Un paese Amatrice che porta ancora le ferite del terremoto di agosto e ottobre 2016, ma che, seppure lentamente, cerca di tornare alla normalità. Luogo di nascita della “amatriciana” è assurta a simbolo di una terra che aspetta la resurrezione, fondamentale per l’intera popolazione.  Alle 3:36 del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto tra i comuni di Accumoli e Arquata del Tronto rase al suolo Amatrice e sconvolse il centro Italia, provocando 299 vittime.

L’Amatori Podistica Terni ha portato fin dal 2017 la propria solidarietà ai cittadini di Amatrice e nello stesso tempo ha percorso il tratto della manifestazione internazionale Amatrice- Configno ferma, forse a causa del terremoto, alla quarantesima edizione.

Quella di Amatrice non è stato un cammino come gli altri, la sua lunghezza di 8,5 Km lo rende adatto per una giornata o un weekend a contatto con la natura, ma, l’Amatori Podistica Terni ha voluto far sentire la propria vicinanza a chi ha tanto sofferto e tenta di rialzarsi.

Come sempre l’associazione Amatori Podistica Terni ricorda come sia importante per tutti una sana attività all’aperto.

 

Un po' di curiosità

La “amatriciana è un famoso piatto nato ad Amatrice era il pasto principale dei pastori, ma originariamente era senza pomodoro e prendeva il nome di gricia”; questo ingrediente fu aggiunto in seguito quando i pomodori vennero importati dalle Americhe e il condimento prese il nome di “Amatriciana”.

Dal 6 marzo 2020 è ufficialmente riconosciuta come specialità tradizionale garantita dell'Unione europea.


































 L’esperienza insegna che per garantire a tutti un efficace servizio la sanità debba   essere pubblica. Ciò non esclude la funzione sociale ed economica di quella privata. Nel tessuto produttivo di un’economia attenta ad ambedue le forme di intervento, si intende che il privato è colui che ha capitali propri che investe per fare impresa, senza chiedere convenzioni, sussidi e contributi finanziari di provenienza statale, regionale o comunale che assottiglierebbero la disponibilità di risorse destinate all’investimento pubblico.  Le risposte che il settore privato della sanità è solito dare a giustificazione della funzionalità che rappresenta si orientano sulle carenze di quello pubblico a soddisfare la domanda, ma non dicono delle difficoltà che la totalità delle persone incontra all’accettazione delle prenotazioni cardiologiche, per esempio. Mancanza di organizzazione?

 In questo nostro tempo, così segnato dalle difficoltà economiche, ci sono anche beni e diritti fondamentali come quello della salute che vengono minati proprio dalle ristrettezze economiche. Quando si parla di sanità, dobbiamo tenere in considerazione il fatto che la salute è riconosciuta dalla nostra Costituzione come un diritto fondamentale, infatti l’art.32 recita “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”.

Elemento che si combina essenzialmente con il diritto all’uguaglianza previsto dall’art. 3 della stessa Carta.

 In questo senso, si inserisce l’impegno dello Stato a garantire le cure gratuite per chi non può sostenerle. Il ruolo della sanità pubblica è emerso con evidenza nel momento della gestione della pandemia Covid-19.

Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) italiano è finanziato dalla fiscalità generale, e quindi risente dell’attuale difficile contesto economico finanziario. Malgrado ciò, l’Associazione Politico-Culturale “Enrico Berlinguer” è sempre più convinta che la sanità debba essere pubblica, difesa e finanziata, sulla base di tre indicatori fondamentali: il miglioramento dello stato complessivo della salute della popolazione, la risposta alle aspettative di salute e di assistenza sanitaria dei cittadini e l'assicurazione delle cure sanitarie a tutta la popolazione.

 Alla luce di quanto sopra, ipotizzare un depotenziamento delle strutture pubbliche, come nel caso dell’Ospedale di Terni, a cui si pensa di togliere l’autonomia, facendo passare l’indebolimento come ottimizzazione del servizio, è operazione subdola, penalizzante ed inaccettabile. La valorizzazione della sanità pubblica ternana deve muoversi sulla promozione della salute, sulla qualità dell’assistenza, sugli investimenti, sul ricorso a macchine digitali in grado di potenziare le operazioni da remoto e sulla formazione continua di chi opera in ospedale.

L’Ospedale di Terni è un punto di eccellenza e la comunità ternana si deve battere unita a difesa della sua autonomia. C’è poi da valutare la convenzione dell’Università con la Regione per rispondere agli obiettivi stabiliti dalla programmazione sanitaria regionale, in vista di favorire lo sviluppo delle attività di didattica e di ricerca e fornire un'attività assistenziale di qualità sia a Terni che a Perugia.

L’invito della nostra Associazione al Sindaco è di far valere gli interessi dei ternani nei confronti della regione e dell’università. Il momento è delicato per il futuro della nostra città: si sta rischiando di perdere Ospedale, Asl, Camera di Commercio, Università, chiusure o ridimensionamenti delle industrie locali con la prospettiva tragica di una disoccupazione crescente. Che aspettiamo?

