“l’uso delle nuove tecnologie per la mobilità sostenibile”
INTERVENTO AL CONVEGNO T-TEP “l’uso delle nuove tecnologie per la mobilità sostenibile”
Nell’impegno del mondo scientifico per armonizzare lo sviluppo tecnologico indispensabile al progresso dell’umanità con la conservazione dei presupposti di vivibilità ambientale, sta la sfida della ricerca e dell’uso compatibile delle risorse energetiche disponibili.
Questa sfida, che vedrà contrapposte le menti più preparate delle differenti culture scientifiche del pianeta, non può, comunque, fare a meno dell’intervento consapevole di ogni abitante della Terra, cui corre l’obbligo di uniformare comportamenti utili a non disperdere le potenzialità di utilizzo delle risorse presenti.
L’equazione Sviluppo = Mobilità è stata dimostrata dalla Storia dell’evoluzione dell’uomo e permane ancora oggi il riferimento per la crescita economica di qualsiasi organizzazione sociale, impegnandola nella soluzione di problemi che riducano gli effetti negativi dell’intervento umano nello sfruttamento delle fonti energetiche.
È ormai evidente a tutti che l'inquinamento da traffico costituisce una crescente preoccupazione sia per le autorità pubbliche che per ogni cittadino a causa del suo rilevante impatto sulla salute umana e sull'ambiente naturale.
Le prospettive di un ulteriore incremento del trend degli spostamenti di persone e merci nei prossimi anni, peraltro, non lasciano adito a residue illusioni: in assenza di iniziative sistematiche e incisive, la problematica dell'inquinamento è destinata a restare al centro dell'attenzione delle istituzioni pubbliche di tutti gli Stati e a costituire un problema pratico per tutte le persone che si muovono per le normali attività quotidiane.
Quali sono i fattori inquinanti più rischiosi per l'uomo e il suo habitat? Come reagiscono le autorità pubbliche e le organizzazioni private di fronte all'inquinamento da traffico?
Le più importanti realtà industriali del mondo, e fra queste la TOYOTA, si sono poste il problema in tutta la sua drammaticità, così come formatasi per l’uso sconsiderato di strumenti di sfruttamento, per secoli disattenti alle conseguenze socio-ambientali.
La mobilità sostenibile è un sistema di mobilità urbana in grado di conciliare il diritto alla comunicazione con l'inquinamento acustico, la congestione del traffico urbano e l'incidentalità.
Queste esternalità hanno un costo sociale che grava su tutti. Possono essere rimosse soltanto con una adeguata regolamentazione mediante intervento pubblico. In Italia la mobilità sostenibile è stata introdotta con il Decreto Interministeriale Mobilità Sostenibile nelle Aree Urbane del 27/03/1998. La normativa non ha però raggiunto i risultati sperati. I problemi relativi alla mobilità sono stati spesso demandati alle amministrazioni locali, senza un vero e proprio piano di intervento a livello nazionale e sovranazionale.
Quale può essere il contributo della scienza e della tecnologia ai fini della sua riduzione?
Può essere enorme anzi, irrinunciabile. Ma nessun beneficio sarà sufficiente a migliorare le condizioni ambientali se le soluzioni della scienza non sono supportate dalla coscienza collettiva di partecipare ad un disegno comune di difesa della vita.
Per i danni prodotti in decenni di allegro utilizzo delle ricchezze del suolo, del mare e dell’aria, la Natura ha presentato il conto. Conto estremamente salato, formato da voci che vanno dall’aumento incontrollato di malattie alla ridotta disponibilità di fonti, dall’inquinamento dell’aria a quello dell’acqua, dallo sfruttamento del sottosuolo alle reazioni meteo-geologiche sempre più frequenti e disastrose.
Le maggiori case automobilistiche sono da anni impegnate nello studio di alternative energetiche per la mobilità su ruote, oggi quasi tutte concordi nel concentrare le attenzioni sull’idrogeno.
Già nel 1874 Jules Verne, nella sua 'Isola Misteriosa', diceva: "Credo che un giorno l'acqua sarà impiegata come combustibile e che l'idrogeno e l'ossigeno che la costituiscono forniranno una inesauribile fonte di calore e luce". Oggi sembra che ci stiamo avvicinando a quella lontana ipotesi del famoso scrittore francese.
E’ chiaro come il mercato dell'automobile abbia 'voglia di futuro', anche per uscire dalla schiavitù del petrolio, le cui continue impennate nella quotazione del barile incidono pesantemente sul portafoglio dei cittadini, in Italia ancor più che all'estero. Le case automobilistiche sembrano aver capito questa necessità, anche per la richiesta, da parte dei consumatori, di un 'prodotto auto' più in linea con le esigenze di salvaguardia dell'ambiente e delle risorse non rinnovabili. E l'energia del domani si chiama 'Idrogeno da rinnovabili' cioè prodotta non attraverso i fossili ma con l'elettrolisi dall'acqua o con l'utilizzo di rifiuti e bio-combustibili.
Molti i leader mondiali dell'auto che hanno tracciato il profilo delle loro 'auto del futuro' esponendo 'concept car' e tecnologie avanzate, fra cui Roland Kruger, che ha sottolineato come la FORD stia spingendo "sull'acceleratore della ricerca delle tecnologie alternative, essendo l'unico costruttore americano a produrre e commercializzare veicoli ibridi. Già dal 2004 è infatti presente sul mercato un SUV ibrido, il Ford Escare Hybrid". La società statunitense ha adottato una strategia 'multi-approccio', proponendo diesel a basso impatto ambientale, ibridi benzina/elettrici, micro-hybrid, motori ad idrogeno a combustione interna, fuell-cell. E Bill Ford, presidente della omonima casa automobilistica ha confermato il proprio impegno a decuplicare la produzione di ibridi entro il 2010, portandola a 250.000 unità l'anno.
La sfida è quella di offrire ai consumatori una macchina che costi al massimo un 15% in più rispetto alle altre, in pratica addizionata del 'costo sociale' che i consumatori sono disposti a sopportare.
Ma altre sfide attualmente si presentano, e più urgenti: il riscaldamento globale dell'atmosfera dovuto alle emissioni di gas serra, l'inquinamento urbano e la mobilità nelle aree urbane.
Non basta pensare solo alle proposte interessanti per il futuro, bisogna fornire risposte valide già oggi, come ad esempio utilizzare un combustibile rinnovabile prodotto dalla decomposizione di materiale organico, come il biogas.
Secondo Thomas Brachman, della HONDA, "l'impegno a diventare un'azienda la cui esistenza nella società venga riconosciuta ed apprezzata, passa attraverso il raggiungimento di obiettivi rivolti allo sviluppo e all'applicazione di tecnologie rispettose dell'ambiente".
TOYOTA ha scelto la strada più efficace e diretta, perché oltre alla ricerca tecnologica non ha trascurato di confrontarsi con chi è emblema di futuro, cioè proprio voi, ragazzi, dialogando con il mondo giovanile tramite la costituzione dei suoi T-TEP, coinvolgendovi nei risultati di laboratorio e facendovi per primi partecipi dei progressi scientifici maturati.
Voi giovani dovete, dunque, sentirvi privilegiati. Voi siete i testimoni del progresso, i verificatori degli avanzamenti tecnologici, gli interpreti futuri di un mondo più vivibile; un mondo che non debba rinunciare alla crescita tecnica ed economica, ma che sia capace di coniugare l’armonia della Natura alle esigenze degli esseri che la popolano.
Terni, 28 aprile 2010
Giocondo Talamonti