L’aiutino non è affatto trascurabile…


Parlare di doping nello Sport e pensare al ciclismo è purtroppo un parallelismo inevitabile. Le continue trasgressioni, in evidenza nella cronaca quotidiana, rinnovano il disappunto di chi ama questa disciplina e l’amarezza nel prendere atto che essa non possa svolgersi nel rispetto delle regole. L’ultima estemporanea scorciatoia, tuttavia, non ha ispirazioni farmacologiche: niente fiale, niente epo o trasfusioni, niente ormoni della crescita o bombe prêt-à-porter.

La creatività, questa volta, è entrata nel campo sconfinato della fantasia. Dunque, si tratta della bici elettrica che, naturalmente non deve sembrare affatto elettrica agli occhi dei fan e dei giudici di gara. E’ stata messo a punto un cilindro magnetico, da inserire nel tubolare che va dalla sella alle pedivelle, che s’innesca nell’asse pedali e che è in grado di erogare, a comando, 100 W di potenza in un’ora, oppure 350 W in un tempo più lungo. L’aiutino non è affatto trascurabile, specie quando al massimo dello sforzo fisico, come una salita, anche una spintarella diventa un’insperata boccata d’ossigeno. E’ da qualche tempo che il sospetto del mezzuccio s’aggira nel mondo dei pedalatori, tanto che un cenno ne aveva fatto il commentatore televisivo Cassani.

La stranezza è che non è stata approntata nessuna iniziativa di controllo da parte dell’Unione Ciclistica Internazionale, sempre in ritardo nell’eterna lotta fra doping e contromisure. Ma un altro sospetto s’aggiunge ai già tanti che animano questo settore dello sport magnifico e travagliato: e cioè che serva a distrarre le ricerche di irregolarità su fronti lontani da quelli usualmente perseguiti. In ogni caso, già si conoscono le tariffe e, in giro, fanno ottimi affari gli agenti di vendita del prodotto. Da 9000 a 15000 euro. C’è da attendersi una rapida evoluzione del marchingegno, sia in termini prestazionali, sia di rilevamento della presenza. C’è chi giura che sia pronto un modello che si autogenera nella canna e si dissolve come neve al sole subito dopo il traguardo.


Terni, 21.03.2011

Talamonti Giocondo