Prenotazioni spostate in altri hub della Regione Umbria. Per ben due volte non sono riuscito, attraverso il sito istituzionale, a prenotarmi a Terni. mi sono stati proposti gli hub di Orvieto Scalo, Fabro, Passignano, Norcia e la Casa Salute di Marsciano. Una domanda: ma che fine ha fatto quello di Terni? Mi è sembrato quantomeno bizzarro che mi proponessero sedi lontane, addirittura Fabro (distanza circa 100Km). Non siamo nei primi giorni dell’emergenza.

  Un amico mi ha consigliato di insistere per la prenotazione on line fino a che, a forza de daje, non compare Terni.

Ma è mai possibile, Presidente Tesei, che chi ha superato i 70 anni ed ha qualche acciacco debba sobbarcarsi un viaggio prima digitale e poi materiale per raggiungere la località proposta?

 Per ogni fine settimana perché non prevedere un open day vaccinale nella propria località di residenza? E ciò per rispondere alle sollecitazioni del Ministro Speranza: La dose di richiamo è cruciale",

Il Centro di Vaccinazione ternano è ben organizzato ed è sempre stato in grado di dare risposte rapide ai cittadini. Non si comprende cosa ci sia dietro all’impedimento sopravvenuto e perché si creino questi disagi. Tutto ciò nonostante il peggioramento della situazione epidemica imponga un più immediato accesso alla vaccinazione.

C’è in questo momento la necessità di tornare a imporre mascherine e distanziamento, migliorare l’efficienza del trasporto pubblico urbano, non abbandonare ma potenziare lo smart working, scaglionare e diversificare gli orari lavorativi in modo da diluire i movimenti nelle ore di punta, ma quello che più conta è cercare di non creare disagi a chi si vuol vaccinare…

28.11. 2021

Presidente Associazione Politico-Culturale “E. Berlinguer

Giocondo Talamonti





 L’Amatori Podistica Terni nasce nel lontano dicembre del 1976 grazie ad un gruppo di amici (Bruno Pietraforte, Dino Polverari, Angelo Attisano, Giocondo Talamonti, Pietro Falsini, Franco Neri, Francesco Cervelli, Roberto Locci, Giuliano Fiorini e pochi altri), appassionati di un ambiente incontaminato e con tanta voglia di correre, camminare e di stare insieme nel rispetto l’uno dell’altro. Presidente per quasi un trentennio è stato Giocondo Talamonti fino al 2004 a seguire Giuliano Fiorini fino al 2011 poi Fabio Laoreti fino al 2018 per arrivare a Luca Moriconi, attuale presidente del sodalizio ternano. Tutti i presidenti che si sono succeduti hanno lasciato un’impronta, ma i principi del gruppo sono rimasti gli stessi: amore per lo sport, correre, camminare, aggregarsi per socializzare e dare della propria città sempre un’immagine positiva, puntando sui valori della vita, attraverso manifestazioni prima non competitive ed oggi ludico-motorie, ma anche iniziative strutturate in “gruppi di cammino”. Nel 1977 il Gruppo si dette una struttura organizzata con l’iscrizione alla FIASP (Federazione Italiana Amatori Sport Popolari) e nei primi dell’anno del 1978 il Gruppo si iscrive anche alla FIDAL (Federazione Italiana di Atletica Leggera) Settore Propaganda per sviluppare l’attività giovanile. L’Amatori fin da subito coinvolge la scuola per parlare con i giovani ritenendo fondamentale per loro lo sport nella loro formazione ed ha interessato per questo il Provveditorato prima e la Direzione Scolastica poi. Lo sviluppo di questo fondamentale aspetto della formazione, prevede la maturazione di una consapevolezza sportiva ed etica fondata sul rispetto reciproco, sulla convivenza civile, sull'educazione alla vita, sull'educazione motoria in un ambiente sano, sull'educazione alla salute e al benessere, sulla socializzazione e sulla interiorizzazione che partecipare non significa ricercare la vittoria e il risultato ad ogni costo.

