Alle 11.59 (in ricordo di quel 27 gennaio 1945, giorno in cui l’esercito russo entrò nel campo di Auschwitz per spalancarne per sempre i cancelli) è stato osservato, presso le due sedi Itis e Ipsia, un minuto di silenzio.
Tutto ciò in memoria della “Shoah”, delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati civili e militari nei lager nazisti, perché ciascuno rifletta sulle debolezze dell’uomo e sui valori della fraternità, dell’uguaglianza e della libertà dei popoli.
L’inizio e il termine del minuto di silenzio è stato dato dal suono della campanella.
La giornata è iniziata presso l’ITIS con l’apertura dei lavori da parte del Dirigente Scolastico, Giocondo Talamonti, che ha evidenziato lo scopo dell’iniziativa tesa a richiamare l’attenzione dei giovani sugli effetti deleteri della discriminazione e sul significato dell’accettazione del diverso.
E’ seguito l’intervento del Sindaco di Terni, On. Leopoldo Di Girolamo, che ha sottolineato come libertà e responsabilità debbono camminare insieme per evitare ciò che è successo e come sia importante conoscere e cercare di capire.
L’Assessore Damiano Stufara ha parlato dei rischi insiti nel rimarcare le diversità che anticipano sempre episodi di razzismo come a Rosarno.
Particolarmente toccanti le testimonianze di Romoli Luciana espulsa, ad otto anni, da tutte le scuole del Regno per aver aiutato una bambina ebrea della sua classe. Ancora oggi lei ignora se la sua amica si sia salvata dai campi di concentramento ove fu inviata insieme alla sua famiglia. Partigiana romana «bambina»: il suo primo atto di «ribellione», come ha raccontato, fu alle elementari quando la maestra, «ligia alle leggi razziali», legò per le treccine ad una finestra della classe una ragazzina ebrea. Per Luciana fu istintivo «scagliarsi contro l'insegnante». Il risultato fu l'espulsione da scuola.
Giovanni Polgar della Comunità ebraica di Roma, testimone delle persecuzioni razziali ha mirato il suo intervento sulla differenza fra assimilazione e integrazione.
Giampaolo Baglioni della comunità ebraica romana ha invitato a leggere la storia non declinandola solo al passato, ma proiettando gli insegnamenti provenienti dagli errori degli uomini per delineare un futuro più sereno.
Ambra Laurenzi , figlia della Sig.ra Mirella Stanzione, deportata in un campo di sterminio nazista con il n.77415 che non è potuta intervenire perché ricoverata, ma ha voluto inviare una testimonianza scritta e letta dalla figlia in cui invita i giovani a ricordare e a difendere la Costituzione scritta con il sacrificio del popolo.
Sono anche intervenuti i Presidenti del Consiglio Provinciale e del Consiglio comunale Andrea Maurelli e Giorgio Finocchio, i quali hanno rimarcato ancora una volta l’importanza di non disperdere la memoria di una delle pagine più buie della storia dell’umanità. Gli stessi hanno ribadito che ogni uomo indipendentemente dalla razza, dalla religione, dal sesso e dal colore della pelle ha pari diritto di condividere i medesimi spazi e le medesime risorse fornite dalla natura.
Il Dirigente Scolastico
Ing. Giocondo Talamonti
Tutto ciò in memoria della “Shoah”, delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati civili e militari nei lager nazisti, perché ciascuno rifletta sulle debolezze dell’uomo e sui valori della fraternità, dell’uguaglianza e della libertà dei popoli.
L’inizio e il termine del minuto di silenzio è stato dato dal suono della campanella.
La giornata è iniziata presso l’ITIS con l’apertura dei lavori da parte del Dirigente Scolastico, Giocondo Talamonti, che ha evidenziato lo scopo dell’iniziativa tesa a richiamare l’attenzione dei giovani sugli effetti deleteri della discriminazione e sul significato dell’accettazione del diverso.
E’ seguito l’intervento del Sindaco di Terni, On. Leopoldo Di Girolamo, che ha sottolineato come libertà e responsabilità debbono camminare insieme per evitare ciò che è successo e come sia importante conoscere e cercare di capire.
L’Assessore Damiano Stufara ha parlato dei rischi insiti nel rimarcare le diversità che anticipano sempre episodi di razzismo come a Rosarno.
Particolarmente toccanti le testimonianze di Romoli Luciana espulsa, ad otto anni, da tutte le scuole del Regno per aver aiutato una bambina ebrea della sua classe. Ancora oggi lei ignora se la sua amica si sia salvata dai campi di concentramento ove fu inviata insieme alla sua famiglia. Partigiana romana «bambina»: il suo primo atto di «ribellione», come ha raccontato, fu alle elementari quando la maestra, «ligia alle leggi razziali», legò per le treccine ad una finestra della classe una ragazzina ebrea. Per Luciana fu istintivo «scagliarsi contro l'insegnante». Il risultato fu l'espulsione da scuola.
Giovanni Polgar della Comunità ebraica di Roma, testimone delle persecuzioni razziali ha mirato il suo intervento sulla differenza fra assimilazione e integrazione.
Giampaolo Baglioni della comunità ebraica romana ha invitato a leggere la storia non declinandola solo al passato, ma proiettando gli insegnamenti provenienti dagli errori degli uomini per delineare un futuro più sereno.
Ambra Laurenzi , figlia della Sig.ra Mirella Stanzione, deportata in un campo di sterminio nazista con il n.77415 che non è potuta intervenire perché ricoverata, ma ha voluto inviare una testimonianza scritta e letta dalla figlia in cui invita i giovani a ricordare e a difendere la Costituzione scritta con il sacrificio del popolo.
Sono anche intervenuti i Presidenti del Consiglio Provinciale e del Consiglio comunale Andrea Maurelli e Giorgio Finocchio, i quali hanno rimarcato ancora una volta l’importanza di non disperdere la memoria di una delle pagine più buie della storia dell’umanità. Gli stessi hanno ribadito che ogni uomo indipendentemente dalla razza, dalla religione, dal sesso e dal colore della pelle ha pari diritto di condividere i medesimi spazi e le medesime risorse fornite dalla natura.
Il Dirigente Scolastico
Ing. Giocondo Talamonti