Comune di Terni - Mozione: Emergenza Lavoro


Al Sindaco del Comune di Terni

Premesso che il lavoro, negli ultimi tempi è diventato meno stabile, più flessibile e meno tutelato (la flessibilità spesso è sinonimo di precarietà);

considerato che la crisi economica ha aggravato il quadro occupazionale, (vedi Scuola, Basell, Ansaldo, Emicom etc.) frenando il processo di stabilizzazione di tanti lavoratori ;

visto l’aggravarsi della condizione occupazionale del territorio, l’aumento del numero di disoccupati di lunga durata, ai quali si aggiungeranno, purtroppo, giovani disoccupati determinando così un bisogno (formativo, economico, occupazionale etc.) crescente di assistenza;

dato per certo che per molti di loro, nella prospettiva di conversione delle produzioni non più in linea con l’odierna economia, ci sarà la necessità di aggiornare le professionalità e di convertirle verso nuove abilità;

tenuto conto dell’atto di indirizzo votato dal consiglio comunale e delle novità emergenti di questi giorni in merito al lavoro e alla carenza di ammortizzatori sociali;

preso atto che le pesanti conseguenze sul piano pubblico fanno diventare il lavoro una vera e propria emergenza sociale;

considerata la necessità di contrastare la crescente precarietà, la disoccupazione e la tutela dei lavoratori più deboli come temi centrali legati alla sicurezza, mediante provvedimenti tampone tesi in particolare, ad incrementare il lavoro delle donne, a sostenere il reddito dei lavoratori cassintegrati, a ricercare posti di nuova occupazione per i lavoratori licenziati e per i giovani in cerca di primo impiego;

tenuto conto che occorre mitigare gli effetti della crisi, oltre che con interventi di sostegno ai lavoratori e alle famiglie con l’unità delle forze in campo, con un nuovo modello di politica industriale che faccia assumere alle imprese, come in altri paesi d’Europa, una responsabilità sociale e, alle istituzioni e sindacati, il ruolo di preservare l’economia del territorio;

ritenuto che al di là dei profitti che un’impresa persegue, occorre rispettare i lavoratori, la loro dignità, le loro famiglie, la città ove vivono e fare in modo che, un’azienda in attivo, sorda alle implicazioni economico- sociali del territorio, si defili per obiettivi che non trovano giustificazione se non nella fredda logica del marketing;

considerato che Terni risulta essere, dopo Milano, la Provincia più appetibile dalle multinazionali estere, per le quali occorrerebbe stabilire il vincolo non solo formale, ma soprattutto pratico, di garantire, la durata del rapporto occupazionale nel territorio (senza condizioni in caso di eventuali subentri);

si impegna il Sindaco e la Giunta a:


• mettere in atto tutte quelle iniziative in grado di garantire la piena occupazione dei lavoratori, con riguardo a:
1. lo stato di mobilità,
2. i precari,
3. le donne sopra i 35 anni,
4. i giovani neolaureati e diplomati;

• promuovere una banca dati per tenere sotto controllo l’evolversi del fenomeno occupazionale;

• sostenere l’educazione permanente degli adulti, l’Università e la ricerca;

• richiedere l’attivazione di un tavolo di concertazione con i sindacati, la Provincia, la Regione e il Governo del paese per dar vita ad un concreto rilancio industriale di Terni che rinnovi e potenzi il “Patto di Territorio”;

• favorire e incentivare le aziende che assumano in particolare giovani e donne.

Rif.Comunista-Comunisti Italiani:Giocondo Talamonti, Luzio Luzzi
PD: Giampiero Amici,
Città Aperta: Giorgio Aquilini Ugolini,
Sinistra e libertà: Giuseppe Boccolini
Idv: Claudio Campili