Chiediamo di fare presto


La situazione della "Terni" preoccupa gli italiani, gli umbri ed in particolare i lavoratori ternani. Preoccupa che l'attesa della vendita delle Acciaierie di Terni da parte di Outokumpu, sia vissuta passivamente dalla cittร , lasciando che altrove si decida. L'incontro al Ministero, rinviato a maggio, genera preoccupazione, prima che aspettative. Per sentirsi coinvolti nella vendita non basta esprimere preoccupazione, ma occorre la partecipazione di tutte le forze sociali, unita alla mobilitazione della cittร .

Non si puรฒ pensare che l’acquisizione del sito ternano esuli da soluzioni che vedano protagonista una multinazionale del settore siderurgico con lunga esperienza nei mercati mondiali e che abbia un progetto industriale tale da non richiedere riduzioni di volumi e di forza lavoro. La cittร  di Terni, ma anche l’Italia, vivrebbe un ulteriore, inutile dramma. 

I consiglieri Talamonti Giocondo del G.M. Associazione "E. Berlinguer" e Boccolini Giuseppe del PSI hanno richiesto con urgenza un consiglio comunale straordinario per dare forza alle iniziative che istituzioni,  rappresentanze sociali, mondo economico e parlamentari stanno attuando  con l'obiettivo di difendere i diritti dei lavoratori e la realtร  industriale di Terni, patrimonio tecnologico di eccellenza a livello nazionale ed europeo. Confortano le affermazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri nel suo discorso d’insediamento che indicano nella difesa del lavoro e nel rilancio delle attivitร  produttive, l’emergenza del Paese, individuando nella rivalutazione del capitale umano la strada per lo sviluppo. 

«Se non c'รจ chiarezza non si tocca neanche un bullone». Non รจ solo uno slogan, ma un disegno programmatico, un percorso comune per difendere il sito di Terni, fiore all’occhiello per l’economia umbra, italiana ed europea. La salvaguardia del sito industriale non รจ affatto un tema locale, ma รจ garanzia di risorse tecnologiche di assoluto rilievo per gli interessi della nazione. Ecco perchรฉ, scongiurando ogni ipotesi di spacchettamento, si puรฒ garantire continuitร  produttiva, occupazione e livelli qualitativi, bloccando operazioni speculative estranee alla filiera industriale di riferimento.  

Questi temi sono stati ribaditi dal vicepresidente italiano del Parlamento europeo Gianni Pittella pochi giorni or sono nel corso di un’intervista concessa a RAI 3, della quale condividiamo e  apprezziamo i contenuti, considerando le affermazioni un preciso e irrinunciabile progetto attuativo.   C'รจ da augurarsi che il sottosegretario, Claudio De Vincenti, che ha seguito per conto del Governo l'intera vicenda, venga confermato nell’incarico del nuovo esecutivo. L’appello a non restare a guardare quale futuro gli altri disegnino per noi, riguarda tutti. Mobilitiamoci!


Ing. Giocondo Talamonti