Comune di Terni - Interrogazione: Integrazione di persone di origine non italiana


Al Sindaco del Comune di Terni



Premesso che la presenza di persone di origine non italiana nel ternano è un fenomeno che ha subito nell’ultimo scorcio di anni una repentina accelerazione, tanto da raggiungere, al momento, circa 14mila unità a Terni e 20mila in provincia.


Constatato che la consistenza, rapidità ed eterogeneità dei flussi migratori fanno emergere problematiche nuove e pongono sfide impreviste alla comunità ternana.


Considerato che le buone pratiche, in proposito messe in atto, si riferiscono prevalentemente a: supporto linguistico, interventi di educazione interculturale, laboratori e sportelli di consulenza.


Valutato che l’insegnamento della lingua italiana per i nuovi arrivati è molto utile, sebbene la durata sia del tutto insufficiente a fornire una competenza linguistica tale da consentir loro di seguire le normali attività senza ulteriore supporto;


Tenuto conto che l’integrazione con elementi di altre culture avviene prevalentemente su iniziativa delle associazioni come la Caritas, le Acli etc. ed, in particolare per i più giovani, con il contributo determinante della scuola che propone la trattazione di uno o più temi intorno ai quali sviluppare il confronto tra diverse culture, ma anche attraverso: incontri, feste, manifestazioni, ecc.


visto che in alcune scuole sono state predisposte biblioteche multiculturali, dove gli alunni possono trovare, oltre ai materiali bibliografici nelle lingue di origine più frequenti (talvolta con traduzione italiana a fronte) anche altri testi che introducono alla conoscenza e valorizzazione delle diverse culture, inducendo così i lettori a riflettere su argomenti quali il pregiudizio razziale e l’etnocentrismo.


Considerato che quanto sopra rischia, però, di far scivolare i rapporti sull’assistenza (casa, lavoro, sussidi vari etc,) più che sull’integrazione. Gli stessi stranieri trovano importante essere assistiti, ma non a vita, intendono, invece integrarsi e avere una loro dignità nell’inserirsi nel tessuto produttivo e lavorativo della città.


La FdS chiede di conoscere se:



• vi sia un monitoraggio sistematico delle varie etnie per promuovere uguali opportunità da offrire loro;

• si è dato corso alla prevista consulta degli stranieri e alla loro presenza in consiglio comunale (con diritto di parola e non di voto) per esporre direttamente alla città le necessità più impellenti;

• vi siano risorse finanziarie che riguardano le reti associative, finalizzate alla cooperazione tra associazioni. Nel caso, siano attive, se tale cooperazione porta a oggettivi benefici in termini di qualità e quantità dei servizi offerti e quindi, in modo correlato, porta alla ottimizzazione delle risorse disponibili;

• sono previste risorse per l’educazione permanente;

• intende dare risposta alla nota inviata dagli immigrati e che, per opportuna rielettura, si allega .



Terni, 11 gennaio 2012

Talamonti Giocondo, Nannini Mauro, Luzzi Luzio