Noi siamo disponibili ad un confronto con tutte le forze politiche, economiche e sociali che intendono operare in favore dei ternani e contrastare ogni ventilata ipotesi di regressione.

Il Presidente

Giocondo Talamonti

Terni, 13 agosto 2020




Non si può continuare a nascondersi…

 

Ma qualcuno si preoccupa di come vengono trattati i disabili?  Gli anziani? Le persone che prendono diuretici? Gli uomini che soffrono di prostata? Che ci stanno a fare le organizzazioni delle persone con disabilità? E che ci stanno a fare le associazioni per anziani e quelle per le donne? … Il bagno pubblico del parco di viale Trento è chiuso da tempo con un lucchetto e ciò non ne consente l’uso a chi ne ha bisogno: le persone anziane, in particolare le donne, i disabili e chi è affetto da disturbi urinari. Poi c’è chi si appoggia dietro una pianta, senza farsi vedere, e va…

 

Forse chi ha la responsabilità pensa alle virtù della pipì per le pianteInfatti l'urina contiene azoto e fosforo, entrambi utili alla coltivazione di piante.

 

 Lucio Giunio Moderato Columella, scrittore romano, esperto di agricoltura (4 - 70 d.C.) racconta come la pipì fosse particolarmente utile alla coltivazione dei melograni, fino a renderli più succosi e saporiti… sarà così?


E allora dai!!!



La staffetta Terni-Bologna

La staffetta Terni-Bologna è stata sempre sofferta, quasi a confermare i contenuti tragici che commemorava. In ogni celebrazione è stato presente il gonfalone del Comune di Terni ed un assessore. Anche a me è toccato l’onore di rappresentare il Sindaco di Terni alla cerimonia che ricorda la strage di 85 cittadini, tra cui il ternano Sergio Secci. Il dovere della memoria per tante vite stroncate supera i lenimenti del tempo e si rinnova nel ricordo di quanti hanno vissuto i momenti difficili della nostra democrazia. 

L’Amatori Podistica Terni è stata sempre presente compreso il giorno in cui è stata intitolata la sala d’aspetto della Stazione di Bologna a “Torquato Secci”, primo presidente dell’Associazione dei Famigliari Vittime della Strage del 2 agosto. Il tragitto che collega Sesto Fiorentino a Bologna, l’ho sempre vissuto con grande emozione. Il concentramento delle staffette era fissato presso la “montagnola” a Bologna, da dove, in corteo, ci si dirigeva alla Sala Rossa del Consiglio comunale. Lì si alternavano oratori e si rendeva omaggio ai gonfaloni, poi si andava tutti in corteo alla stazione di Bologna in attesa del suono della sirena che, alle ore 10.25, ricordava il momento dello scoppio della bomba. Un minuto di silenzio denso di messaggi. Ogni volta ero felicissimo di prendervi parte, una felicità che ha coinvolto tutti gli amatori il cui motto era IO CI SONO E TU?

Giocondo Talamonti 

(dal blog di Giocondo Talamonti "la storia dell'Amatori Podistica Terni") 

La foto si riferisce alla staffetta del 1988



Da Piedipaterno a Borgo Cerreto

L’Amatori Podistica Terni, domenica 2 agosto 2020, ha organizzato una camminata da Piedipaterno a Borgo Cerreto su un percorso di 18 chilometri in mezzo al verde e lungo il fiume Nera, sul vecchio tracciato della ferrovia Spoleto Norcia. Ferrovia che rimase in esercizio dal 1º novembre 1926 al 31 luglio 1968, quando fu soppressa. Le tracce della ferrovia sono quasi tutte conservate, il sedime è stato convertito in una pista ciclabile, molto frequentata da escursionisti e ciclisti. La Valnerina è proprio bella con le sue verdi colline. Il percorso presenta alcune brevi gallerie e visioni paesaggistiche molto suggestive. La natura-cultura, rappresenta la sintesi di questa giornata.

 

Un po' di storia

Piedipaterno

è una frazione del comune di Vallo di Nera. Sorto come il borgo di Paterno, denominato fino al 1880 Meggiano e quindi Piedipaterno sul Nera, fu accorpato nel 1881 all'attuale comune di Vallo di Nera. Tra i monumenti da visitare: la chiesa di San Sebastiano Martire, la chiesa della Madonna delle Grazie, la chiesa dell'Eremita poco distante dal centro abitato, la torre medievale che sorge sulla rupe di Paterno.

Borgo Cerreto

 è una frazione del comune di Cerreto di Spoleto. Sorge a un'altitudine di 357 metri sul livello del mare. Storicamente, era un avamposto per la sicurezza di Cerreto, contesa per la sua posizione strategica ed economica. Nel borgo si possono ammirare la chiesa di San Patrignano con il suo campanile (ex torre) che domina tutta la zona e la chiesa di San Lorenzo con i suoi bellissimi affreschi. In una chiesa sconsacrata, sempre all’interno del borgo, c'è il "Museo delle Mummie"