Istituzione del reddito sociale - Sostegno al reddito in favore dei disoccupati, inoccupati o precariamente occupati”



Al Presidente del Consiglio Comunale di Terni


ORDINE DEL GIORNO

di iniziativa dei Consiglieri Nannini, Luzzi, Talamonti


avente per oggetto: “Disposizioni urgenti del Consiglio Comunale in sostegno alla Proposta di Legge Regionale recante: Istituzione del reddito sociale - Sostegno al reddito in favore dei disoccupati, inoccupati o precariamente occupati”


Premesso


che il sistema del lavoro negli ultimi decenni ha subito profonde modificazioni e trasformazioni, che ne hanno cambiato radicalmente caratteristiche ed aspetto;

che il lavoro a tempo pieno e per tutta la vita è stato fortemente messo in discussione da una radicale trasformazione delle forme della produzione e di regolazione dei rapporti tra impresa e lavoro, dalla decentralizzazione della produzione e dalla flessibilità della prestazione;

che il lavoro fisso è oggi sempre meno una possibilità reale, anzi la condizione più diffusa è quella dell'incertezza e della precarietà del lavoro e della vita

che il nuovo sistema del lavoro basato sulla flessibilità ha esteso e poi generalizzato le forme di lavoro a termine, stagionale o d'inserimento che in precedenza erano circostanziate nel tempo e relative solamente ad alcune tipologie di produzione;

che dette forme di lavoro si presentavano come fase transitoria della vita lavorativa, una sorta di periodo di apprendistato circoscritto nel tempo prima di entrare nel mondo del lavoro a tempo indeterminato;
che oggi, al contrario, la temporaneità della prestazione è stata esportata da settori specifici a tutta la produzione industriale e dei servizi;

che la flessibilità si è imposta come modello di riferimento generale per tutto il mondo del lavoro e, con essa, la precarietà si è progressivamente generalizzata, coinvolgendo vasti segmenti produttivi e strati sempre più larghi di lavoratori;

che secondo ricerche condotto dal CNEL e dall'ISFOL nel periodo 1991/97 la possibilità di un giovane di trovare lavoro a tempo indeterminato era attorno al 40%, tra il 1988 e il 2003 è scesa al 25 %, oggi addirittura al 18%;

che il lavoratore flessibile ha visto aumentare l'incertezza per il futuro, vivendo una condizione di precarietà di vita perchè si è trovato privo di qualsiasi protezione sociale, in quanto all'introduzione della flessibilità del lavoro e alla liberalizzazione del rapporto tra impresa e lavoratori, non ha corrisposto un analogo adeguamento del sistema delle tutele e delle garanzie che sono invece rimaste centrate sul vecchio modello di rapporto di lavoro a tempo indeterminato;

che il lavoro flessibile assume sempre più le caratteristiche di un lavoro individualizzato, dove il lavoratore è solo nel suo rapporto con l'impresa e con un sistema di tutele e di garanzie sempre più ristretto;

che il lavoratore flessibile non solo si trova in una condizione di minori tutele e garanzie, ma la precarietà del rapporto di lavoro, il continuo passaggio da periodi di occupazione a periodi di disoccupazione, lo porta ad essere un soggetto fortemente esposto al rischio povertà;

che lo stesso sistema di ammortizzatori sociali è sostanzialmente centrato sulla Cassa Integrazione, che riguarda una quota molto bassa del totale degli occupati al cospetto di crisi aziendali e dal quale sono esclusi i lavoratori delle piccole imprese e della maggior parte delle aziende di servizi;

che ancora peggiore si presenta la situazione per i giovani fino a 25 anni, che in Italia solo in misura dello 0,65% sono interessati da azioni di sostegno al reddito, rispetto al 57,5% dell'Inghilterra, al 53% della Danimarca, al 51% del Belgio, solo per dirne alcune;

che al tempo stesso, il protrarsi della crisi acuirà quelli che sono i nodi strutturali che da tempo interessano il mercato del lavoro regionale, primo fra tutti i forti livelli di precarizzazione dell'occupazione, che ogni anno interessano almeno 50.000 occupati;

che dall'inizio di quest'anno anche l'Umbria è chiamata a fare i conti con la crisi le cui ripercussioni sono pesanti, anche perchè la crisi coglie l'Umbria in una fase delicata di cambio di marcia, in cui si stanno esaurendo le spinte propulsive che hanno caratterizzato il recente passato - la fine del ciclo di ricostruzione post-sisma e una diversa ripartizione dei fondi comunitari- e si avvicina una fase di riallineamento economico-finanziario imposto dall'imminente avvento del federalismo fiscale;

che i dati sulla cassa integrazione, in modo particolare, ci parlano di un mondo del lavoro in sofferenza con la concreta attualità di un aumento del numero delle famiglie che si collocano nell'area della povertà o nelle immediate vicinanze della soglia di povertà;