Nel 1979 si dota di uno Statuto redatto presso lo studio notarile del Dott. Colizzi. La prima corsa podistica organizzata è il mitico “Circuito dell’Acciaio”, dove correva il Campione del mondo di motociclismo, Libero Liberati. Era l’8 dicembre del 1976. Il giorno prima della manifestazione il Messaggero scriveva “…Il percorso, 15Km circa, si snoderà lungo il vecchio ‘Circuito dell’Acciaio’ ad onore e memoria delle gesta indimenticabili di Libero Liberati che ha legato il suo nome alla mitica corsa. Il ‘Circuito dell’Acciaio’, così chiamato in quanto collega i centri più significativi della siderurgia ternana, evoca nei meno giovani il ricordo, oltre che sportivo, di periodi forse più travagliati, ma ricchi di attese e realizzazioni economiche. Con l’attuale corsa si vuole auspicare una più proficua affermazione della città di Terni per quanto concerne il settore siderurgico…”. A seguire l’Amatori Podistica Terni ha organizzato la “Maratona delle Acque”, prima a giugno poi la seconda domenica di maggio, quindi la “Corsa della Befana” ed infine la “Maratona di San Valentino” organizzata in febbraio in occasione delle celebrazioni di San Valentino, patrono della città di Terni e protettore degli innamorati. Le varie corse sono state nell’anno del Covid-19 rinviate a causa della pandemia, ma gli iscritti hanno continuato a fare attività muovendosi individualmente fra i percorsi più belli che il ternano può offrire. L’ultima “invenzione” è un evento denominato “Run and walk by night” che si svolge in notturna.

L’idea di costituire un gruppo sportivo non è maturata dopo lunga riflessione. È nata per caso. Si dice che le intuizioni siano felici quando nascono sotto una buona stella. Ignoro quale congiunzione astrale ci fosse in quel giorno di marzo del 1975, quando l’amico Valentino Latini mi chiamò per invitarmi a fare qualche chilometro di corsa lungo l’argine destro del canale di Piediluco, ricordo che le condizioni atmosferiche erano pessime. In dubbio se cominciare o no, decidemmo per un’azione di coraggio e, contro ogni logica, cominciammo ad andare. Chi conosce quei posti, sa che non ci sono ripari per improvvise bizzarrie del tempo. Difatti, un temporale violento ci colse nel mezzo del percorso. Se ci fossimo buttati nel canale ne saremmo usciti più asciutti. Era il periodo in cui una stampa salutista magnificava i vantaggi della marcia, nascevano raduni in ogni posto, “la marcialonga” faceva parte integrante di ogni festa paesana. Qualche giorno dopo ci iscrivemmo alla maratonina di 12 km in quel di Narni, dove prendemmo il via con Abdon Pamich e con Carlo Bomba, due atleti carichi di gloriosi trascorsi sportivi di caratura mondiale. Ci sentimmo dei privilegiati solo per stare a fianco dei due, anche se quella sensazione durò appena qualche chilometro; il tempo per riscaldare i muscoli e i due campioni salutarono il gruppo. Dopo la corsa di Narni con Abdon Pamich l’entusiasmo crebbe e ci ritrovammo con un gruppo di amici e famigliari a Vasanello, un’analoga manifestazione di cui venimmo a conoscenza nel momento in cui fu annunciata e propagandata all’arrivo della corsa di Narni. Un’occasione destinata ad aprire le porte della maturità dell’Amatori Podistica Terni. A Vasanello, erano previsti più percorsi, alla premiazione conclusiva venne chiamato a ritirare uno scatolone di bottiglie di vino il “gruppo di Terni”. In risposta, si presentò inaspettatamente, l’allora maresciallo della Fabbrica d’Armi di Terni, Franco Neri, al quale, dopo aver ritirato il premio, chiedemmo. “ma quanti siete del vostro gruppo? Lui rispose che erano solo in due…gli fu fatto presente che le famiglie ternane che avevano preso parte alla manifestazione podistica erano molte di più. Allora dividemmo le bottiglie di vino dandoci appuntamento presso la Pro-natura. Quel primo incontro in sede servì a decidere il nome da assegnare al gruppo, i colori sociali ed il motto. Dopo una serie infinita di proposte, la scelta cadde su “Amatori Podistica Terni” per il nome, il giallo azzurro per i colori sociali (colori della Provincia di Terni) e per il motto si convenne: “Corri, marcia e… cammina per la tua salute” per mettere in evidenza l’aspetto salutistico dell’attività che ha poi trovato abbinamento con le potenzialità culturali offerte dal luogo prescelto per la pratica sportiva, sviluppando altresì la conoscenza delle realtà storico-ambientali che si incontravano.

Nel corso degli anni l’Amatori Podistica Terni, si è fregiata, sull’abbigliamento sportivo, del drago, simbolo della città, segno di riconoscenza dell’Amministrazione comunale per i tanti anni di attività spesi a valorizzare la città di Terni con iniziative come il “Circuito dell’Acciaio”, la “Maratona delle Acque”, la “Corsa della Befana” e la “Maratona di S. Valentino”.

