Al Sindaco del Comune di Terni
- Preso atto della sentenza n. 200 della Corte Costituzionale sul dimensionamento della rete scolastica, nella quale il problema dei rispettivi ruoli e delle competenze dello Stato e delle Regioni fa emergere una mancanza di visione comune, condivisa ed effettivamente praticata
- Tenuto presente che si è ancora in difetto di un quadro di attuazione e chiarimento definitivo proprio sui livelli delle competenze dopo che il nuovo Titolo V della Costituzione, modificando virtualmente lo scenario istituzionale, ha assegnato ai diversi soggetti della Repubblica specifiche competenze e propri ambiti di intervento, con la disposizione, però, attraverso la cosiddetta legislazione concorrente, di una tutela unitaria del sistema.
- Apprezzato quanto espresso dal sen. Leopoldo Di Girolamo, oggi Sindaco di Terni, nell’articolo pubblicato dal mensile Chimera (anno III n. 33 ottobre 2008) circa i tagli previsti dal Governo in materia di spesa pubblica per l’istruzione, spesa che pur in linea con gli altri paesi europei (media OCSE 2007 in rapporto al PIL), viene fronteggiata con riduzioni drastiche di personale e con “ l’amara ciliegina degli accorpamenti” su cui sono determinanti le proposte ragionate degli Enti locali.
- Preso atto che la Regione Umbria per quanto concerne il sistema scolastico superiore ternano ha deliberato di adottare il progetto presentato dalla Provincia di Terni, su cui si sono concentrate le reiterate manifestazioni di non condivisione delle Scuole interessate, favorevoli invece a modelli alternativi che non avrebbero scardinato il sistema formativo preesistente.
- Visto che la sentenza del Tar dell’Umbria sul ricorso di dette Scuole in merito all’accorpamento degli istituti tecnici e professionali, ha reso vane le speranze e le attese di coloro che nelle attività formative da essi espletate vedevano la possibilità di sostenere la città nel processo di recupero e di potenziamento del tessuto sociale ed economico che la caratterizza.
- Considerato che il dimensionamento degli istituti tecnici e professionali, proposto, dal nostro Ente territoriale, esclusivamente sulla base della lettura del numero di alunni che se ne giovano, non è lungimirante né in linea con quanto previsto dal Ministero dell’Istruzione, Università Ricerca circa gli assetti organizzativi ed alle funzioni che si vogliono conferire a tali tipologie di scuole.
- Preso atto che tale motivo ha indotto tante Regioni (vedi Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Marche etc.) a rimandare gli accorpamenti al momento in cui il quadro complessivo della riforma sia stato più dettagliatamente delineato (probabilmente a partire dall’anno scolastico 2010/2011).
- Considerato il giudizio di complessità dell’Ipsia espresso dalla Direzione Scolastica regionale e dai sindacati regionali, (l’articolo del Giornale dell’Umbria del 24.08.2009 dal titolo “Ecco le scuole umbre più problematiche” riferisce che l’Ipsia occupa il primo posto della graduatoria delle complessità a livello regionale)
- Tenuto conto dell’insediamento della nuova Amministrazione comunale e provinciale;
si impegna il Sindaco e l’Assessore competente, alla luce di quanto sopra, a:
- dare la giusta risposta ad un problema così delicato e così determinante per le future sorti di Terni e del suo circondario con un’azione che ridia alle quattro scuole storiche la propria Autonomia;- avviare un percorso teso alla crescita del territorio in cui l’Istruzione sia la base dello sviluppo dell’Università, della ricerca e dell’innovazione tecnologica;
- rimuovere quanto di illogico si sia fatto (La media degli studenti in Provincia di Terni nei 43 Istituti Superiori è pari a 620) nel far prevalere la fretta e la non uniformità sul territorio regionale;
- dare ascolto al sindacato che ha definito il dimensionamento (accorpamento) un pessimo lavoro;- ridare certezze ad una scuola pubblica che riaffermi il suo carattere di preparazione e istruzione in conformità alle procedure di ricerca del miglioramento della qualità dell’offerta formativa;
- assicurare continuità ad un sistema formativo diffuso nel territorio in grado di rispondere alle vocazioni e alle scelte di sviluppo dello stesso;- collaborare nella progettazione di un serio programma di orientamento per indirizzare gli studenti verso la formazione di figure veramente utili agli obiettivi di crescita della comunità;
- contrapporsi alle ripercussioni sociali che si determineranno, in quelle strutture, tradizionalmente impegnate nelle offerte formative rivolte alle fasce di popolazione scolastica debole e in condizioni di difficoltà, a causa di surplus numerici e della gravosità di sistemi organizzativi (istituti di istruzione superiori con più di mille alunni) che sicuramente intralceranno le attività didattiche rivolte agli immigrati, ai reclusi, agli ospiti delle comunità di recupero, ecc.
Terni, 7 settembre 2009
Il Consigliere Comunale
Ing. Giocondo Talamonti