che tra gli effetti più devastanti della crisi c'è anche un dato difficilmente quantificabile, ma più che mai reale e preoccupante, relativo all'impatto che produce sul mondo del lavoro atipico e precario, quello che interessa le giovani generazioni, gran parte della manodopera femminile e molto del primo impiego. Sono moltissimi infatti i contratti a termine che non vengono rinnovati per il calo della produzione e del fatturato delle imprese, così come sono molti i lavoratori interinali che restano a casa. Tutti lavoratori che restano esclusi da qualsiasi garanzia e dagli ammortizzatori sociali;

che la crisi non fa dunque che accelerare, anzi radicalizzare, il disagio economico di centinaia di persone anche nel nostro comune e rimanda alla necessità di interventi massicci di politiche pubbliche, di interventi sociali e di redistribuzione delle risorse economiche verso quella parte del mondo del lavoro, e non solo, maggiormente esposta ai contraccolpi di questa;

che l'attuale crisi impone di intervenire con urgenza, a maggior ragione nel nostro Paese che, assieme alla Grecia è l'unico Paese dell'UE privo di forme generalizzate, ordinarie o straordinarie, di sostegno al reddito;



Premesso altresì:


che con il presente disegno di legge si avanza una proposta di istituzione di una misura di reddito sociale, inteso come strumento per assicurare a tutti coloro che sono in cerca di lavoro o hanno perso il lavoro un reddito minimo garantito da erogarsi in forma diretta (monetaria) ma anche indiretta (beni e servizi);

che la principale caratteristica dell'intervento proposto è quella di intervenire non solo sulle emergenze sociali e sulla povertà, ma proprio in forza del mix di strumenti proposti, di incidere affinché non si giunga alla gestione dell'emergenza e del disagio nel momento più difficile per una persona: un intervento, cioè, che si caratterizza non come misura di ultima istanza, ma intervenga, fin dall'avvio delle problematiche, quando il rischio si paventa;



Considerato


che il disegno di legge proposto prevede che per ottenere i benefici individuati è necessaria: la residenza nella regione da almeno 24 mesi al momento della presentazione della domanda; l'iscrizione nelle liste di collocamento dei Centri per l'impiego; un reddito personale imponibile non superiore a 8.000 euro nell'anno precedente; il non aver maturato i requisiti per il trattamento pensionistico;

che per le finalità previste dalla proposta di Legge deve essere istituito un apposito "Fondo regionale per il reddito sociale" con uno stanziamento annuo pari a 4 milioni di euro, i cui oneri saranno coperti mediante una riduzione di pari importo del Fondo Unico regionale per le attività produttive industriali;

che oltre all'erogazione di una somma di denaro non superiore ai 7.000 euro l'anno, la proposta di legge prevede di attribuire ai Comuni e alle Province la facoltà di erogare una serie di prestazioni indirette volte a garantire la circolazione a tariffa ridotta dei mezzi pubblici locali e la gratuità dei libri di testo scolastici, a favorire la fruizione di attività e di servizi a carattere culturale, ricreativo o sportivo e a contribuire al pagamento delle forniture di servizi pubblici, così come sempre gli enti locali, nell'ambito delle risorse disponibili, potranno prevedere l'erogazione di contributi per ridurre il canone di locazione;



Considerato altresì


che è in discussione presso la III Commissione del Consiglio Regionale dell'Umbria la sopra esposta proposta di Legge Regionale volta alla Istituzione del reddito sociale quale forma di sostegno al reddito per disoccupati, inoccupati o precariamente occupati;

che la stessa Commissione ha previsto una audizione pubblica sul tema per il 9 ottobre, presso la Sala partecipazione del Consiglio Regionale, aperta al contributo di tutti gli Enti, pubblici e privati, e di tutti i cittadini, singoli o associati;



Vista


la necessità anche per questo Comune di intervenire in fase di sostegno e/o partecipazione considerate le facoltà per esso previste dalla Proposta di Legge di intervenire ulteriormente ad integrazione delle misure per il reddito sociale;



Il Consiglio Comunale di



sostiene con decisione la Proposta di Legge recante "Istituzione del reddito sociale - Sostegno al reddito in favore dei disoccupati, inoccupati e precariamente occupati" attualmente in discussione presso la III Commissione consiliare permanente della Regione dell'Umbria;

impegna il Sindaco e la Giunta comunale a sostenere presso tutte le sedi deputate detta Proposta di Legge, proponendo anche, se del caso, proposte migliorative in fase di partecipazione;

impegna il Sindaco o suo delegato alle Politiche sociali a partecipare a tutti gli incontri che saranno previsti e posti nel calendario regionale delle iniziative di partecipazione;

impegna , altresì, il Sindaco o suo delegato alle Politiche sociali a partecipare la suddetta eventuale volontà in sede di Conferenza degli Assessori del Piano di Zona;

nvita , infine, a trasmettere copia di questo Ordine del Giorno, qualora venga accolto da questo Consiglio comunale, al Presidente del Consiglio Regionale dell'Umbria, al Presidente della Giunta Regionale, al Presidente della III Commissione consiliare permanente della Regione Umbria.


Terni, 16 novembre 2009

I Consiglieri

Luzzi Luzio

Nannini Mauro

Talamonti Giocondo