Comune di Terni - Si finge di non sapere…
Nella serie di manifesti con cui l’opposizione intenderebbe informare la cittadinanza sui misfatti, sprechi e carenze della maggioranza, c’è un difetto di presunzione imperdonabile, sintetizzabile nella convinzione che tutti i ternani siano cretini.
Quando con colpevole ingenuità il Pdl rivela che la tassa sulla raccolta dei rifiuti è aumentata del 20%, fa finta di dimenticare i tagli che il governo centrale ha operato nel settore, finge di non sapere che anche una campagna tendente a sensibilizzare gli utenti verso una consapevole raccolta differenziata ha dei costi che, al momento, l’Amministrazione non è in grado di sostenere.
Quando pensa di schierarsi dalla parte degli studenti e delle famiglie rivelando le discrepanze del servizio di trasporto pubblico, non solo sa di mentire a fini strumentali, considerato che mai si è preoccupato delle esigenze della popolazione, ma intenderebbe individuare magagne gestionali degli avversari politici ignorando che l’Azienda ha fatto salti mortali per mantenere lo standard qualitativo e quantitativo degli anni passati.
Quando accusa l’assessore Guerra di aver dato spazio a sperimentazioni culturali, per essersi esposto coraggiosamente ad ospitare impostazioni di avanguardia, pretenderebbe di condannare tout-court tendenze e proposte che possono anche scontrarsi con il senso del comune sentire (reazione condivisibile anche da parte di chi l’ha promossa), ma che sono utili a comprendere come e dove si rivolgano i nuovi corsi teatrali.
Cadere negli eccessi è facile e pur condannando qualsiasi espressione che offenda il senso religioso della popolazione (senza dover ricorrere a scuse di contestualizzazione, così come avvenuto per la bestemmia del loro politico di riferimento), la posizione critica non deve fermarsi alla costatazione blasfema, ma far riflettere sulla volontà di colpire la coscienza dormiente dello spettatore, scuotendolo, sorprendendolo, facendolo sobbalzare sulla poltrona allo stesso modo con cui Maurizio Cattelan fa con le sue realizzazioni scultoree o come già nel 1961 fece Piero Manzoni esponendo alla Biennale di Venezia una scatola contenente le sue feci. Quanto sopra non vuole, né pretende giustificare l’irriverenza gratuita, sempre e comunque condannabile, ma neppure escludere a priori l’imprevedibilità degli artisti.
Ma il top della sfrontatezza il Pdl locale lo raggiunge, e se possibile lo supera, quando fa sapere ai ternani che in seno al Centrosinistra si litiga, come se all’interno del proprio partito tutto e tutti vadano d’amore e d’accordo.
Il sospetto che non ci sia più limite alla provocazione è provato dalla supponenza in formato nazionale, in perfetta sintonia con i loro sodali di governo, felici di aver convinto tanti elettori a stendere i cervelli ad asciugare al sole del “Grande Fratello”.
Giocondo Talamonti Capogruppo FdS in Comune