E non vanno dimenticati i tanti convegni e i personaggi dello sport che il gruppo ha portato a Terni. La prima uscita oltralpe del Gruppo è stata la Maratona di Parigi, cinquanta iscritti partiti da Roma con il “pendolino” diretto nella capitale francese, una volta arrivati a Parigi il gruppo con il metrò ha raggiunto Saint-Denis con dislocazione in due strutture diverse ove alloggiare, grazie all’interessamento della città gemella di Terni, Saint-Ouen. Per molti dei partecipanti, era la prima volta che vedevano Parigi e la Torre Effeil. Uno spettacolo, un sogno. La bellezza di quei monumenti si conosceva solo attraverso i libri.

 Dopo tanti anni scorrono davanti agli occhi gli amici dell’Amatori che non ci sono più: Alberto Nullo, Gastone Forzanti, Sandro Romboli, l’avvocato Augusto Fratini, Luciano Michiorri, Franco Domizi, Giuseppe Liberotti, gli onorevoli Mario Andrea Bartolini e Nedo Canetti e tanti, tanti altri e personaggi che hanno fatto la storia del podismo in Italia: Remo Martini, Bruno Marcelli, Pierluigi Ferramondo e Mario Ferracuti, quest’ultimi due sono recentemente scomparsi. Una bella storia legata alla crescita sportiva della città a cui tutti gli iscritti, in ogni tempo, hanno dato il proprio contributo.

Terni, 12 ottobre 2021

Giocondo Talamonti







 


 



 


 

 



A seguito della pandemia il lavoro si è orientato alla tecnologia, all’innovazione digitale della fabbrica, alla sostenibilità ambientale, ma soprattutto si è rivolto all’analisi di prospettiva che riguardano il sostegno alle imprese, insieme al futuro dei lavoratori e della classe dirigente. Il tema del sostegno alle imprese dopo la crisi pandemica è cruciale per una ripresa fluida dell'economia, ma in questo periodo c’è bisogno più che mai di maestranze capaci e preparate, che abbiano conoscenza dei problemi e di come affrontarli. L’istruzione e la formazione diventano sempre più centrali per una classe dirigente che dovrà essere all’altezza dei tempi e che dovrà fare necessariamente un cambio di marcia culturale. La Scuola, l’Università, le Aziende devono fare ciascuna la propria parte nella consapevolezza che la cultura del lavoro e della salute (tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori, prevenzione sul lavoro e ambienti sani e sicuri) si acquisisce a scuola, si fortifica all’Università e si irrobustisce con la pratica quotidiana in Azienda.

Il questo momento le forze politiche non stanno ponendo il dibattito sul lavoro nella preminenza che merita, sulle sue problematiche e sull’orario a cui le nuove tecnologie ci chiamano a riflettere, sottovalutando il fatto che un cambiamento d’orario potrà essere la soluzione ai mille inconvenienti posti dalla pandemia. In vista di tutto ciò, è bene fare delle ipotesi:

 ridurre la settimana lavorativa a quattro giorni.

 ridurre gradualmente l’orario di lavoro, portandolo a 24/30 settimanali

 attivare un progetto-pilota sperimentale

 

Tale riduzione dell’orario lavorativo, senza però alcuna alterazione dello stipendio, avrebbe effetti positivi sul benessere psico-fisico dei dipendenti, senza considerare che una settimana lavorativa più breve può persino aumentare la produttività.

Le conseguenze occupazionali sono di totale evidenza: aumentare i posti di lavoro per i giovani e riempire quelli che la tecnologia diminuisce. L’obiettivo è anche quello di riuscire ad avere più tempo libero e una maggiore vivibilità sociale, tenendo conto che l’età pensionabile si è alzata e va verso i 70 anni. I giovani avrebbero bisogno di ottimismo e prospettive che consentano loro di mettere su famiglia, avere dei figli e vivere più serenamente con effetti sulle nascite il cui contenimento è essenzialmente rappresentato dalla precarietà del lavoro. Anche Papa Francesco è intervenuto sull’argomento chiedendo ai governi orario di lavoro ridotto e salario universale (Corriere dell’Umbria del 17 ottobre 2021 pag.2).

L’Associazione Politico-Culturale “Enrico Berlinguer” intende contribuire al dibattito partendo dal nostro ordinamento di riferimento D.Lgs. n. 66/2003, che ha dato attuazione a due fondamentali direttive comunitarie la 93/104/CE e la 2000/34/CE (principi cardine in materia di organizzazione dell’orario di lavoro). È da qui che dobbiamo ripartire, da un quadro di riferimento per affrontare un tema di così stringente attualità. L’Associazione sa quanto è difficile affrontare un argomento già all’attenzione dei sindacati, ma il tempo si è ridotto e la società chiede risposte. L'efficacia della riduzione dell'orario dipenderà moltissimo dalle modalità concrete con cui verrà attuata, ma la discussione è estremamente necessaria per concepire una visione diversa del futuro occupazionale dell’Italia e dell’Europa.

Terni, 23 novembre 2021

Giocondo Talamonti