TRE DIPARTIMENTI


Ci sono momenti della vita politica e sociale di una comunità in cui se si è capaci di superare i personalismi e le divisioni di parte il vantaggio per la popolazione è enorme. Uno di questi riguarda l’Università a Terni. Le parole del Rettore Bistoni sul futuro del polo in città guardano una realtà per la quale i ternani hanno lavorato da decenni, si sono impegnati economicamente, hanno fatto indicibili sacrifici per offrire prospettive di sviluppo culturale agli studenti locali. Gli investimenti in tal senso sono stati ripagati da risultati confortanti, sia in termini di ricerca che di offerta formativa, con riscontri di tutto rilievo in tema di iscrizioni. Nelle scelte sin qui fatte, per garantire continuità e qualità dei livelli, l’atteggiamento collaborativo di tutte le forze politiche cittadine rappresenta un elemento di responsabilità irrinunciabile per gli esiti futuri del polo.

E’ inutile ricordare quanto Terni abbia pagato la difficoltà logistica e la dipendenza culturale con il capoluogo regionale, superato oggi dalle potenzialità espresse sia in materia organizzativa, che di risposta qualitativa. Oggi è scontato credere alla realtà di un ateneo umbro e non più provinciale, perseguire indirizzi capaci di attrarre studenti sulla scorta delle potenzialità economiche del territorio e le esigenze di progetti di crescita legate a condizioni vocazionali.


Nessuno è disponibile, oggi, a rinunciare ai dipartimenti di Medicina, Ingegneria ed Economia a Terni, perché significa regredire nelle prospettive di crescita cittadina, contenere le potenzialità di sviluppo, rinunciare alla competizione innovativa imposta dal progresso tecnologico. Da qui nasce l’obbligo per tutte le realtà socio-economico-culturali cittadine di intraprendere scelte condivise politicamente, nella consapevolezza che dall’unità di vedute sia possibile produrre il maggior utile sociale per gli interessi del territorio.

Giocondo Talamonti