Al Sindaco del Comune di Terni
Premesso che Il concetto di sicurezza urbana e la relativa domanda di sicurezza si sono progressivamente modificati; se prima erano legati solamente a fatti criminosi, oggi includono anche molti fenomeni connessi al disagio dei cittadini nell’uso degli spazi pubblici.
Tenuto conto che la domanda di sicurezza urbana comprende un ampio arco di fattori che possono così essere sintetizzati:
1) rischio effettivo di essere vittime di intimidazioni, aggressioni o altri atti violenti (gratuiti o intenzionati all’ottenimento di un bene);
2) atti di vandalismo, graffiti, dormire e mingere in luogo pubblico, accattonaggio aggressivo;
3) disagio dovuto al degrado manutentivo della cura del verde, della pulizia, della presenza di vigilanza sulle strade, etc.;
4) percezione di insicurezza, legata spesso a fattori ambientali quali scarsa illuminazione, percorsi tetri e poco frequentati, non conoscenza dei luoghi;
5) paura come sentimento soggettivo, non necessariamente legato all’aumento del rischio, ma derivante da fattori più ampi e spesso lontani dal contesto specifico.
Preso atto che la domanda di sicurezza dei cittadini è espressione di un disagio e non solo di un rischio reale; in un’ottica urbanistica l’idea principale è che la sicurezza di una città si raggiunge attraverso un controllo spontaneo del territorio da parte dei cittadini.
Considerato che la natura della relazione tra sicurezza e spazio pubblico può essere schematicamente riassunta in due concetti chiave:
1. vitalità dei quartieri;
2. identificazione dei cittadini con il territorio;
Visti i più recenti e ripetuti atti di violenza che “bande” notturne effettuano nel contesto urbano e nei bar cittadini;
si impegnano il Sindaco e la Giunta a mettere in atto tutti gli strumenti per:
• coinvolgere le forze dell’ordine nel controllo accurato, specialmente nelle ore notturne, dei luoghi di affollamento, di ritrovo, nei bar, discoteche, pub, etc.
• educare, attraverso iniziative concordate con la scuola, alla percezione della sicurezza rafforzando il senso di appartenenza ai luoghi da parte degli abitanti, perché questi rispettino, controllino e difendano gli ambienti di vita come fossero propri;
• organizzare servizi di inclusione sociale delle popolazioni marginali;
• garantire, nella progettazione architettonica:
a)la facilità di controllo attraverso finestre che danno sugli spazi pubblici, sui garage, sui parcheggi, sui depositi per biciclette ad uso privato. Succede che aree condominiali o spazi collettivi di proprietà privata diventino teatro di pessimo utilizzo, inciviltà, vandalismi, vie di penetrazione a scopo di reato;
b) la diversità delle funzioni, in un quartiere popolare, nella consapevolezza che il flusso delle persone, nelle diverse ore del giorno, riduce il rischio di atti criminali e/o incivili
c) la collocazione, ai piani terra degli edifici, di esercizi misti (residenziali,commerciali, artigianali, terziari, ricreativi, sportivi, culturali) in quanto consente di vedere il movimento di persone e mezzi in grado di garantire la sorveglianza spontanea dei luoghi.
Terni, 19 aprile 2010
Il Capogruppo RC/CI
Giocondo Talamonti
Mauro Nannini