuto conto che la Regione e le amministrazioni locali non sono in grado di valutare, a causa dell'assenza di un confronto in merito con la dirigenza aziendale, le conseguenze della decisione della Corte europea di rigettare il ricorso presentato dal Governo Italiano e la ThyssenKrupp in tema di agevolazioni tariffarie elettriche, che ha comportato la condanna, per l’azienda, a pagare una sanzione di 60 milioni di euro;
considerato che la posizione espressa dall’Amministratore Delegato della ThyssenKrupp-AST alle rappresentanze sindacali, allusiva a serie problematiche nel sito ternano, desta serie e fondate preoccupazioni, in quanto si è in presenza, per il terzo anno consecutivo, di un passivo alla chiusura dell’esercizio finanziario, passivo che, per la verità , può essere determinato anche dal merito delle scelte strategiche della multinazionale tedesca;
visto che nel territorio e in particolare nella stampa locale si fanno sempre più insistenti le supposizioni riguardanti il futuro dell’area a caldo, che costituisce un elemento fondamentale per la tenuta complessiva dell’industria siderurgica ternana e per la quale si ipotizza da tempo la prossima cessione o chiusura senza che la direzione aziendale si sia preoccupata né di smentire, né di confermare;
visto che i lavoratori dell'Azienda avvertono da tempo questa situazione d'incertezza, che ha determinato non solo un forte e permanente ricorso alla cassa integrazione guadagni ordinaria, ma anche l'inasprimento della condotta aziendale, culminato, a Maggio, con il mancato pagamento dei premi di produttività trimestrali;
tenuto conto che negli ultimi mesi le condizioni di lavoro negli impianti destano gravi preoccupazioni, in quanto si sono avuti due incidenti mortali ed altri episodi di scarsa vigilanza e di sottovalutazione da parte della direzione aziendale, venendo meno quelle imprescindibili esigenze di sicurezza e di tutela dei lavoratori all'interno della fabbrica;
Evidenziato che l'esperienza recente ci ha dimostrato che, se si lascia al mercato la definizione dei modi, dei tempi e dei luoghi della produzione industriale, la delocalizzazione generalizzata è un esito forse ritardabile, ma certo non eludibile, con il risultato d'impoverire in modo irrimediabile il nostro territorio, già colpito dalla perdita del magnetico e adesso dalla vertenza Basell;
considerato che la riapertura un tavolo di confronto e di concertazione, per affrontare la questione delle tariffe energetiche e delle sanzioni comminate alla ThyssenKrupp-AST da parte della Ue e per l'aggiornamento del Patto di territorio, è un elemento irrinunciabile di programmazione dello sviluppo del territorio, non appieno rispettato dalla ThyssenKrupp-AST, rispetto a cui non si può e non si deve dipendere esclusivamente dalla disponibilità dell'azienda a discutere;
Impegna il Sindaco del Comune di Terni
1. A concertare con il Presidente della Regione e con il Presidente della Provincia le linee operative più opportune da mettere in atto per sondare la reale situazione del polo siderurgico ternano;
2. A convocare al più presto la direzione aziendale della ThyssenKrupp-AST per conoscere le concrete intenzioni dell'azienda in merito al futuro del polo e per ribadire l’indisponibilità del territorio ad ogni ulteriore contrazione occupazionale e produttiva;
3. A sollecitare presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, essendo ancora vacante il ruolo di Ministro Per le Attività Produttive, le necessarie misure di tutela degli interessi del territorio ternano e dei siti strategici di ciò che resta dell’apparato industriale del Paese, unitamente alla tutela delle aziende colpite dalla decisione della Commissione Europea;
Terni, 6 settembre 2010
Il Capogruppo RC/CI
Giocondo Talamonti
Luzio Luzzi
Nannini Mauro
Campili Claudio IDV