Il Gruppo di Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani si è astenuto dall’approvare il nominativo da inserire nella commissione alloggi perché non ha condiviso il metodo con cui si è arrivati alla designazione del componente di maggioranza.
Ecco i fatti:
Lunedì 21 settembre è stata chiesta una sospensione del Consiglio Comunale per consentire alla maggioranza la designazione del proprio componente. In riunione si è raggiunto l'accordo indicando un consigliere del Gruppo "Progetto Terni". Al rientro in aula, l'ala PD della "Margherita" ha abbandonato la seduta facendo venir meno il numero legale dal momento che, nel frattempo, la minoranza si era allontanata. Alla base dell’accaduto, si è pensato che ci fossero, in seno alla famiglia PD, motivi "politici" o semplici mal di pancia.
Il 28 settembre, prima dell'inizio del Consiglio comunale si è rimessa in discussione la proposta, cambiando però il nominativo con un altro appartenente al PD.
Il nostro gruppo non si presta a questi giochi. Il gruppo di Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani, pur nell’astensione, è rimasto in aula, ha mantenuto il numero legale e ha consentito la nomina e l'operatività della commissione per l’assegnazione degli alloggi, nella consapevolezza che erano in gioco le esigenze delle persone più esposte e più deboli a cui andava assicurato l’impegno precipuo dell’intera coalizione.